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PresentaZIONE

GRAZIA DELEDDA

SCRITTRICE ITALIANA, VINCITRICE DEL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA NEL 1926

Biografia

Contesto Storico

Opere

Il suo pensiero

Citazione

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INDICE

Nel 1900 si trasferisce a Roma dove risiederà sino alla morte. A 21 anni pubblica il suo primo romanzo Fior di Sardegna.

biografia:

Nasce a Nuoro il 27 settembre del 1871, da una famiglia benestante, quinta di sette fratelli e sorelle.Dopo la scuola primaria, iniziò studi da autodidatta e, a soli quindici anni, scrisse la sua prima novella. A diciassette anni inviò il suo scritto "Sangue Sardo" alla rivista "Ultima moda", chiedendone la pubblicazione. Iniziò così a collaborare con varie riviste locali e nazionali. La sua carriera letteraria prese avvio nel 1892 con la pubblicazione di "Fior di Sardegna", segnando l'inizio di un'intensa attività letteraria che continuò per tutta la sua vita.

CONTESTO STORICO: Grazia Deledda visse tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo nel quale la Sardegna del suo tempo era segnata da tradizioni forti e una vita comunitaria intensa, ma anche da povertà e marginalizzazione. L'Italia, nel frattempo, stava attraversando un processo di unificazione e modernizzazione, con sfide politiche ed economiche.

Le tensioni tra il mondo contadino e le nuove idee progressiste, l'emergere del movimento operaio e il crescente nazionalismo erano elementi presenti nel dibattito pubblico.

opere:

Le opere di Grazia affrontano temi come l'identità,la cultura sarda e la condizione femminile. Le opere più importanti sono: "Elias Portolu" (1903) - Un romanzo che esplora il tema della lotta interiore e delle passioni umane attraverso la storia di un giovane che ritorna a casa dopo aver trascorso del tempo in prigione. "La madre" (1906) - Questo romanzo affronta il tema della maternità e dei conflitti tra dovere e desiderio, seguendo la storia di una madre devota. "Canne al vento" (1913) - Un'opera che racconta la vita di una famiglia in Sardegna e la ricerca di identità, con forti elementi autobiografici e sociali. "La guerra di Giovanni" (1915) - Un romanzo che esplora il tema della guerra e delle sue conseguenze sulle persone e le relazioni. "Il dimenticato" (1922) - Un'opera che mette in luce il tema dell'emarginazione e della solitudine, attraverso la vita di un personaggio che si sente estraneo alla società. "Il libro del popolo" (1926) - Raccolta di racconti che riflettono la vita e le tradizioni della Sardegna.

Il pensiero di Grazia Deledda era caratterizzato da una profonda sensibilità verso la condizione umana e le sfide sociali, culturali ed esistenziali del suo tempo. Grazia Deledda valorizzava le tradizioni e la cultura della Sardegna, riflettendo sulle sue usanze, religiosità e situazioni sociali. Inoltre esplorava il ruolo delle donne nella società, affrontando temi come la maternità, l’amore e il desiderio. Le sue protagoniste sono spesso donne forti, che devono confrontarsi con le aspettative sociali e i conflitti interiori. Deledda era interessata ai temi spirituali e alla ricerca interiore, infatti spesso presenta personaggi che vivono conflitti tra desideri materiali e aspirazioni spirituali. Era molto legata alla sua terra, ma non esitava a criticare le ingiustizie sarde, affrontando spesso temi come la povertà, l'emarginazione e le difficoltà del vivere quotidiano. Nonostante il forte legame con la Sardegna, Deledda cercava di esprimere esperienze e sentimenti universali, rendendo le sue storie accessibili a un pubblico più ampio.

Il suo pensiero:

'Ci sono molte donne che vivono nel ricordo di un amore fantastico, e l'amore vero è per esse mistero grande e inaferrabile come quello delle divinità' 'Guai a chi ha un pò di fortuna nelle piccole città di provincia, e non nella sola Sardegna ma nel mondo intero' 'La vita passa e noi la lasciamo passare come l'acqua del fiume, e solo quando manca ci accorgiamo che manca' GRAZIA DELEDDA