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Presentazione SHOCK
Ludovica Cosentino
Created on October 27, 2024
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Transcript
C.d.L Tecniche di Radiologia Università degli studi di Catania
A cura di : Chiarenza Valeria Cosentino Ludovica Spadaro Ludovica Zappalà Laura
LO SHOCK
EMERGENZE MEDICO-CHIRURGICHE
Info
- BREVE INTRODUZIONE
- SHOCK CARDIOGENO
- SHOCK DISTRIBUTIVO ( COMPRENDENTE LO SHOCK SETTICO, ANAFILATTICO E NEUROGENO)
- SHOCK IPOVOLEMICO
- SHOCK OSTRUTTIVO
Tratteremo i principali tipi di shock
Introduzione
--> Emorragie (date da traumi, lesioni, interventi chirurgici) -->Disidratazione (diarrea, vomito, sudorazione) --> Ustioni --> Infarto miocardico, cardiomipatie, infezioni, reazioni allergiche, Embolia polmonare...
CAUSE
DEFINIZIONE
Lo shock è uno stato di ipoperfusione d'organo con conseguente disfunzione e lesione cellulare. I meccanismi possono coinvolgere la riduzione del volume circolante, della gittata cardiaca e la vasodilatazione, a volte con l'esclusione del letto capillare dalla perfusione ematica.
Il paziente “shocckato”: pallido, ansioso, irrequieto, tachipnoico, con estremità fredde (vasocostrizione periferica), oligurico, sudato,….. Pressione arteriosa media < 60 mm Hg
1) TACHICARDIA 2) VASOCOSTRIZIONE 3) GITTATA CARDIACA 4)PRESSIONE DEL POLSO RIDOTTA 5) FLUSSO SANGUIGNO
MA... COME RICONOSCERLO?
SHOCK CARDIOGENO
Questo porta a un insufficiente apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti e agli organi, causando sintomi potenzialmente pericolosi.
che cos'è?
In un paziente colpito da shock cardiogeno il cuore risulta talmente danneggiato da non riuscire a contrarsi correttamente e, di conseguenza, a garantire il necessario flusso sanguigno agli organi del corpo.
LO SHOCK CARDIogeno
LE CAUSE
Nella maggior parte dei casi lo shock cardiogeno rappresenta una diretta conseguenza dell’infarto miocardico, ovvero della necrosi (morte) di una parte del tessuto muscolare e quindi del malfunzionamento dei ventricoli. In altri casi lo shock può essere causato da Miocarditi, Cardiomiopatie,dal danneggiamento delle valvole che impediscono il reflusso del sangue, dalla rottura della parete cardiaca, dalla fibrillazione e dalla tachicardia ventricolare o, infine, da un’overdose da farmaci.
È essenziale intervenire rapidamente per migliorare le probabilità di recupero, poiché senza un trattamento immediato lo shock cardiogeno può essere fatale!!!
Sintomi principali
- Pressione arteriosa molto bassa (ipotensione)
- Respiro affannoso e difficoltà respiratorie (dovute a edema polmonare)
- Battito cardiaco accelerato o irregolare
- Confusione mentale o stato di shock (pelle fredda, pallida e sudata)
- Ridotta produzione di urina dovuta alla scarsa circolazione sanguigna ai reni
COME SI MANIFESTA?
- Somministrazione di farmaci inotropi per aiutare il cuore a pompare meglio
- Ossigenoterapia e supporto respiratorio
- Angioplastica coronarica o valvuloplastica aortica per riaprire le arterie bloccate in caso di infarto
- Utilizzo di dispositivi come palloni intra-aortici di contropulsazione o ventricoli artificiali per supportare la funzione del cuore
COME SI TRATTA?
1.Rivolgersi immediatamente ad un medico o al pronto soccorso!2.Misurazione della pressione arteriosa 3.Esami del sangue 4. ECG (Elettrocardiogramma) 5. Ecocardiogramma 6.Coronografia
LA DIAGNOSI
SHOCK DISTRIBUTIVO
LO SHOCK DISTRIBUTIVO
Lo shock distributivo è una condizione critica che può minacciare la vita del paziente e comprendere il suo meccanismo è essenziale per un intervento tempestivo ed efficace !
Riduzione del ritorno venoso al cuore e un’insufficiente perfusione degli organi
Lo shock distributivo è una forma di shock in cui c’è una distribuzione anomala del sangue nei vasi sanguigni. In questo tipo di shock il volume del sangue può essere adeguato ma la circolazione inefficace a causa di - una vasodilatazione generalizzata; - alterata regolazione di flusso sanguigno.
I due tipi più comuni di shock distributivo sono:-SHOCK SETTICO -SHOCK ANAFILATTICO ma esistono anche altre varianti come lo shock neurogeno.
- È una complicazione della sepsi.
- È particolarmente pericoloso perché porta rapidamente a danno multiorgano se non trattato tempestivamente.
- È la causa più frequente di shock distributivo!
- È una condizione grave e potenzialmente fatale causata da una risposta infiammatoria massiva a un’infezione, spesso batterica
insufficienza multi-organo e abbassamento pressione arteriosa
LO SHOCK SETTICO
CAUSE DELLO SHOCK SETTICO
E' in genere causato da infezioni gravi che possono derivare da batteri, virus o funghi.Le infezioni possono avere origine in diversi organi, come polmoni, addome, o vie urinarie.
SINTOMI :
- febbre alta o ipotermia
- tachicardia
- aumenta frequenza respiratoria
- confusione
- diminuisce pressione arteriosa
- oliguria
- VASODILATAZIONE
- RIDUZIONE DEL RITORNO VENOSO
LO SHOCK ANAFILATTICO
In questo caso, lo shock è scatenato da una reazione allergica grave (farmaci, cibo, punture di insetti ecc.).
L’anafilassi provoca il rilascio di istamina e altre sostanze vasoattive:
Possono apparire pochi minuti dopo l’esposizione all’allergene e includono: • Difficoltà respiratorie • Ipotensione e vertigini • Orticaria, prurito diffuso, gonfiore • Confusione o perdita di coscienza • Nausea e vomito
SINTOMI SHOCK ANAFILATTICO
Si verifica quando il sistema nervoso centrale, in particolare il midollo spinale, subisce un danno che causa un’interruzione del controllo nervoso sulla circolazione sanguigna ).
Vasodilatazione con conseguente drastico calo della pressione sanguigna e una distribuzione insufficiente del sangue agli organi vitali.
LO SHOCK NEUROGENO
SINTOMI • Ipotensione severa • Bradicardia* • Pelle calda e secca • Confusione o stato mentale alterato
Le cause più comuni dello shock neurogeno includono: • Lesioni traumatiche del midollo spinale, specialmente a livello cervicale • Traumi cerebrali che influenzano il sistema nervoso autonomo • Anestesia spinale o epidurale in alcuni casi, se i nervi che controllano la vasocostrizione vengono temporaneamente bloccati.
CAUSE DELLO SHOCK NEUROGENO
N.B.: nonostante il cuore possa funzionare normalmente all’inizio dello shock, la vasodilatazione estrema riduce il ritorno venoso riducendo la gittata cardiaca. Ciò potrebbe comportare una ipotensione grave e insufficienza multiorgano.
Dal punto di vista fisiologico, lo shock distributivo è caratterizzato dalla riduzione delle resistenze vascolari sistemiche. Se questa condizione non viene trattata rapidamente, può portare a ischemia e danno tissutale, compromettendo la funzione degli organi.
Patogenesi dello shock distributivo
I segni clinici dello shock distributivo dipendono dalla causa sottostante ma ci sono delle caratteristiche comuni, quali: - Ipotensione - Cute calda e arrossata - Tachicardia - Alterazione dello stato mentale. La diagnosi di shock distributivo si basa su valutazione clinica, esami ematochimici e, in caso di shock settico, emocolture e altri test per identificare l’agente infettivo.
SEGNI CLINICI E DIAGNOSI
Potrebbero essere necessari...-> shock settico: si può andare incontro a supporto d’organo (ventilazione meccanica o dialisi)-> shock anafilattico:ossigenoterapia -> shock neurogeno: supporto respiratorio
Questi trattamenti prevedono rispettivamente di: - espandere il volume intravascolare e migliorare il ritorno venoso; - aumentare la pressione grazie alla dopamina o alla noradrenalina; - somministrare antibiotici nello shock settico e adrenalina nell’ anafilattico.
- FLUIDOTERAPIA
- FARMACI VASOPRESSORI
- TRATTAMENTO DELLA CAUSA SOTTOSTANTE
TRATTAMENTO DELLO SHOCK DISTRIBUTIVO
Il trattamento deve essere rapido e mirato a ristabilire la perfusione degli organi vitali.
Lo shock distributivo è una condizione critica che richiede un intervento rapido e mirato. Se non trattato in modo efficace può portare rapidamente a insufficienza multiorgano e morte. È fondamentale riconoscere i segni e i sintomi precocemente per fornire le cure adeguate e aumentare le probabilità di sopravvivenza del paziente!
IN CONCLUSIONE...
SHOCK IPOVOLEMICO
Lo shock è una condizione critica in cui il flusso di sangue è insufficiente per mantenere le funzioni vitali. È caratterizzato da ipotensione e ridotta produzione urinaria. Le cause principali sono: • Ipovolemia • Vasodilatazione periferica • Insufficienza cardiaca
Shock Ipovolemico: Diagnosi e Monitoraggio
Cause dello Shock Ipovolemico
Lo shock ipovolemico può derivare da una rapida perdita di sangue, causata principalmente da:
- Emorragia acuta in traumi, lesioni gastrointestinali o vascolari come aneurismi.
- Questa perdita può rapidamente compromettere la perfusione e richiede interventi immediati.
Oltre all’emorragia, anche altre perdite di liquidi corporei possono portare a ipovolemia: • Perdite gastrointestinali (vomito, diarrea) • Perdite renali (diuretici, diabete) • Perdite cutanee (ustioni, sudorazione) • Sequestri di liquidi come nell'ascite o nello shock anafilattico
Altre Cause di Ipovolemia
I primi segni di ipovolemia sono: • Tachicardia e pressione diastolica elevata • Pallore, sudorazione fredda, agitazione Questi segni riflettono i tentativi del corpo di compensare la riduzione del flusso ematico.
MANIFESTAZIONI INIZIALI
Con la riduzione del flusso di sangue ai tessuti, le cellule passano al metabolismo anaerobico, che genera acido lattico e può portare ad acidosi se non si interviene.
Fase Intermedia: Metabolismo Anaerobico
Se l’ipovolemia persiste, la vasocostrizione diventa dannosa, aggravando la carenza di ossigeno e causando danno cellulare esteso, con rischio di collasso degli organi vitali.
MANIFESTAZIONI FINALI
In emergenza, le misure immediate includono: 1. Posizionare il paziente supino con arti sollevati 2. Arrestare un’emorragia visibile 3. Controllare le vie aeree e i parametri vitali 4. Somministrare ossigeno 5. Rassicurare il paziente
Primo Soccorso in Emergenza
In ospedale, le priorità sono: • Monitorare parametri vitali • Accesso venoso per fluidi e farmaci • Prelievo ematico per emocromo e gruppo • Catetere vescicale per valutare la diuresi
Misure di Prima Istanza in Ospedale
Per fermare l’emorragia esterna: • Compressione diretta con garze sterili; evitare di rimuovere il primo bendaggio. • Compressione arteriosa a monte se la compressione diretta non è sufficiente.
- Tecniche di Controllo Emorragico
Lo shock ipovolemico è una condizione potenzialmente fatale che richiede un intervento rapido e mirato. Il riconoscimento tempestivo dei segni e dei sintomi è essenziale per ridurre la mortalità e migliorare l’esito clinico. Il lavoro di squadra e la preparazione specifica degli operatori sanitari sono essenziali per riconoscere e trattare lo shock ipovolemico, garantendo la massima cura al paziente in un momento critico.
Conclusioni e Punti Chiave
SHOCK OSTRUTTIVO
• Lo shock ostruttivo si verifica quando un ostacolo meccanico impedisce il flusso sanguigno all’interno del sistema cardiovascolare, riducendo il ritorno venoso al cuore e compromettendo il riempimento ventricolare. Questo ostacolo può essere presente nei grandi vasi o direttamente nel cuore. • Ne risulta una riduzione della perfusione dei tessuti, con conseguente ipotensione e ipoperfusione sistemica.
Definizione e fisiopatologia
differenze tra ostruttivo e cardiogeno
PRINCIPALI CAUSE
Le cause si possono classificare in base alle sedi dell’ostruzione: • Tamponamento cardiaco: accumulo di liquido nel pericardio, che impedisce il riempimento adeguato delle camere cardiache. • Embolia polmonare massiva: blocco dell’arteria polmonare, impedisce il flusso di sangue attraverso i polmoni e aumenta la pressione nel cuore destro. • Tensione pneumotoracica: accumulo di aria nello spazio pleurico che comprime i polmoni e il cuore, riducendo il ritorno venoso al cuore. • Stenosi delle valvole arteriose severa o coartazione dell’aorta: impediscono il normale flusso di sangue attraverso il cuore o i vasi maggiori.
• Ipotensione: dovuta alla ridotta gittata cardiaca • Tachicardia: un meccanismo compensatorio per mantenere una gittata cardiaca sufficiente. • Distensione delle vene giugulari: segno di aumento della pressione venosa centrale. • Cianosi: specialmente in presenza di embolia polmonare o pneumotorace. • Diminuzione dei suoni cardiaci.
Sintomi e segni clinici
un aumento può indicare un problema di riempimento cardiaco come nel tamponamento cardiaco.
può evidenziare un pneumotorace, spostamenti mediastanici o alterazioni cardiache.
diagnosticare l’embolia polmonare o un pneumotorace
valutare la funzione cardiaca, rilevare un tamponamento e identificare disfunzioni valvolari o dilatazione del cuore destro (indicativa di embolia polmonare).
- ECOCARDIOGRAFIA
- TC
- RADIOGRAFIA DEL TORACE
- MISURAZIONE DELLA PRESSIONE VENOSA CENTRALE
La diagnosi richiede una valutazione rapida per identificare la causa specifica. Gli strumenti diagnostici includono:
DIAGNOSI
• ABCDE (Aieway, Breathing, Circulation, Disability, Exposure): valutazione rapida per identificare e trattare condizioni potenzialmente letali. • Monitoraggio continuo della saturazione di ossigeno, ECG, pressione arteriosa e segni vitali. • Supporto ventilatorio: per pazienti con compromissione respiratoria, l’uso di ventilazione assistita può essere necessaria. • Farmaci vasopressori e inotropi: utilizzati per mantenere la pressione arteriosa e migliorare la funzione cardiaca.
GESTIONE PRECOCE(PROTOCOLLO DI SUPPORTO AVANZATO)
Nei casi più gravi di tensione pneumotoracica si esegue una toracostomia d'emergenza
Tamponamento cardiaco: è necessario eseguire una pericardiocentesi, che consiste nella rimozione del liquido accumulato nel pericardio. Embolia polmonare: trattamento con trombolisi (farmaci che dissolvono i coaguli) o, posizionamento di un drenaggio toracico. Sostegno emodinamico: con somministrazione di fluidi endovenosi per aumentare il precarico e farmaci vasopressori ( es. norepinefrina) per mantenere una pressione arteriosa adeguata.
Il trattamento deve essere tempestivo e mirato a rimuovere l’ostruzione alla circolazione e a stabilizzare il paziente:
TRATTAMENTO
Il ritardo nella diagnosi e nel trattamento è associato a un esito peggiore, evidenziando l’importanza di una gestione rapida ed efficace!
La prognosi dipende dalla causa sottostante e dalla rapidità dell’intervento terapeutico. Se trattato tempestivamente, alcuni pazienti possono recuperare rapidamente, ma in altri casi, come nelle embolie polmonari massicce, la mortalità può essere elevata.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE!
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