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alessandro manzoni

aurora guagnano

Created on October 27, 2024

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Alessandro Manzoni

Mappa

Promessi sposi Libro Game

Il capolavoro

La poetica

Opere

Biografia

INDICE

1827

Titolo 2

1821

1861

1873

1810

1840

1792

1805

1785

BIOGRAFIA

Saggi

Tragedie

Odi Civili

I Promessi Sposi

Inni Sacri

Opere in prosa

Opere in poesia

OPERE

LA TRAMA DEL ROMANZO

I promessi sposi è un romanzo suddiviso in 38 capitoli, preceduti da un' introduzione in cui Manzoni rivela di aver trovato un manoscritto anonimo del Seicento dove si narra una storia che, benché raccontata da gente semplice, è importante. L’espediente narrativo consente all’autore di dare maggiore valore e verosimiglianza al racconto.

Nasce a Milano. E' figlio del conte Piero Manzoni e di Giulia Beccaria, dunque il nipote dell'illuminista Cesare Beccaria

1785

DON ABBONDIO

È il parroco del paese di Renzo e Lucia servile con i potenti e prepotente con i deboli. Pavido e timoroso, è privo di un'autentica vocazione religiosa e si sottomette agli ordini di don Rodrigo, ostacolando il matrimonio dei due giovani. Incapace di prendere posizione, non può essere considerato autenticamente malvagio: la sua mancanza di coraggio e il suo opportunismo ne fanno una delle figure più realistiche del romanzo. Manzoni lo descrive con una certa ironia, ma il suo giudizio morale su di lui è piuttosto severo poiché, con la sua viltà, don Abbondio tradisce gli autentici ideali cristiani.

RENZO

Anche Renzo è un operaio filatore di seta, mestiere a quei tempi molto diffuso nella zona intorno a Lecco. Personaggio di indole buona e onesta, ha un temperamento focoso, con scatti di ribellione di fronte alle ingiustizie che subisce. È dotato di una naturale intelligenza ed è molto furbo nei momenti più critici, anche se, in certe occasioni, specialmente quando si trova in una grande città come Milano, la sua limitata esperienza di vita gli fa compiere alcune leggerezze che gli costeranno care.

1873

Alessandro Manzoni, muore nella sua casa di Milano

Nel 1821 iniziò a scrivele la prima stesura dei Promessi Sposi che venne poi finita dopo 2 anni ovvero nel 1823 con il titolo di ''Fermo e Lucia''

1821

La madre si trasferisce Parigi, Manzoni rimane a Milano con il padre. Inizia la sua formazione illuminista e si allontana dalla fede

1792

MORTE DI CARLO IMBONATI, il compagno della madre. Manzoni la raggiunge a Parigi

1805

La lingua: Come lingua per la sua opera Manzoni sceglie il fiorentino parlato dalle classi colte dell'ottocento, tanto che nel 1827 compie un viaggio a Firenze per "risciacquare i panni in Arno" e togliere i dialettalismi dal suo romanzo. Lo stile: Manzoni sceglie il romanzo storico perchè intende dare un'opera nazional popolare all'Italia. Un'opera i cui gli italiani si riconoscano e possano trarre degli insegnamenti. Il romanzo è realistico, popolare e polifonico, cioè a più voci, perciò anche lo stile come il registro è vario, dall'alto (tragico) al basso (comico) Manzoni come narratore onniscente fa ricorso all'ironia, ai ritratti psicologici e ad ampie descrizioni per guidare il lettore nella piena comprensione del suo progetto letterario e del messaggio in esso contenuto. Il pubblico: media borghesia liberale

LUCIA

Lucia, operaia alla filanda, è un'umile ragazza del popolo che Manzoni ci presenta come un personaggio totalmente positivo. Lucia racchiude in sé le più importanti virtù cristiane: una sincera e radicata fede, il pudore, la mitezza. Lucia non si abbandona mai alla disperazione ma, grazie alla sua fede in Dio, rivela anche nei momenti più difficili un'eccezionale forza d'animo.

Edizione ventsettana dei Promessi Sposi

1827

L'INNOMINATO

È un nobile e potentissimo feudatario. Ha dedicato la vita all'esercizio del potere e alla violenza, non teme niente e nessuno, si compiace di portare a termine i crimini più efferati: è lui a organizzare il rapimento di Lucia su richiesta di don Rodrigo. In età matura attraversa una profonda crisi interiore che, dopo l'incontro con Lucia, si risolve in una conversione. Da quel momento mette la sua forza al servizio dei deboli e degli oppressi

Data la sua popolarità, Manzoni viene nominato senatore del Regno d'Italia

1861

GELTRUDE

Gertrude, figlia di un nobile milanese, viene destinata al convento sin dalla nascita. Diventa suora di clausura contro la propria volontà e mostra un temperamento inquieto e volubile che, in molte occasioni, da vittima la trasforma in carnefice dei più deboli. È un personaggio tormentato e inquieto.

Il suo vero nome é Lodovico ed è figlio di un ricco mercante; di carattere generoso, aiuta in ogni occasione Renzo e Lucia. Nel quarto capitolo Manzoni gli dedica un lungo flashback, raccontandoci il suo passato turbolento. All'età di trent'anni Lodovico si scontra in duello con un aristocratico e lo uccide, ma il suo servitore, di nome Cristoforo, perde la vita nel tentativo di aiutarlo. Dal turbamento per questo fatto di sangue, nascono il desiderio di espiare la colpa e la sua vocazione a farsi frate. È tanto generoso da sacrificare la propria vita. Durante l'epidemia di peste, assisterà i malati fino a morire lui stesso del terribile morbo.

FRA CRISTOFORO

Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel, Manzoni si converte e si riavvicina alla religione cattolica.

1810

Perchè sono importanti?

La religione

La storia

La letteratura

Alessandro Manzoni, uno dei più grandi scrittori italiani, scrisse vari saggi tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800. Questi scritti sono molto importanti perché riflettono i suoi pensieri su temi come:

I SAGGI

DON RODRIGO

È il signorotto del paese. Attorniato dai bravi, gli scagnozzi con cui intimidisce gli abitanti del villaggio, si comporta sempre in modo arrogante e violento e, fino all'ultimo istante di vita, non mostra alcun pentimento per le azioni scellerate che ha commesso. Manzoni ce lo presenta attraverso la mediocre malvagità delle sue azioni, tanto che per riuscire a rapire Lucia deve ricorrere all'Innominato. Nei suoi confronti, però, Manzoni prova un moto di pietà quando ce lo mostra in punto di morte al Lazzaretto, sofferente e abbandonato da tutti.

PERPETUA

Perpetua è una donna di mezza età, rimasta nubile perché rifiutò tutti, secondo quanto dice lei, ma per i pettegolezzi è stata lei stessa ad essere sempre rifiutata. Perpetua nel romanzo viene descritta come la serva di Don Abbondio.

1840

EDIZIONE DEFINITIVA

AGNESE

È la madre di Lucia. Donna semplice, un po' superficiale ma sostanzialmente buona; è chiacchierona e pettegola, ma è dotata di spirito pratico nella vita quotidiana e nelle avversità. È generosa e laboriosa, ha un carattere deciso e sbrigativo ed è sempre pronta a dare consigli e a prendere iniziative in aiuto della figlia e del fidanzato.

I bravi erano soldati mercenari esistiti nel XVI-XVII secolo che agivano contro la legge compiendo, a pagamento, azioni violente e illegali a favore dei signorotti che ne richiedevano l'intervento. Facevano in modo che il volere di chi comandava fosse rispettato a tutti i costi.

I BRAVI