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Umanesimo e Rinascimento
scuola
Created on October 27, 2024
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Transcript
umanesimo e rinascimento
Capitolo 18
Tra il Quattrocento e il Cinquecento l'Italia fu protagonista di un grande rinnovamento culturale detto Umanesimo. Nel Trecento gli intellettuali umanisti misero in discussione i princìpi su cui era fondata la cultura medievale, in particolare l'idea che il sapere non potesse essere in contrasto con la religione cristiana. La volontà di studiare in modo autonomo la realtà, portò allo sviluppo di discipline (FILOLOGIA: attraverso l'analisi e il confronto delle versioni di testi antichi, essa permise di individuare errori di trascrizione e delle vere contraffazioni).
La riscoperta dell'antichità
La fiducia nella ragione
Francesco Petrarca
Giovanni Boccaccio
Nel Quattrocento si affermarono gli studi umanistici; prima in Italia e poi in Europa . Fra gli umanisti italiani più noti vi furono Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, che insieme ad altri intellettuali promossero lo studio dei testi greci e della lingua latina. A differenza del medioevo, c'era un grande interesse per la vita terrena, la dignità dell'uomo e le risorse della ragione. Durante L'Umanesimo si riscoprì la fiducia nell'uomo. per gli Umanisti il centro dell'universo era l'uomo che attraverso la ragione poteva studiare il mondo. Era fondamentale che avesse una formazione completa, che comprendesse: l'eloquenza, la filosofia, la storia, la morale e la letteratura.
Il rinascimento dall' Italia all' europa
Leonardo da Vinci
La corrente culturale e artistica che tra il 15° e il 16° secolo si diffuse dall’Italia in tutta Europa.RINASCIMENTO: idea di rinascita (Spirituale, Morale, Scientifica e culturale.) Leonardo da Vinci rispecchia l’aspetto del rinascimento: le sue ricerche, i disegni e le osservazioni raccolte nei manoscritti, nonché i suoi dipinti sono frutto di un’attenta analisi di ogni aspetto della realtà.
Johann Gutenberg.
Dalla copia dei manoscritti alla stampa
Intorno alla metà del '400, fu perfezionata la stampa a caratteri mobili che consentì il passaggio dal libro manoscritto al libro stampato.Il primo in Europa a produrre libri a stampa fu il tedesco Johann Gutenberg . La prima opera da lui stampata fu la BIBBIA in latino.
Rottura o continuità?
Con il Rinascimento si ebbe un cambio di mentalità rispetto al Medioevo.RINASCIMENTO: si ispira all' idea religiosa che sia necessaria una rinascita dell'umanità sul piano spirituale. La cultura rinascimentale era laica, metteva al centro l'uomo e la sua vita terrena. Il Rinascimento è sia una rottura sia una continuità rispetto al Medioevo: - Rottura perchè esprime un rinnovamento che nasce da una critica dell'epoca precedente. -Continuità perchè recupera e sviluppa alcune idee del Medioevo.
La diffusione dei libri
La stampa a caratteri mobili si diffuse rapidamente.Oltre cento città europee ospitavano delle stamperie.L'editoria divenne un'attività commerciale, che grazie alla velocità di produzione e alla pubblicazione di copie uguali, favorì l'uso delle lingue nazionali e una facile accessibilità (per i costi più bassi) anche alle persone meno colte, permettendo di apprendere molto più facilmente.
La diffusione dei libri
MECENATISMO: deriva dal nome di Gaio Mecenate (protettore di artisti e letterati); il termine mecenate è utilizzato per indicare la figura del signore che commissiona opere d'arte aigli artisti in cambio della sua protezione.Gli artisti dovevano celebrare il loro principe nelle loro opere. Le corti diventarono i centri di una coltura raffinata che produsse capolavori assoluti.
il mecenatismo
Dagli anni Venti del XV secolo il potere si concentrò nelle mani del principe.I principi avevano bisogno di dare prestigio alle loro corti; facevano a gara per mettere sotto la propria protazione i più famosi intellettuali e più abili maestri dell'architettura e delle arti dell'epoca.
Dall'umanesimo civile agli intellettuali di corte
Altri importanti centri di coltura furono:Napoli, Ferrara, Mantova e Urbino
A Milano lavoravano per Ludovico il Moro sia l'architetto Donato Bramante sia Leonardo da Vinci
A Roma, tra Quattrocento e Cinquecento, arrivarono alla corte papale artisti come Michelangelo Buonarotti, Donato Bramante e Raffaello Sanzio
Nella corte dei Medici a Firenze furono attivi i filosfi Marsilio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola, il pittore Sandro Botticelli, i letterati e poeti Angelo Poliziano, Luigi Pulci e Lorenzo il Magnifico, gli storici Niccolò Macchiavelli e Francesco Guicciardini.
Valentina Morelli
fine