2A Fantasmi
SARA DICASALE
Created on October 27, 2024
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Transcript
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Racconti di fantasmi del nostro territorio
secondaria di I grado di follo - Classe ii a - a.s.2024-25
Bosco di Rossano
Scuola secondaria di Follo
Castello Malaspina di Mulazzo
Cimitero di Malgrate
Castello Malaspina di Fosdinovo
Lerici
Portovenere
Cimitero dei Boschetti della Spezia
Scogna Inferiore
La Spezia
Castello San Giorgio di Lerici
Castello di Madrignano
"A ghost is trapped in this house, doomed to wander it until it regains all its memories.To help it find them, you must first overcome all the challenges and collect the missing objects in your inventory.Explore the house and try not to gettrapped yourself…"
Introduction
Inventory
Explore the house
Inventory open...
It is closed...
It is too dark...
Zombie
Werewolf
Mermaid
What mythological creature turns into a wolf duringthe full moon?
01
Your image in the mirrors
Your reflection in the water
The shadow
What is it that vampires cannot see?
02
A mirror
A cool cap
Garlic
What element should you use to protect yourselffrom a vampire?
03
Halloween
Your birthday
The night of San Juan
On which night is it said that ghosts havethe most power?
04
This is not correct...
Find the key to continue
Inventory
Continue exploring the house
Inventory opened...
It is too dark...
M3gan
Noah's diary
Chucky
Annabelle
What famous horror movie features a possessed dollnamed Chucky?
01
Dementor
Werewolf
Succubus
Banshee
What mythical creature drains the life from its victimsthrough dreams?
02
Rat
Cat
Bat
Crow
What animal is commonly associated with witches?
03
Marcos Cuba
Michael Myers
Jason Voorhees
Freddy Krueger
What is the name of the famous killer from the movie "Friday the 13th"?
04
Remember these notes and play them on the piano in the correct order
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You found asecret message
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...Keep playing
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...One more
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Start over...
You found a new item for your inventory
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Inventory
Continue exploring the house
Inventory open...
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Use the magnifying glass to search for the code and then insert it into the typewriter
Someone is there!
Do you remember the family members
They ward off evil spirits
They represent trapped souls
What do the carved pumpkins withfaces mean on Halloween?
01
Predictthe future
Orderpizzas
Contact the beyond
What ritual involves the use of a Ouija board?
02
Gaki
Miyazaki
Tengu
What creature appears in Japanese mythology and is known for devouring corpses in cemeteries?
03
It's locked...look in the inventory for something to open it
A briefcase has appeared...
You have recovered all the memories of the ghost! Now it can finally rest and you can escape from the house!
Congratulations
Back
Exit
You will lose all progress made so far...
Are you sure you want to exit?
Oh, no. You failed...
Inventory
La vicenda è ambientata a Lerici, comune del Golfo dei Poeti, nella provincia della Spezia.
"Il fantasma di Percy Shelley"
Percy Shelley e sua moglie Mary si stabilirono a Villa Magni nell’aprile del 1822. Attorno a loro si formò una piccola comunità di artisti ed intellettuali, i cui componenti trascorrevano le giornate dedicandosi all’amore libero, alla letteratura, alle passeggiate, alle gite in barca.Durante l’estate di quello stesso anno, Percy programmò un viaggio verso Livorno a bordo della sua Ariel, una goletta che aveva chiamato come il folletto buono della "Tempesta" di William Shakespeare. La moglie lo avrebbe atteso a Lerici, nella Villa Magni, che un po’ per superstizione e un po’ per le abitudini scandalose degli occupanti, era nota a tutti come “la casa del diavolo"... L’attesa di Mary fu carica di preoccupazione: la scrittrice ebbe brutti sogni premonitori, come l'incubo di un morto coperto da un velo bagnato dall’acqua.A luglio Shelley partì e incontrò i suoi amici, ma nella rotta di ritorno, a dieci miglia da Viareggio, l’Ariel fu sorpresa da una terribile tempesta e affondò. Nessuno a bordo sopravvisse. Il corpo di Percy Shelley fu ritrovato solo dopo dieci giorni. Molte ammiratrici del poeta giurarono di aver visto il suo fantasma emergere dalle onde.
Fonti:
- https://lamialiguria.it/
- https://it.freepik.com/
Il mistero del naufragio di Shelley è ben raccontato nel libro “La casa delle onde” dello scrittore ligure Giuseppe Conte.
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Questa storia si svolge nel castello di Fosdinovo, comune della Lunigiana (MS).
"La marchesa del castello Malaspina"
La leggenda narra che Bianca Maria Aloisia Malaspina si fosse innamorata di un giovane stalliere e che per questa ragione fosse stata allontanata forzatamente dal castello. I familiari erano infatti decisi a farle prendere i voti, pur di interrompere quella relazione, troppo scandalosa per quei tempi. La ragazza poi sarebbe stata portata dai genitori in una cella del castello, attraverso la quale poteva ricevere solo acqua e cibo senza mai uscire. La sua morte sarebbe stata causata proprio da quella prigionia, Ciò è stato ipotizzato soprattutto in base al ritrovamento di uno scheletro, presumibilmente appartenente a una giovane ragazza, in una stanza dei sotterranei del castello.
Fonti:
- https://www.istitutovalorizzazionecastelli.it/
- https://www.vacanzeinversilia.com/
Ciò che leggerete ha come ambientazione il Castello di Madrignano di Calice al Cornoviglio, in Val di Vara (SP). Fra il XV e il XVI secolo il feudo conobbe un periodo di splendore grazie ai Malaspina dello Spino Secco di Mulazzo, legati al Regno di Spagna. Poi sul maniero calò la maledizione, con misteri irrisolti e un giovane fantasma che si aggira ancora nelle sue stanze…
"I misteri del Castello di Madrignano"
Quando iniziò la decadenza, i marchesi Malaspina si rivelarono malvagi e senza scrupoli: relazioni tempestose, omicidi tra parenti, arresti e altri scandali riguardarono i vari successori. La fine di uno di loro, Bonifacio, è avvolta nel mistero. Secondo la tradizione fu soffocato nel sonno da un gruppo di Madrignanesi, penetrati nel castello grazie alla complicità della servitù. Il corpo, sepolto senza alcun rito religioso, fu ritrovato dissotterrato e risultò vano il tentativo di riseppellirlo dignitosamente, al punto che venne portato sulla vetta del vicino monte Falò e lasciato cadere lungo la scarpata. Anche il figlio Stefano morì in circostanze mai chiarite: forse cadendo da cavallo oppure ucciso per mano dello zio paterno Giulio Cesare, chiamato il “Don Rodrigo della Lunigiana” per la sua brutalità. Da quel momento un “fantasmino” iniziò a manifestarsi nelle stanze del castello.Bonifacio e Giulio Cesare avevano un terzo fratello, Annibale, rimasto a lungo a Genova come monaco; dopo un tentativo di accordo per il possesso del feudo assalì il maniero coi soldati, ma fu sconfitto e rinchiuso in carcere a Parma. Giulio Cesare governò Madrignano per trent’anni macchiandosi di un grave crimine: a Pontremoli uccise il governatore locale dopo essersi invaghito della moglie. Finito in prigione, morì senza eredi. Per breve tempo Madrignano fu occupata dal nipote Rinaldo, signore di Suvero. Ma Annibale, dopo trent’anni di carcere, provò a cedere il feudo alla Repubblica di Genova, ma fallì per la sua morte, sopravvenuta, a quanto pare, per cause naturali. Il feudo passò dunque ai Malaspina dello Spino Secco fino al loro declino.Ancora oggi rimangono da chiarire alcuni aspetti delle figure sinistre dei marchesi tanto odiati e soprattutto il “fantasmino” di Stefano, che si aggira all’interno del castello.
Fonti:
- https://www.valdivara.it/
- https://www.terredilunigiana.com/
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Questa storia si svolge nel castello di Mulazzo (MS) in Lunigiana.
"Il fantasma della fanciulla violata"
Nel castello di Mulazzo un'anima senza pace continua a manifestarsi e a ricordare le vicende di tale Francesco Malaspina, signorotto del posto, che nelle stanze abusò più volte di una una giovane parente, figlia di un notaio, vittima sua e del suo tempo. Si racconta che la fanciulla tentava di evitare il nobile crudele, ma la sua sorte era da tempo segnata: a lei, come a molte altre della sua epoca, non restava che soccombere. Episodi inspiegabili - racconta qualcuno - sono accaduti nel corso degli anni all'interno del palazzo che oggi ospita il Centro studi "Alessandro Malaspina": gatti trovati chiusi negli armadi, oggetti fuori posto, luci che si accendono e si spengono, rumori misteriosi, fuochi che si riaccendono dopo che la brace si è già raffreddata. Alcuni privilegiati hanno percepito la presenza e persino visto una sagoma femminile aggirarsi, elegante, nelle stanze del Centro e sulla torre, all'ombra della statua di Dante: si tratta proprio del fantasma della fanciulla violata, quello che più spesso ha lasciato da parte ogni timidezza per mostrarsi a casuali visitatori.
Fonti:
- https://www.lunigiana.com/
- https://www.tgtourism.tv/
- https://www.sigeric.it/
Questa storia si svolge nel borgo di Malgrate, frazione del comune di Villafranca in Lunigiana (MS).
"La donna morta due volte a Malgrate"
Una contadina di Mlagrate si trovava in casa da sola e stava mangiando, quando il cibo le rimase bloccato in gola. I familiari la trovarono distesa a terra, senza vita. La portarono al cimitero del paese, in attesa del funerale.IIl giorno della cerimonia la bara venne trovata aperta, ma non del tutto... La alzarono e vi trovarono all'interno la donna, con gli occhi sbarrati. Lei infatti aveva ripreso a respirare poiché era riuscita ad espellere il cibo dalla gola, ma poi era morta di nuovo, questa volta di crepacuore.
Fonti:
- https://www.lunigiana.com
- https://castellitoscani.com
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Questa storia si svolge a Bosco di Rossano, un borgo del Comune di Zeri, nella provincia di Massa Carrara.
"La ragazza del ballo"
Una coppia di coniugi del borgo, dopo 10 anni di matrimonio, finalmente riuscì ad avere una figlia. La bambina si chiamava Laura e crebbe bella, intelligente e simpatica; presto si fidanzò con un ragazzo di nome Vincenzo. Purtroppo all'età di 16 anni la ragazza si ammalò di colera e morì, causando dolore a tutti coloro che la conoscevano. Una ventina di anni dopo, un altro giovane di nome Vincenzo si recò presso l'osteria del paese per una festa con gli amici; lì invitò una ragazza, bella e aggraziata, a danzare con lui; scoprì che si chiamava Laura e la incontrò nuovo il sabato seguente, per passare altro tempo a ballare e chiacchierare con lei. A mezzanotte la festa finì e poiché lei aveva freddo, Vincenzo le offrì di tenere la sua giacca. Dopo averla salutata, le diede appuntamento per la sera successiva.La domenica il giovane, impaziente di rivederla, cercò Laura in piazza e all'osteria, ma non la trovò. Chiese notizie di lei ai paesani, ma nessuno purtroppo disse di conoscerla. Mentre sconsolato rientrava a casa, Vincenzo vide il cancello del cimitero aperto e sentì il desiderio di entrare. All'improvviso un oggetto destò la sua attenzione: riconobbe la sua giacca piegata con cura e posata su una tomba. Ma lo stupore divenne terrore, appena vide sulla lapide di marmo la foto di Laura, con le date di nascita e di morte.
Fonti:
- Anna Valle, Storie e leggende della Lunigiana
- https://www.edizionigiacche.com
- https://www.lunigianaworld.it
- https://pixabay.com
La vicenda si svolge tra Le Grazie e Portovenere, località sul mare in provincia della Spezia.
"L'amore tra Almicare e Martina"
Un’antica leggenda narra di una ragazza di nome Martina che viveva con suo padre e suo fratello a Ria, un paese che precede Portovenere e che ha poi preso nome di Le Grazie. La giovane ogni giorno attendeva la barca dei suoi familiari, per aiutarli a scaricare il pescato, destinato alla vendita sul porticciolo. Un giorno attraccò un veliero genovese in avaria; tra i numerosi marinai che scesero dall’imbarcazione c’era un giovane, di nome Almicare, che incontrò Martina e se ne innamorò. I due, dopo molti giorni passati insieme a fantasticare sul loro futuro dovettero interrompere ogni progetto, poiché la nave fu ultimata e lui fu costretto a partire con il resto della ciurma. Martina, recatasi al porticciolo come ogni giorno, non riuscì a stare ferma a guardare il proprio amore allontanarsi... Corse fino a Portovenere e giunta sulla riva, vide la nave prendere la rotta verso Genova. Della ragazza non si ebbero più notizie, tuttavia la leggenda popolare narra che il suo fantasma sia ancora lì ad aspettare Almicare, che non tornò mai più. Il suo nome è inciso sulla targa di un vicolo del paese e non solo, La Martina è una località tra Portovenere e le Cinque Terre.
Fonte:
- https://www.lavocedigenova.it/
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In Via Piandarana, nella zona del Quartiere Umbertino della città della Spezia, nell'Ottocento un giovane soldato trovò la morte...
"Il fantasma innamorato di Via Piandarana"
Un uomo si aggira per Via Piandarana, con lo sguardo fisso e con l'aria di chi sta cercando un portone in particolare.Il corpo è quasi trasparente e passeggia per la strada senza meta, indossando una divisa risalente a più di cent'anni fa. La storia è arrivata fino a noi in maniera frammentaria e racconta di un giovane soldato che si innamorò perdutamente di una spezzina. I due giovani, travolti dalla passione, si concedevano incontri intensi e fugaci. Il loro amore però non poteva andare avanti perché lei era sposata. Come Paolo e Francesca, i due amanti dell'Inferno di Dante, vennero scovati ed uccisi brutalmente dal marito tradito. Come in ogni leggenda che si rispetti, avendo subito una morte violenta, le due anime furono costrette a girovagare per l’eternità; ma mentre della donna spezzina non rimangono più tracce, del suo amante qualcosa è ancora qui. Pare infatti che il giovane soldato sia stato avvistato in molte occasioni con la sua divisa, troppo vecchia per appartenere ad un qualsiasi altro militare.Una storia paurosa, difficile da ricostruire ma importante per ricordare la città e il suo fantasma. Chissà se cercando in qualche vecchio locale o in un quaderno di scuola si possa trovare qualche notizia in più...Se la curiosità vi attanaglia, nulla vi vieta comunque di andare in Via Piandarana per cercare il povero soldato innamorato.
Fonte:
- https://www.cittadellaspezia.com/
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In use...
Not working...
Not working...
In Liguria, specie in provincia della Spezia, si racconta la leggenda di Cataenin e del fegatello. La storia è contenuta nel "Saggio di folclore spezzino" di Ubaldo Mazzini, un volume risalente al 1913. L'autore compose anche poesie in dialetto e collaborò a vari giornali politici e satirici spezzini, firmando spesso con lo pseudonimo Gamin.
"Cataenin, il fegatello e il fantasma"
Tanto tempo fa visse Cataenin, il cui marito faceva il becchino ed era appassionato di fegatello. In realtà lui non mangiava nient'altro e andava su tutte le furie se tornava a casa e non c'era un po' di fegatello per lui. Un giorno Cataenin, dopo aver girato disperata per tutte le botteghe, tornò senza fegatello perché non ce l'aveva più nessuno. Temeva che il marito si sarebbe arrabbiato con lei e quindi le venne un'idea... Il giorno prima suo marito aveva seppellito un morto: lei avrebbe potuto andare di nascosto al cimitero, dissotterrarlo, e prendere un po' del suo fegato per il consorte. Così fece e quella sera il marito non solo non si accorse di niente, ma si leccò pure i baffi complimentandosi con lei per quel piatto così goloso. Lei ne fu felice, ma poi iniziò a pensare di aver agito in modo profondamente sbagliato. Iniziò a sentirsi in colpa per quel gesto abominevole.Arrivò la notte e i due coniugi andarono a dormire, ma a mezzanotte in punto, la donna fu svegliata da un gran baccano al piano di sotto. C'era qualcuno in fondo alle scale: «Cataenin, ridammi il mio fegato!». Era il fantasma del morto e lei iniziò a tremare per la paura. «Cataenin, sono sul primo gradino, dammi il mio fegato... Cataenin, sono sul secondo gradino, dammi il mio fegato... Cataenin, sono sul terzo gradino...». La donna era terrorizzata mentre la voce continuava il suo percorso, finché il fantasma disse: «Cataenin, sono dentro il letto, dammi il mio fegato!». La donna gridò e morì di paura. Alla fine, il fantasma, si prese il fegato: quello di Cataenin.
Fonte:
- https://lamialiguria.it/
- https://silviafasce.altervista.org/
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Questa storia è ambientata a Lerici (SP) nel Castello San Giorgio, che nel corso della storia, ha avuto illustri presenze al suo interno, tra ospiti e prigionieri. Come per ogni castello, non manca, a Lerici, un fantasma che si aggira nelle sue stanze danzando.
"La signora dei gatti"
Si tratta dello spirito di Maddalena di Carlo, nata nel 1902 e morta nel 1984, che gestì l’Ostello della gioventù collocato un tempo in una parte del Castello...Amatissima in vita e conosciuta come Madì, lei era una splendida velista bionda; danzava, adorava l’arte, leggeva le carte ed era nota in tutto il mondo. Era la chiromante preferita del principe Aimone e aveva mille pretendenti, ma non si volle mai sposare perché un marito le avrebbe proibito di andare a pescare di notte, o di camminare scalza anche d’inverno, o di portare abiti scollati e pieni di fantasia. Era un'anima libera, altruista, generosa e durante la guerra fu staffetta partigiana. Passeggiava sempre con una scimmietta sulla spalla, aveva tanti piccioni come amici e molti gattini le facevano compagnia. Per questo era anche chiamata la "signora dei gatti".Nel 1950 Madì scorse davanti al castello alcuni giovani nomadi e da quel giorno diede vita all’Ostello della gioventù di Lerici, di cui divenne la guardiana. I grandi e freddi cameroni del Castello, che avevano accolto molti prigionieri, furono trasformati in dormitori per nomadi di tutto il mondo, invogliati ad arrivare per la bella vista sul Gol mare e l’ospitalità di Madì, offerta a meno di 100 lire. Per questo progetto lei ricevette lettere e regali, la sua camera da letto diventò una sorta di museo e venne incoronata nel 1955 “Regina dei Nomadi di tutto il Mondo” con corona e scettro a simbolo del suo riconoscimento. Evidentemente il fantasma di Madì non ha intenzione di lasciare la sua amata dimora!
Fonti:
- https://iltigullio.com/
- https://www.101giteinliguria.it/
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In use...
L’esatta collocazione della “Casa del Violino” e la località Scogna Sottana non esistono nelle carte, perciò si suppone che si tratti di un’antica denominazione della località Scogna Inferiore, frazione di Sesta Godano in provincia della Spezia.
"Il violinista fantasma"
La "Casa del Violino" prende il suo nome dal fatto che un tempo vi abitava un musicista appassionato e famoso. Nel corso della sua vita purtroppo si ammalò e morì dopo atroci sofferenze. La casa rimase a lungo disabitata, ma qualcosa di strano e incantevole cominciò a verificarsi. Si dice infatti che il violino al suo interno possa suonare senza essere toccato e da qui nasce la leggenda del fantasma. Le testimonianze del fenomeno arrivano da coloro che hanno tentato di andare a vivere lì: il violino, pur essendo chiuso in una bacheca che ne conserva la bellezza, di notte inizia puntualmente ad intonare piccole e dolci melodie; dopo la musica, ahimé, si sentono anche delle urla... Sarà il fantasma del violinista che ancora alloggia nella dimora? Poiché l’ubicazione esatta della casa è difficile da individuare, occorre girovagare nelle campagne per trovarla. Alcuni intrepidi avventurieri, decisi a sostare in quella casa per almeno una notte, confermano di aver visto perfino il violino uscire dalla bacheca per suonare da solo! Inoltre c’è chi afferma di aver sentito urla terrificanti e lamenti, tutt’altro che melodiosi. Forse nella casa lo spirito del defunto musicista non è il solo? Ci sono anche fantasmi di sue ipotetiche vittime? Dunque si trattava di un violinista o magari di un violento assassino? Nonostante le ricerche è impossibile dare risposte, anche perché le leggende sono tali proprio per questa ragione.
Fonti:
- https://www.lavocedigenova.it/
- https://www.cittadellaspezia.com/