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Le microplastiche

SARDO SOFIA

Created on October 27, 2024

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Transcript

Sofia Sardo I.c.s. Alberico Gentili 2C

Le microplastiche

Le soluzioni
II rischi per l'uomo
Impatto Ambientale

Definizione

Analizzare le microplastiche

microplastiche secondarie
microplastiche primarie
Cosa sono le microplastiche? Le microplastiche sono piccoli frammenti di plastica le cui dimensioni sono comprese tra i 330 micrometri e i 5 millimetri. Si possono suddividere in due categorie principali:

Impatto ambientale

È importante sapere perché i frammenti di plastica rappresentano una minaccia per il nostro ambiente. Questi piccoli pezzi di plastica possono disperdersi facilmente, soprattutto se non ci prendiamo cura dei nostri rifiuti in modo responsabile. Poiché il materiale non si biodegrada, rimane nel nostro ecosistema per molto tempo. Questo crea seri problemi per i nostri mari, oceani e fiumi, perché le microplastiche possono essere ingerite dai pesci, riducendo così i loro nutrienti. Come confermato da un report pubblicato su Nature nel 2021, si stima che siano presenti tra i 15 e 51 mila miliardi di microplastiche galleggianti sulle acque superficiali nel mondo. Spesso e volentieri le correnti oceaniche permettono alle microplastiche di accumularsi in alcune porzioni dell'oceano dando origine a quelle che sono state in seguito battezzate giornalisticamente "isole di plastica".
Le microplastiche presenti negli oceani possono essere inghiottite da animali marini e, attraverso la catena alimentare, arrivare fino a noi tramite il cibo. In questi anni, infatti, abbiamo osservato che queste sostanze possono essere presenti all'interno del nostro organismo: uno studio pubblicato nel 2022 su Environment International ha dimostrato come di un campione di 22 persone, il 77% possedesse tracce di microplastiche nel sangue. Se è quindi vero che nel nostro corpo possano essere presenti microplastiche, tutt'altra faccenda è capire se e quanto queste particelle possono essere pericolose per la nostra salute... Si tratta di un argomento delicato, la cui risposta richiederà del tempo: si spera che nei prossimi anni nuovi studi permetteranno di far luce sull'argomento, trovando delle prove in grado di mettere d'accordo l'intera comunità scientifica.

Le microplastiche sono pericolose?

Le soluzioni europee contro le microplastiche

Al momento l'Unione Europea è al lavoro su diverse soluzioni per cercare di limitare la quantità di microplastiche in mare. A settembre 2018, ad esempio, gli eurodeputati hanno approvato una serie di misure per aumentare i tassi di riciclaggio dei rifiuti di plastica nell’UE, mentre nel 2020 è stato imposto il divieto di aggiungere microplastiche primarie (cioè quelle prodotte intenzionalmente di piccola dimensione) all'interno dei prodotti cosmetici e detergenti. Anche i prodotti usa-e-getta in plastica sono finiti nel mirino dell'Unione che, dal 14 gennaio 2022, ne ha vietato sia la produzione che la vendita.Per quanto possa sembrare sconfortante, per ora non esista una ricetta per risolvere completamente la questione. La scienza infatti sta ancora studiando a fondo il tema e ad oggi gli istituti di ricerca possono solo monitorare la diffusione e la concentrazione della microplastica nei vari ecosistemi del pianeta. Qualcosa però possiamo già farla: consumare sempre meno plastica, fare la raccolta differenziata e non gettare in giro i rifiuti.

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Link alla sitografia

Grazie per l'attenzione

https://www.geopop.it/microplastiche-cosa-sono-come-si-formano-e-perche-sono-pericolose/
Le microplastiche secondarie sono il risultato della frammentazione di oggetti di plastica più grandi, causata dall'usura e dal degrado ambientale. Questo processo avviene, ad esempio, attraverso l'abrasione degli pneumatici o dei tessuti sintetici durante il lavaggio, e ci ricorda l'importanza di prenderci cura del nostro ambiente.Questi scarti sono i più grandi nemici del pianeta, poiché rappresentano circa il 68-81% delle microplastiche presenti negli oceani.
https://www.ecoo.it/wp-content/uploads/2023/04/Isole-di-plastica-20230418-ecoo.it-1.jpg
ISOLE DI PLASTICA

Non dobbiamo immaginarle come una grossa zattera sulla quale possiamo camminare: si tratta pur sempre di un grosso ammasso di particelle molto piccole che, nella maggior parte dei casi, non sono nemmeno visibili ad occhio nudo. Tra tutte le isole di plastica, una tra le più estese è la Great Pacific Garbage Patch, al largo della costa occidentale degli USA, nell'Oceano Pacifico.

https://www.cosmoderma.it/microplastiche-nei-cosmetici
Vengono definite microplastiche primarie quell’insieme di particelle di plastica che vengono prodotte intenzionalmente dalla filiera industriale come i microgranuli usati nei cosmetici e prodotti per la cura personale e pulizia della casa. Queste microplastiche vengono utilizzate per aumentare l’azione abrasiva dei prodotti come un detersivo per i piatti o un dentifricio che ha bisogno di corpuscoli per aumentare la qualità della propria azione. In questo caso la grandezza delle microplastiche primarie è ben al di sotto dei 5 millimetri: spesso parliamo di frazioni di millimetro. Corpuscoli plastici praticamente impossibili da vedere a occhio nudo. Le microplastiche primarie sono, oggi, ampiamente discusse e criticate. Le aziende negli ultimi anni hanno ridotto notevolmente il loro impiego e utilizzo. Nonostante questo impegno, ancora molti prodotti di uso comune possono essere “arricchiti” da microplastiche primarie.Stando ai dati della European Chemical Agency, ogni anno ne vengono prodotte 145 mila tonnellate, delle quali 42 mila vengono disperse nell'ambiente (dati ECHA)