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Gelforte Habil
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Transcript
Dalla rivoluzione a Foscolo
presentazione di Gelforte Habil
14. fine
13. Ambivalenza
12. Mito Classico
11. Eroismo e Sacrificio
6. mappa
10. Timeline
8. Ugo Foscolo
7. Il Neoclassicismo
5.Eredità della Rivoluzione
4.L’Impero Napoleonico
3. Napoleone al Potere
2. Le Fasi
9. I Sonetti
1. Contesto storico
Indice
Rivoluzione Francese
(1789-1799)
Contesto storico
Crisi finanziaria: Il regno francese si trovava in una grave crisi economica dovuta a guerre dispendiose (come la Guerra dei Sette Anni e il sostegno alla Rivoluzione Americana) e al sistema fiscale inefficiente che gravava solo sul Terzo Stato, composto dalla popolazione comune.Disuguaglianze sociali: La società francese era divisa in tre Stati: il clero (Primo Stato), la nobiltà (Secondo Stato) e il Terzo Stato, che comprendeva la maggioranza della popolazione e pagava la maggior parte delle tasse. Le tensioni sociali erano elevate, soprattutto a causa delle ingiustizie e dei privilegi dei primi due Stati.Illuminismo: Le idee dei filosofi illuministi come Rousseau, Voltaire e Montesquieu influenzarono il popolo e la borghesia, sostenendo concetti di uguaglianza, diritti umani e separazione dei poteri.
Suddivisione del potere
RE1. Clero2. Nobiltà3. Terzo stato
Fasi della rivoluzione
- Convocazione degli Stati Generali (1789)
- Formazione dell'Assemblea Nazionale (1789)
- Presa della Bastiglia (14 luglio 1789)
- Periodo del Terrore (1793-1794)
- Direttorio (1795-1799)
- Ascesa di Napoleone (1799)
L'ascesa di: Napoleone Bonaparte
Napoleone Bonaparte salì al potere sfruttando il caos politico della Rivoluzione Francese e la sua abilità militare. Dopo numerose vittorie che lo resero popolare, nel 1799 attuò il colpo di Stato del 18 brumaio, che dissolse il Direttorio e instaurò il Consolato, con Napoleone come Primo Console. Consolidò il suo potere attraverso riforme amministrative e, nel 1804, si proclamò Imperatore, instaurando un regime autoritario e centralizzato che dominò gran parte dell’Europa fino alla sua caduta definitiva nel 1815.
Pace interna e riforme sociali
Riconciliazione con la Chiesa
Autoproclamazione a Imperatore (1804)
Il Consolato (1799-1804)
Info
colpo di Stato del 18 Brumaio (9 novembre 1799)
Successi militari in Italia e Egitto
Napoleone Bonaparte riformò la Francia con il Codice civile e si proclamò Imperatore nel 1804. Espanse il territorio francese attraverso le Guerre napoleoniche, ma dopo la sconfitta in Russia nel 1812, abdicò nel 1814 e fu esiliato a Sant'Elena
Napoleone al Potere
L’Impero Napoleonico
Info
- Proclamazione dell'Impero (1804)
- guerre napoleoniche
- Declino e Caduta
Austerlitz, Rep. Ceca (1805)
Ajaccio, Corsica (1769)
Mosca, Russia (1812)
Parigi, Francia (1799)
Info
Eredità della Rivoluzione
- Eredità giuridica e politica
- Diffusione degli ideali rivoluzionari
- Modernizzazione dello Stato
Massima estensione dell'Impero
(Ugo) Niccolò Foscolo
Ed ora pur te la dedico non per lusingarti col suono delle tue gesta, ma per mostrarti col paragone la miseria di questa Italia che giustamente aspetta restaurata la libertà da chi primo la fondò.
Contesto storico e culturaleCaratteristiche principali
- Ritorno all'antico
- Razionalità e moralità
- Rappresentanti illustri
- In Italia
- Ugo Foscolo
Il Neoclassicismo
Info
Ugo Foscolo
Ugo Foscolo nacque a Zante (Zacinto) nel 1778, un’isola greca allora sotto il dominio veneziano. Studiò a Venezia e iniziò a comporre versi in giovanissima età. Aderì agli ideali della Rivoluzione Francese e fu entusiasta delle riforme di Napoleone, anche se rimase deluso dopo il Trattato di Campoformio (1797), che cedette Venezia all'Austria. Morì in esilio a Londra nel 1827.
Timeline
1812 - Ritorno a Milano
1797 - Le ultime lettere di Jacopo Ortis
1827 - Morte a Turnham Green, Londra
1807 - Pubblicazione delle "Odi
1778 - Nascita a Zante
Info
Alla sera
In morte del fratello Giovanni
A Zacinto
I Sonetti
Temi comuni nei sonetti
- L'influenza del Neoclassicismo
- Nostalgia e perdita
- La morte come liberazione
Eroismo e Sacrificio ed Influenza del Mito Classico
Ideali di Libertà, Uguaglianza e Patriottismo
Foscolo, Neoclassicismo, Rivoluzione Francese ed Esercito Napoleonico
Grandezza Nazionale e Identità Culturale
Info
Info
Info
Fine !
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E io non toccherò mai più le sacre sponde dove trascorsi la mia infanzia, o Zacinto a me cara, la cui immagine si riflette nelle onde del mare greco dalla cui schiuma nacque Venere, la quale rese fertili quelle isole con il suo primo sorriso, così che non mancò di descrivere le tue bianche nuvole e i tuoi alberi la poesia gloriosa di Omero, che cantò la navigazione imposta dal Fato e il vario esilio a causa del quale Ulisse, reso bello dalla fama e dalla sventura, al suo ritorno alla patria Itaca ne baciò le rocce. Tu invece, o mia terra natia, non avrai che il canto del tuo figlio: a noi il destino ha imposto di essere sepolto dove nessuno a me caro potrà versare le sue lacrime.
A Zacinto
Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
Un giorno, se io non andrò sempre vagando di nazione in nazione, mi vedrai stare sulla tua tomba, fratello mio, piangendo per la tua morte prematuraSolo nostra madre, che si trascina dietro il peso dei suoi anni, ora parla di me alle tue spoglie mute. Intanto io tendo le mani verso di voi senza speranza e saluto soltanto da lontano i tetti della mia patriaSento l’ostilità del destino e i reconditi tormenti interiori che rovinarono la tua esistenza, e anche io invoco la pace nella morte insieme a te)Di tante speranze oggi mi resta solo questo! Popoli stranieri, quando morirò, restituite le mie spoglie alle braccia della madre inconsolabile.
In morte del Fratello Giovanni,
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo di gente in gente, mi vedrai seduto du la tua pietra, o fratel mio, gemendo il fior de' tuoi gentili anni caduto: la madre or sol, suo dì tardo traendo, parla di me col tuo cenere muto: ma io deluse a voi le palme tendo; e se da lunge i miei tetti saluto, sento gli avversi Numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta; e prego anch'io nel tuo porto quiete: questo di tanta speme oggi mi resta! straniere genti, l'ossa mie rendete allora al petto della madre mesta.
Forse perché tu sei l’immagine della quiete voluta dal fato, a me giungi così gradita, Sera! Sia quando le nubi estive e gli zefiri sereni ti accarezzano con dolcezza, sia quando nel cielo nevoso rechi con te all’universo tenebre lunghe e inquiete, sempre scendi invocata, e le vie nascoste del mio cuore governi soavemente. Mi fa vagare di pensiero in pensiero sulle orme che conducono al nulla eterno; e intanto fugge questo tempo malvagio, e con lui se ne vanno tutte le ansie, nelle quali esso si distrugge con me; e mentre contemplo la tua pace, si placa quello spirito guerriero che in me ruggisce.
Alla sera
Forse perché della fatal quïete Tu sei l’immago, a me sí cara vieni, O Sera! E quando ti corteggian liete Le nubi estive e i zeffiri sereni, 4 E quando dal nevoso aere inquïete Tenebre e lunghe all’universo meni, Sempre scendi invocata, e le secrete Vie del mio cor soavemente tieni. 8 Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge Questo reo tempo, e van con lui le torme 11 Delle cure onde meco egli si strugge; E mentre io guardo la tua pace, dorme Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge. 14