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PALESTINA E ISRAELE

Martina Orsi

Created on October 26, 2024

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Transcript

Presentato da: Martello Simone, Montano Elisa, Ricciardi Gaia, Orsi Martina, Russiello Matteo

CONFLITTO TRA ISRAELE E PALESTINA

CONFLITTO TRA ISRAELE E PALESTINA

29.10.2024

LE ORIGINI

La guerra nasce per un unico problema: entrambe rivendicano lo stesso territorio. -Gli ebrei sostengono che gli appartenga perchè nati in quel territorio -I palestinesi sostengono di esserci approdati per primi e poi cacciati

I millennio a.C.

nascita popolo ebraico

I secolo a.C.

inizio contatti con Roma

VII secolo a.C.

Palestina conquistata dagli Arabi

Ottocento

Nascita del movimento sionista

1948

scoppio conflitto

Termine arabo che indica sollevazioni o rivolte

Intifada:

  • Prima Guerra arabo-israeliana nel 1948 dopo il "Decreto 181" dell'ONU.
  • Guerra dei "Sei giorni" iniziata nel 1967
  • Prima e seconda intifada del 1987 e 1993
  • Conflitto attuale scoppiato il 7 ottobre dell'anno scorso

Le guerre tra Israele e Palestina

  • Palestina
  • Israele
  • Nel 1917 circa in Palestina iniziano le immigrazioni da parte degli eberei, che prima e dopo la Shoah non avevano un territorio stabile.
  • Nascita di Israele il 29 novembre 1947 con il "Decreto 181" emanato dall'ONU.
  • Nel 1967 durante la guerra dei 6 giorni, Israele sconfisse l'Egitto, la Siria e la Giordania
  • Tra la fine del 1970 e l'inizio del 1980, l'Egitto firmò un accoro di pace con Israele.
  • Nel 1988 il governo giordano rinuncia alla Cisgiordania e da allora Cisgiordania e Gaza vegono considerati territori Palestinesi.
  • Oggi con il nuovo conflitto scoppiato il 7 ottobre dell'anno scorso una parte dello stato di Israele è occupato dai Palestinesi.

TERRITORI ISRAELIANI E PALESTINESI

1° grande migrazione di arabi palestinesi nel 1948 (NAKBA)
-Mancanza d'acqua e viveri
-Organizzati in molte tende con condizioni igieniche precarie

Problema dei rifugiati:

-Condizioni nei campi profughi-Diritti umani e giuridici

Subito dopo la guerra del 1948, nascono diversi tentativi di avviare processi di pace.

Dal 2020 ad Oggi: Tensioni Internazionali
2010-2020: Nuovi Accordi e Divisioni Interne
1948-1979: Prime Iniziative Diplomatiche
Anni ‘90: Gli Accordi di Oslo
2000-2010: Stallo Diplomatico e Conflitti Rinnovati

PROCESSI DI PACE E ACCORDI INTERNAZIONALI

Il conflitto israelo-palestinese ha visto numerosi tentativi di risoluzione attraverso processi di pace e accordi internazionali, grazie all'ONU, agli Stati Uniti e altri paesi del mondo. Tuttavia, la maggior parte di questi tentativi è fallita o è stata interrotta, senza portare risultati.

- Un aspetto critico è la moderazione selettiva dei contenuti. Secondo Amnesty International e altre organizzazioni, molti account pro-palestinesi sono stati penalizzati o oscurati riducendo la loro visibilità. -Questa censura iniqua limita la libertà di espressione e tende a privilegiare determinate narrazioni, favorendo in molti casi la visione di Israele. - Bisogna anche tener conto che malgrado i social siano piattaforme molto utili per la diffusione di notizie, spesso accade che vengano diffuse anche delle Fake News. Sono quindi strumenti che possono essere usati sia a favore che non in una situazione di conflitto come questa.

L'influenza dei media e dell'opionione pubblica

- L’impatto dei social media nel conflitto israelo-palestinese è importante, poiché queste piattaforme non solo amplificano le informazioni ma influenzano anche la percezione pubblica del conflitto, dando forma alle narrazioni globali e influenzando opinioni e politiche.- Social media come Instagram, X e TikTok sono divenuti mezzi cruciali per la diffusione di immagini e video dal vivo. Attivisti e giornalisti palestinesi hanno condiviso testimonianze di bombardamenti e sofferenze a Gaza, che hanno suscitato un'ampia empatia e solidarietà internazionale verso il conflitto. - Questo ha portato la diffusione di contenuti pro-Palestina mentre i media tradizionali tendono a favorire una visione più pro-Israele.

Moschea di Omar, una delle più importanti situata a Gaza
Distruzione di moschee e luoghi di culto

IL CONFLITTO DAL PUNTO DI VISTA RELIGIOSO

IMPATTO DEL CONFLITTO SULLA POPOLAZIONE CIVILE

ORGANIZZAZIONI UMANITARIE

ASPETTI SOCIALI E UMANITARI DEL CONFLITTO

VITA SOTTO L'OCCUPAZIONE E NELLA STRISCIA DI GAZA

ORGANIZZZZIONE PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA -OLP-

RUOLO DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE

RUOLO DELLE ORGANIZZAZIONI NEL CONFLITTO

DIFFERENZE TRA HAMAS E FATAH

POSSIBILI SOLUZIONI DI PACE

SOLUZIONE A DUE STATI -nascita stato palestinese -già stato presentato ma fallito per problematica degli insediamenti, e Gerusalemme

SOLUZIONE A STATO UNICO -tutti cittadini uguali -problematica tasso di crescita araba superiore

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

https://www.geopop.it/le-ragioni-storiche-del-conflitto-israeliano-palestinese-allorigine-dellattacco-di-hamas/ https://www.focus.it/cultura/storia/a-chi-appartenevano-i-territori-dove-ora-ce-lo-stato-di-israele https://www.geopop.it/geopolitica/ https://www.geopop.it/le-ragioni-storiche-del-conflitto-israeliano-palestinese-allorigine-dellattacco-di-hamas/ https://www.savethechildren.it/blog-notizie/territori-palestinesi-occupati-come-e-nata-la-questione-palestinese

Fonti:

In risposta alla crisi organizzazioni umanitarie offrono cibo, acqua, assistenza e supporto psicologico che rendono il loro lavoro essenziale anche se spesso ostacolato da restrinzioni burocratiche. Le organizzazioni promuovono anche programmi educativi essenziali per un futuro di pace. Alcuni esempi sono: Mezzaluna Rossa Palestinese, Save the Children e Medici Senza Frontiere.

Le potenze mondiali (tra cui Stati Uniti, Unione Europea e paesi arabi), hanno cercato di mediare il confitto e promuovere un processo di pace. Tuttavia gli approcci sono stati spesso influenzati da interessi geopolitici.

Forte impatto sulla popolazione civile dove le violenze colpiscono soprattutto donne e bambini che subiscono non solo danni fisici ma anche profondi traumi psicologici che si manifestano in ansia, depressione e disturbi post-traumatici.

- Camp David II (2000): Gli Stati Uniti, sotto la guida di Bill Clinton, tentano di mediare tra il leader palestinese Yasser Arafat e il premier israeliano Ehud Barak. Tuttavia, l' incontro fallisce e il conflitto riprende. Entrambe le parti si accusano.- Road Map per la Pace (2002): Il Quartetto per il Medio Oriente (USA, ONU, UE, Russia) propone una "road map" per una soluzione a due stati. Però la violenza e l' aumento degli insediamenti bloccano il processo.

- Conflitti a Gerusalemme e Gaza (2021): scontri a Gerusalemme Est e successivi bombardamenti su Gaza riaccendono il conflitto, attirando l’attenzione internazionale. L’ONU, l’Egitto e il Qatar tentano di mediare tregue, ma senza risultati stabili. - L'attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas ha riacceso le tensioni in una situazione già critica, generando gravi emergenze umanitarie.

- Accordi di Abraham (2020): Negli ultimi anni, Israele ha stabilito relazioni diplomatiche con Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Marocco. Questi accordi, mediati dagli Stati Uniti, hanno migliorato le relazioni tra regioni, ma non hanno risolto comunque il conflitto. -Divisioni Interne Palestinesi: Le tensioni tra Fatah, che governa la Cisgiordania, e Hamas, che controlla Gaza, complicano ulteriormente i processi di pace. Israele considera Hamas un' organizzazione terroristica, e questo compromette i tentativi di arrivare ad un accordo.

L'OLP è stata fondata nel 1964 con l'obbiettivo di rappresentare il popolo palestinese e guidarlo alla sua autodeterminazione. Riuscì negli anni '70 ad ottenere il titolo "legittimo rappresentante del popolo palestinese". Negli ultimi anni l' OLP venne accusata di corruzione che con la conquista di Gaza complicò la sua situazione.

In Cisgiordania l'occupazione è manifestata con barriere di separazione, insediamenti israeliani e strade riservate solo ai coloni che rendono quasi impossibile ogni spostamento.Nella Striscia di Gaza la popolazione vive nella miseria estrema: mancanza di cibo e acqua, assistenza sanitaria assente, disoccupazione, violenza e mancanza di elettricità (blackout)

Vita in Cisgiordania e a Gaza

- Accordi di Oslo (1993-1995): Questi accordi segreti tra Israele e l' OLP sono il primo passo verso un potenziale accordo di pace. Israele e l'OLP riescono a stabilire un'autonomia palestinese parziale in alcune aree. Sembra esserci speranza riguardo la creazione di uno stato palestinese, ma restano irrisolti temi critici come il diritto al ritorno dei rifugiati, il controllo di Gerusalemme e la sicurezza. - Fallimento degli Accordi di Oslo: Il processo di pace non va a buon fine per via di attentati suicidi, insediamenti israeliani e la mancanza di fiducia tra le parti. Le speranze si affievoliscono e la situazione culmina nella Seconda Intifada, segno del profondo malcontento verso non riuscita di un accordo finale.

- L' ONU: propone vari piani di divisione e amministrazione di Gerusalemme, ma senza ottenere risultati duraturi. - Accordi di Camp David (1978): Il presidente egiziano e il primo ministro israeliano firmano, con la mediazione del presidente americano Jimmy Carter, un trattato di pace, il primo tra Israele e un paese arabo (Egitto). Nonostante ciò, la questione palestinese rimane esclusa dagli accordi, lasciando irrisolti i temi centrali del conflitto.

Hamas e Fatah sono due facce della stessa lotte palestinese ma rappresentano visioni opposte.Fatah venne fondato negli anni '50 e sostiene che la lotta per la libertà palestinese debba passare attraverso compromessi e accordi diplomatici. Hamas, al contrario, sostiene una resistenza armata per raggiungere isuoi obbiettivi.