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Manierismo e Barocco.
Maria Silvia Cicconi
Created on October 25, 2024
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Transcript
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IL MANIERISMO
lMichelangelo, Giudizio universale (1535-1541),
Rosso Fiorentino, Deposizione , 1521
Rosso Fiorentino, Assunzione della Vergine, 1513-14
Parigi, Notre Dame,1163-1182
Vignola, Sacro bosco di Bomarzo” (1550-63)
CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
Tintoretto, Sala dei Giganti, 1532,35
Correggio, Cupola di S.Giovanni, 1521-1524
Correggio, Cupola del Duomo, 1524-1530
Parmigianino, La schiava turca, 1532
Parmigianino, Madonna dal collo lungo, 1534-40
Giacometti, Busto di Diego, 1954
Modigliani, Ritratto di una giovane donna, 1918.
Modigliani, Giovane donna con colletto alla marinara, 1918
Martin Lutero
Il sacco di Roma, 1527
L’Italia del 1500 fu caratterizzata da una profonda crisi politica, economica, culturale e religiosa:
- Sacco di Roma (1527)
- Crisi finanziaria (Fugger)
- Rivoluzione copernicana
- Riforma protestante
- ………..
LA MANIERA
CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
In letteratura
William Shakespeare, sonetto 19.
Giordano Bruno, De l’infinito, universo e mondi, 1584.
Per una libera educazione, 1530
“Principio, mezzo e fine della stupidità e della cattiveria è un’educazione trascurata e corrotta.”
IL BAROCCO
Andrea Pozzo, Gloria di Sant’Ignazio, Chiesa di Sant’Ignazio, Roma
L’Europa dopo la Pace di Westfalia (1648) evento che concluse la guerra dei Trent’anni.
IL SECOLO DELLA MERAVIGLIA All’inizio del XVII sec. l’Italia non è indipendente e vive una grave crisi economica con carestie e pestilenze, pur restando un importante centro culturale e artistico. È il secolo della Controriforma e l’arte ne di- viene lo strumento educativo: il suo scopo è di istruire e impressionare i fedeli suscitando stupore e meraviglia. Per le sue finalità didattiche l’arte deve essere comprensibile a tutti ed ogni illusione apparire “vera”. È l’epoca del Barocco, un periodo che va dall’inizio del ‘600 alla metà del ‘700 che alla misura, al classicismo, all’ordine e all’equilibrio propri del Rinascimento sostituisce il senso del fantastico, il dinamismo, l’effetto scenografico e l’illusionismo.
Guerra dei Trent’anni
inizio rivoluzione industriale guerra di successione austriaca rivoluzione francese
pestilenza nel sud Italia
1500 Riforma protestante Scisma anglicano Sacco di Roma
rogo di Giordano Bruno
Luigi XIV si sposta a Versailles
guerra di successione spagnola
Concilio di Trento
1700
1600
LINEA CURVA la curvatura delle facciate rende le architetture dinami- che e scenografiche
PATHOS il volto è molto espressivo e manifesta ogni emozione in modo realistico e violento
LUCE DRAMMATICA l’illuminazione laterale è concentrata sui personaggi e lascia lo sfondo al buio
LINEA RETTA la scansione geometrica dei prospetti conferisce all’archi- tettura ordine e regolarità
ESPRESSIONE SERENA il volto esprime una serena consapevolezza della virtus e mostra i lineamenti idealizzati
LUCE DIFFUSA l’illuminazione è onnidirezio- nale e lo sfondo ha la stessa luminosità del primo piano
ELLISSE le cupole sono spesso ellitti- che per creare dinamismo e complessità spaziale
COMPOSIZIONE DINAMICA le figure ruotano nello spazio come nell’arte ellenistica espri- mendo tensione e movimento
PROSPETTIVA ACCIDENTALE sono presenti due punti di fuga e l’ambiente appare dinamico e scenografico
CERCHIO le cupole sono circolari in quanto il cerchio esprime stabilità e perfezione
POSTURA STATICA la figura ha una postura sta- bile di impronta classica che esprime serenità e sicurezza
PROSPETTIVA CENTRALE il punto di fuga è al centro e la composizione risulta equilibrata ed armonica
BAROCCO
architettura
scultura
confronti
pittura
RINASCIMENTO
CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
Ratto di Proserpina, 1621-1622
Apollo e Dafne(1622-1625)
GIAN LORENZO BERNINI (Napoli, 1598 - Roma,1680) Architetto, scultore, pittore e scenografo Bernini è stato uno dei più grandi artisti dell’età barocca. Massimo interprete della Controriforma, godette dell’apprezzamento di tutti i pontefici che si sono succeduti durante la sua lunga carriera artistica. Le sue opere mostrano una grande padronanza della materia e una concezione dei corpi nello spazio assolutamente innovativa.
Tuttavia lo scultore aveva previsto un punto di vista privilegiato da cui è possibile cogliere con- temporaneamente il dinamismo della postura e il coinvolgimento psicologico del personaggio.
Donatello Il ragazzo, nudo, ha appena ucciso Golia, la cui testa giace per terra, e tiene in mano la lunga spada
1440
molto snello ed elegante. La testa del gigante è a terra, ai suoi piedi
David, vestito, è
Verrocchio
1472
Michelangelo L’eroe sta rifletten- do prima di lan- ciare la pietra. C’è equilibrio classico e posizione statica
1501
Bernini L’eroe è rappre- sentato mentre sta per tirare la pietra. L’effetto è molto dinamico
1623
1600
1500
1400
Nel David il giovane eroe è raffigurato nel momento di massima torsione del corpo necessaria a prendere la rincorsa prima di rilasciare la fionda. È un momento carico di tensione come di- mostrano anche i particolari della fronte corrugata e delle labbra serrate tra i denti. Nulla di più lontano dalla staticità e dalla consapevolezza della propria forza morale tipica delle rappresentazioni rinascimentali. Questo non è più esempio di “virtus”, ma simbolo di una visione drammatica del mondo, intrisa di incertezza verso il futuro. Il David di Bernini è colto un attimo prima del lancio, in un moto a spirale bloccato dallo scatto repentino dello sguardo in direzione opposta (il “contrapposto”), verso il nemico. Questa rotazione nello spazio, che ricorda le posture di alcuni titanici personaggi di Miche- langelo (artista verso il quale Bernini provava grande ammirazione), può essere percepita solo osservando la scultura a 360°.
Dinamismo e spettacolarità contraddistinguono anche il Baldacchino di San Pietro, opera colossale commissionata a Bernini nel 1624 da papa Urbano VIII Barberini. Lo scultore ha solo 26 anni ma ha già dato pro- va di altissime doti artistiche. La struttura che realizza, collocata sopra l’altare maggiore del- la Basilica di San Pietro a segnalare il fulcro della costruzione e la tomba dell’apostolo, è un colossale ciborio alto 28,5 m (quanto un palazzo di 9 piani!) dalle forme mosse ed esuberanti. Dell’antica tipologia di origine paleocristiana conserva solo la pianta quadrata e la copertura superiore. Ma Bernini la trasforma in un oggetto scultoreo di grande dinamismo.
Bacchino malato, 1593
MICHELANGELO MERISI o CARAVAGGIO (1571-1610) “Tanta manifattura mi era a fare un quadro buono di fiori, come di figure”, dirà di questo apprendistato.
“Testa di Medusa” (1597).
Gian Lorenzo Bernini, 1630
Pieter Paul Rubens, 1618
“Cena in Emmaus” (1606)
“Cena in Emmaus” (1601)
“Deposizione dalla croce” (1600- 1604)
Giuditta che decapita Oloferne (1602).
Solo un artista passionale e tormentato poteva concepire opere così drammatiche e teatrali. La vita di Caravaggio, d’altra parte, è come le sue opere: contrastata, ricca di luci, di momenti di gloria e di ombre, di cadute verso l’abisso. Nei suoi anni romani, infatti, il pittore entra ed esce di galera per i reati più vari che vanno dalla rissa alla diffamazione, dall’ingiuria al porto d’armi abusivo. Ma tutto questo è nulla rispetto al tragico episodio che sconvolge la sua vita, l’uccisione di tale Ranuccio Tomassoni la sera del 28 maggio 1606 per un banale litigio durante una partita a pallacorda. Il processo a suo carico si conclude con la condanna più pesante, la decapitazione, sentenza che poteva essere messa in atto da chiunque lo avesse riconosciuto. A questo punto resta solo la fuga. Una fuga che lo porta a disseminare le sue opere in ogni luogo che attraversa, anche se braccato dalla legge.
In letteratura
La metafora (“concetto”) viene considerato nel periodo barocco lo strumento fondamentale della poesia, perché, mettendo in relazione due immagini in modo del tutto originale, riesce ad estendere il pensiero oltre il consueto e l’abitudinario, a rivelare prospettive nuove ed originali.
La letteratura si pone gli stessi obiettivi dell’arte :
- Stupire
- Stimolare la fantasia del lettore
- Andare oltre l’immagine tradizionale delle cose, scoprire verità nascoste
- Gusto del nuovo e del raro
- In poesia: uso estremo della metafora (figura concettuale)
Giambattista Marino
http://www.raiscuola.rai.it/lezione/e-il-fin-del-poeta-la-meraviglia/4435/default.aspx
G.Marino, "Il poeta e la meraviglia"
“È del poeta il fin la meraviglia (parlo de l’eccellente e non del goffo): chi non sa far stupir, vada alla striglia! ”