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CONFLITTO ISRAELE-PALESTINA

Alena Aldegheri

Created on October 25, 2024

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Transcript

Aldegheri Alena

Conflitto Israele- Palestina

08. Che cos'è Hamas ? 09. Gli scontri a Gerusalemme un altra guerra a Gaza

Il ritiro di Israele da Gaza

L'assassionio del primo ministro israeliano Ytzhak Rabin

Gli accordi di Oslo

Israele e Libano

La crisi di Suez

La Palestina

Le origini

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06

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03

02

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Indice

Si potrebbe far risalire l’origine della questione alla creazione dello Stato di Israele (1947) all’interno del territorio della Palestina, abitato da popolazioni arabe musulmane: da allora la convivenza tra le due etnie è sempre stata molto tesa.

Le origini

Il sionismoI primi progetti che riguardavano la creazione di uno stato ebraico in Palestina risalgono al Diciannovesimo secolo. In quel periodo nacque e cominciò a svilupparsi il sionism , un movimento che, in risposta alle persecuzioni e all’antisemitismo subiti dagli ebrei in Europa, invocava la creazione di uno stato in cui gli ebrei potessero vivere al sicuro. Si discusse molto a lungo di dove sarebbe potuto nascere: alla fine gran parte della comunità ebraica scelse la Palestina, che secoli prima era stata la sede di una serie di antichi regni ebraici e che dalla religione ebraica era considerata la “terra promessa”. Al tempo la Palestina era dominata dall’impero Ottomano, ed era abitata per la stragrande maggioranza da popolazioni arabe. In Palestina vivevano alcune comunità ebraiche, e lo avevano sempre fatto. Ma ai tempi erano una minoranza esigua della popolazione: meno del 10 per cento.

La Palestina

La guerra del 1948 aprì una lunghissima stagione di scontri tra Israele e i paesi arabi confinanti. Nel 1956 Israele attaccò l’Egitto assieme a Regno Unito e Francia, in quella che è nota come la “crisi di Suez”, cominciata dopo la decisione del presidente egiziano Gamal Abdel Nasser di nazionalizzare il canale di Suez. L’operazione però fu un insuccesso, soprattutto a causa delle pressioni internazionali di Stati Uniti e Unione Sovietica: gli israeliani, che nel frattempo avevano conquistato la penisola del Sinai, si ritirarono.

La crisi di Suez

Israele invase il Libano tre volte in pochi decenni. Lo fece per la prima volta nel marzo del 1978 per scacciare dal confine libanese i membri dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), la principale organizzazione armata palestinese guidata da Yasser Arafat: l’esercito israeliano si ritirò dopo una settimana. Invase una seconda volta nel 1982, ancora una volta a causa di scontri con l’OLP, ma questa volta l’esercito israeliano non si ritirò, e continuò a occupare il sud del Libano per quasi vent’anni. Durante l’occupazione israeliana nacque Hezbollah, un’organizzazione militare islamista che tuttora continua a contrastare Israele. L’ultimo attacco avvenne significativo nel 1996, con l’obiettivo di eliminare proprio i miliziani di Hezbollah. Israele occupò militarmente il sud del Libano per altri quattro anni ma si ritirò senza raggiungere il suo scopo.

Israele e il Libano

Il 13 settembre del 1993 furono ratificati gli accordi di Oslo, con cui per la prima volta Israele e Palestina si riconobbero come legittimi interlocutori. I negoziati, mediati in parte dagli Stati Uniti, furono guidati dal primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e da Yasser Arafat, il leader dell’OLP. Gli accordi avrebbero dovuto avviare un processo per mettere fine al conflitto tra israeliani e palestinesi. Molte tra le questioni più complicate però non vennero discusse: rimase incerto lo status giuridico di Gerusalemme, che entrambi i paesi rivendicavano come propria capitale, e il destino degli insediamenti dei coloni ebraici in Cisgiordania, territorio che secondo la stragrande maggioranza della comunità internazionale appartiene ai palestinesi.

Gli Accordi di Oslo

La sera del 4 novembre del 1995 Rabin fu ucciso con un colpo di pistola da un fanatico religioso ebreo. Rabin, che aveva 73 anni, stava partecipando a una manifestazione a Tel Aviv in sostegno degli accordi di Oslo. L’attentatore fu Yigal Amir, un colono ebreo estremista nascosto tra la folla che venne poi condannato all’ergastolo. Ai funerali di Rabin a Gerusalemme parteciparono circa un milione di israeliani e molti leader politici da tutto il mondo.

L'assassionio del primo ministro israeliano Ytzhak Rabin

Dopo quasi quarant’anni di occupazione nel 2005 Israele si ritirò unilateralmente dalla Striscia di Gaza, con quello che fu definito il “disimpegno”. Il 12 settembre, quando l’ultimo soldato israeliano lasciò la Striscia, il territorio passò sotto il completo controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese. Secondo il primo ministro Sharon rimanere in quel territorio non era più nell’interesse di Israele, e venne quindi disposta la rimozione degli insediamenti e il trasferimento dei loro abitanti. In quel momento erano presenti nella Striscia 21 colonie, abitate da circa 8.500 cittadini israeliani: una percentuale molto piccola di persone rispetto alla popolazione totale di Israele all’epoca, la cui sicurezza peraltro costava parecchi soldi allo stato. Non tutti i cittadini israeliani che abitavano a Gaza volevano andarsene, e ci furono molte proteste: in alcuni casi i coloni si barricarono nelle case, bloccarono le strade e cercarono di convincere i soldati a non procedere allo sgombero.

Il ritiro di Israele da Gaza

Hamas è un movimento islamista sunnita e fondamentalista, politicamente su posizioni di estrema destra. Nella Striscia di Gaza Hamas ha messo in atto molti principi della legge islamica. Ha istituito una “polizia morale”, ha vietato di consumare alcolici e ha imposto parecchie limitazioni alle donne, per esempio relative all’abbigliamento o come il divieto a girare accompagnate da uomini diversi dai propri parenti più stretti o dal proprio marito.

Che cos'è Hamas ?

Nel maggio del 2021 le tensioni sfociarono in una nuova guerra tra Israele e i gruppi radicali che operano nella Striscia, soprattutto Hamas. Le cause scatenanti furono principalmente due: lo sfratto di alcune famiglie palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme, e l’intervento armato della polizia israeliana dentro e fuori la moschea di al Aqsa, nella Spianata delle Moschee, in seguito a vari scontri con le persone palestinesi arrivate sul posto in occasione delle celebrazioni per la fine del Ramadan. Da Gaza, come ritorsione Hamas lanciò una decina di razzi verso Gerusalemme, a cui Israele rispose con pesanti bombardamenti sulla città di Gaza: iniziò una nuova guerra. I bombardamenti durarono 11 giorni e si conclusero con un cessate il fuoco. Almeno 256 palestinesi e 10 israeliani furono uccisi.

Gli scontri a Gerusalemme, un altra guerra a Gaza

Uno degli ultimi attacchi ad Hamas

I VIDEO DALLA PALESTINA

2008

Gli scontri a Gerusalemme

L'ultima invasione di terra nella Striscia di Gaza

Gliu scontri non si fermano

Le proteste nella striscia di Gaza

Un'altra guerra tra Israele e Gaza

2024

2021

2018

2014

Il 22 ottobre scorso i soldati israeliani hanno aperto il fuoco vicino al villaggio di Dhayra, nel sud del Paese. Almeno 14 bambini sono morti in attacchi israeliani a Khan Yunis, nei quali in tutto 33 persone hanno perso la vita secondo fonti mediche concordanti. I media statali di Beirut affermano che tre giornalisti sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, vicino al confine con la Siria.

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