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L'ascesa al potere

ottavianoaugusto

LA POLITICA INTERNA

LA PROPAGANDA AUGUSTEA: RINASCITA E MORALIZZAZIONE

OTTAVIANO AUGUSTO

L'inizio di una nuova epoca

LA POLITICA ESTERA

indice

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Dopo la congiura di cesare, l'esercito rimase fedele a Marco Antonio che volle accreditarsi successore. Cesare però aveva nominato suo successore Gaio Ottaviano nel testamento. Nel frattempo Antonio fu sconfitto a Modena nel 43 a.C. Ottaviano era convinto a ottenere il consolato e non intendeva farsi manovrare dai senatori

L'affermazione di ottaviano

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Nonostante ciò, il senato condusse il giovane erede nel valutare un accordo: un triumvirato destinato a durare 5 anni. Per sconfiggere i nemici, i triumviri, ricorsero alle liste di proscrizione e furono il pretesto per massacrare centinaia di innocenti al solo scopo di eliminare le potenze rivali, impossessandosi delle loro ricchezzec. Dopo la battaglia di Filippi, congedarono gran parte dell'esercito e Ottaviano assunse l'incarico di procurare le terre espropriandole ai proprietari italici ma ciò si rivoltò contro lui.

il triumvirato

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A seguito di questi episodi, la tensione tra Ottaviano e Antonio si rese più acuta. Antonio si recò in Egitto stabilendosi con Cleopatra in Alessandria dove Ottaviano lo infangò, facendolo passare come un traditore dove il colpo di grazia avvenne quando Ottaviano riuscì a impossessarsi del testamento del suo rivale e darne lettura al senato. Nel 32 fu incaricato di intraprendere la guerra contro Cleopatra dove rimase così, padrone incontrastato di Roma.

ottaviano contro antonio

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Roma raggiunse la sua massima espansione durante il periodo di Ottaviano, per il quale si spalancarono nuovi orizzonti in ogni campo, dall'arte alla letteratura e dalla legislazione fino all'architettura, tanto che la città venne definita la 'metropoli del mondo”. A questo periodo, i romani avrebbero dovuto dare entusiasmante una nuova genialità - Ottaviano Augusto, inizia dall'era in cui viene sconfitto Antonio nella battaglia di Azio nel 31 aC, e divisione dei poteri nel 23 aC viene tracciata attraverso l'assegnazione al primo romani la formula normativa di: la sua volontà ἑηδυσίαudicareei o arbitro della Roma e l'abilità pratico di comando delle divinità e provincia, risiedendo sotto il titolo diplomato non militare ed il pontefice dai poteri senza limiti territoriali.

OTTAVIANO AUGUSTO

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LA POLITICA INTERNA E LE RIFORME AUGUSTEE

Dopo aver consolidato il suo potere, la prima cosa che Augusto intraprese furono riforme amministrative di importanza primaria per assicurare pace e stabilità per supplire alle aspettative della gente . Riorganizzò l'amministrazione dello stato con nuovi organi di governo , combatté contro l'inefficiente e corrotta amministrazione , decentrando funzioni mantenendo il pieno controllo centrale.

I PREFETTI

LE PROVINCE

LA RIFORMA DELL'ESERCITO

POLITICA ECONOMICA

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LA POLITICA ESTERA: ESPANSIONE E CONSOLIDAMENTO

Dopo la conquista dell'Egitto, Augusto non intraprese progetti espansionistici . Si trovò, però, a dover impegnare l'esercito in campagne di conquista nelle zone di confine dal 27 aC al 9 dC, facendo estendere l'impero. Questa politica non era in contraddizione con l'obiettivo di mantenere la pace interna, ritenuta necessaria per sottomettere i potenziali avversari della Roma. In Iberia, Augusto sconfisse tribù ostili come gli Asturiani ei Cantabri, integrando i territori conquistati nella provincia della Spagna Citeriore. Nelle Alpi, furono sottomesse tribù locali e fondarono la colonia di Augusta Pretoria. Tiberio e Druso parteciparono a campagne che portarono alla creazione delle province di Pannonia e Rezia, con i confini romani che si estendevano fino al Danubio. Nel 9 dC, la morte di Druso e la successiva nomina di Publio Quintilio Varo a governatore della Germania segnarono un tentativo di romanizzazione , ma le tasse elevate portarono ad una ribellione capeggiata da Arminio. In un'imboscata nella foresta di Teutoburgo, l'esercito romano subì una schiacciante sconfitta: Varo si suicidò e quasi tutte le sue legioni furono catturate o uccise. Questa sconfitta portò alla ritirata romana lungo il Reno .​ Inoltre, Augusto dovette affrontare il costante pericolo delle Parti, ma preferì la diplomazia allo scontro armato, ottenendo la restituzione delle insegne perdute da Crasso e rafforzando il controllo romano in Armenia e in altre regioni. Questo approccio diplomatico segnò una nuova direzione nella politica estera romana

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LA PROPAGANDA AUGUSTEA

Durante il principato augusteo, la stabilità politica e monetaria, accompagnata dalla realizzazione di opere pubbliche che favorivano gli scambi economici e commerciali, fece migliorare sensibilmente le condizioni di vita. I contadini potevano coltivare le loro terre, gratificati da una propaganda che vedeva il ritorno all'agricoltura come il recupero della buona vita di un tempo, quando Roma era diventata grande grazie alle virtù del suo po-polo.questa prospettiva gli vennero realizzati una rete stradale e un efficiente sistema postale , grazie ai quali si rafforzarono l'economia e la politica dell'epoca.Il commercio cresceva e le comunicazioni erano con l'estero più agibili : da Roma si poteva raggiungere Alessandria d'Egitto in diciotto giorni e dall'Egitto si toccavano i porti di Creta in soli tre giorni di navigazione; Milano, Torino, Aquileia e Lione erano diventati importanti nodi stradali, che consentivano l'accesso anche a zona in precedenza fuori dalle rotte solite. Inoltre, come spesso accade in condizioni di benessere, le arti e le lettere fiorirono opportunamente protette e sostenute - anche finanziariamente - sia da Augusto sia dal suo amico e collaboratore Mecenate, intorno al quale orbitano alcuni fra i principali artisti dell'epoca, ragion per cui ancora oggi si parla di "mecenatismo".

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RINASCITA E MORALIZZAZIONE

Il principe avviò anche una radicale trasformazione urbanistica e architettonica di Ro-ma, che si arricchi di numerosi edifici e templi, interamente rivestiti di splendidi marmi. Oltre a costruire il Foro che porta il suo nome Augusto ordinò opere di potenziamento di alcuni acquedotti e la sistemazione delle rive del Tevere. Tutte queste attività erano ampiamente pubblicizzate, insieme ai meriti dell'azione dello stesso principe: Augusto, infatti, doveva far accettare ai suoi concittadini la natura assoluta - di fatto - del suo potere e le profonde riforme con cui intendeva rivoluzionare lo Stato, senza entrare in conflitto con la mentalità repubblicana dei Romani. Per questo motivo, nel proporre un'immagine di sé, egli lasciò scivolare nell'ombra la portata rivoluzionaria che era intrinseca al principato e sottolineò invece la continuità con i valori della res publica, presentandosi come l'artefice della pace e il paladino della tradizione , dopo il tumultuoso periodo delle guerre civili. Augusto si ispirò all'arte greca per rappresentarsi in ruoli di prestigio, come console o generale vittorioso, comunicando ai cittadini un'idea di vivere in un'epoca d'oro, ora in fase di recupero. L'arte divenne un canale importante per la sua ideologia, con oltre 80 statue erette a Roma e un uso crescente di oggetti personali e monete raffiguranti il ​​principe come simboli di lealtà.

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RINASCITA E MORALIZZAZIONE

Le opere poetiche dell'epoca, scritte da autori come Virgilio e Orazio, celebravano il programma politico di Augusto, riflettendo un sincero consenso verso la sua visione di stabilità e pace, pur mantenendo il ricordo delle guerre civili.  Un aspetto significativo della "restaurazione" del passato da parte di Augusto fu la sua azione moralizzatrice, che attribuì le sfortune di Roma al declino degli antichi valori e all'erosione della famiglia. La propaganda di Augusto condannò il declino dei matrimoni e delle nascite, evidenziando la diffusione dell'adulterio, con l'obiettivo di recuperare le tradizionali virtù romane. Tra il 19 a.C. e il 9 d.C., Augusto introdusse le *leggi Giulie*, un insieme di leggi a tutela della famiglia e dei valori tradizionali. Queste leggi obbligavano uomini e donne tra i 25 e i 65 anni a sposarsi, penalizzavano chi non aveva figli, offrivano incentivi alle famiglie numerose e garantivano maggiore libertà alle madri.Durante il periodo augusteo, le donne romane ottennero maggiori diritti giuridici. In precedenza, le donne dovevano avere un tutor maschile per tutta la vita se non avevano ascendenti maschi, ma ora potevano scegliere e revocare il tutor. Inoltre, la parentela in linea femminile ottenne a essere riconosciuta, consentendo alle madri di ereditare dai figli e, in caso di divorzio, di ottenere la custodia se il padre era ritenuto indegno. Le donne guadagnarono anche il diritto di lasciare in eredità i propri beni ai figli. Durante l'età augustea, le donne romane raggiunsero un'inedita autonomia: vi furono scrittrici come Sulpicia, alcuni esercitarono come medici e perfino come avvocati. Parallelamente, la società romana subì un cambiamento morale e sociale. La figura del capofamiglia, un tempo autoritaria, divenne più rispettosa e incline al dialogo, non più dominante, ma collaborativa, in linea con il valore della "rispettabilità" e dell'autocontrollo. Questa nuova morale di coppia, simile a quella cristiana che sarebbe sorta in seguito, fu rafforzata dalle nuove abitudini di vita e dall'invito medico alla moderazione in vari ambiti della vita quotidiana.

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

FATTO DA: NICOLO' ROSA E FRANCESCO PIO DAPOTO

POLITICA ECONOMICA LIBERISTA

La sua politica economica, definita " liberista ", favorisce l'iniziativa privata e il libero mercato, limitando l'intervento statale a infrastrutture. In questa prospettiva gli vennero realizzati una rete stradale e un efficiente sistema postale , grazie ai quali si rafforzarono l'economia e la politica dell'epoca.

Tra i nuovi funzionari, i prefetti avevano compiti specifici. Il praefectus urbis amministrava l'ordine pubblico di Roma, mentre il praefectus annonae si occupava dell'approvvigionamento dei cibi . Il praefectus vigilum gestiva la sicurezza notturna ei vigili del fuoco, e il praefectus pratorio comandava le truppe scelte andando a configurarsi come una delle figure più influenti nel governo.

I PREFETTI

LE PROVINCE

Augusto distinse tra province senatorie e imperiali. Le province senatorie erano amministrate da governatori proconsoli con imperium, mentre le province imperiali erano gestite in nome del Princeps e dipendevano completamente da lui. I tributi delle province senatorie andavano allo stato, mentre quelli delle province imperiali finivano nelle casse personali del Princeps. L'Egitto era una provincia speciale, governata direttamente da un prefetto.

LA RIFORMA DELL'ESERCITO

Dopo la battaglia di Azio, Augusto ridusse le legioni dal 50 al 25 e puntò sulla pacificazione interna, concentrando le azioni militari nelle zone di confine. Introdusse un reclutamento regolare e volontario, permettendo ai soldati di fare carriera ed evitando legami eccessivi tra soldati e comandanti tramite trasferimenti frequenti. La riforma militare si rivelò efficace, poiché garantiva vantaggi economici ai soldati e offriva terra ai veterani al termine del servizioAugusto creò un corpo speciale di 9.000 soldati, i ** pretoriani **, per proteggere la sua persona ; col tempo , divennero uno strumento di controllo politico a Roma . Per far fronte all'aumento dei costi , Augusto istituì un sistema monetario a doppia gestione : lui controllava la coniazione delle monete d' oro e d'argento mentre il senato era responsabile delle monete di rame .