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Infografica arte

Flavia Casini

Created on October 25, 2024

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Transcript

Flavia Casini, Matilde Costanzi, Flaminia Gervasi, Benedetta Rosatini

IL RINASCIMENTO IN ITALIA

IL CONCORSO DEL 1401

Nel 1401, Firenze viveva un periodo di straordinario fermento culturale ed economico, con le corporazioni dei mestieri al centro della vita cittadina. L’Arte di Calimala, importante corporazione di mercanti di tessuti, finanziava progetti artistici di rilievo, come il concorso per la decorazione della porta nord del Battistero di San Giovanni. Questo concorso richiedeva la rappresentazione del sacrificio di Isacco e vide sfidarsi due giovani talenti: Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti. Le formelle presentate dai due artisti incarnavano visioni artistiche opposte. Ghiberti adottò uno stile elegante e dettagliato, tipico del gotico internazionale, mentre Brunelleschi introdusse un linguaggio innovativo, precursore del Rinascimento. Sebbene Ghiberti abbia raccontato di una vittoria netta, pare che il concorso si concluse in parità, con la proposta di una collaborazione. Brunelleschi, però, rifiutò e partì per Roma, dove si dedicò allo studio dell’arte classica. Ghiberti, restato a Firenze, completò la porta nord e in seguito la celebre Porta del Paradiso, capolavori che segnano la transizione verso il Rinascimento. Le loro formelle originali, oggi al Museo del Bargello, rappresentano simbolicamente il passaggio tra il gotico e la nuova epoca rinascimentale fiorentina.

Secondo le ricostruzioni degli storici dell'arte, l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci risale al 1490, anno in cui l’artista incontrò Francesco di Giorgio Martini durante un soggiorno a Pavia. Martini, architetto di rilievo, illustrò a Leonardo un trattato a cui lavorava da tempo: il Trattato di architettura, frutto anche della traduzione del De architectura di Vitruvio dal latino al volgare. Non essendo un uomo di lettere, l'opera di Martini risultò particolarmente affascinante per Leonardo, permettendogli di entrare in contatto con i precetti dell'antico maestro romano del I secolo a.C. Dal 1822, il celebre disegno fa parte della collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, poiché il governo austriaco riuscì ad acquistarlo da Giuseppe Bossi. Tuttavia, intorno alla metà degli anni Ottanta del Novecento, fu rinvenuto un bozzetto simile all'interno del trattato di Vitruvio conservato nella biblioteca Ariostea di Ferrara. Inizialmente ritenuto un'opera preliminare di Leonardo, studi successivi hanno dimostrato che si trattava di un disegno di Giacomo Andrea da Ferrara, architetto e confidente di Leonardo, con cui condivideva riflessioni e consigli preziosi.

L'UOMO VITRUVIANO

Lo stile rinascimentale è profondamente legato all'invenzione e all'uso della prospettiva, un sistema geometrico-matematico che consente di rappresentare la tridimensionalità su una superficie bidimensionale. Sebbene ricerche spaziali fossero già presenti nell'arte gotica, è con Filippo Brunelleschi, tra il secondo e il terzo decennio del '400, che la prospettiva viene sistematizzata. Brunelleschi realizza opere in cui applica per la prima volta le regole prospettiche, come testimoniato da antichi documenti che menzionano due vedute di Firenze. Nell'arte, la rappresentazione dello spazio è una costante sin dai graffiti preistorici, passando per le civiltà antiche e il Medioevo, dove venivano utilizzate tecniche simili a assonometrie. Con l'arrivo della prospettiva geometrica a Firenze nel '400, gli artisti iniziano a sviluppare regole per costruzioni prospettiche esatte. Brunelleschi è il primo a definire tali regole, mentre Alberti le semplifica e le chiarisce. La prospettiva è un sistema astratto e, pur non essendo identica alla realtà, è uno strumento utile per rappresentare la profondità e progettare spazi. Anche se la percezione visiva è più complessa, la prospettiva geometrica consente di "misurare" e comprendere lo spazio e tutto ciò che contiene, rendendola fondamentale nell'arte rinascimentale.

LA PROSPETTIVA

I CARATTERI RINASCIMENTALI

L'arte rinascimentale in Europa (1400-1600) è caratterizzata da opere di grande fama, grazie all'unione di studi sull'arte antica e tecniche innovative, che hanno dato vita a un realismo straordinario e a una profonda espressività. Gli artisti, spesso maestri sia nella pittura che nella scultura, hanno reso la figura umana e gli spazi circostanti in modo più dettagliato e tridimensionale, riflettendo le nuove scoperte nella prospettiva matematica.L'umanesimo rinascimentale ha riacceso l'interesse per l'arte classica, con artisti come Lorenzo de' Medici che hanno promosso il recupero e l'adattamento delle idee antiche. Michelangelo ha tentato di ricreare l'antichità con opere come il Cupido dormiente, mentre Raffaello, nel suo affresco La scuola di Atene, ha rappresentato filosofi antichi in un contesto contemporaneo. Artisti come Andrea Mantegna e Piero della Francesca hanno approfondito l'uso della prospettiva, creando opere con una notevole profondità visiva. Mantegna, ad esempio, ha utilizzato il punto di vista dal basso per conferire maggiore realismo, mentre Paolo Uccello ha spinto i limiti della prospettiva, come nella sua audace Caccia notturna. In questo periodo, l'arte rinascimentale ha stabilito nuovi standard di bellezza e precisione, influenzando le generazioni successive.

  • l'interesse nel cogliere gli elementi essenziali dell'arte classica, in particolare forma e proporzioni del corpo umano.
  • l'interesse per la storia dell'arte contemporanea e la ricerca di un percorso continuo di sviluppo.
  • la fusione di iconografia pagana e religiosa, mantenendo centrale l'umanità.
  • una tendenza alla monumentalità e alle posture drammatiche.
  • l'interesse nel suscitare una reazione emotiva nello spettatore.
  • lo sviluppo di una precisa prospettiva matematica.
  • l'interesse per ritratti, scene e paesaggi iperrealistici e dettagliati.
  • l'interesse per l'utilizzo di colori vivaci, di ombre e per la riproduzione degli effetti della luce.
  • lo studio dell'utilizzo dei colori a olio e delle stampe fini.
  • l'utilizzo di forme sottili e di oggetti quotidiani per conferire un significato in più.
  • la crescita del prestigio degli artisti in qualità di raffinati artigiani in grado di combinare studi intellettuali e abilità pratiche.

PUNTI FONDAMENTALI

La formella di Brunelleschi rivoluziona lo stile dell’epoca, introducendo una composizione che già suggerisce l’idea della prospettiva, organizzata su due piani orizzontali. In primo piano si svolge la scena più drammatica: l’angelo ferma la mano di Abramo proprio mentre sta per sacrificare Isacco. Al centro dell’azione si trova il coltello, simbolo cruciale della tensione narrativa. I personaggi sono disposti a formare un triangolo, con Isacco al centro. I volti esprimono dolore e sofferenza: Abramo appare deciso ma tradisce il suo tormento, mentre Isacco, disperato, cerca di liberarsi dalla presa del padre, anelando la fuga da un destino ineluttabile, come farebbe qualsiasi uomo in tale situazione. In basso, due figure si stagliano più chiaramente rispetto allo sfondo, accentuando l’effetto prospettico, sorprendente per quell’epoca.

LA FORMELLA DI BRUNELLESCHI
Sottotitolo
LA FORMELLA DI BRUNELLESCHI

L’Uomo Vitruviano rappresenta le proporzioni ideali del corpo umano all'interno di due forme geometriche considerate perfette: il quadrato, simbolo della Terra, e il cerchio, rappresentazione del Cielo. Questo studio non è frutto di una forzatura, ma nasce dalle indicazioni del trattato di Vitruvio, che nei secoli precedenti aveva stabilito proporzioni ideali per l’architettura e la scultura. Oltre alla figura centrale, sono di grande interesse i due paragrafi posti sopra e sotto la figura umana. Scritti nella caratteristica grafia da destra a sinistra di Leonardo, questi testi riassumono sia le indicazioni di Vitruvio nel De architectura sia le osservazioni scientifiche che Leonardo sviluppò durante i suoi studi sul corpo umano a Milano. Da Vinci, quindi, non si limitò a seguire le tradizioni tramandate ma integrò le sue scoperte, creando un modello che unisce il divino e il terreno.

Giotto, pur vivendo prima del Rinascimento, ha influenzato profondamente l'arte del periodo, introducendo tecniche di scorcio e un maggiore realismo, come nei suoi affreschi nella Cappella degli Scrovegni. I mecenati, in particolare la Chiesa, hanno commissionato molte opere, tra cui pale d'altare e affreschi che rappresentano la Sacra conversazione.

La formella realizzata da Ghiberti presenta una scena armoniosa e ben strutturata, distribuita su due piani verticali: nel primo piano compaiono Abramo e Isacco, mentre nel secondo si trovano i due servi con l’asino. Isacco ha un corpo modellato con cura, simile alle sculture antiche, e il suo sguardo riflette una rassegnata accettazione. Abramo, invece, appare concentrato e determinato, con uno sguardo che esprime la fiducia assoluta nella volontà divina, pronto a compiere ciò che gli è stato chiesto. Ghiberti, maestro orafo, rivela in quest’opera una tecnica straordinaria: ogni figura è cesellata con estrema precisione, e i dettagli dei tessuti e dei volti mostrano un’evidente ricerca di perfezione e raffinatezza. Quest’opera si inserisce perfettamente nella corrente del gotico internazionale, tipica della cultura artistica del tempo.

LA FORMELLA DI GHIBERTI
Leon Battista Alberti perfeziona le regole della prospettiva nel suo "Trattato della pittura" (circa 1435), fondando la scienza prospettica su principi universali. La prospettiva diventa così il fondamento dello stile rinascimentale, permettendo agli artisti di creare spazi illusivi riempiti di elementi realistici, come strade, edifici e personaggi. Questo sistema non è solo un'illusione ottica, ma un metodo geometrico per rappresentare lo spazio tridimensionale, affrontando la sfida di far percepire la profondità su un piano bidimensionale.