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Transcript

I demoni di Pausilypon:la prima indagine di Publio Virgilio Marone

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Di Pino Imperatore

Lavoro di Federico Sequino 2DS

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Indice

  1. Che tipo di Romanzo è? Da chi è stato scritto? (3-4)
  2. Chi è Pino Imperatore? (5-6)
  3. Trama del libro (7-9)
  4. La figura di Virglilio nel romanzo (10-11)
  5. La Storia di Pausilypon (12-13)
  6. Link Utili (14-15)

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Capitolo 1

Che tipo di Romanzo è? Da chi è stato scritto?

Che tipo di romanzo è questo? Da chi è stato scritto?

Il Romanzo "I demoni di Pausilypon: la prima indagine di Publio Virgilio Marone è un romanzo Thriller scritto da Pino Imperatore e ambientato nell'attuale Posilippo, quartiere di napoli.

Capitolo 2

Chi è Pino Imperatore?

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Chi è Pino Imperatore?

Pino Imperatore è uno scrittore, giornalista e umorista italiano, nato a Milano nel 1961 e cresciuto in Campania. Ha iniziato la sua carriera come giornalista nei quotidiani come "Il Mattino" e "Il Giornale di Napoli". Successivamente si è dedicato alla scrittura di romanzi e opere umoristiche, spesso ambientate a Napoli e caratterizzate da un forte spirito comico.Alcuni dei suoi lavori più noti includono "Benvenuti a casa Esposito" e "Questa scuola non è un albergo"

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Capitolo 3

La Trama del libro

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La trama del libro

Neapolis (Napoli) 22 a.C.Dalla vasca delle murene di una lussuosa villa situata nella magnifica zona di Pausilypon (Posillipo) riemergono resti umani.Questi sono del ricco e spregevole eques (cavaliere) romano Lucio Popilio Lepido, ospite del proprietario della villa, il cavaliere Publio Vedio Pollione, più cattivo del morto.Pollione e Lepido non sono gli unici equites (cavalieri) di Pausilypon: altri 5 di loro, con cui hanno stretto un patto segreto, si sono dati appuntamento nella dimora per un simposio a pochi giorni dall'arrivo in città di sua "maestà", Princeps Senatus (Capo del Senato), l'imperatore Augusto.

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Nell'antica Grecia e nell'antica Roma, il simposio era quella pratica conviviale (da cui anche chiamato convivio) che faceva seguito al banchetto, durante la quale i commensali bevevano secondo le prescrizioni del simposiarca, intonavano canti conviviali (skólia), si dedicavano a intrattenimenti di vario genere (recita di carmi, danze, conversazioni, giochi ecc.).

Accanto al corpo di Lepido è stato rinvenuto un messaggio oscuro: IN NOMINE PATRIS NOSTRI (Nel nome di nostro padre), una minaccia o un avvertimento con cui gli equites s'interrogano su chi sia stato l'assasino e sulle sue motivazione. Pollione ha un'idea: rivolgersi al più grande poeta di Roma, il vate Publio Virglilio Marone, che a Neapolis sta componedo gli ultimi libri dell'Eneide. Virglilio accetta d'indagare, con i suoi insebarabili collaboratori: il suo scriba e factotum Proculo e la sua serva Petelia. Sarà una battaglia all'ultimo sangue, un viaggio spietato nei grandi enigmi della vita e della morte. Nell'evolvere della trama non mancano riferimenti storici e pratiche crudeli diffuse in quell'epoca come ad esempio la decimatio che sarà legata alla trama di questo suggestivo romanzo.

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Il poeta vate, o soltanto vate (dal latino vates, «indovino», «profeta» o «veggente»), è un titolo attribuito a un poeta animato da spirito profetico, dotato di un'aura sacra per il tono elevato delle sue opere e l'ispirazione civile dei suoi testi poetici. Vengono così definiti gli autori che cercano di interpretare e guidare i sentimenti delle masse della loro epoca.

Il termine latino factotum è composto dalle parole fac e totum che, tradotto letteralmente, significano fa' tutto. Si dice di una persona che svolge mansioni eterogenee e risolve prontamente problemi pratici. In senso generale è colui che, anche in ambito aziendale, è pronto a svolgere compiti non strettamente definiti ma la cui necessità si manifesta sul momento. Di solito il "factotum" è tale in forza di un rapporto di fiducia con una persona importante o all'interno di una comunità. Il termine può avere anche accezione negativa quando viene usato come sinonimo di "faccendiere", indicando un losco figuro che vive organizzando intrallazzi e affari poco chiari prevalentemente per conto di terzi.

La decimazione era uno strumento estremo di disciplina militare inflitto ad interi reparti negli eserciti dell'antica Roma per punire ammutinamenti o atti di codardia, uccidendo un soldato ogni dieci. La parola deriva dal latino decimatio che significava "eliminare uno ogni dieci".

Capitolo 4

La figura di Virgilio nel Romanzo

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La figura di Virgilio nel Romanzo

Nei secoli Virgilio è stato raffigurato come poeta del circolo di Mecenate, come mago capace di profettizare l'avvento di Cristo, come guida per Dante nei gironi dell'Inferno e nelle balze del Purgatorio ma mai come fino ad ora come detective. Dunque Pino Imperatore è stato capace di costruire un mistery pieno di tensione ricreando le luci e le ombre dell'età augustea (27 a.C. - 14 d.C.). la cosiddetta "Età dell'Oro".

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Capitolo 5

La storia di Posilypon

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La Storia di Posilypon

Dopo la battaglia di Azio e dunque dopo l'ascesa di Augusto e la disfatta di Marco Antonio nel 31 a.C., l'equites e liberto Pollione decise di trascorrere gli ultimi suoi giorni in quello splendido scorcio tra la Gaiola e la baia di trentaremi . Accanto alla villa fece costruire un teatro di 2000 post, un odeon per piccoli spettacoli, un ninfeo e un complesso termale. Le strutture dell'imponente villa si estendono fin sotto il livello del mare protette dal "Parco Sommerso di Gaiola". Il parco archeologico di Pausilypon offre dunque numerose testimonianze archeologice lungo la costa di Posillipo. Tra i reperti più importanti vi sono, oltre quelli detti in precedenza, la grotta di Seiano e il palazzo degli spiriti .

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L'isola della Gaiola è una delle isole minori di Napoli; è sita dirimpetto alla costa di Posillipo, nel Parco sommerso di Gaiola

La baia di Trentaremi è una caratteristica baia che si trova nel quartiere Posillipo a Napoli. Attualmente rientrante nei confini del Parco sommerso di Gaiola, tra il medesimo parco e l'isola di Nisida, precisamente da Punta Cavallo, estremo lembo di un antico cratere, allo scoglio di Virgilio.È facilmente osservabile dall'alto grazie alle terrazze del Parco Virgiliano.

La grotta di Seiano è un traforo lungo 770 m, scavato in epoca romana nella pietra tufacea della collina di Posillipo. Deve il nome a Lucio Elio Seiano, prefetto di Tiberio, che secondo la tradizione nel I secolo d.C ne commissionò l'allargamento e la sistemazione; il primo traforo era stato realizzato una cinquantina di anni prima dall'architetto Lucio Cocceio Aucto per volere di Marco Vipsanio Agrippa, per collegare la villa di Publio Vedio Pollione e le altre ville patrizie di Pausilypon. Caduta in disuso e dimenticata nel corso dei secoli, fu rinvenuta casualmente durante i lavori per una nuova strada nel 1841 e subito riportata alla luce e resa percorribile per volontà di Ferdinando II di Borbone, diventando meta di turisti. Nel corso della Seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli; gli eventi bellici ed alcune frane nel corso degli anni cinquanta la riportarono in uno stato di abbandono.

Il palazzo degli Spiriti è un complesso archeologico che insiste lungo la costa di Posillipo, nei pressi di Marechiaro. Fu costruito nel I secolo a.C. ed era appartenuto ad un ninfeo alle dipendenze della villa del ricco liberto romano Publio Vedio Pollione. Per alcuni, si tratta dei resti di un "murenaio", cioè una struttura adibita all'allevamento di murene, pesci serpentiformi considerati prelibati, che ancora a fine anni 80 del secolo scorso erano presenti. Le vasche sono sommerse perché il livello del mare nei secoli si è alzato, ma è possibile vederle ancora oggi chiaramente.

Capitolo 6

Link utili

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Link utili

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interviste all'autore video su Posilypon

Fine

Grazie per l'attenzione