Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

DANTE

Benedetta Cirillo

Created on October 24, 2024

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

Le opere e la vita

By: Benedetta Cirillo

Dante Alighieri

Dante Alighieri è il sommo poeta della letteratura italiana e della letteratura mondiale. Il suo nome nella sua forma originaria era Durante, del quale Dante è un diminutivo divenne il sostituto del nome vero e proprio. Al nome Dante, usato nei documenti, segue il "cognome" «Alagherii» (che in latino significa "[figlio] di Alagherio", ed è perciò il patronimico), oppure «de Alagheriis».

Il nome

Nasce nel 1265 a Firenze. Nei primi dieci anni di vita Dante perde la madre Donna Bella degli Abati, vive con il padre Alighiero di Bellincione, guelfo, e la matrigna Lapa di Chiarissimo Cialuffi. La famiglia apparteneva alla piccola nobiltà cittadina, di lustro recente. Il padre di Dante aveva incrementato la scarsa ricchezza familiare con attività mercantili e finanziarie. Nel 1277 all'età di 12 anni secondo l'usanza del tempo viene destinato al matrimonio con Gemma di messer Manetto Donati, di parte Guelfa, da cui ebbe tre o quattro figli: Pietro Jacopo, Antonio e forse Giovanni. Pietro e Iacopo saranno tra i primissimi commentatori della Commedia. Nei primi anni della giovinezza sono segnati da un’ampia formazione culturale, filosofica, teologica e letteraria.

Ia vita

Dopo la morte di beatrice, l'8 giugno 1290, Dante si dedica agli studi filosofici e legge il “De consolatione philosophiae” di Boezio e il “De amicitia” di Cicerone. Nel 1289 Dante combatte nella battaglia di Campaldino, in cui Guelfi si assicurano la vittoria contro i Ghibellini. Dal 1295 era possibile candidarsi agli alti uffici del comune, iscrivendosi a una delle arti, Dante sceglie quella dei Medici e degli Speziali, inizia la sua vita politica. Il potere era all'epoca nelle mani dei Guelfi che si erano scissi in Guelfi Bianchi capeggiati da Vieri dei Cerchi e Guelfi neri capeggiati da Corso Donati. Dante si schiera con i Guelfi Bianchi e da questa sua esperienza nascerà il “Convivio” la cui data di stesura è collocabile tra il 1303 e il 1308.

Durante la sua carriera politica Dante insieme agli altri priori è costretto, nel 1300, a mandare in esilio il suo amico Guido Cavalcanti. Questo evento suscita a grande diffidenza da parte dei suoi amici e accelera il declino della sua carriera politica. Nel 1301 viene inviato a Roma da papa Bonifacio VIII, che aveva a sua volta inviato a Firenze Carlo di Valois che aveva richiamato i Guelfi neri dall'esilio e destituito il governo dei Guelfi Bianchi; il suo vero obiettivo era la conquista della città Toscana. Dante viene condannato all'esilio perpetuo da Firenze il 27 gennaio 1302, viene accusato di essere un falsario. Le tappe dell'esilio non sono note con precisione, il primo rifugio sembra essere stata la città di Forlì e la casa di Scarpetta Ordelaffi. Si sposta a Verona presso Bartolomeo della Scala, intorno al 1306 è alla Corte dei Malaspina, in Lunigiana.

La vita di corte non soddisfa Dante, malgrado gli permette di vivere, egli sogna di poter tornare a Firenze. Le opere di questo periodo sono: il “De Vulgari Eloquentia” (1303-1304) e la “Monarchia” (1308 o 1311-1313) La lontananza da Firenze e dai pubblici uffici, permette a Dante si scrive l'opera più importante della sua vita: la Divina Commedia (1304 - 1321). Grazie alle figure guida di Virgilio e Beatrice, il poeta intraprende un viaggio intriso di spiritualità cristiana attraverso i tre regni dell'oltretomba che culmina nella visione di Dio. Rappresenta anche un grande passo avanti nell'elaborazione della lingua volgare italiana, già auspicata da Dante in altre sue opere. Nel 1312 Dante si sposta a Verona con i suoi figli. Dal 1318 è ospite a Ravenna del Signore e Guido Novello da Polenta. Al ritorno da un'ambasciata a Venezia, Dante muore a Ravenna il 14 settembre 1321 e viene sepolto nella chiesa di San Francesco, i suoi resti non saranno mai riportati a Firenze.

Fine

Le opere e la vita

By: Benedetta Cirillo

Dante Alighieri