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Rinuncia agli averi - Giotto

maria santo

Created on October 24, 2024

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Transcript

Giotto

La rinuncia agli averi

Francesco è raffigurato nel momento culminante della sua rinuncia. Il suo corpo è quasi del tutto nudo, segno della sua volontà di abbandonare ogni bene materiale e vivere in povertà. Le sue braccia sono sollevate in alto, in un gesto che ha molteplici significati. Da un lato, è un gesto di accoglienza divina, quasi come una supplica o un’accettazione della volontà di Dio. Dall’altro lato, questo gesto rappresenta anche una sfida al padre e al mondo materiale da cui si sta distaccando. Il volto di Francesco è calmo e risoluto, mostrando serenità e decisione nella sua scelta. Non c’è esitazione, né paura nella sua espressione, solo una chiara consapevolezza del suo destino spirituale. Gli occhi sono leggermente rivolti verso l’alto, in un atteggiamento di devozione. La nudità è uno dei principali elementi simbolici. Nella cultura medievale, la nudità è spesso associata a vulnerabilità e purezza. Qui rappresenta la completa spoliazione di sé, il rifiuto non solo dei beni materiali ma anche del proprio passato, del proprio status sociale. Francesco, spogliandosi dei suoi abiti, si spoglia anche della sua identità sociale e familiare per abbracciare una vita di umiltà e servizio a Dio.

Dietro il padre ed i cittadini vediamo architetture di tipo civile

Alla sinistra della scena, Giotto inserisce un gruppo di spettatori, un elemento che contribuisce a dare profondità spaziale e a coinvolgere l’osservatore. Le figure sono posizionate in una linea obliqua che si estende verso il fondo della scena, creando un senso di profondità. Espressioni e reazioni: I volti della folla sono variamente espressivi. Alcuni sono visibilmente stupiti, altri guardano Francesco con curiosità o disapprovazione. Questa varietà di reazioni riflette la complessità della situazione e la gamma di emozioni che la scelta di Francesco suscita tra i presenti. La presenza di figure diverse aggiunge una dimensione realistica e umana alla scena, un tocco innovativo tipico di Giotto.

Dietro San Francesco ed i clerci vediamo invece le archtetture ecclesiastiche

Giotto dimostra in quest'opera la sua abilità nel creare uno spazio più realistico e tridimensionale rispetto alla tradizione pittorica bizantina che lo precede. Sebbene non utilizzi ancora una prospettiva matematica rigorosa, le figure sono disposte in modo da suggerire profondità. Le linee degli edifici sullo sfondo contribuiscono a dare una certa illusione di spazio architettonico. L'uso della scala gerarchica (dove il personaggio centrale è il più grande) è abbandonato a favore di proporzioni più naturali e realistiche. I colori utilizzati da Giotto sono vivi e contrastanti, particolarmente nei confronti tra i ricchi abiti di Pietro di Bernardone e la nudità di Francesco. Il rosso del mantello del vescovo richiama l’attenzione sulla sua funzione protettiva e guida spirituale. Giotto sfrutta i contrasti cromatici per enfatizzare i significati simbolici delle figure, con toni più chiari e caldi per Francesco e colori più cupi per il padre e la folla. La gestione della luce è innovativa per l’epoca. Giotto inizia a usare una luce che modella le figure e dà loro volume, allontanandosi dalla piattezza della pittura bizantina. Questo trattamento della luce conferisce un senso di realismo alle figure, rendendole più corporee e dinamiche.

Pietro di Bernardone è collocato alla sinistra di Francesco, in primo piano, ed è raffigurato in un atteggiamento colmo di rabbia e frustrazione. Indossa ricchi abiti che evidenziano la sua condizione di mercante benestante. Le sue vesti, colorate e sontuose, contrastano violentemente con la nudità di suo figlio, enfatizzando la differenza tra i due mondi: il materialismo e la spiritualità. Il volto di Pietro è deformato dalla rabbia, chiaramente contrariato dalla decisione di suo figlio. Con un gesto forte, cerca di afferrare un pezzo di tessuto per coprire Francesco, un tentativo disperato di richiamarlo alla ragione e alla vita agiata che lui gli aveva preparato. Questo gesto, quasi violento, dimostra l’incomprensione del padre nei confronti della scelta radicale di Francesco.Pietro rappresenta il mondo terreno, il legame con la ricchezza e il possesso materiale. Il suo tentativo di coprire la nudità di Francesco simboleggia il rifiuto di accettare il distacco del figlio da questo mondo e l’inutilità del suo sforzo di farlo tornare indietro.

Alla destra di Francesco, leggermente arretrato rispetto al centro della scena, si trova il vescovo Guido, la cui figura rappresenta la Chiesa. Il vescovo indossa sontuose vesti ecclesiastiche e compie un gesto di grande protezione: stende il suo mantello per coprire il corpo nudo di Francesco. Gesto e simbolismo: Questo gesto ha una forte valenza simbolica, poiché rappresenta l’accoglienza della Chiesa verso Francesco, che abbraccia e protegge la sua scelta estrema. In contrasto con il gesto violento del padre, il vescovo compie un atto di misericordia, riconoscendo in Francesco un nuovo santo, un uomo ispirato da Dio.

E la quinta delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi, attribuiti a Giotto. Fu dipinta verosimilmente tra il 1292 e il 1296 e misura 230x270 cm. Questo episodio appartiene alla serie della Legenda maior di san Francesco agli averi di Giotto, un capolavoro della pittura del primo Rinascimento, si inserisce all'interno di un contesto storico e religioso molto ricco. Quest'opera non solo rappresenta un momento decisivo nella vita di San Francesco d'Assisi, ma incarna anche i valori del movimento francescano, segnando un punto di svolta nella rappresentazione della spiritualità nella storia dell'arte. L'opera è organizzata in una composizione bilanciata, con San Francesco al centro, che diventa immediatamente il fulcro visivo e narrativo. Giotto utilizza una composizione piramidale, con il protagonista che emerge in un’asse verticale che guida lo sguardo del pubblico. Questo schema non solo stabilisce un equilibrio visivo, ma suggerisce anche l'ascensione spirituale di Francesco.