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Tra tempo e libertà, Agostino e Tommaso
edoardo
Created on October 24, 2024
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Transcript
Agostino e Tommaso
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Un lavoro di Edoardo Arpaia
Tra tempo, male e libertà
Agostino e Tommaso
Tra tempo, male e libertà con Agostino e Tommaso
Indice
Il problema del male tra il buio e la luce
Considerazioni personali
Tommaso knows his way
Il problema del male
Eternità e tempo umano
Memoria e amore che superano il tempo
Tempo soggettivo
Viaggio nello spazio con Agostino ed Einstein
Distensio animae
Il problema del tempo
Tempo e creazione, e confronto con Platone
Che cos'è il tempo?
Agostino
Che cos'è il tempo?
Il tempo è la percezione e rappresentazione della modalità di successione degli eventi, per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri fenomeni. Concetto intuitivamente collegato al divenire, alla durata, alla continuità (articolata in presente, passato e futuro) in cui situiamo ogni cosa, esperienza, avvenimento. Successione di istanti, intesa sempre come una estensione illimitata, ma tuttavia capace di essere suddivisa, misurata, e distinta, in ogni sua frazione o momento
Agostino
Che cos'è il tempo? tempo e creazione
La riflessione di Agostino intorno al tempo è connessa all'interesse che egli prova per il tema dell'origine del mondo. Per Agostino, creare non è dare forma, plasmare - come fa il demiurgo di Platone - una materia che da sempre esiste; creare è piuttosto fare «dal nulla» (ex nihilo) tutte le cose. La creazione del mondo dal nulla (ex nihilo) da parte di Dio è, come sappiamo, una delle novità più caratteristiche della mentalità cristiana rispetto a quella greca.
Agostino
Che cos'è il tempo? tempo e creazione
Come possiamo notare dalla dottrina dell'illuminazione di Agostino, infatti, a fondamento della realtà vi è Dio che produce il mondo a partire da modelli, le idee, che sono contenute nella sua mente. Ciò significa che la realtà non è l'effetto necessario prodotto da una causa (o da una serie di cause), ma da un libero e volontario atto di Dio che, senza il concorso di altre cause, agisce seguendo un disegno e riproducendo un ordine. L'ordine del creato è dunque il segno della bontà e della perfezione dell'agire divino che si riflette sul mondo.
Agostino
IL PROBLEMA DEL tempo
La tesi della creazione, tuttavia, implica alcune difficoltà concettuali: se prima il mondo non c'era e poi 'è stato in virtù della creazione di Dio, può sembrare che questo atto di creazione introduca un mutamento in Dio, qualcosa che contrasta, a quanto pare, con la sua immutabilità e perfezione. Se Dio prima non crea e poi crea, bisogna forse pensare che Egli, a un certo punto, abbia cambiato la sua volontà originaria? Ci si può dunque chiedere a questo proposito: che cosa faceva Dio prima di creare il Cielo e la Terra? In realtà, secondo Agostino, la domanda è insensata: infatti il tempo è stato creato da Dio con il mondo, per cui solo a partire dalla creazione del mondo si può parlare di un prima e di un dopo.
Agostino
«Il mondo non è stato creato nel tempo, ma con il tempo».
Agostino
IL PROBLEMA DEL tempo
. Dunque il tempo è stato creato da Dio con il mondo, per cui solo a partire dalla creazione dell'universo si può parlare di un prima e di un dopo. Dio è dunque fuori dal tempo, cioè fuori dalla successione di passato, presente e futuro. Se "temporalità" è il modo di essere delle creature, il modo di essere di Dio è l’ ”eternità". Ma che cos'è il tempo? Si tratta di una nozione singolare perché - osserva Agostino - noi la usiamo continuamente; tuttavia, se cerchiamo di definirla, essa risulta alquanto problematica.
Agostino
«Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so»
Agostino
IL problema del tempo
Parrebbe ovvio considerare il tempo come la somma di presente, passato e futuro. A ben vedere, però, se ci volgiamo all'esterno, il passato non esiste perché non è più e anche il futuro non esiste perché non è ancora. Sembra esistere solo il presente. Tuttavia, il presente sfugge di continuo, diventa passato, mentre il futuro, a sua volta, diventa presente. Quindi non possiamo parlare con verità di esistenza del tempo, se non in quanto tende a non esistere, al non essere.
Agostino
tempo come distensio animae
Tuttavia passato, presente e futuro esistono. Esistono, però, se ci volgiamo all'interno, cioè nella prospettiva interna della nostra anima; infatti passato, presente e futuro vivono solo all'interno di noi stessi e non nella realtà fuori di noi. Lo prova il fatto che all'interno di essa, il passato esiste ancora come ricordo, mentre il futuro esiste già come attesa, cioè come immaginazione di ciò che può accadere. Quanto al presente, esso è privo di durata e in un istante è già passato oltre; dura però nell'anima l'attenzione alle cose presenti.
Agostino
«È in te spirito mio che misuro il mio tempo».
Agostino
tempo come distensio animae
Dunque, il tempo è definito da Agostino distensione dell'anima, cioè un protendersi dell'anima dal presente al passato e al futuro attraverso, rispettivamente, l'attenzione,la memoria e l'attesa. Agostino, per chiarire questa sua idea del tempo come distensione dell'anima, ricorre a un semplice esempio: «Quando cantiamo una canzone che conosciamo, da un lato la nostra anima, con la memoria, ricorda i brani passati; nello stesso tempo, però, essa si protende, con l'attesa, verso i brani futuri che ancora non abbiamo cantato. Infine, la nostra attenzione va a ciò che stiamo cantando nel momento presente.»
Agostino
Interstellar insieme ad agostino ed einstein
Per Agostino, il tempo non è una cosa esterna, oggettiva, che esiste indipendentemente dal mondo o dalle persone. Piuttosto, il tempo è strettamente legato alla mente umana. Secondo lui, il passato esiste solo nella memoria, il futuro solo nelle aspettative, e il presente è ciò che viviamo qui e ora. Questo rende il tempo una dimensione soggettiva, vissuta dall’essere umano in base alla sua esperienza. Interstellar è un film di fantascienza diretto da Christopher Nolan. La trama segue un gruppo di astronauti, guidato dal pilota Cooper (Matthew McConaughey), che intraprende un viaggio spaziale alla ricerca di un nuovo pianeta abitabile poiché la Terra sta affrontando una grave crisi ecologica.
Agostino
Interstellar insieme ad agostino e einstein
In “Interstellar”, il tempo è presentato in modo molto particolare attraverso le leggi della fisica, specialmente la teoria della relatività di Einstein, che spiega come il tempo possa scorrere diversamente in base alla gravità o alla velocità a cui ci si muove. Un esempio famoso nel film è quando i protagonisti si trovano su un pianeta vicino a un buco nero, dove un’ora per loro corrisponde a decenni sulla Terra. Questa idea che il tempo possa essere diverso per persone in luoghi differenti ricorda la visione soggettiva del tempo di Agostino: ciò che viviamo come “presente” non è lo stesso per tutti.
Agostino
Interstellar insieme ad agostino: IL Tempo soggettivo
Per Agostino, il tempo non è uguale per tutti perché ognuno lo vive in modo diverso. Questa idea viene riflessa in “Interstellar” attraverso i personaggi che sperimentano il tempo in maniera differente. Quando Cooper (Matthew McConaughey) torna dal pianeta vicino al buco nero, scopre che mentre per lui è passato poco tempo, sulla Terra sua figlia Murph è diventata molto più vecchia. Notiamo come il tempo che i due hanno vissuto è diverso, esattamente come Agostino spiega che ognuno vive il tempo nella propria mente.
Agostino
Interstellar insieme ad agostino: la memoria e l'amore che superano il tempo
Agostino sottolinea che il passato vive nella nostra memoria. Allo stesso modo, in “Interstellar”, il legame tra Cooper e sua figlia Murph è mantenuto vivo attraverso la memoria e l’amore, che trascendono il tempo fisico. Cooper riesce a comunicare con Murph attraverso un orologio, sfruttando le leggi del tempo nello spazio del Tesseract. Questo gesto, che collega i due attraverso il tempo, ricorda l’importanza della memoria in Agostino: è grazie al ricordo e all’amore che possiamo connetterci al passato e, in un certo senso, superare la separazione temporale.
Agostino
Interstellar insieme ad agostino: eternità e tempo umano
Per Agostino, Dio vive nell’eternità, dove non c’è passato né futuro, ma tutto è un presente eterno. L’essere umano, invece, è intrappolato nel tempo. In “Interstellar”, Cooper, entrando nel Tesseract, ha un’esperienza che somiglia a questa visione dell’eternità: per un breve momento, riesce a vedere il tempo dall’esterno, come un tutto completo, non più legato alla sequenza lineare di passato, presente e futuro. Questo ricorda la visione di Agostino sull’eternità divina, in cui tutto è presente contemporaneamente.
Agostino
cosa comprendiamo grazie ad interstellar e agostino
In “Interstellar”, il tempo viene mostrato come qualcosa che può essere vissuto in modi diversi, a seconda delle condizioni fisiche, ma anche emotive e personali, un tema che si avvicina molto alla visione di Sant’Agostino. Per entrambi, il tempo non è solo una linea retta, ma una dimensione che si può piegare, sentire diversamente e vivere soggettivamente. Ci fanno capire come il tempo non è qualcosa di fisso e oggettivo, ma qualcosa di più profondo, legato alla nostra esperienza personale, alla memoria e, soprattutto, ai legami affettivi che superano ogni barriera temporale.
Agostino
il problema del male: Se Dio è buono, da dove proviene il male?
Prendendo le distanze dalla soluzione manichea, che attribuisce il male al dio delle tenebre, che insieme al dio della luce avrebbe creato il mondo, Agostino si trova ad affrontare la domanda concertente l'origine del male da un punto di vista cristiano, all'interno, cioè, di una concezione che assume la natura al tempo stesso unitaria, onnipotente e sommamente buona di Dio. Ma allora si pone una domanda drammatica: "Unde malum?", cioè "Da dove proviene il male presente nel mondo?".
Agostino
Male metafisico, male morale e male fisico
Agostino discute il tema già nelle prime opere e prosegue con la sua trattazione, approfondendolo e precisandone progressivamente i contorni, man mano che la sua attività pastorale lo mette a confronto con le diverse dottrine. L'assunto principale agostiniano è che in base alla concezione cristiana di Dio, Egli non può essere considerato la causa di alcun male che riscontriamo nel mondo. Agostino propone dunque una risposta articolata, distinguendo a questo proposito tre tipi di male: il male come limite naturale delle creature (che sara detto poi male metafisico), il male morale e il male fisico, arrivando alla conclusione che Dio non è responsabile di nessuno di questi mali.
Agostino
Il male morale
Il male morale è invece il peccato. Il male morale o peccato non deriva da Dio, ma dalla cattiva volontà dell'uomo e consiste nell'amare più le creature che il Creatore, più i beni inferiori e finiti che non il Bene supremo e infinito. Tutte le cose che esistono possiedono un qualche grado di bontà, compreso il corpo. Il male, infatti, non è la materia, perché anch'essa è ricompresa nel progetto della creazione divina. C'è però una gerarchia di beni e bisogna amare di più quelli superiori. Chi pecca, invece, ama di più quelli inferiori.
Agostino
Il male morale
L'avaro pecca non perché la ricchezza sia di per sé un male, ma perché l'ama come se fosse il Bene assoluto. Non sono perciò cattive le creature o le cose amate da noi, ma è cattivo il nostro atto di amarle più di quanto amiamo il Creatore. Si tratta dunque di un difetto nell'esercizio del libero arbitrio, nell'orientamento della nostra volontà, che non è diretta verso il Bene, ma verso ciò che è inferiore: e il peccato è responsabilità dell'uomo, non di Dio.
Agostino
Il male fisico
Il male fisico (cioè il dolore, le malattie, i tormenti dell'animo e la morte) è una conseguenza del male morale e, in ultima analisi, del peccato di Adamo; è la punizione per la colpa commessa dal nostro progenitore, che ha sospinto la sua intera discendenza verso una condizione di colpa e di sofferenza.
Agostino
Il male metafisico: privazione e limite
Per rispondere della presenza nel mondo di quello che sarà poi chiamato male metafisico Agostino si ispira alle tesi del neoplatonismo. Il male cosi concepito, infatti, consiste nella limitatezza ontologica delle creature che non possiedono tutte le perfezioni dell'essere: il male, dunque, in questo senso, non è propriamente qualcosa, ma solo una privazione. Infatti, ogni creatura, a differenza di Dio, è necessariamente finita, imperfetta e limitata, non possiedono la pienezza dell'essere come Dio.
Agostino
Il male metafisico: privazione e limite
D'altra parte, il male metafisico, secondo Agostino, cessa di apparire tale se noi giudichiamo le cose non singolarmente, ma nell'ottica dell'intero universo. Infatti, ciò che a una considerazione superficiale appare un difetto, nell'ottica dell'universo visto nel suo insieme scompare. In questa prospettiva, assunta in precedenza dai filosofi stoici e neoplatonici, l'imperfezione delle creature inferiori si converte in bene, perché è un elemento necessario all'ordine del creato, che serve a porre in risalto gli elementi positivi della realtà. Analogamente, in un quadro le ombre sono indispensabili per far risaltare le luci.
Agostino
Il problema del male e la notte stellata di Van gogh
La “Notte stellata” di Van Gogh può essere vista come una rappresentazione visiva della lotta interiore e della tensione tra luce e oscurità, che richiama il concetto agostiniano del male come assenza di bene e disordine interiore. La luce delle stelle nel buio simboleggia il desiderio di superare l’oscurità e di trovare pace, riflettendo la ricerca di Agostino per una redenzione spirituale. In questo modo, il dipinto di Van Gogh diventa un’immagine simbolica della condizione dell’anima che, come per Agostino, aspira a ritornare alla luce e alla serenità, oltre le turbolenze del male e della sofferenza.
Agostino
Il male come oscurità e lontananza dalla luce
• Sant’Agostino descrive il male come una forma di oscurità e di distacco dalla luce divina. Nella sua visione, Dio è la luce suprema, mentre il male rappresenta una caduta nella tenebra e nella lontananza spirituale. • In “Notte stellata”, Van Gogh rappresenta un cielo notturno che è al contempo inquietante e affascinante, in cui la luce delle stelle e della luna emerge lottando contro l’oscurità circostante. Il contrasto tra luce e ombra richiama il dualismo agostiniano tra bene e male, con la luce che cerca di farsi strada nella notte. Questo può essere interpretato come un simbolo del desiderio umano di trovare senso e serenità anche nell’oscurità dell’anima.
Agostino
la ricerca di riscatto
• Sant’Agostino ha vissuto una vita di inquietudine e sofferenza interiore fino alla sua conversione, quando ha trovato la pace nella fede con Dio. Per lui, la redenzione è il ritorno alla luce e al bene assoluto. • Van Gogh, attraverso la pittura, cerca un senso di riconciliazione con il mondo e con se stesso. Sebbene il cielo notturno sia cupo e agitato, le stelle e la luna brillano intensamente, come se rappresentassero una speranza o una via di riscatto. Van Gogh sembra alla ricerca di una luce che possa superare il male e la sofferenza della sua condizione umana, un tema che risuona con l’idea agostiniana della redenzione attraverso la luce divina.
Tommaso
TOMMASO knows his way
La canzone di Pino Daniele “Yes I Know My Way” si presta bene a un collegamento con il concetto di libertà secondo San Tommaso d’Aquino. In questo brano, Pino Daniele afferma con determinazione di conoscere la propria strada, di essere consapevole del proprio percorso, nonostante le difficoltà o le critiche esterne. Esprime un forte senso di indipendenza e autonomia e non si lascia influenzare da ciò che gli altri pensano o dicono. Questo messaggio di fiducia nel proprio cammino riflette un desiderio di libertà, di autodeterminazione, che si ricollega a uno dei punti centrali del pensiero di San Tommaso.
Tommaso
tOMMASO KNOWS HIS WAY
Per San Tommaso, la libertà umana non è solo la capacità di scegliere arbitrariamente tra alternative, ma è principalmente la capacità di orientarsi verso il bene. La libertà è vera quando l’uomo usa la propria ragione per conoscere ciò che è giusto e dirige la sua volontà verso Dio che rappresenta il bene assoluto. La libertà, quindi, implica la conoscenza del fine ultimo e il cammino verso di esso.
Tommaso
TOMMASO KNOWS HIS WAY
In “Yes I Know My Way”, possiamo vedere un parallelo con questa concezione. L’affermazione “conosco la mia strada” non riguarda solo una libertà di scelta superficiale, ma esprime una consapevolezza profonda del proprio cammino, quasi come una conoscenza interiore del bene che si sta cercando. Pino sembra affermare che ha trovato il proprio scopo, la sua direzione nella vita. E per San Tommaso la libertà vera è sapere qual è la strada giusta e seguirla, nonostante le difficoltà o le distrazioni.
Tommaso
TOMMASO KNOWS HIS WAY
Sia nella canzone di Pino Daniele che nel pensiero di San Tommaso, la libertà è legata alla conoscenza di sé e al seguire la propria strada verso il bene. Pino e tommaso è come se ci invitassero di scegliere consapevolmente di seguire il bene nella nostra vita.
Agostino di Ippona e Tommaso d'Aquino
CONSIDERAZIONI PERSONALI••
Le riflessioni di Sant’Agostino sul tempo e sul male e di San Tommaso sulla libertà toccano temi profondi che riguardano l’esperienza umana, offrendo prospettive personali ma strettamente legate alla loro concezione di Dio e del mondo. La riflessione agostiniana sul tempo ci fa sentire quanto la nostra esperienza temporale sia limitata e condizionata dalla soggettività e come anche il male rappresenti il limite delle creature e elemento necessario all'ordine del creato, che serve a porre in risalto gli elementi positivi della realtà. Mentre quella di Tommaso sulla libertà ci invita a vedere in essa una grande responsabilità: non solo quella di scegliere, ma di scegliere il bene per realizzare pienamente noi stessi.
Grazie per l'attenzione
Edoardo Arpaia
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