Opere di Caravaggio

Caravaggio

Pseudonimo di Michelangelo Merisi

biogrAFIA

Dipinti

Autoritratto di Caravaggio

Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio, nasce a Milano nel 1571 e apprende il mestiere di pittore a Roma. Utilizza la luce in modo innovativo per accentuare i dettagli nelle sue opere, come nella "Vocazione di san Matteo". Caravaggio dipinge opere sacre rivoluzionarie con personaggi contemporanei, suscitando reazioni contrastanti. L'artista è supportato da committenti influenti nonostante le controversie sulle sue opere. Affronta processi e problemi legali a Roma, portandolo infine a fuggire a Napoli e in seguito altrove, dove continua a dipingere con intensità. Caravaggio muore nel 1610 a Porto Ercole nel tentativo di tornare a Roma, lasciando dietro di sé un'eredità artistica unica e provocatoria.

Il più grandioso dei dipinti di Caravaggio potrebbe essere stato commissionato dal Duca di Modena nel 1605 e realizzato a Napoli. Fu offerto al Duca di Mantova nel 1607 e fu acquistato da un consorzio di artisti fiamminghi, tra cui Rubens, da cui fu offerto alla chiesa domenicana di Anversa.La scena è illuminata tramite una fonte di luce esterna alla cornice. San Domenico mostra le corone ricevute dalla Beata Vergine mentre san Pietro Martire si rivolge ai fedeli, indicando in Maria e Gesù l’unica via percorribile per giungere al proprio compimento.

Madonna del Rosario

Giulia Buffolino

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Narciso è un dipinto a olio su tela per primo attribuito a Caravaggio dallo storico dell'arte Roberto Longhi, sebbene un dibattito ne abbia proposto l'attribuzione a pittori quali lo Spadarino, Orazio Gentileschi, Niccolò Tornioli e altri. Fu dipinto all'incirca tra il 1597 e il 1599. È conservato nella Galleria Nazionale d'Arte Antica presso Palazzo Barberini a Roma.

Leggenda

WORKS

Narciso

Antonietta Lignelli

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La canestra di frutta

Laura Razzano

Caravaggio dipinse il dipinto “Davide con la testa di Golia “ nel 1606 dopo essere scappato da Roma perché venne accusato per omicidio. In questo dipinto, anche se Davide aveva ucciso il gigante Golia, manifesta un’ espressione malinconica.

Leggenda

WORKS

Davide con la testa di Golia

Greta Vacchio

L'opera rappresenta una scena di vita quotidiana che l'artista ha probabilmente ricostruito con la sua memoria ripensando ai dipinti con giocatori di scacchi o di carte che aveva potuto osservare durante il suo soggiorno lombardo.

WORKS

I Bari

Giuseppe Iannotta

Grazie per l'attenzione

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La storia di Davide e Golia è ambientata nella Bibbia, intorno al 1000 a. C. Durante la guerra tra i Filistei e il popolo di Israele guidato dal re Saul, il gigante Golia minaccia gli Ebrei con il suo imponente aspetto. Dopo quaranta giorni di sfide senza risposta, il giovane pastore Davide decide di accettare il duello. Nonostante la mancanza di esperienza militare, Davide affronta Golia armato solo di una fionda e cinque sassi da un torrente. Con uno stratagemma, colpisce Golia alla fronte e lo uccide, dimostrando la sua fiducia in Dio piuttosto che nelle armi. Questo atto di coraggio e fede lo rende il vincitore dell'incontro e un eroe per il popolo di Israele. La testa mozzata di Golia viene portata in trionfo a Gerusalemme, simboleggiando la vittoria di Davide e la protezione divina che ha ricevuto. Questa storia, come spiegato da sant'Agostino, celebra la forza della fede e della determinazione nel superare le sfide apparentemente impossibili.

Una ragazza in particolare, o meglio, una ninfa, era follemente innamorata di Narciso . Il suo nome era Eco e un fatto molto importante su di lei è che era stata punita da Era. La sua punizione consisteva nel poter ripetere solamente l’ultima parola che le dicevano, perciò non poteva sostenere alcuna conversazione.Un giorno Narciso andò a caccia ed Eco decise di seguirlo. Lui notò che qualcuno lo seguiva e chiese: “C’è qualcuno qui?”. Eco rispose: “Qui, qui”. Narciso non poteva vederla, così gridò: “Vieni fuori!”. Eco uscì dagli alberi a braccia aperte ma Narciso la respinse. La ninfa sconsolata si nascose in una grotta e si consumò piano piano. Di lei rimase solo la sua voce.Per punire Narciso, Nemesi, dea della vendetta, lo fece innamorare della propria immagine. Quando si vide riflesso in uno stagno, non riuscì più a separarsi dalla sua immagine, al punto da gettarsi in acqua nel tentativo di catturare l’immagine che vedeva. Nel luogo in cui cadde, nacque il bellissimo fiore che fu chiamato Narciso.