Presentazione Giuridica
giulianosignori
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Transcript
sergio, julien
La Magistratura
La magistratura è un organo dello stato indipendente che si occupa di amministrare la giustizia in nome del popolo.
START
la sua nascita
La magistratura ha origini antichissime che risalgono a diverse civiltà. Inizialmente, le funzioni giudiziarie erano spesso affidate a capi tribù o sacerdoti, che esercitavano il potere in base a norme religiose o consuetudinarie. Troviamo varie popolazioni che hanno introdotto questa carica amministrativa in tempi molto remoti, quella Mesopotamica gia nel 3000 a.C assieme ai primi codici legali come il codice di Hammurabi; la popolazione Egiziana dove i faraoni esercitavano una forma di giustizia divina, affiancati da funzionari e scribi che applicavano le leggi; nel contesto Greco magistratura si sviluppò ulteriormente nelle città-stato, dove magistrati (arconti) erano scelti per gestire questioni legali e politiche. L'assemblea popolare (Ecclesia) e i tribunali (Dikasteria) giocavano un ruolo fondamentale, infine nell'antica Roma con l’espansione del suo impero la magistratura si formalizzò, allora i magistrati (come i consoli e i pretori) avevano poteri esecutivi e giudiziari, e si svilupparono sistemi giuridici complessi, con leggi scritte e procedure di appello.
sviluppo
Con l’emergere degli stati nazionali, la magistratura si strutturò ulteriormente. In molti paesi europei, le riforme del XVIII e XIX secolo portarono a una separazione dei poteri, consolidando l'indipendenza della magistratura.
Oggi, la magistratura è un elemento fondamentale delle democrazie moderne, garantendo il rispetto delle leggi e la protezione dei diritti dei cittadini, con un sistema di controllo e bilanciamento tra i vari poteri dello stato.
Durante il Medioevo, la giustizia fu influenzata dalla Chiesa, che esercitava un grande potere. I tribunali ecclesiastici si affiancarono a quelli laici, creando un sistema giuridico duale.
Protezione dei diritti
indipendenza della magistratura
Un sistema giudiziario indipendente è essenziale per garantire che i diritti fondamentali dei cittadini siano rispettati. Se la magistratura fosse influenzata da altri poteri, come l'esecutivo o legislativo, le decisioni potrebbero riflettere interessi politici piuttosto che principi di giustizia.L'indipendenza permette ai giudici di prendere decisioni basate su evidenze e leggi, proteggendo i diritti degli individui contro abusi di potere.
indipendenza della magistratura
Prevenzione della corruzione
Quando i magistrati possono operare senza pressioni esterne il rischio di corruzione diminuisce. Un sistema giudiziario indipendente crea un ambiente in cui i giudici possono esercitare il loro ruolo senza temere ritorsioni, il che riduce le opportunità di corruzione e favoritismi. Inoltre, questo aumenta la trasparenza, poiché le decisioni giudiziarie possono essere scrutinabili senza interferenze politiche.
l'indipen
Fiducia nel sistema
La fiducia dei cittadini nelle istituzioni è cruciale per il funzionamento di una democrazia. Un sistema giudiziario percepito come indipendente e imparziale incoraggia la popolazione a rispettare le leggi e a credere che la giustizia sia accessibile a tutti. Quando le persone credono che il sistema funzioni equamente, sono più propense a partecipare attivamente alla vita civile e a collaborare con le istituzioni.
indipendenza della magistratura
Equilibrio dei poteri
La separazione dei poteri è un principio fondamentale della democrazia.Un sistema giudiziario indipendente funge da contrappeso ai poteri legisltativo ed esecutivo, garantendo che nessun ramo dello Stato possa abusare della propria autorità.Questa indipendenza permette ai tribunali di controllare la legittimità delle azioni governative, contribuendo a prevenire il totalitarismo e a tutelare i diritti civili.
indipendenza della magistratura
Applicazione della legge
Un magistrato indipendente può applicare la legge in modo coerente e obiettivo, senza essere influenzato da fattori esterni.Ciò significa che i casi sono trattati in base all'evidenza e alle norme giuridiche, piuttosto che su base personale o politica.Questo approccio garantisce che tutti siano trattati allo stesso modo di fronte alla legge, promuovendo l'uguaglianza e la giustizia.
La legge è può essere dura, ma rimane legge e tutti devono rispettarla. In alcuni casi però nella storia si è cercato di aggirarla facendo delle "leggi ad personam". Con questo termine in Italia si riferiscono le normative create specificamente per avvantaggiare o proteggere determinate persone, spesso figure politiche. Questo termine è spesso utilizzato in modo critico per indicare che tali leggi non hanno un carattere universale o di interesse pubblico, ma servono piuttosto a salvaguardare interessi particolari.Un esempio noto sono alcune leggi che hanno riguardato Silvio Berlusconi, che hanno suscitato dibattiti accesi sul fatto che fossero state introdotte per proteggerlo da questioni legali. In generale, il concetto solleva interrogativi sulla giustizia e sull'equità del sistema legislativo.
DURA LEX, SED LEX
Leges ad personam: Silvio Berlusconi
90'-2000'
Il "Decreto Berlusconi"
Il "decreto Berlusconi" è un termine informale che si riferisce a una serie di provvedimenti legislativi e decreti legge emanati dal governo di Silvio Berlusconi durante i suoi mandati come Presidente del Consiglio, in particolare negli anni novanta e duemila. Questi provvedimenti sono stati spesso criticati perché considerati favorire gli interessi personali di Berlusconi o del suo impero mediatico.Ecco alcune caratteristiche e aspetti salienti associati a questi decreti:Conflitto d'interessi: Molti dei decreti riguardavano normative sui media e sulle telecomunicazioni, spesso percepite come misure per proteggere le attività commerciali di Berlusconi, che possedeva diverse emittenti televisive.Riforme giuridiche: Alcuni provvedimenti introdotti miravano a modificare il sistema giudiziario, inclusi aspetti della prescrizione, che sembravano avere l'effetto di favorire specifici individui o gruppi legati alla politica.Politiche economiche: Alcuni decreti affrontavano temi economici e fiscali, ma erano accusati di non avere un impatto positivo per il cittadino medio, privilegiando piuttosto le imprese e gli interessi legati al governo.Critiche politiche: I decreti sono stati oggetto di aspre critiche da parte dell'opposizione e di esperti, che li hanno definiti come leggi ad personam e hanno messo in dubbio la loro legittimità e utilità.
2005 - 2012
La narrazione della vittima
Silvio Berlusconi si definì vittima in relazione alla legge Cirielli e alla legge Severino per difendersi motivi legati alla sua posizione politica e alle accuse di conflitto d'interessi.Legge CirielliLa legge Cirielli, approvata nel 2005, introduceva modifiche alla prescrizione per i reati penali.Berlusconi sostenne che le modifiche servissero a contrastare un sistema ingiusto nonostante avesse un impatto diretto sui procedimenti giudiziari a suo carico. Affermò che alcune leggi mirassero a ostacolare la sua carriera politica e a impedire che potesse difendersi adeguatamente da accuse che, secondo lui, erano motivate da un'opposizione politica piuttosto che da un reale interesse per la giustizia.Legge Severino La legge Severino del 2012 stabilisce l'incandidabilità per chiunque abbia subito una condanna definitiva per reati gravi.Dopo la sua condanna definitiva nel 2013, Berlusconi si dichiarò vittima di una legge che, a suo avviso, era stata creata per colpire specificamente lui e altri politici. Sosteneva che la legge fosse un modo per escluderlo dalla vita politica, affermando che fosse stata adottata in un contesto di persecuzione politica.In entrambi i casi, la sua posizione di "vittima" si basava sull'idea di essere perseguitato da un sistema giudiziario e politico ostile, piuttosto che sulla legittimità delle accuse mosse contro di lui. Questo discorso ha alimentato un ampio dibattito pubblico sulla giustizia e sulla politica in Italia.
la magistratura dipendente
In diversi Stati, come la Russia, la Turchia e tanti altri, il potere della magistratura non è considerato completamente indipendente, spesso a causa di pressioni politiche, ingerenze governative o mancanza di adeguate garanzie istituzionali.La Cina costituisce un caso a parte. Lì la magistratura è parte integrante del sistema politico controllato dal Partito Comunista Cinese (PCC), ecco alcuni punti chiave sul suo funzionamento: Struttura del sistema giudiziario: Il sistema giudiziario cinese comprende tribunali di vari livelli, da quelli locali a quelli superiori. I tribunali sono organizzati in base a giurisdizione civile, penale, amministrativa e militare.Selezione dei giudici: I giudici sono nominati e supervisionati dal sistema del PCC, il che riduce ulteriormente l’indipendenza della magistratura. Le carriere dei giudici possono dipendere dalla loro lealtà al partito.
Procedure legali: Le procedure legali in Cina non sempre rispettano gli standard internazionali per un giusto processo. Spesso non ci sono giurie e le decisioni sono prese dai giudici, che possono essere influenzati da pressioni esterne.Diritti umani e repressione: La magistratura è frequentemente utilizzata per reprimere dissidenti politici, attivisti per i diritti umani e minoranze etniche. Le sentenze possono essere motivate da considerazioni politiche piuttosto che da un’applicazione equa della legge.In sintesi, la magistratura in Cina è parte integrante di un sistema politico che limita l'indipendenza giudiziaria e utilizza il potere legale per sostenere il controllo del partito
la costituzione e la magistratura
Nella nostra costituzione troviamo vari articoli che garantiscano l'indipendenza della magistratura:L'indipendenza della magistratura è garantita dalla Costituzione italiana. L'art. 109 della Costituzione stabilisce che le norme sull'ordinamento giudiziario e su ogni magistratura sono stabilite con legge, e che la legge assicura l'indipendenza dei giudici delle giurisdizioni speciali, del pubblico ministero presso di esse, e degli estranei che partecipano all'amministrazione della giustizia. L'art. 104 della Costituzione stabilisce che la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere e a garanzia di tale indipendenza attribuisce al Consiglio superiore della magistratura la funzione di autogoverno dei magistrati.L'indipendenza della magistratura è un principio costituzionale che sancisce che i magistrati sono soggetti soltanto alla legge e non a nessun altro potere. La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. A garanzia di tale indipendenza, il Consiglio superiore della magistratura ha la funzione di autogoverno dei magistrati. Il Consiglio è presieduto dal Presidente della Repubblica e ne fanno parte di diritto il primo presidente e il procuratore
Ecco altri articoli che abbiamo trovato che stabiliscono l'indipendenza della magistratura in Italia:Art. 25.l: «Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge». Art. 101.2: «I giudici sono soggetti soltanto alla legge». Art. 102.1: «La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari istituiti e regolati dalle norme sull'ordinamento giudiziario» e 102.2: «Non possono essere istituiti giudici straordinari o giudici speciali». Art. 104.1: «La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere». Art. 107.1: «I magistrati sono inamovibili» e 107.3: «I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni». Art. 108.2: «La legge assicura l'indipendenza dei giudici delle giurisdizioni speciali». Art. 111.2: «Ogni processo sì svolge ... davanti a giudice terzo e imparziale».