Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Over 30 million people create interactive content in Genially.

Check out what others have designed:

Transcript

Grazia Deledda (1871-1936)

FATTO DA:

Becciu Andrea Succu Chiara Perella Ilenia Floris Simone

Indice

1.

Contesto Storico- Culturale

2.

Vita

3.

Opere più importanti

Grazia Deledda

“La vita non ci dà quello che vogliamo, ma quello di cui abbiamo bisogno." Grazia Deledda

Author Name

Contesto Storico-Culturale

1. Contesto Storico-Culturale

Grazia Deledda visse e scrisse in un contesto storico-culturale complesso e in rapida evoluzione. Nacque a Nuoro nel 1871, in un'Italia appena unificata, crebbe in un ambiente tradizionalista e profondamente legato alla cultura sarda, dove ancora persistevano antiche credenze, codici morali e un forte patriarcato. La sua Sardegna era percepita dal resto dell'Italia come una regione arretrata e isolata, caratterizzata da povertà e analfabetismo. Questa atmosfera rurale e chiusa influenzò profondamente la sua visione del mondo e i temi delle sue opere, incentrati su conflitti morali, il destino, e le tradizioni locali. In Italia e in Europa, il periodo era segnato dalla nascita del realismo e del verismo, movimenti letterari che esploravano la vita delle classi popolari e la dura realtà delle comunità rurali. Deledda adottò in parte questi stili, ma li arricchì con un simbolismo personale e una profondità psicologica fuori dal comune per quell'epoca.

'"Siamo come canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento." Questa frase da Canne al vento rappresenta la visione deleddiana della vita, dove l’essere umano è soggetto agli eventi esterni, proprio come una canna che si piega sotto il vento senza potersi opporre.

Canne al Vento - Grazia Deledda

1. Contesto Storico- Culturale

Dal punto di vista sociale, la sua carriera fu eccezionale per l'epoca, specialmente per una donna. Nella società italiana del tempo, le donne erano ancora largamente escluse dalla vita intellettuale e culturale, limitate spesso alla sfera domestica. Deledda, però, si affermò come scrittrice riconosciuta, vincendo il Premio Nobel per la letteratura nel 1926, un onore senza precedenti per un’autrice italiana. La sua opera esplora con audacia temi come la lotta interiore, il peccato e la redenzione, e il destino, questioni universali che l'hanno resa una figura di spicco nella letteratura europea del XX secolo

"Tutti siamo impastati di bene e di male, ma quest'ultimo bisogna vincerlo... L'acciaio che è l'acciaio viene temprato e ridotto a spada, da chi vuol vincere il nemico." Qui Deledda sottolinea l'importanza di dominare i lati oscuri della propria personalità, trasformando le sfide in occasioni di crescita interiore.

Annalena Bilsini - Grazia Deledda

2. Vita

Grazia Deledda nacque a Nuoro il 27 settembre 1871, e morì a Roma nel 1936. Inizialmente la sua data di nascita risultava incerta, infatti si aveva il dubbio che lei fosse nata il 28 settembre. Infatti, successivamente, in una delle sue tante lettere scritte ad Andrea Pirodda, con il quale iniziò una relazione sentimentale ed epistolare durata otto anni, scrisse:”Io non sono certa se ho venti o ventun anni compiuti; neanche mia madre ne è certa, ma è più probabile che ne abbia ventuno che venti. Sono vecchia, non è vero? La nostra vecchia serva, che ho interrogato a proposito, dice che a lei sembra ne abbia venti; ciò che si ricorda bene è che son nata una sera, il giorno di San Cosimo, cioè il 27 settembre. Questo lo sapevo già“. Un testo ufficiale dell’archivio di stato riporta invece che Grazia Deledda sia nata il 28 settembre. Riportiamo il testo:“Il signor Giov. Antonio Deledda fu Giosanto di anni cinquanta, domiciliato a Nuoro, ha presentato una bambina che dichiara essergli nata il ventotto spirante alle ore due antimeridiane dalla sua moglie Francesca Cambosu fu Andrea, seco lui domiciliata e nella casa di sua abitazione sita in questa città rione "Sa Concia", cui intende dare il nome di Grazia.”

Chiesa della Madonna della solitudine durante il restauro 1950-1956

Grazia era figlia di Giovanni Antonio Deledda, sindaco di Nuoro per vari anni e appassionato di poesie, e di Francesca Cambosu, che fu altrettanto importante educando la Deledda come gran donna. Iniziò gli studi fermandosi alla quarta elementare, come era consuetudine per tutte le ragazzine del tempo. Per questo pensava infatti avesse ripetuto la quarta elementare, per poter rimanere più tempo a scuola. Ricevette una formazione in privato (informazione incerta dato che il professore aveva otto anni in meno di Grazia), e poi proseguì da autodidatta. Già dall’adolescenza collaborò con alcune riviste, sia Sarde che Romane. Affrontò un periodo di crisi economica dopo la morte del padre e della sorella Vincenza. Nel 1899 conobbe Palmiro Madesani, che poco dopo divenne suo marito e agente, licenziandosi dal suo lavoro in ministero. La sua figura ebbe sempre più rilievo in quel periodo, infatti vinse come prima donna il premio Nobel per la letteratura nel 1926, concorrendo con Matilde Serao. Morì nel dieci anni dopo a causa di un tumore al seno, e i suoi scritti, e le sue spoglie sono conservate nella chiesa della Madonna della solitudine a Nuoro.

2. Vita

- Genially

Le opere più importanti della Deledda

3. Opere più importanti

Elias Portolu (1900) Il personaggio principale é Elias che dopo aver trascorso un periodo in carcere ritorna in Sardegna , e succede che ritorna in sardegna a lavorare negli ovili di casa assieme al padre e ai suoi fratelli , e si innamora follemente della moglie di suo fratello Pietro . Che ovviamente ricambia il sentimento , la donna resta incinta e lui per senso di colpa si fa prete . E ovviamente ci saranno delle vicende imprevedibili . Ha scritto questo romanzo per evidenziare la fragilità umana , e il senso di colpa che ci affligge nella nostra vita .

3. Opere più importanti

Cenere (1903) Ambientato a Nuoro , una ragazza madre di nome Oli abbandona il figlio di otto anni alle cure del padre che è benestante e di sua moglie , il figlio poi cresce a nuoro nella casa paterna e si trasferirà poi a Roma per frequentare l’università , ma penserà sempre alla madre , e avrà vergogna perché la madre lo ha abbandonato e questo senso di vergogna lo accompagnerà e lo condizionerà per tutta la vita . Lui dopo l’università tornerà in sardegna e scorporerà che la madre è ancora viva , e la incontrerà sfidando tutte le regole non scritte di una società maschilista . Ha scritto questo libro per mettere in evidenza le difficoltà che le donne dovevano affrontare in una società un po’ maschilista che vedeva la donna come moglie e mamma .

3. Opere più importanti

MARIANNA SIRCA (1915) Narra l’amore tra Marianna Sirca, giovane di umili origini divenuta ricca dopo aver ereditato le fortune dello zio, e Simone, bandito e ricercato. Marianna rifiuta di obbedire alle leggi della sua terra che le impediscono di sposare un uomo di umili classi sociali, decide di combattere per affermare la sua libertà. Un rapporto d’amore burrascoso, avventato che sfocia nell’incomprensione e scivola nella tragedia, quello tra Marianna Sirca e il suo Simone.

3. Opere più importanti

Canne al vento (1913) La nobile famiglia Pintor, residente in un piccolo villaggio Sardo, viene sconvolta dal gesto della figlia, che fugge in continente lontana dal padre Don Zame. Il patriarca dei Pintor, quando decide di seguire la figlia, che ha avuto un bambino a Civitavecchia, viene trovato morto. Anni dopo, la famiglia Pintor vive un periodo di profonda miseria e decadenza, supportata da l'anziana servo di nome Egidio. Giacinto, rimasto orfano torna in Sardegna . Le Zie litigano perché alcune accettano Giacinto e altre no. Efix conduce un rinnovato equilibrio nell'accettare Giacinto.

3.Opere più importanti

Cosima (1936) É un romanzo autobiografico dove lei racconta la sua vita da ragazzina , e cerca di coronare il suo sogno , quello di diventare scrittrice . In questo romanzo lei descrive le sue umiliazioni i suoi fallimenti letterari e i suoi primi successi raccontando il mondo degli anni della sua infanzia e della sua prima giovinezza dando una fotografia di una società antica , e rustica che oggi non esiste più . Anche qui sceglie di fare un romanzo autobiografico perché anche qui c’è il tema dei limiti della vita della donna , e della sua caparbietà di affrontare e superare i limiti di una società arcaica realizzando i suoi desideri .