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I Promessi Sposi - classe seconda
C.M.
Created on October 24, 2024
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Transcript
STORIA MILANESE DEL SECOLO XVII
I PROMESSI SPOSI
Scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni
1792
Giulia si separa dal marito e si trasferisce a Parigi, insieme al compagno Carlo Imbonati. Alessandro resta a Milano, studia in collegi cattolici ma tali ambienti fanno maturare il suo allontanamento dalla fede cattolica.
L'AUTORE: ALESSANDRO MANZONI
1785
Nasce a Milano. La madre è Giulia Beccaria, il padre (forse) Giovanni Verri. Il vecchio conte Pietro Manzoni, marito di Giulia, lo riconosce come legittimo.
1808
Sposa Enrichetta Blondel (di fede calvinista, cioè protestante)
1805
Alessandro raggiunge la madre a Parigi dopo la morte di Carlo Imbonati.
1821
Compone un primo abbozzo del romanzo, con il titolo Fermo e Lucia
1810
Conversione: forse spinto dal "miracolo di San Rocco", forse al termine di un periodo di riflessione, assieme alla moglie si riavvicina al cattolicesimo. Torna a Milano, dove scriverà la maggior parte delle sue opere.
1827
Esce la prima edizione de I Promessi Sposi (ventisettana).
1840
Esce la seconda e ultima edizione de I Promessi Sposi (la quarantana)
1827-1839
Alessandro si sposta in Toscana per effettuare una revisione linguistica del romanzo. Nel 1833 perde la moglie, poi quattro dei nove figli, nel 1837 si risposa con Teresa Borri vedova Stampa.
1873
Muore a Milano, in seguito ad un trauma dovuto ad una caduta.
1860-61
Viene nominato senatore del Regno d'Italia
IL ROMANTICISMOVasta corrente culturale presente in Europa tra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento. In essa l'intellettuale di isola dalla società, preferisce descrivere i suoi profondi sentimenti; oppure lotta per la giustizia e la libertà del suo popolo (ad es. nell'Italia sottomessa agli austriaci nasce l'idea di liberazione che sarà la base del Risogimento). Il Romanticismo rivaluta il passato, i miti, le leggende di un popolo. Nascono i primi romanzi storici che narrano eventi di fantasia ma inseriti in contesi storici reali (il primo è Ivanhoe di Walter Scott).
GLI INFLUSSI CULTURALI
L'ILLUMINISMOMovimento culturale nato nel Settecento che si propone di combattere l'ignoranza, la superstizione e i pregiudizi del passato che tengono il popolo nelle "tenebre" con i "lumi" della ragione. La ragione è l'unico mezzo per conoscere la realtà, è fondamentale per creare una società giusta e rispettosa dei diritti umani. In Italia gli intellettuali illuministi si propongono di dare alla cultura una funzione civile ed educativa. Il nonno materno di Alessandro, Cesare Beccaria, scrive un trattato contro l'uso della pena di morte, sostituita da un'impostazione rieducativa del carcere.
Per questo l'opera ideale è il ROMANZO STORICO, che narra eventi storico - politici reali, modi di vivere e pensare di chi li ha vissuti, permette di inserire vicende di personaggi inventati puchè il tutto risulti perfettamente VEROSIMILE.
Da questi influssi, Manzoni ricava la sua personale interpretazione dello scopo della letteratura, che deve avere: IL VERO PER OGGETTO -> la realtà concreta della vita e dei sentimenti umani, fedele alla storia. Quindi l'autore non deve inventare fatti, solamente i sentimenti degli uomini che hanno vissuto e operato in tali momenti, oppure può inventare eventi secondari che non entrino in contraddizione con la verità storica. L'UTILE PER SCOPO -> scopo educativo L'INTERESSANTE PER MEZZO -> deve raccontare argomenti interessanti
E' un secolo in cui prevalgono ingiustizie, prepotenze perpetrate dal governo spagnolo e dalla nobiltà, ignoranza e irrazionalità nella popolazione comune. Come illuminista ha il dovere di mostrare un esempio di come la società giusta non dovrebbe essere. Come italiano, vuole denunciare la sottomissione austriaca dei suoi tempi non direttamente, bensì scegliendo un altro periodo storico in cui il popolo italiano sia stato analogamente sottomesso.
PERCHè SCEGLIE L'AMBIENTAZIONE NEL SEICENTO
LA QUESTIONE DELLA LINGUA
Nel Fermo e Lucia Manzoni usa un toscano letterario, ma con termini tratti dalla lingua viva e con vocaboli presi dal francese Nella ventisettana usa un toscano appreso dai libri Nella quarantana, dopo aver soggiornato a Firenze, usa il fiorentino parlato dei colti, una lingua viva e attuale.
E' un romanzo di formazione: al termine delle vicende i protagonisti risultano più maturi. Non racconta mai esplicitamente i sentimenti amorosi -> scopo moralistico
Gli aristocratici, invece, da sempre protagonisti delle opere della letteratura, qui sono squallidi, meschini, prevaricatori, detendoti di un potere mantenuto con l'inganno e la violenza.
LE tematiche fondamentali
E' il primo romanzo che narra vicende di persone umili, non in modo comico o grottesco, ma come portatori di valori elevati: onestà, laboriosità, fede, pazienza, accettazione delle sventure. Il personaggio di Lucia muove tutta l'azione.
Al male non ci si può opporre, ma lo si deve affrontare con la fiducia in Dio e nella sua volontà (Provvidenza). Dio non sempre premia i buoni e castiga i cattivi in questa vita, ma predispone gioie e soprattutto sofferenze anche ai semplici. Queste vanno affrontate con serenità, senza sperare sempre nel lieto fine, ma confidando che dalle disavventure si possa trarre un insegnamento.
Nella concezione cristiana di Manzoni, la storia umana è macchiata dal male (creato dalle cattive azioni degli uomini che compiono peccati), che si abbatte su tutti, anche sulle persone buone e semplici.
Manzoni mantiene un DISTACCO verso le vicende narrate: finge di raccontare la storia trovata in un manoscritto, è un narratore onniscente che può inserire giudizi e commentare con ironia le azioni dei suoi personaggi, oppure riporta i loro pensieri con una focalizzazione interna.
IL PUNTo DI VISTA DELL'AUTORE