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presentazione politica

petra bosco

Created on October 23, 2024

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crisi del '29

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Petra Bosco 5^D SIA

Cosa è?

La crisi del 1929, nota anche come Grande depressione o Crollo di Wall Street, è la congiuntura economica negativa iniziata negli Stati Uniti e poi propagatasi in tutta Europa, che portò milioni di persone a restare senza lavoro.

Quando inizia?

La crisi ebbe inizio alla borsa di Wall Street, con il cosiddetto “giovedì nero” del 24 ottobre 1929 in cui vennero venduti circa 13 milioni di azioni, ma si estese presto all’economia reale.

Cause della crisi del '29

Come si arrivò alla Grande Depressione

Sulle ragioni della crisi del 1929 sussistono interpretazioni discordi. È però certo che le origini della depressione vanno rintracciate nel boom economico degli anni precedenti.

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Gli anni '20

Negli Stati Uniti, gli anni ’20, passati alla storia come “anni ruggenti”, furono un periodo di grande prosperità. Il Paese forniva prestiti e capitali a molti Stati, disponeva di un sistema produttivo in crescita costante e di un mercato azionario che garantiva profitti rapidi e “senza sforzo”.

L’indice azionario di Wall Street dal 1928 al 1930

Il sistema, però, nascondeva alcune debolezze: anzitutto, la crescita della produttività non era compensata da un’equivalente crescita del potere di acquisto. Quel che è peggio, il mercato azionario produceva ricchezza “fittizia”: ci si arricchiva con mere operazioni speculative, guadagnando denaro “irreale”, non “giustificato” dalla produzione di beni e servizi.

Il Grande crash di Wall Street

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Negli Stati Uniti, il boom terminò nell’ottobre 1929. Il mercato azionario si era gonfiato a dismisura e la bolla non poteva non scoppiare. Il 24 ottobre, noto come giovedì nero di Wall Street, gli investitori iniziarono a vendere i loro pacchetti azionari, facendo così diminuire il valore dei titoli.

Le conseguenze furono drammatiche, perché la crisi passò rapidamente dall’economia finanziaria all’economia reale. Le aziende furono costrette a ridurre gli investimenti e in molti casi a chiudere. Coloro che avevano investito in borsa si ritrovarono senza capitali e ridussero i consumi. Entro il 1932 la produzione diminuì del 46%.

La crisi, inoltre, coinvolse le banche: le aziende non potevano rimborsare i prestiti e molti istituti di credito furono costretti a chiudere, trascinando nel fallimento le imprese che finanziavano e spingendo i risparmiatori a ritirare il proprio denaro. La conseguenza più drammatica della crisi fu la disoccupazione: tra il 1929 e il 1932 circa dodici milioni di americani restarono senza lavoro.

Produzione industriale americana tra il 1928 e il 1939

Le conseguenze sociali e politiche

Negli Stati Uniti, la crisi provocò un peggioramento del tenore di vita e creò vaste sacche di povertà. Dalla disoccupazione, inoltre, derivarono problemi sociali molto gravi, tra i quali l’aumentò della criminalità e della devianza giovanile. Il sistema politico, però, non fu messo in discussione, a differenza di quanto avvenne in alcuni Paesi europei.

Il caso più emblematico fu quello dell’ascesa del nazismo in Germania. Prima della crisi il partito nazista godeva di scarso consenso (sebbene i suoi voti fossero in crescita già dal 1928), ma la crisi fece perdere alla popolazione la fiducia nel governo democratico, spingendola a offrire il proprio sostegno ai partiti estremisti.

Dopo il 1929 il partito nazista andò incontro a un vero e proprio boom, che lo portò a ottenere la maggioranza relativa dei voti alle elezioni del novembre 1932. La crisi non fu l’unica ragione dell’ascesa nazismo, ma certamente la favorì in misura significativa.

Il New Deal di Roosevelt

Negli Stati Uniti, il presidente Franklin D. Roosevelt, eletto nel 1932, promosse riforme molto ardite, passate alla storia con il nome di New Deal (nuovo corso): abbandonò la posizione di non intervento dello Stato in economia e introdusse un programma di lavori pubblici.

Roosevelt, inoltre, sganciò il dollaro dal sistema aureo (o gold standard): fino a quel momento il valore del dollaro, come quello di tutte le principali valute del mondo, era basato sulle riserve di oro del Paese, secondo un preciso tasso di cambio;

nel 1933 il presidente svincolò il dollaro dall’oro, allo scopo di svalutarlo e, di conseguenza, stimolare il mercato interno e le esportazioni. Altre misure del New Deal regolamentarono il sistema bancario e posero dei limiti alla speculazione finanziaria.

Sistema economico misto

Il sistema economico misto è stato teorizzato da J.M. Keynes ed è tipico dei paesi occidentali. Le sue principali caratteristiche sono:

  • L’iniziativa privata è possibile ma regolamentata dallo Stato;
  • I fattori produttivi (macchinari, impianti e fabbriche) possono essere sia sotto il controllo dei privati che sotto il controllo dello stato;
  • Il prezzo dei prodotti e definito dalla domanda e dall’offerta ma il governo interviene sui prezzi di alcuni beni per renderli accessibili a tutti;
  • Il governo ha un ruolo importante nell’economia

… Nel sistema economico misto gli individui decidono cosa, come e per chi produrre ma lo Stato può influenzare il loro operato.

Lo Stato interviene nell’economia in modo diretto o in modo indiretto.

  • Modo diretto: Lo Stato costruisce imprese pubbliche che producono beni e offrono servizi a prezzi più bassi. In alternative lo Stato può imporre per legge determinati prezzi.
  • Modo indiretto: Lo Stato influenza I soggetti premiando certi comportamenti e punendone altri

Lavoro svolto a solo scopo didattico