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Transcript

L'immagine della Venere utilizzata da Lucrezio come musa invocatrice nel proemio viene ripresa da Botticelli che la rappresenta esprimendo ciò detto da Lucrezio tramite l'arte.

Venere: da Lucrezio a Botticelli

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"Venere datrice di vita, tu che sotto gli astri vaganti del cielo, popoli il mare portatore di navi e le terre portatrici di frutti, pochè, per opera tua, ogni razza di esseri animati è concepita"

"alma Venus, caeli subter labentia signaquae mare navigerum, quae terras frugiferentisconcelebras, per te quoniam genus omne animantum"

"Quae quoniam rerum naturam sola gubernasnec sine te quicquam dias in luminis oras""Poiché tutto ciò che cresce sotto il cielo lo per il tuo impulso, e niente può prosperare senza di te"

La Venere è il centro di un mondo equilibrato e ordinato, in cui ogni elemento naturale si armonizza intorno alla sua figura, incarnando l'idea di un universo governato da una bellezza divina.

Non appena si svela il volto primaverile dei giorni,e libero prende vigore il soffio del fecondo Zefiro

Zefiro, deo greco che è la personificazione del vento che soffia da ponente, figlio del titano Astreo e Eos.

Nam simul ac species patefactast verna diei et reserata viget genitabilis aura Favoni.

"tibi rident aequora ponti placatumque nitet diffuso lumine caelum.""per te ridono le acque del mare e il cielo rasserenato brilla di un chiarore diffuso. "

"Tibi suavis daedfala tellus summittit flores""A te la feconda terra offre i suoi fiori"

"te, o dea, a te fuggono i venti, te e il tuo primo apparir le nubi del cielo"

Mercurio, attraverso il caduceo, allontana le nuvole.

"te,dea, te fugiunt venti, te nubila caeli adventumque tuum."

"Infatti tu sola puoi gratificare i mortali con una tranquilla pace, poichè le crudeli azioni guerresche governa Marte, possente in armi, ..., vinto dalla ferita d'amore."

"Nam tu sola potes tranquilla pace iuvaremortalis, quoniam belli fera Mavorsarmipotens regit, ..., aeterno devictus vulnere amoris"

" e così mirandoti con il tornito collo reclino,in te, o dea, sazia anelamente d'amore gli avidi occhi, e alla tua bocca è sospeso il respiro del dio supino."

"atque ita suspiciens tereti cervice repostapascit amore avidos inhians in te, dea, visus,eque tuo pendet resupini spiritus ore."