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BASILE FEDERICAGAGLIONE ANDREAPONTILLO VERONICAVERTALDI ANNACHIARA

L’uomo, Giovanni Arnolfini, fa un gesto verso lo spettatore che può essere interpretato in vari modi, dalla benedizione, al saluto, al giuramento (anche di fedeltà alla memoria)

La moglie appoggia la mano sinistra sul proprio ventre, con un gesto che ha fatto pensare a un'allusione a una gravidanza futura o prossima. inoltre il vestito di colore verde sarebbe simbolo di fertilità.

Al centro è ritratto uno specchio convesso, dettaglio enigmatico, in cui si vede una porta aperta con due personaggi in piedi, uno dei quali potrebbe essere il pittore stesso. Lo specchio può simboleggiare la vista, la vanità ma è anche attributo di verità; è l’unico oggetto che non può mentire e mostra solo la realtà tangibile delle cose e non le illusioni, le visioni o le apparenze.

Gli zoccoli sparsi per il pavimento sono di legno. La loro disposizione sul pavimento della stanza non è casuale: quelli di Giovanna, rossi, stanno vicino al letto; quelli di suo marito sono in primo piano, a sinistra, più prossimi al mondo esterno

Un'arancia si vede appoggiata sul davanzale e altre tre su un ripiano sottostante. I frutti esorterebbero a fuggire dai comportamenti peccaminosi, santificandosi mediante il rituale del matrimonio cristiano, nel rispetto dei comandamenti della fede. Potrebbero significare anche la fertilità dei due coniugi. Inoltre dalla finestra si intravede un ciliegio carico di frutti, un'allusione non solo all'amore tra i due coniugi ma soprattutto al clima primaverile, in pieno contrasto con gli abiti invernali dei protagonisti. In realtà ciò che indossano è una semplice indicazione del loro status sociale, all'artista (e ai committenti) non interessava avere un ritratto fedele, ma piuttosto evocativo. Non di meno non va sottovalutata un'ulteriore interpretazione teologica, che vede le arance a richiamo di altri quadri fiamminghi, raffiguranti scene dell'Annunciazione, e le ciliegie in altre natività, a simbolo del paradiso.

Il pregevole candeliere d’ottone, sopra le teste dei due protagonisti, divide il dipinto in due metà: dal lato dell’uomo, una candela accesa simboleggia la vita che arde e la luce della fede; dal lato della donna, non sono presenti candele accese ma solo le colature di cera, le quali potrebbero attestare che prima bruciava una fiamma ormai consumata.

Ci troviamo davanti a due donne, a due mogli, una morta e l’altra viva. Due ipotesi, due possibilità che ci riportano al doppio senso presente in tutto il dipinto, lasciandolo aperto alla libera interpretazione di ognuno.