Timeline Geniale
Jennifer Joana Lupetto
Created on October 23, 2024
More creations to inspire you
STEVE JOBS
Horizontal infographics
OSCAR WILDE
Horizontal infographics
TEN WAYS TO SAVE WATER
Horizontal infographics
NORMANDY 1944
Horizontal infographics
BEYONCÉ
Horizontal infographics
DEMOCRATIC CANDIDATES NOV DEBATE
Horizontal infographics
ONE MINUTE ON THE INTERNET
Horizontal infographics
Transcript
il risorgimento
Info
Info
Info
Info
Info
Info
1860
spedizione dei mille
1849
repubblica romana
1870
breccia di porta pia
1856
2 guerra d'indipendenza
1848
primavera dei popoli+1 guerra d'indipendenza
1866
3 guerra d'indipendenza
linea del tempo...
Resources
repubblica romana
la spedizione dei mille
La spedizione dei Mille. fu uno degli episodi cruciali del Risorgimento. Si svolse dal 1860 al 1861 quando un migliaio di volontari, al comando di Giuseppe Garibaldi, partì nella notte tra il 5 e il 6 maggio da Quarto (borgo di Genova e allora Regno di Sardegna), alla volta della Sicilia, che faceva parte del Regno delle Due Sicilie. Lo scopo della spedizione era di rovesciare il governo borbonico e appoggiare le rivolte scoppiate sull'isola. I garibaldini sbarcarono l'11 maggio presso Marsala e, con il contributo di volontari meridionali e a rinforzi alla spedizione, aumentarono di numero, creando l'Esercito meridionale. Dopo una campagna di pochi mesi con alcune battaglie vittoriose contro l'esercito borbonico, i Mille e il neonato esercito meridionale riuscirono a conquistare tutto il Regno delle Due Sicilie, permettendone l'annessione al nascente Regno d'Italia.
1 guerra d'indipendenza
Il 23 marzo 1848 il Regno di Sardegna dichiarò guerra all'Impero austriaco. Il 25 e il 26 marzo due avanguardie attraversarono il fiume Ticino, entrando in territorio nemico. Il grosso dell'esercito piemontese passò il fiume il 29. Lo stesso giorno le prime tre divisioni entrarono a Pavia acclamate dal popolo, mentre più a nord, a Lodi, truppe sabaude in avanscoperta appresero di un concentramento austriaco presso Montichiari, 20 km a sud-est di Brescia, sul fiume Chiese. Carlo Alberto, ritenendo di non avere forze sufficienti, decise di non dare battaglia e di proseguire a sud con il grosso dell'esercito verso Cremona, sul Po. Da qui proseguì a est per Marcaria e passò l'Oglio il 7 aprile, giungendo a una ventina di chilometri da Mantova, la fortezza più meridionale del Quadrilatero.
La prima guerra d'indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno di Sardegna e da volontari italiani contro l'Impero austriaco e altre nazioni conservatrici dal 23 marzo 1848 al 22 agosto 1849 nella penisola italiana.
1 guerra d'indipendenza
2 guerra d'indipendenza
breccia di porta pia
repubblica romana
La Repubblica romana antica fu un periodo cruciale nella storia di Roma, segnando il passaggio dalla monarchia a una nuova forma di governo. Questo cambiamento portò all'istituzione di importanti magistrature romane e a significative riforme sociali e politiche. La transizione fu caratterizzata da tensioni interne tra patrizi e plebei, nonché da conflitti esterni con popoli vicini. Figure chiave come i fratelli Gracchi tentarono di attuare riforme agrarie per affrontare le disuguaglianze sociali. Il periodo si concluse con l'ascesa di potenti generali come Gaio Mario e Silla, che segnarono l'inizio della fine della Repubblica romana e l'inizio dell'impero.
spedizione de mille
breccia di porta pia
La presa di Roma fu l'atto di guerra che, nel contesto del Risorgimento e della questione romana, sancì la conquista di Roma da parte del Regno d'Italia. Il 20 settembre 1870, i bersaglieri e la fanteria del Regno penetrarono in città attraverso una breccia apertasi nei pressi Porta Pia in seguito al cannoneggiamento delle mura. I territori pontifici (costituiti dal solo Lazio. dopo i plebisciti del 1860) furono annessi all'Italia con il plebiscito dell'ottobre seguente, sancendo così la fine del potere temporale dei papi; il 3 febbraio 1871 la capitale d'Italia fu trasferita ufficialmente da Firenze a Roma. Il 20 settembre fu festa nazionale sino al 1930, quando venne soppressa in seguito alla firma dei Patti Lateranensi.
2 guerra d'indipendenza
La seconda guerra d'indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dalla Francia e dal Regno di Sardegna contro l'Austria dal 27 aprile al 12 luglio 1859. La guerra ebbe come prologo gli accordi di Plombières del 21 luglio 1858 e l'alleanza sardo-francese del gennaio 1859 con i quali il Regno di Sardegna e la Francia prepararono la guerra all'Austria. Si aprì nell'aprile 1859 con l'attacco dell'Austria al Regno di Sardegna che non aveva accettato di smobilitare l'esercito. Proseguì con una serie di vittorie militari dei sardo-francesi, fra le quali la battaglia di Magenta e quella di Solferino e San Martino. Si concluse con l'armistizio di Villafranca (11-12 luglio 1859) e la sconfitta dell'Austria che fu costretta a cedere alla Francia la Lombardia, girata poi al Regno di Sardegna. La guerra ebbe come effetto il declino del sistema di ingerenze politiche dell'Austria in Italia stabilito dal congresso di Vienna. Come conseguenze portò all'annessione da parte del Regno di Sardegna, oltre che della Lombardia, anche dei territori (Toscana, Parma, Modena e Romagna pontificia) le cui autorità lasciarono il potere a governi provvisori filopiemontesi. Determinò inoltre la fase più incisiva del Risorgimento
3 guerra d'indipendenza
3 guerra d'indipendenza
a terza guerra d'indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d'Italia contro l'Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana, della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell'Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l'influenza dell'Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l'attacco della Prussia all'Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell'aprile 1866, l'Italia dichiarò guerra all'Austria. Passato il confine, però, la parte dell'esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu battuta a Custoza. A questa sconfitta sul campo seguì per l'Italia l'insuccesso della battaglia navale di Lissa. Esito positivo per gli italiani ebbe invece l'avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca, e quella del generale Enrico Cialdini in Veneto. Grazie agli accordi presi in precedenza e alla vittoria della Prussia sul fronte settentrionale, nonché all'intervento diplomatico della Francia, al termine della guerra l'Austria cedette formalmente alla Francia il Veneto (oltre a Mantova e a parte del Friuli), che fu girato all'Italia. Tale cessione fu poi confermata da un plebiscito. L'Italia non annesse invece i territori conquistati nel Tirolo meridionale da Garibaldi, al quale, per porre fine alle ostilità e dare seguito agli accordi, re Vittorio Emanuele II chiese di cessare le operazioni militari. Garibaldi rispose con il celebre "Obbedisco". La terza guerra di indipendenza, che si concluse con l'armistizio di Cormons, fu il primo conflitto nel quale fu coinvolto il Regno d'Italia.