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Sappiamo quali monumenti ci sono a Castellaneta e sappiamo come proteggerli?

A circa 300 metri a sud est dell’antico centro cittadino, sul ciglio occidentale della Gravina Grande sorge la Chiesa conosciuta come Assunta, Santa Maria della Luce o Santa Maria del Pesco, che per le sue peculiarità non cessa di destare l’attenzione e la meraviglia di innumerevoli visitatori, appassionati e studiosi.

1. SANTA MARIA DEL PESCO

Le prime notizie sul complesso rupestre del Pesco risalgono al 1236, ma leggenda vuole che la costruzione della chiesa si debba al voto di un capitano inglese guidato in salvo da un chiarore misterioso durante una notte di burrasca nel mar Jonio. La ricerca della fonte miracolosa portò il capitano sul ciglio della gravina, dove in una delle grotte dell’insediamento rupestre, con l’ingresso rivolto verso il mare, ardeva una lampada votiva davanti a un’immagine della Madonna col Bambino: qui fece edificare una chiesa dalla forma e dimensioni della sua nave, e fu così che il popolo cominciò a chiamarla Santa Maria della Luce e non più del Pesco, da un albero che fioriva lì vicino nei primi di gennaio di ogni anno. Altre fonti fanno risalire la denominazione a “piscus”, ovvero sperone roccioso, ed è proprio in tale posizione che sorge tutt’oggi la chiesa

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L’edificio presenta una facciata romanica con alcuni elementi gotici. Il portale principale, a tutto sesto, è accompagnato da un protiro a colonnine decorate da elementi vegetali, animali e fantastici. Il rosone è affiancato da due leoni di profilo su cornici asimmetriche, è a doppia ghiera e presenta nella prima cornice motivi vegetali e in quella più esterna putti e animali. Ha terminazione a cuspide con motivo di archetti rampanti.

FACCIATA

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Nel lato sinistro, il portale sormontato da protiro pensile immette in un cortiletto di collegamento al complesso rupestre. I tre incavi rettangolari probabilmente ospitavano delle mattonelle maiolicate con figure di santi.Il portoncino architravato e sormontato dai resti di una lunetta in fondo al cortile conduce a un ambiente ora utilizzato come sacrestia ma in precedenza destinato al culto, considerati gli affreschi ormai quasi completamente scomparsi a causa dell’umidità: fino al restauro del 1970 questa zona si trovava allo stesso livello dell’ossario.

CORTILETTO

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All' interno ci sono affreschi: La Madonna col Bambino lattante o Virgo Galactophilusa collocata in fondo all’abside sotto la monofora è stata rinvenuta tra i detriti che riempivano la sepoltura ed è datata 1585, mentre l’affresco della Madonna Odigitria con in braccio il Bambino Gesù in atto benedicente, sul lato destro, è stato riscoperto nel corso dei restauri e proviene dalla decorazione parietale della cripta di Santa Maria del Pesco probabilmente abbattuta nel 1300 per consentire la costruzione della Chiesa. Il suo sguardo sembra seguire l’osservatore ovunque vada. an Leonardo di Limoges, protettore dei carcerati ed eremita. L’affresco si trova in fondo all’abside a destra e misura,è privo della testa ed è raffigurato in atto di benedire alla greca, vestito da una tunica bianca con scapolare marrone su sfondo dai colori pompeiani. A sinistra del dipinto tre offerenti in atto di supplica. Dal lato opposto dell’abside è presente figura femminile, forse una Santa Agnese o altra santa Vergine e martire risalente al sec. Sulla parte sinistra del coro invece troviamo tre figure, un frate e un diacono con al centro un’altra figura irriconoscibile e, in ginocchio, l’immagine del probabile committente dell’affresco.

DESCRIZIONE INTERNA

I Santi Cosma e Damiano, martiri: particolare di un trittico sulla parete a sinistra tra i due ingressi alle Cripte adiacenti che mostra i Santi Cosma e Damiano e un santo Vescovo con mitra (probabilmente San Nicola da Mira o da Bari, protettore della Città e della Diocesi di Castellaneta) affrescato su uno strato d’intonaco anteriore. Questo affresco, su sfondo dai colori pompeiani, può datarsi al sec. L Sulla stessa parete una monumentale Madonna col Bambino in trono, forse risalente alla prima metà del 400. Sempre a sinistra — accanto all’ingresso della porta laterale — una figura di un monaco benedicente. Altra figura irriconoscibile a destra presso l’altro ingresso.

DESCRIZIONE INTERNA

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Santa Maria della Luce. Un gioiello tardo-romanico sulla gravina di Castellaneta (TA) La chiesa di Santa Maria del Pesco, oggi conosciuta con il nome dell'Assunta per una dedicazione ricevuta nel corso del XVIII secolo, fu edificata in posizione singolare sul ciglio della Gravina Grande di Castellaneta alla fine del secolo XIII, un periodo nel quale regnavano incontrastati gli angioini, nelle tipiche forme del romanico pugliese

La cripta-cappella del Pesco costituiva senza dubbio un punto di riferimento per la comunità che le animava: la denominazione deriva da “piscus”, ancora presente nel dialetto locale, che significa sperone roccioso o luogo scosceso, proprio la posizione originale della cripta.

COMPLESSI ESTERNI APPARTENENTI ALLA CHIESA

CONTESTO STORICO

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La grande statua, in ceramica azzurra, accoglie chi arriva a Castellaneta sulla passeggiata intitolata a Rodolfo Valentino. Poco più in là un artista locale espone una serie di opere dedicate alla star del cinema muto. Testimonianze di un legame sempre forte fra il divo e la sua città natale. Anche oggi, 97 anni dopo quella calda giornata di agosto in cui l'attore scomparve a New York, ucciso da una setticemia. Nei vicoli del centro storico si trova il Museo, che dal 1995 raccogli cimeli, materiali fotografici e oggetti di scena. Tra le novità della collezione ci sono delle cartoline spedite dal divo dagli Stati Uniti ai parenti in Italia. Un altro grande omaggio della città a Valentino è la mostra permanente che ospita le opere di un centinaio di fumettisti di fama internazionale che si sono lasciati ispirare dal fascino del divo.

RODOLFO VALENTINO

Il monumento fu fortemente danneggiato dal tempo e da atti vandalici. Recentemente ha però subito interventi di restauro che l’hanno riportato all’antico splendore

testimonianze:

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I costumi e le tradizioni della gente, in puglia soprattutto a Castellaneta abbiamo delle tradizioni che la fanno spiaccare e la diversificano e contraddistigue dagli altri, abbiamo.-orecchiette-focaccia pugliese-cavatelli con cozze-crostrata di crema.-taralliMa anche le feste patronali MAGNIFICHE. Castellaneta celebra due importanti festività in onore dei suoi patroni, che sono eventi speciali per la comunità locale. La prima di queste celebrazioni avviene il 6 dicembre, in onore di San Nicola, mentre la seconda è festeggiata nella seconda domenica di maggio, dedicata a San Francesco.

MA UN PATRIMONIO DA PRESERVARE SONO ANCHE...

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La “Sagra da Far’nèdd” che si svolge il 12 agosto, è un’altra festa molto amata. Questa sagra celebra la tradizione di preparare conserve di pomodoro per l’inverno. Le donne locali si riuniscono per preparare “far’nèdd,” che sono bottiglie di salsa di pomodoro fatta in casa.

Castellaneta, oltre alle festività religiose dedicate ai suoi patroni, ospita anche eventi profani che aggiungono vivacità e gioia alla vita della comunità. La “Notte Rossa” che si svolge il 25 luglio, è un’occasione speciale che trasforma le strade di Castellaneta in un mare di luci rosse. Questo evento è un omaggio ai tanti emigrati castellanetani che, nel corso degli anni, hanno lasciato la città per cercare fortuna altrove. La “Notte Rossa” è una festa di riconnessione, in cui i castellanetani emigrati tornano a casa per rivedere amici e parenti. Le strade sono illuminate da lanterne rosse, creando un’atmosfera magica

E POI...

ALLA PROSSIMA CITTà

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