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tiziana cortese

Created on October 22, 2024

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SANT'AGATA DE' GOTI:

SANT'AGATA DE' GOTI:

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IL BORGO SU UNA TERRAZZA DI TUFO

lavoro svolto da Mattia,Rivetti,Luparello,Salemme,Lubrano

IL TERRITORIO

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La città si divide in due parti: una moderna, edificata a partire dalla fine del XIX secolo e l'altra di fondazione romana, situata su una rocca di tufo. I Corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale sono quasi tutti a carattere torrentizio. I principali sono il fiume Isclero, affluente del Volturno e i torrenti Riello e Martorano, che si riversano nell'Isclero. Sant'Agata de' Goti è un comune italiano di 10 173 abitanti. della provincia di Benevento in Campania. Situato alle falde occidentali del Monte Taburno, confina con la provincia di Caserta.

L'ORIGINE DEL NOME

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L’origine del nome di sant'Agata de' Goti si forma in differenti periodi storici. Nel corso dell'VIII secolo la città longobarda fu denominata Sant’Agata in onore della santa catanese per volontà del duca longobardo Rodoaldo e del duca Grimoaldo, che contribuirono alla fondazione della chiesa di Sant'Agata de Amarenis, detta Sant'Agatella, oggi distrutta, in segno di devozione alla martire, dopo la conversione religiosa al cattolicesimo. La seconda parte del toponimo è dell’epoca normanna, con l'avvento dei feudatari della famiglia del feudatario conte Drengot dopo il 1117, che col tempo il cognome Drengot fu tramutato in De-Goth.

L'ORIGINE DEL NOME

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Il feudo continuò a chiamarsi "Sant'Agata De-Goth" anche per gli Svevi Fu certamente Carlo d'Artus a ereditare il titolo di Conte di Sant'Agata "De-Goth" (o "Dei Gothi" al plurale, riferendosi a un nucleo familiare) nel 1343 I d'Artus detennero il feudo fino alla decapitazione dell'ultimo erede della famiglia anche quando la regina Giovanna II d'Angiò, all'inizio del Quattrocento, assegnò il feudo santagatese alla nobile famiglia De la Rath, di origine catalana, resterà comunque la denominazione "Sant'Agata De Gothi" . La tesi che Sant'Agata sia stata fondata dai Goti : intesi come popolo di origine germanica invasori dell'Impero Romano, non è invece dimostrabile.

Il centro storico è davvero unico. Sorge su una terrazza di tufo, circoscritta da due gole a parete verticale create nel corso dei secoli dai fiumi Riello e Martorano. La pianta della città è a semicerchio e misura un chilometro in lunghezza. Anche se può sembrare piccolo, il borgo nasconde tantissime sorprese.Oltre all’interresante patrimonio artistico,paesaggistico e culturale offre buoni prodotti ortofruttiferi (mela annurca),vino genuino(greco di santa croce , aglianico e falanghina ). Essendo un borgo così speciale, Sant’Agata dei Goti è stata spesso set cinematografico per numerose pellicole come “La mia generazione” con Silvio Orlando, Claudio Amendola e Stefano Accorsi o “Si accettano miracoli” con Fabio de Luigi e Serena Autieri. La vera gloria di Sant’Agata dei Goti è Sant’Alfonso de’ Liguori: vescovo di questo paese dal 1762 al 1775, famoso anche per aver composto la celebre canzone natalizia “Quanno nascette Ninno”, composta nel 1754. Sant’Alfonso fu un grande santo ma anche un notevole musicista, nonché il primo ad avere avuto l'ardire di usare il dialetto napoletano per un canto religioso.

PARTICOLARITA'...

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TRA LE NUMEROSE CHIESE, TRATTEREMO LA CATTEDRALE DI SANT'ANGELO DE MUNCULANIS:

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SANT'ANGELO DE MUNCULANIS

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La chiesa di Sant'Angelo Muculanis è una chiesa di origine settecentesca, situata appunto nell'omonima città di Sant'Agata dei Goti, situata nella nella valle di Maddaloni, in provincia di Benevento (BN). Quella che fino a pochi anni fa era considerata una semplice chiesa di dominazione spagnola si è rivelata, grazie ad alcuni lavori di restauro e qualche analisi della struttura, è stata messa alla luce una struttura tra i muri della chiesa dotata di colonne e di capitelli risalenti all'alto medioevo circa tra il 1400 e il 1500, i capitelli sono di vario tipo, e altrettando i materiali utilizzati nella costruzione sono vari. Tramite questi lavori è stata altrettanto resa accessibile l'entrata originale della struttura, che è un arco di chiaro spunto romano, e risalente anche esso alla struttura medievale, la chiesa e anche dotata di un campanile sorretto da 2 strutture colonnarie a motivi stellati. E assieme alla struttura medievale è stata scoperta anche la parte sotterranea del corpo dove si trovano varie catacombe e luoghi di sepoltura a "scolatoio".

SANT'ANGELO DE MUNCULANIS

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La chiesa di Sant'angelo dei Maculanis ha una struttura/ un rivestimento esterno risalente al 700', un campanile sorretto da 2 colonne a motivi stellati, ossia con dettagli disegnati e strutturali riconducibili a delle stelle (metodo artistico decorativo alto-medievale). La struttura interna invece si contraddistingue in una parte di origine settecentesca che sarebbe la più moderna e associabile alla struttura esterna, e tra il corpo strutturale esterno e interno troviamo un elemento di una struttura più antica di colonne di vario tipo con capitelli completamente conservati. Assieme alla struttura colonnaria c'è una struttura sottostante riconducibile ad un cimitero ecclesiastico riservato a suore e frati facenti parte della antica diocesi di Sant'Agata e territori circostanti. In questo luogo i cadaveri erano posti sopra delle tombe a "scatolaio" in latino a "Putridorum", queste erano tombe/bare particolari, assomigliavano molto a dei bagni e appunto lo scopo era simile, ossia, li dove il frate o la suora moriva il suo corpo veniva posto sul Putridorum e il corpo in decomposizione faceva scorrere i fluidi cadaverici in un apposito buco detto vaso.

SANT'ANGELO DE MUNCULANIS

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Questo tipo di sepoltura fu molto popolare nel 500' e proprio per questo siamo riusciti a risalire all'origine di questa struttura a quel periodo, senza fare alcun tipo di analisi. Tombe del genere in Campania si possono trovare anche a Napoli sotterranea ed erano riservati a coloro che erano uomini di chiesa e facevano parte della diocesi di Napoli e altrettanto erano riservate come tombe d'onore per coloro che erano più agiati e che avevano cariche alte nella società, a differenza dei comuni cittadini che venivano sepolti in spazi più ristretti coi corpi impilati tra di loro in piccoli loculi separati solo da una lastra di pietra.

SANT'ANGELO DE MUNCULANIS

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LAVORO SVOLTO DA: MATTIA,RIVETTI,LUPARELLO.SALEMME,LUBRANO