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A cura di Jacopo Ciattini

Rousseau e la nascità dell'infanzia moderna

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Obbiettivo della presentazione:

Introduzione

esplorare come il concetto di infanzia si sia evoluto nel corso della storia, con particolare attenzione al contributo rivoluzionario di Jean-Jacques Rousseau.

Prima di Rousseau, l'infanzia era spesso considerata come una fase di passaggio verso l'età adulta, senza una dignità o caratteristiche proprie. I bambini venivano trattati come "piccoli adulti" e le loro esigenze specifiche venivano ignorate. Rousseau cambia radicalmente questa visione, ponendo il bambino al centro del processo educativo e riconoscendo l'infanzia come una fase unica e preziosa della vita.

L'infanzia nella storia

Nel corso del Medioevo e per gran parte della storia precedente a Rousseau, l’infanzia non godeva di una particolare considerazione. I bambini venivano coinvolti nel lavoro fin da giovanissimi e la loro educazione era spesso finalizzata a prepararli rapidamente alla vita adulta. Non esisteva una chiara consapevolezza della specificità di questa fase della vita.

La società li vedeva come esseri incompleti, da disciplinare e plasmare secondo i bisogni della comunità. Non c'era spazio per un’educazione centrata su di loro, poiché l'obiettivo principale era trasformarli al più presto in adulti responsabili.

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rousseau

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Il ruolo di jean-jacques

Cenni biografici

Jean-Jacques Rousseau nacque a Ginevra il 28 giugno 1712. Cresciuto in una famiglia modesta, perse la madre pochi giorni dopo la nascita. La sua infanzia fu segnata da una costante instabilità, e all'età di 16 anni lasciò Ginevra per vagare in Francia. Nel corso della sua vita, Rousseau si affermò come filosofo, scrittore e compositore, diventando una delle figure più influenti dell'Illuminismo. Le sue opere principali, tra cui Il contratto sociale (1762) e Emilio o dell'educazione (1762), affrontano temi fondamentali come la libertà, l'educazione e il rapporto tra individuo e società. Rousseau criticava la civiltà per aver corrotto la purezza umana e promuoveva un ritorno alla natura. Morì nel 1778 a Ermenonville, lasciando un'eredità intellettuale di enorme portata, che avrebbe influenzato non solo la filosofia politica, ma anche la pedagogia moderna.

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Rousseau introduce l'idea che i bambini nascano naturalmente buoni, una visione in contrasto con l’idea dominante che vedeva il bambino come un essere da correggere. L'infanzia, secondo Rousseau, è una fase autonoma della vita, con caratteristiche e bisogni specifici che devono essere rispettati. Il bambino non è un adulto in miniatura, ma un essere con una propria logica e un proprio modo di percepire il mondo. Rousseau insiste sull'importanza di un'educazione che rispetti la natura del bambino, favorendo l'apprendimento attraverso l’esperienza diretta, piuttosto che attraverso la trasmissione rigida di nozioni.

L'infanzia

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Pedagogia

La pedagogia di Rousseau si basa sul principio dell'educazione naturale. Secondo lui, il compito dell'educatore non è quello di plasmare il bambino imponendogli modelli prefissati, ma di proteggerlo dalle influenze negative della società e di accompagnarlo nello sviluppo delle sue capacità innate. Rousseau parla di "educazione negativa", un concetto che implica l’astensione dall’intervenire troppo presto o troppo rigidamente sul bambino, lasciandogli la libertà di crescere secondo i suoi ritmi naturali. L'educatore deve essere una guida che osserva il bambino e facilita il suo sviluppo, senza imporgli regole artificiali.

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L'infanzia oggi

Le idee di Rousseau hanno avuto un impatto profondo sulla pedagogia moderna. Il suo concetto di educazione centrata sul bambino ha influenzato pensatori e pedagogisti come Maria Montessori e John Dewey, i quali hanno sviluppato modelli educativi che mettono al centro il rispetto per l’individualità del bambino e la sua capacità di apprendere attraverso l’esperienza. Rousseau ha contribuito a far emergere la consapevolezza che l’infanzia non è semplicemente una fase preparatoria per l’età adulta, ma un periodo fondamentale da vivere con dignità e rispetto. Il suo approccio ha gettato le basi per l'educazione progressista, in cui l'esperienza diretta e l’apprendimento attivo giocano un ruolo centrale

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Oggi, l'infanzia è finalmente riconosciuta come una fase essenziale e autonoma dello sviluppo umano, con diritti propri. Le società moderne hanno fatto passi avanti nel proteggere i bambini e nel garantire loro un'educazione che valorizzi le loro peculiarità. Questo cambio di prospettiva è, in gran parte, erede della visione rousseauiana. In molte scuole e sistemi educativi, il bambino è ormai al centro del processo educativo, con approcci che incoraggiano l'apprendimento attraverso l'esperienza e il gioco. La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, adottata nel 1989, riflette questo nuovo modo di pensare, garantendo ai bambini il diritto di essere protetti e di ricevere un’educazione che rispetti la loro dignità.