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LA FAVOLA DI ESOPO

La volpe e l'uva

CHI ERA ESOPO?

Esopo è stato uno scrittore greco antico noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale. Della sua vita si conosce pochissimo e alcuni studiosi hanno messo in dubbio che il corpus di favole (l'insieme dei racconti) che gli viene attribuito sia opera di un unico autore. I primi racconti in forma di favola che ci sono stati tramandati sono i suoi.

"La volpe e l’uva” è una delle più famose favole di Esopo. Come di pressoché tutte le favole dell’autore ne esiste una versione in latino attribuita a Fedro, un altro grande scrittore di origine greca vissuto a cavallo del primo secolo a.C. e il primo d.C. Nel prosieguo della presentazione riportiamo il testo in latino e la relativa traduzione in italiano della fiaba. Seguirà un breve storyboard (rappresentazioni in fumetti) della fiaba.

LE FAVOLE DI ESOPO E FEDRO

«Fame coacta vulpes alta in vinea uvam adpetebat, summis saliens viribus. Quam tangere ut non potuit, discedens ait: "Nondum matura est; nolo acerbam sumere." Qui, facere quae non possunt, verbis elevant, adscribere hoc debebunt exemplum sibi.»

LA FAVOLA IN LATINO

«Spinta dalla fame una volpe tentava di raggiungere un grappolo d'uva posto in alto sulla vite, saltando con tutte le sue forze. Non potendo raggiungerla, esclamò: "Non è ancora matura; non voglio coglierla acerba!". Coloro che sminuiscono (riducono) a parole ciò che non possono fare, debbono applicare a se stessi questo paradigma (esempio, modello).»

LA FAVOLA IN ITALIANO

C’era una volta una volpe che vagava tranquilla per il bosco. Aveva appena bevuto da un ruscello.

LA FAVOLA IN FIGURE

Ad un certo punto, si imbatte (incontra) in una vigna piena di grappoli, posti molto in alto.

LA FAVOLA IN FIGURE

Dopo aver tentato più volte di raggiungere l'uva senza successo, la volpe si allontana pensando: "non voglio coglierla acerba".

LA FAVOLA IN FIGURE

La morale della favola è: coloro che sminuiscono a parole ciò che non possono fare, debbono pensare la stessa cosa anche di sè.

LA FAVOLA IN FIGURE

GRAZIE PER L'ATTENZIONE!