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Transcript

Dalla scapigliatura al decadentismo

Indice

La scapigliatura-tarchetti

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VERISMo

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VERGA

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CARDUCCI

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UNGARETTI

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DECADENTISMO

SCAPIGLIATURA

La Scapigliatura, emersa dopo l'Unità d'Italia, rappresenta un movimento artistico e letterario in contrapposizione al Romanticismo. Nasce in un contesto di crisi e disillusione, esprimendo una forte sfiducia nei valori tradizionali. I principali esponenti si trovavano a Milano e i loro lavori erano spesso caratterizzati da elementi fantastici e una scrittura provocatoria. Tragicamente, molti di questi autori vissero vite tormentate, con un alto numero di suicidi e overdose, riflettendo le inquietudini del loro tempo.

Tarchetti

Ippolito Tarchetti è stato un importante scrittore e poeta italiano, associato al movimento romantico. Dopo aver studiato in collegi religiosi, si dedicò attivamente alla scrittura e alla politica, sostenendo il Risorgimento italiano. Tarchetti, che soffrì di problemi di salute per gran parte della vita, morì prematuramente a soli 30 anni. La sua esistenza segnata dalla sofferenza e il suo approccio innovativo alla narrativa lo collegano profondamente ai valori espressi dalla Scapigliatura, un movimento che mise in luce le inquietudini e le contraddizioni della società post-unitaria.La sua opera più celebre è "Fosca", pubblicata postuma nel 1869.

(1839-1869)

Verismo

Il Verismo è un movimento letterario italiano sviluppatosi nella seconda metà del XIX secolo, principalmente associato a Giovanni Verga. Nasce come reazione al Romanticismo e al Realismo, proponendo una rappresentazione rigorosa e autentica della vita, in particolare delle classi sociali più umili.Il Verismo si concentra su temi come la lotta per la sopravvivenza, il determinismo sociale e le condizioni di vita dei contadini e dei pescatori. Gli autori cercano di descrivere la realtà senza idealizzazioni, evidenziando le difficoltà quotidiane e le tensioni sociali. Lo stile verista è caratterizzato da un linguaggio sobrio e diretto, spesso influenzato dai dialetti locali, e la narrazione adotta un punto di vista oggettivo, lasciando spazio ai fatti e alle azioni senza un giudizio morale esplicito.

Verga

Giovanni Verga è una figura fondamentale del Verismo, un movimento letterario che si propone di rappresentare la realtà con autenticità e rigore. Nato a Catania, Verga trascorse gran parte della sua vita a Milano, dove si confrontò con le dinamiche sociali dell’epoca.La sua opera più famosa, "I Malavoglia," racconta le vicende di una famiglia di pescatori, affrontando temi come il destino, la povertà e la lotta per la sopravvivenza. Utilizzando uno stile sobrio e diretto, Verga riesce a rendere i suoi personaggi estremamente reali e profondamente umani, spesso riflettendo una visione pessimistica della vita.Inoltre, il suo approccio alla scrittura è innovativo, poiché spesso adotta una prospettiva oggettiva, evitando di giudicare i suoi personaggi, ma lasciando che le loro azioni parlino da sole.

I malavoglia

"I Malavoglia," pubblicato nel 1881, è il romanzo più celebre di Giovanni Verga. Ambientato in un piccolo villaggio di pescatori in Sicilia, racconta le vicende della famiglia Toscano, conosciuta come i Malavoglia, che affronta una serie di sfide e tragedie legate alla lotta per la sopravvivenza.La storia inizia con il capofamiglia, Padron 'Ntoni, che desidera acquistare un nuovo barcone, il "Provvidenza," per migliorare le condizioni della sua famiglia. Tuttavia, una serie di eventi sfortunati, tra cui naufragi, malattie e la morte di alcuni membri, porta a un progressivo disfacimento dei legami familiari e a una crescente disperazione. Il romanzo esplora temi come il destino e il fatalismo, suggerendo che i personaggi siano ineluttabilmente legati al loro destino, mentre la vita contadina è influenzata da forze esterne. La tensione tra tradizione e modernità è centrale, riflettendo le sfide che la comunità affronta in un contesto di cambiamenti sociali. Inoltre, i legami familiari vengono messi alla prova, evidenziando sia la forza che la vulnerabilità delle relazioni.Verga utilizza uno stile realistico, con un linguaggio che riflette il dialetto siciliano, rendendo i personaggi e le loro esperienze autentici e vividi.

Rosso malpelo

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"Rosso Malpelo" è un racconto di Giovanni Verga, pubblicato nel 1878 e parte della raccolta "Vita dei campi." La storia segue le vicende di Malpelo, un giovane orfano con i capelli rossi, che lavora in una cava di pietra. Descritto come un ragazzo difficile e maltrattato, Malpelo è emarginato sia dai compagni di lavoro che dagli adulti, rappresentando così le ingiustizie e le dure condizioni di vita della classe contadina.La narrazione mette in evidenza il tema dell’emarginazione e della solitudine, con Malpelo che lotta per trovare un posto nel mondo e per cercare affetto, in particolare nei confronti della madre, la cui figura gli manca. Il racconto riflette sulle dure realtà della vita, mostrando come la società non si prenda cura dei più vulnerabili e come i ragazzi come Malpelo siano condannati a una vita di sofferenza.Verga utilizza uno stile sobrio e diretto, con un linguaggio che rispecchia la parlata popolare e descrizioni vivide che creano un’atmosfera di realismo e autenticità.

IL DECADENTISMO

Il decadentismo è un movimento culturale e artistico che si sviluppò in Europa tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, caratterizzato da un forte senso di crisi, disillusione e una ricerca di nuove forme espressive. Temi ricorrenti includono la morte, la decadenza, il sogno e la ricerca di una bellezza ideale, spesso contrapposta alla banalità della vita quotidiana.Lo stile è ricco e suggestivo, con un uso intensivo di immagini e simboli, privilegiando l'estetica e la forma.

(1835-1907)

Carducci

Giosuè Carducci è uno dei poeti italiani più significativi del XIX secolo e un importante rappresentante del Decadentismo. Noto per la sua poesia lirica, Carducci unisce elementi romantici e classicisti, esprimendo profonde emozioni legate alla natura, alla storia e all'identità italiana. La sua opera più famosa, "Odi e Inni," riflette il suo amore per la patria e la cultura. Nel 1906, Carducci vinse il Premio Nobel per la Letteratura, riconoscendo il suo contributo alla poesia e alla letteratura europea.

Ungaretti

(1888-1970)

Giuseppe Ungaretti è uno dei poeti italiani più significativi del XX secolo, noto per il suo contributo al modernismo e all'ermetismo. Nato ad Alessandria d'Egitto da genitori italiani, Ungaretti si trasferì in Italia, dove sviluppò la sua carriera letteraria.La sua poesia è caratterizzata da uno stile essenziale e conciso, che cerca di esprimere emozioni profonde attraverso un linguaggio ridotto all'essenziale. Ungaretti è celebre per la sua raccolta "L'Allegria, che riflette le esperienze di guerra e il trauma vissuto durante la Prima Guerra Mondiale. Le sue poesie evocano la fragilità della vita e la ricerca di significato in un mondo devastato.Ungaretti esplora temi come la solitudine, la memoria, e l'esperienza umana, utilizzando immagini forti e simboliche. La sua scrittura ha avuto un profondo impatto sulla poesia italiana, influenzando generazioni di poeti e contribuendo a un rinnovamento del linguaggio poetico.

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Pianto antico

"Pianto antico" è una delle poesie più celebri di Giuseppe Ungaretti, scritta durante la Prima Guerra Mondiale. In questa lirica, il poeta esprime un profondo dolore per la perdita e la sofferenza umana, affrontando il tema centrale della morte, sia personale che collettiva. Ungaretti riflette sulla fragilità della vita e sull'inevitabilità della sofferenza, utilizzando il pianto come metafora della condizione umana, evocando un senso di solitudine e disperazione.La poesia si distingue per la sua brevità e il linguaggio semplice ma denso di significato. Ungaretti impiega versi brevi e incisivi, creando un ritmo che amplifica l'impatto emotivo. Le immagini evocative rendono la sofferenza e la perdita tangibili, avvicinando il lettore all’esperienza del dolore."Pianto antico" è spesso interpretata come un inno alla memoria e un atto di resistenza contro l’oblio. Attraverso il suo linguaggio diretto, Ungaretti riesce a catturare l’essenza del lutto, invitando il lettore a riflettere sulla vita e sulla morte in un contesto di guerra e devastazione.

La storia ruota attorno alla figura di Fosca, una giovane donna affetta da una malattia grave e dalle sfide emotive legate alla sua condizione. La narrazione si sviluppa attraverso la prospettiva di Giorgio, un giovane che si innamora di lei, anche la loro relazione è segnata dalla sofferenza e dalla passione. Temi PrincipaliPassione e Malattia: La malattia di Fosca diventa un simbolo della fragilità umana. La loro relazione esplora come la passione possa essere tanto distruttiva quanto sublime, riflettendo la complessità dei sentimenti umani.Alienazione e Disillusione: Tarchetti rappresenta un senso di alienazione che si collega alla crisi identitaria del periodo post-unitario. Fosca è un personaggio che incarna l'isolamento e la ricerca di connessione in un mondo che sembra inospitale. Anticipazione del Verismo: Pur essendo parte del Romanticismo, "Fosca" anticipa elementi veristi, come il focus su aspetti realistici della vita e la psicologia dei personaggi. Tarchetti si allontana dai tipici ideali romantici, presentando una narrazione più cruda e sincera. Lo stile di Tarchetti è caratterizzato da una prosa densa e poetica, in grado di trasmettere l'intensità emotiva dei personaggi. La narrazione si sviluppa in modo non lineare, con flashback e riflessioni interne che approfondiscono il tormento interiore di Fosca e Giorgio. "Fosca" ha avuto un impatto significativo sulla letteratura italiana, influenzando successivi scrittori e contribuendo a delineare i confini tra Romanticismo, Scapigliatura e Verismo.

Fosca