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Transcript

Gloria Meniconi, Irene Ricci, Flavia Tarli

CdL ostetricia II anno, a.a 2024 - 2025

L'ALIMENTAZIONE DEL PAZIENTE CHIRURGICO

Protocollo Eras

L'alimentazione nel taglio cesareo

INDICE

Introduzione all'alimentazione

La dieta bilanciata

I nutrienti dell'alimentazione

L'importanza dell'alimentazione nel paziente chirurgico

Sitografia

Presupposto fondamentale per la salute

INTRODUZIONE ALL'ALIMENTAZIONE

Gli studi scientifici lo dimostrano: la salute si costruisce a tavola, sulla base del cibo che mangiamo. È dunque importante dare la giusta importanza a una dieta varia ed equilibrata, caratterizzata dall’assunzione bilanciata dei vari nutrienti. È bene consumare cibi buoni e di qualità, mangiando un po’ di tutto ma in quantità adeguate: un corretto stile alimentare contribuisce a costruire, rafforzare, mantenere il corpo e a fornire l’energia quotidiana indispensabile al buon funzionamento dell’organismo.

Una giusta alimentazione è dunque determinante per uno sviluppo fisico sano a partire dalla fase prenatale, poi durante l’infanzia e nelle fasi successive della vita. Una nutrizione equilibrata è per esempio direttamente legata a una buona salute materno-infantile, facilita i bambini nell’apprendimento, aiuta gli adulti a essere più produttivi...I rischi di una cattiva alimentazione si possono ritrovare in vari contesti, dal cardiovascolare all’oncologico.

'Sovrappeso e obesità sono condizioni di anormale o eccessivo accumulo di grasso corporeo che presenti un rischio per la salute'- OMS

Per alimentazione bilanciata o equilibrata si intende un modo di alimentarsi corretto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L'alimentazione equilibrata ha la finalità di garantire un apporto adeguato di energia e di nutrienti, prevenendo sia carenze che eccessi nutrizionali (entrambi dannosi).

LA DIETA BILANCIATA

Chi sa di doversi sottoporre a un intervento programmato, anche che non riguardi il tratto gastrointestinale, può trarre importanti benefici da un approccio preventivo in cui il nutrizionista prescriva un piano specifico per diminuire lo stato di infiammazione e aumentare l’apporto di micronutrienti utili alla modulazione del sistema immunitario e al recupero postoperatorio. Le linee guida ESPEN raccomandano che ogni paziente venga valutato nutrizionalmente prima dell'intervento e, in caso di malnutrizione o rischio di malnutrizione, venga avviato a un regime di supporto nutrizionale di preparazione.Per essere equilibrata l'alimentazione deve anche essere varia. In questo modo, infatti, è più probabile che vengano assunti nelle giuste quantità tutti i nutrienti di cui l'organismo ha bisogno.

I grassi fanno male e i carboidrati complessi fanno bene

LA PRIMA PIRAMIDE ALIMENTARE

All'inizio degli anni 90' negli Stati Uniti è stata diffusa la cosiddetta piramide degli alimenti, con lo scopo di fornire una semplice guida nella scelta del cibo e delle giuste porzioni. I cibi presenti alla base del poligono erano quelli da consumare in maggiore quantità e, mano a mano che si saliva verso l'apice della piramide, occorreva diminuire l'apporto dei vari alimenti rappresentati in figura.

Sulla base di queste critiche, è stata diffusa una nuova piramide alimentare, alla cui base si sottolinea l'estrema importanza di attività fisica giornaliera, corretta idratazione e controllo del peso corporeo. Le linee guida della nuova piramide per una sana alimentazione, incoraggiano il consumo (moderato) di grassi salutari e quello di cereali integrali. Al contrario, viene disincentivato il consumo di carboidrati raffinati e di carne rossa. Questi consigli dietetici sono stati stilati sulla base di studi epidemiologici, i quali hanno accertato che alimentarsi in questo modo riduce il rischio di malattie cardiovascolari. L'esercizio fisico costante e il mantenimento del peso forma consentono invece di ridurre l'incidenza di molti tipi di tumore.

LA NUOVA PIRAMIDE ALIMENTARE EQUILIBRATA

I NUTRIENTI DELL'ALIMENTAZIONE

I nutrienti essenziali sono considerati sostanze indispensabili alla nostra vita e servono per mantenere in efficienza il nostro organismo che non è in grado di sintetizzare da solo le sostanze di cui ha bisogno.

Nell’alimentazione umana rientrano varie categorie di alimenti e il cibo che assumiamo giornalmente è stato scomposto in vari costituenti, suddivisi in Nutrienti dotati di potere calorico (Macronutrienti) e in oligomenti come le vitamine e i sali minerali, insieme all’acqua (Micronutrienti). Grazie a questi elementi, l’organismo ricava le energie per vivere e per portare avanti i processi organici; in seguito ai processi digestivi, i macro e Micronutrienti vengono ulteriormente scomposti in principi nutritivi (nutrienti) come gli aminoacidi, monosaccaridi e acidi grassi.

GRASSI
PROTEINE
CARBOIDRATI

LE 2 CATEGORIE DI NUTRIENTI

I nutrienti essenziali, che dobbiamo quindi necessariamente prendere dal cibo (o da integratori) per non avere problemi di salute, sono raggruppati in 2 grandi categorie: Macronutrienti (da assumere ogni giorno in quantità dell’ordine di decine o centinaia di grammi) e Micronutrienti, di cui ci servono quantità piccole o piccolissime, a volte addirittura milionesimi. Sia i Macronutrienti che i Micronutrienti sono composti da 3 gruppi di elementi: Gruppi di Macronutrienti: carboidrati – proteine – grassi Gruppi di Micronutrienti: vitamine - sali minerali - acqua

L'ACQUA
SALI MINERALI
VITAMINE

I MICRONUTRIENTI

L’ALIMENTAZIONE PER IL PAZIENTE CHIRURGICO

Negli ultimi anni, grazie all’ottica di una medicina di precisione e integrata, che guarda al paziente nella sua globalità e non al singolo sintomo, abbiamo assistito a un vero e proprio spostamento del paradigma, che ha messo in risalto l’importanza di un approccio “olistico” anche in casi molto specifici

È diventato sempre più evidente che il supporto di un nutrizionista per i pazienti chirurgici sia cruciale non solo per il successo dell’intervento stesso, ma anche per la riduzione delle complicanze postoperatorie e per il miglioramento della qualità della vita

La nutrizione clinica e le sue applicazioni stanno guadagnando sempre più attenzione, sia nella preparazione chirurgica che nel periodo di recupero. Da questo punto di vista risulta comprensibile quanto sia importante l'assistenza del soggetto ospedalizzato, la dieta infatti, è spesso parte integrante della terapia farmacologica

L'alimentazione rappresenta un presupposto fondamentale per la tutela della salute pubblica essendo in grado di prevenire molteplici malattie e influenzarne spesso il decorso.
  • un vitto comune, rappresentato da menù vario ed equilibrato applicabile a tutte le situazioni patologiche che non richiedono un trattamento dietetico
  • un dietetico ospedaliero, che consiste in una raccolta di schemi dietoterapici, standardizzati per la popolazione adulta e pediatrica, a composizione bromatologica nota, adeguati a specifiche esigenze e patologie.
La necessità di una corretta alimentazione in ambito ospedaliero

L’ALIMENTAZIONE PER IL PAZIENTE CHIRURGICO

Il 24% circa dei degenti risulta malnutrito e in molti casi il loro stato nutrizionale si aggrava durante il ricovero non solo per il persistere della malattia ma anche per l'inadeguatezza del vitto. L'obiettivo primario è quello di migliorare il servizio di ristorazione ospedaliera garantendo al paziente una dieta che copra tutti i fabbisogni nutrizionali e che si integri con la terapia in atto.Migliorando la qualità del vitto sarà inoltre possibile contenere gli sprechi e ottimizzare la gestione della spesa di questo settore. Per questo saranno a disposizione:

L’ALIMENTAZIONE PER IL PAZIENTE CHIRURGICO

Secondo le linee guida della Bioterapia Nutrizionale, la dieta pre e post-operatoria deve essere personalizzata in base alle condizioni individuali del paziente e alle specificità dell'intervento. Nei giorni precedenti l’intervento potrebbe essere utile aumentare l’apporto di alimenti con il ruolo di sostenere il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione.Dopo l’intervento, una dieta ricca di proteine e a basso contenuto di grassi, privilegiando in ogni caso grassi buoni, può favorire la riparazione dei tessuti e prevenire complicazioni metaboliche.

POST-OPERATORIO

PRE-OPERATORIO

Linee guida

L’ALIMENTAZIONE PER IL PAZIENTE CHIRURGICO

  • Dopo l’intervento, una nutrizione adeguata è fondamentale per promuovere la guarigione delle ferite, ridurre il rischio di complicazioni come infezioni e favorire un ritorno più rapido alla normale funzionalità corporea. Le linee guida ESPEN sottolineano come la ripresa della nutrizione, quando possibile, debba essere rapida, preferibilmente entro le prime 24-48 ore post-operazione.
  • La nutrizione post-operatoria non si limita però al ripristino dell’apporto calorico. Studi suggeriscono che l’utilizzo di immunonutrienti, come acidi grassi omega-3, arginina e nucleotidi, può migliorare la risposta immunitaria e ridurre i tempi di guarigione. L’apporto di nutrienti specifici può supportare anche una corretta e più rapida cicatrizzazione delle ferite.
  • È indicato solitamente di arrivare al tavolo operatorio a digiuno da almeno 3 ore dai liquidi e 6 ore per i cibi solidi
  • Prima di un intervento chirurgico, è essenziale che il paziente sia in condizioni nutrizionali ottimali per affrontare lo stress fisiologico dell'operazione. Si è visto ad esempio che molto spesso il digiuno preoperatorio non è l’approccio migliore in vista del recupero, ma ovviamente i pasti non possono essere decisi e somministrati “a caso”.
  • Dalle ultime linee guida emerge, ad esempio, l’importanza dell’assunzione di carboidrati in quantità e modalità precise e personalizzate ai fini di ridurre il disagio postoperatorio a livello fisico (migliorando le risposte metaboliche del corpo) e psicologico (diminuendo gli stati di ansia pre e postoperatoria). Anche qui bisogna sempre valutare caso per caso il rapporto costi-benefici di ogni scelta alimentare.

PROTOCOLLO ERAS

Il protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) è un insieme di linee guida internazionali che mira a ottimizzare il recupero dei pazienti sottoposti a chirurgia. Questo approccio integrato ha l’obiettivo di ridurre il tempo di degenza ospedaliera e migliorare gli esiti clinici. Tra gli aspetti principali prevede la nutrizione ottimizzata, con l’obiettivo di mantenere o migliorare lo stato nutrizionale del paziente, limitando il digiuno preoperatorio epromuovendo un'alimentazione precoce post-operatoria ed una particolare attenzione va dedicata ai pazienti a rischio malnutrizione e ai casi in cui l'intervento comporta alcuni giorni di digiuno

  • interventi su patologie gastrointestinali, colorettali e pancreatiche.
  • un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane.
  • collaborazione attiva del paziente (e, se possibile, dei suoi familiari) e si basa su alcuni accorgimenti che devono essere presi nella fase precedente ed in quella successiva all’intervento.
  • la cessazione del fumo almeno 30 giorni prima del ricovero in ospedale ed almeno 30 minuti al giorno di attività fisica (anche leggera)

IL PROTOCOLLO ERAS SI BASA SU:

Dopo 6/8 ore dall'intervento si pratica la prima fase di rialimentazione. Inizialmente la paziente può idratarsi con acqua naturale. Si raccomanda una ridratazione lenta, dato il rallentamento della motilità muscolare degli organi dell'apparato gastrointestinale dato dall'anestesia.

Fase post-operatoria

La sera prima

La sera prima è consigliato un pasto leggero privo di verdura. Dalla mezzanotte o almeno 6 ore prima digiuno da solidi e liquidi.

L'ALIMENTAZIONE NEL TAGLIO CESAREO

La composizione media del pasto: proteine 10%, lipidi totali 20%, glucidi totali 70%

il numero di pasti della giornata è 4: colazione, pranzo, spuntino, cena.

Dieta a ridotto contenuto calorico, proteico e lipidico, povera di scorie e lattosio. Si tratta di una dieta tipica per patologie gastrointestinali, dopo il digiuno prolungato o interventi chirurgici.

RIALIMENTAZIONE 1° FASE

Composizione media: proteine 16%, lipidi totali 23%, glucidi totali 61%

il numero di pasti della giornata è 3: colazione, pranzo, cena

Dieta povera di scorie, indicata nella rialimentazione dopo il digiuno, interventi chirurgici oppure per patologie gastroenteriche

RIALIMENTAZIONE 2° FASE

...ALIMENTAZIONE A CASA

Ogni giorno una donna dopo un cesareo può lentamente ampliare la sua dieta quotidiana, ma in ogni caso non deve andare oltre l'alimentazione di una madre che allatta.Naturalmente, è irragionevole mangiare cibi fritti o grassi dopo tre giorni. È meglio introdurre nuovi alimenti uno alla volta, osservando il comportamento e lo stato del bambino. La donna può soffrire di stitichezza nelle settimane successive al parto cesareo, è consigliato di bere molta acqua e consumare alimenti ricchi di fibre sostanze nutritive, soprattutto frutta e verdura fresche. Il corretto apporto di vitamine e sali minerali ti aiuterà a tornare in forma e a combattere la stitichezza. Un regime alimentare ricco di nutrienti è molto importante anche per le mamme che allattano al seno.

SITOGRAFIA

  • https://www.epicentro.iss.it/guadagnare-salute/alimentazione/
  • https://www.humanitas.it/il-protocollo-eras/
  • https://mag.valoresalute.it/l-esperto-risponde/la-nutrizione-in-caso-di-interventi-chirurgici-e-nei-pazienti-oncologici
  • https://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/alimentazione-equilibrata.html
  • https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/alimentazione/come-ci-si-prepara-ad-un-intervento-chirurgico-anche-con-il-supporto-nutrizionale
  • https://aiocitalia.it/blog/scopri-i-6-nutrienti-essenziali-della-dieta-1492829
  • https://ivf-genesis-dnepr.ua/poleznaya-informatsiya/pamjatki/dieta-dopo-il-parto-cesareo/?_locale=it

Domande

'1) Cosa è un dietetico ospedaliero?Consiste in una raccolta di schemi dietoterapici, standardizzati per la popolazione adulta e pediatrica, a composizione bromatologica nota, adeguati a specifiche esigenze e patologie. Si trovano a disposizione per la creazione di una dieta da rialimentazione post operatoria.2) Dopo quanto tempo si può rialimentare la donna dopo un taglio cesareo? Dopo 6/8 ore dall'intervento si pratica la prima fase di rialimentazione. Inizialmente la paziente può idratarsi con acqua naturale. Si raccomanda una ridratazione lenta, dato il rallentamento della motilità muscolare degli organi dell'apparato gastrointestinale dato dall'anestesia.

Grazie per l'attenzione! <3