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Transcript

A cura di Ernesto Cinque

L'Idronefrosi

1.Introduzione

INDICE

8.Conclusione

3. Sintomi

5. Diffusione

7.Prevenzione

6.Trattamenti

2. Cause

4. Diagnosi

L'idronefrosi è una particolare circostanza patologica, caratterizzata dall'accumulo di urina all'interno del rene. Questo accumulo, che provoca gonfiore renale, si deve a un blocco ostruttivo delle vie urinarie, le quali normalmente conducono all'esterno l'urina formatasi nei reni.Conoscere le motivazioni precise di questo disturbo renale aiuta a pianificare la cura più adeguata. Un intervento terapeutico appropriato, tempestivo e rapido, può essere fondamentale per evitare l'insorgenza di complicazioni, talvolta anche gravi.

Introduzione

La condizione patologica di idronefrosi si instaura quando si verifica una delle due seguenti situazioni:Blocco interno di una via del tratto urinario,compressione esterna dei dotti o delle cavità dell'apparato urinario.La causa comune a uomo e donna, capace di provocare idronefrosi, è la presenza dei cosiddetti calcoli renali.Le cause più frequenti di idronefrosi negli individui di sesso maschile sono due:Un'iperplasia prostatica,un tumore alla prostata.Le cause di idronefrosi negli individui di sesso femminile sono, invece, tre:Lo stato di gravidanza,un tumore a uno degli organi del tratto urinario,un tumore a uno degli organi dell'apparato riproduttivo

Cause

  • I grado: si dilatano in maniera lieve le pelvi renali, ovverosia la sezione iniziale delle vie urinarie, che si sviluppa poi nell’uretere;
  • II grado: oltre a un leggero dilatamento delle pelvi, si gonfiano in maniera leggera anche i calici renali, dei condotti a forma di calice, che vanno a convogliare l’urina verso i pelvi e le uretere;
  • III grado: pelvi e calici si dilatano in maniera non più lieve, ma moderata;
  • IV grado: pelvi e calici si allargano in maniera severa e il parenchima, che è il tessuto funzionale che produce urina, si assottiglia.

Gradi

L’idronefrosi renale può presentarsi con:forte dolore acuto e improvviso alla zona renale coinvolta;senso di pesantezza al fianco;febbre e brividi, nel caso di infezione data dalle urine ristagnanti infette;nausea.Questa sintomatologia, in diversi casi, può risultare sfumata o assente, tanto che la patologia risulta effettivamente rilevabile soltanto tramite controlli ecografici. Visite periodiche e una diagnosi tempestiva, quindi, diventano fondamentali.

Sintomi

La diagnosi di idronefrosi si esegue generalmente con l’esame ecografico, ma in caso di disturbo indotto da un’ostruzione dei dotti urinari può essere necessaria una TAC con mezzo di contrasto, in grado di valutare la causa dell’ostruzione -calcoli, tumori, ecc… . Nei bambini si utilizza la scintigrafia, capace anche di valutare una ostruzione congenita o una sofferenza renale.Se la causa è invece l’insufficienza della valvola tra la vescica e l’uretere, il medico potrebbe richiedere una cistografia minzionale: si tratta di un esame radiologico in cui vengono scattati fotogrammi della vescica durante l’espulsione delle urine.

Diagnosi

L’idronefrosi può verificarsi in persone di tutte le età. Si verifica in circa 1 adulto su 100 ad un certo punto della loro vita. Nei neonati, è spesso dovuta a un’ostruzione (blocco) che si verifica durante lo sviluppo fetale (idronefrosi prenatale). Ciò si verifica fino all'1% di tutte le gravidanze. Di solito si risolve da sola prima della nascita. L'idronefrosi è comunemente riscontrata nell'80% delle donne incinte. Si ritiene che l'eziologia sia la compressione meccanica degli ureteri dovuta all'ingrandimento dell'utero e agli effetti del progesterone. Viene identificato principalmente nel secondo trimestre e può persistere fino a 6-12 settimane dopo il parto. Lo stent ureterale è un trattamento di scelta se i pazienti sviluppano dolore e insufficienza renale.

Diffusione

l trattamento dell’idronefrosi è generalmente endoscopico o chirurgico, per andare ad eliminare gli ostacoli fisici che determinano il ristagno di urina. In caso di emergenza, può essere necessario il posizionamento di uno stent ureterale con l’inserimento di un tubicino che vada a drenare il rene, così da mettere in sicurezza il paziente e trattare la causa in sicurezza. Non sempre, tuttavia, questo è possibile, quindi si procede in tal caso con l’utilizzo di un drenaggio temporaneo esterno, detto ‘nefrostomia’.

Trattamenti

Una dieta equilibrata previene i calcoli renali, di conseguenza anche i disturbi renali. Lo stesso discorso vale per i tumori: uno stile di vita sano, in generale, allontana il rischio di neoplasie e delle loro eventuali complicanze. Tutto ciò può servire a prevenire l'idronefrosi, con ottimi risultati.Nonostante uno stile di vita sano però,l' idronefrosi,così come i tumori e le loro complicanze,può sempre giungere senza un' apparente motivo.

Prevenzione

Grazie per l' attenzione