Superstizione e Religione - Minaudo Emanuela 5°E
Emanuela
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Minaudo Emanuela 5°E
Religione e Superstizione
- Che cos'è la superstizione?
Indice
2. Le 5 superstizioni più strane al mondo
3. La fede ed il contrasto con le superstizioni
4. Papa Francesco e le superstizioni
5. Pensiero personale
La superstizione è un insieme di credenze e pratiche che si basano sull'idea che eventi o oggetti abbiano poteri speciali, spesso senza un fondamento razionale. Queste credenze possono variare da cultura a cultura e includono rituali, simboli e comportamenti che si pensa possano portare fortuna o sfortuna. Spesso nascono da esperienze personali, tradizioni folkloristiche o spiegazioni del mondo naturale, e possono riflettere paure, desideri e la ricerca di controllo sulle incertezze della vita. Esempi comuni di superstizioni includono il timore di rompere uno specchio, il credere che il numero 13 porti sfortuna, o l'importanza di portare talismani o amuleti.
Che cos'è la superstizione?
Nel mondo vi sono tantissime strane superstizioni ma quelle che mi hanno colpito di più si trovano nei seguenti paesi:
Le 5 superstizioni più strane nel mondo
1. In Giappone
I genitori giapponesi, per favorire il sonno dei propri figli, dicono che durante il sonno devono stare al caldo sotto le coperte altrimenti c'è il rischio che Raijin, il dio dei tuoni e dei fulmini, appaia e rubi loro l'ombelico. Viene spesso rappresentato con le sembianze di un demone e con tamburi con cui crea il tuono.
2. In Malesia
In Malesia, Stato federale dell'Asia sudorientale, nessuno si azzarderebbe ad utilizzare un cuscino. Semplicemente perché è visto come segno di disgrazia. Chi si siede su un cuscino rischia di riempirsi di malattie come herpes, eczemi, bolle o sfoghi cutanei.
3. In USA
Nel 1800 negli Stati Uniti era credenza popolare che diverse donne fossero streghe. Per impedirne la diffusione e non essere attaccati dalla streghe nello stato del Vermont sono state costruite case con finestre installate in una maniera tutta particolare. A quanto pare da quando questo stratagemma è stato utilizzato da quelle parti non si è più visto un attacco notturno di streghe.
4. In Yemen
Nel Yemen una donna incinta può scoprire il sesso del proprio bambino semplicemente lanciando in aria un serpente morto. Se il serpente atterra di schiena il nascituro sarà una bambina, se di pancia allora sarà un maschio.
5. In Vietnam
Le banane, in Vietnam, sono da evitare assolutamente per gli studenti del luogo perché tendono a 'portare' pessimi risultati a scuola e perché... sono scivolose. La parola vietnamita per “scivolare” è la stessa utilizzata per “fallire”.
La fede e le superstizioni rappresentano due modi diversi di interpretare la realtà e di affrontare l'incertezza della vita. La fede, spesso associata a un sistema di credenze religiose, implica una fiducia profonda in un'entità superiore, valori spirituali e la ricerca di significato. Essa è caratterizzata da una dimensione di speranza e di connessione con il sacro, oltre a offrire conforto in momenti di difficoltà. Le superstizioni, d'altro canto, sono pratiche o credenze che si basano su idee irrazionali e spesso si fondano sulla paura di eventi negativi o sull'idea di controllare il destino attraverso rituali. Queste credenze non hanno una base razionale e possono portare a comportamenti compulsivi. Il contrasto tra i due fenomeni si evidenzia nel modo in cui si affrontano le incertezze: mentre la fede offre una visione positiva e una speranza trascendente, le superstizioni possono generare ansia e dipendenza da rituali. Inoltre, la fede tende a promuovere comunità e relazioni interpersonali, mentre le superstizioni possono isolare e portare a divisioni basate su paure infondate.
La fede ed il contrasto con le superstizioni
La riflessione di Papa Francesco sulla fede e le superstizioni invita a una profonda introspezione riguardo alle scelte spirituali e ai valori fondamentali della vita cristiana. Il suo richiamo a evitare oroscopi e pratiche superstiziose evidenzia una visione chiara: la vera fede si fonda sulla fiducia in Dio e sulla Sua parola, piuttosto che su simboli o pratiche che promettono sicurezza attraverso vie irrazionali. Il Papa sottolinea che il "profeta" non è colui che predice il futuro, ma chi porta il messaggio dello Spirito Santo e aiuta gli altri a vivere in accordo con il Vangelo. Questa concezione invita a spostare l’attenzione dall’individualismo e dalla ricerca di risposte immediate verso una comunità di fede che si sostiene reciprocamente nella ricerca del significato e della verità divina. Il suo monito si estende anche alla questione della stregoneria e dell’occultismo, specialmente in contesti come quello africano, dove queste pratiche possono causare grande sofferenza e divisione. La sua esortazione a non farsi attrarre da false promesse e a cercare invece la vera libertà in Cristo è un invito a costruire un futuro basato su valori autentici e solidi.
Papa Francesco e le superstizioni
La fede rappresenta un ancoraggio fondamentale per affrontare le incertezze della vita. In un mondo pieno di paure e dubbi, una fede autentica ci offre un senso di sicurezza e significato che le superstizioni, purtroppo, non possono garantire. Quando ci rivolgiamo a Dio, costruiamo una relazione profonda che ci sostiene e ci guida, mentre le superstizioni tendono a creare illusioni di controllo e sicurezza, spesso alimentate dalla paura. Tuttavia, è triste constatare che in molte culture religiose le pratiche superstiziose si intrecciano con la spiritualità. Le immagini dei santi, i rosari o altri simboli religiosi possono essere utilizzati più come oggetti di scaramanzia che come strumenti di preghiera. In questi casi, si corre il rischio di ridurre la religione a un insieme di rituali esterni, privandola della sua dimensione profonda. Quando la fede viene confusa con superstizioni, si perde di vista il vero messaggio spirituale e si crea un’illusione di protezione che può portare a una fede superficiale. È fondamentale riscoprire l’essenza della fede come un percorso di crescita interiore, dove l’incontro con Dio va oltre i simboli esterni. Solo riconoscendo e affrontando queste confusioni possiamo contrastare efficacemente le superstizioni, riportando la nostra spiritualità a una dimensione autentica e trasformativa. In questo modo, possiamo davvero vivere la nostra fede come una forza che illumina il cammino, piuttosto che come un insieme di pratiche vuote.
Pensiero personale