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HONORE DAUMIER
Martina Gianfreda
Created on October 20, 2024
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Transcript
continua
Honoré Daumier
Ecce Homo
BIOGRAFIA
Honoré Daumier (1808-1879) è stato un importante pittore, scultore e incisore francese, noto soprattutto per le sue opere satiriche che criticavano la società e la politica del suo tempo. Nato a Marsiglia, Daumier si trasferì a Parigi, dove iniziò a lavorare come artista e illustratore. La sua carriera decollò grazie alle caricature pubblicate su riviste satiriche come "La Caricature" e "Le Charivari". Le sue opere affrontavano temi come la giustizia sociale, la corruzione politica e le ingiustizie della vita quotidiana. Daumier era particolarmente abile nel ritrarre i personaggi della vita parigina, dai politici agli avvocati, spesso con un forte senso di umorismo e critica. Oltre alla sua attività di caricaturista, Daumier realizzò anche dipinti e sculture. Le sue opere pittoriche, sebbene meno conosciute rispetto alle caricature, mostrano un profondo impegno sociale e una grande abilità tecnica. Tra i suoi dipinti più celebri ci sono "Il funerale di un lavoratore" e "La vendita delle ragazze", che evidenziano la sofferenza e le difficoltà della classe lavoratrice. Daumier è considerato un precursore del realismo e ha influenzato molti artisti successivi, rendendolo una figura chiave nella storia dell'arte francese del XIX secolo. La sua capacità di coniugare arte e attivismo ha lasciato un'eredità duratura nel panorama culturale.
OPERE PRINCIPALI
La Repubblica
Ratapoil
Il martirio di San Sebastiano
DON CHISCIOTTE
I ladri e l’asino
La lavandaia
Il vagone di terza classe
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Opere
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HECCE HOMO
ICONOGRAFIA Uno dei pochi dipinti realizzati a soggetto biblico, l’opera di Daumier raffigura Gesù nel momento in cui, secondo il vangelo di Giovanni (19, 5), viene mostrato alla folla da Ponzio Pilato dopo essere stato torturato. In tale frangente, Pilato pronuncia la nota frase Ecce homo (ecco l’uomo), obbligando le persone radunate a guardare Cristo. Noto anche come “Vogliamo Barabba”, era destinato ad una chiesa di campagna ed è uno dei suoi rarissimi esempi di pittura sacra di Daumier. L'opera sembra lasciata allo stato di abbozzo con linee di bitume nere di contorno e una tinta unica resa chiara con il bianco.
https://www.geometriefluide.com/it/ecce-homo-daumier/
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iconografia
L’effetto chiaroscurale è caravaggesco con un controluce che rende tutte le figure scure appena illuminate da tocchi di bianco; la pennellata veloce, l'atmosfera confusa e il controluce suggeriscono un evento drammatico ed epico. Tutta la scena è orchestrata su poche tonalità terrose dove la luce va a rischiarare proprio gli elementi che Daumier vuole sottolineare o in alcuni casi condannare. La lettura dell'opera ci propone una singolare distinzione tra popolo e folla; il popolo è formato da tutti gli individui che lottano per la libertà mentre la folla è un insieme indistinto spesso privo di volontà propria e asservito al potere.
Qui Cristo in catene è solo un simbolo senza volto, immobile nella sua dignità; Pilato diventa invece l’archetipo del politicante intento ad affabulare e sobillare la folla con veemente gestualità. La critica più aspra viene però riservata alla platea di spettatori senza caratterizzazione dove l'assenza di fisionomia equivale alla mancanza di individualità e coscienza. La folla segue e ripete i gesti del concitato oratore e questo asservimento mentale viene riproposto dalla struttura compositiva dove la massa degli astanti è disposta secondo una diagonale che ripete la stessa linea che si viene a definire partendo dalla testa protesa di Pilato, al suo braccio teso per finire nella statuaria figura del carceriere alle spalle di Cristo. Una folla che si lascia istruire facendosi coinvolgere e trascinare dal discorso.
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ICONOLOGIA
Daumier, attivo durante un periodo di grande turbolenza politica in Francia, utilizza questa opera per commentare le ingiustizie sociali e le condizioni degli individui nella società. La Francia del XIX secolo era caratterizzata da cambiamenti politici e sociali, e Daumier era noto per le sue critiche incisive al governo e alla società borghese.
L'opera può essere vista come una critica alle autorità e un invito alla riflessione sulla sofferenza umana. La rappresentazione di un Cristo sofferente si presta a una lettura più ampia della condizione umana e delle ingiustizie sociali, rendendo il messaggio universale.
Conclusione "Ecce Homo" di Daumier è un'opera d'arte densa di significato, che utilizza la figura di Cristo come metafora delle ingiustizie sociali del suo tempo, invitando lo spettatore a riflettere sulla condizione umana e sulle dinamiche di potere. La sua rilevanza continua a essere significativa anche nel contesto attuale.
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RAPPRESENTAZIONE DELLA GIUSTIZIA
INGLESE
FILOSOFIA
STORIA
ITALIANO
ITALIANO
I MALAVOGLIA
Ingiustizia sociale ed economica La condizione della famiglia Malavoglia è emblematica della realtà di tanti contadini e pescatori siciliani nell'Italia del XIX secolo. La povertà è una condizione quasi inevitabile, e l'unica speranza di riscatto per la famiglia Malavoglia risiede nel commercio del pesce, ma anche questo è ostacolato da una serie di fattori esterni. La concorrenza sleale dei commercianti più potenti, le difficoltà economiche, l'indifferenza delle istituzioni e l'assenza di opportunità per i poveri segnano la vita dei protagonisti. Ingiustizia morale e destino Un altro tipo di ingiustizia che emerge nel romanzo è quella di tipo "morale" o "esistenziale". Le vicende della famiglia Malavoglia sembrano predestinate al fallimento, come se una forza implacabile e cieca (il destino o la natura stessa) fosse contro di loro. La tragedia, la morte prematura di alcuni membri della famiglia, i fallimenti e le disillusioni fa nno parte di un ciclo che appare inevitabile. La famiglia sembra condannata a ripetere gli stessi errori e a subire sempre nuove sofferenze, senza poter sfuggire a un destino ingrato.
STORIA
Rivolte durante LA SOCIETA' INDUSTRIALE
Le rivolte durante la società industriale sono state eventi significativi che riflettono le tensioni sociali, economiche e politiche create dalla rapida industrializzazione. Queste rivolte hanno coinvolto principalmente le classi lavoratrici, che, a causa delle dure condizioni di lavoro, della crescente disuguaglianza e dell’alienazione derivante dal nuovo sistema economico, hanno cercato di migliorare le proprie condizioni.
FILOSOFIA rapporto servo-padrone
La giustizia nel rapporto servo-padrone è una questione complessa che ha suscitato numerosi dibattiti filosofici, sociali e politici.
- Nella tradizione filosofica occidentale, uno dei primi luoghi in cui il rapporto servo-padrone viene analizzato in modo sistematico è la filosofia di Hegel. Nella Fenomenologia dello spirito, Hegel sviluppa la dialettica del servo e del padrone, esaminando la relazione di potere tra i due. In questa visione, il padrone detiene il potere e la libertà, mentre il servo è subordinato e lavora per il padrone. Tuttavia, Hegel mostra anche che il padrone è paradossalmente dipendente dal servo, poiché la sua libertà e la sua identità sono costruite attraverso il riconoscimento del servo, che non ha mai un'autentica autonomia. Allo stesso tempo, il servo, pur vivendo sotto il dominio del padrone, raggiunge una forma di emancipazione attraverso il lavoro e il processo di autocoscienza.
INGLESE
LONDON - WILLIAM BLAKE
In William Blake's London, the theme of justice is portrayed as deeply intertwined with social injustice and human suffering. Blake critiques the ways in which the systems of power—both political and religious—fail to deliver true justice, leaving the people of London oppressed and trapped in cycles of misery. Corruption of Institutions: Blake suggests that institutions meant to uphold justice, such as the Church and the monarchy, are themselves corrupt. For instance, in the line "The mind-forg'd manacles I hear," Blake uses the image of manacles (chains) to symbolize the mental and societal constraints that people place upon themselves, often due to the oppressive systems of authority. These mental shackles are enforced by the Church and the State, which, instead of offering salvation or justice, contribute to the suffering of the people. Social Injustice: Blake condemns the stark inequalities in London, particularly the harsh conditions faced by the poor. In the poem, the "charter'd streets" are symbolic of the commercialization and commodification of public spaces, where even natural resources like the river Thames are controlled. The notion of "charter'd" implies that everything in the city, including its justice, is owned or regulated by powerful forces, leaving little room for the common people to experience freedom or fairness.
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EDUCAZIONE CIVICA
La giustizia di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone è strettamente legata alla loro lotta contro la criminalità organizzata, in particolare la Mafia, e al loro impegno per la legalità, la verità e la giustizia sociale in Italia. Quindi la giustizia per Paolo Borsellino e Giovanni Falcone non era solo una questione di punizione, ma di costruzione di una società giusta, in cui la legge fosse rispettata da tutti e il crimine fosse sconfitto attraverso un sistema di giustizia forte e indipendente. La loro morte, invece di fermare la lotta, ha ispirato un intero paese a continuare a combattere per la giustizia, la verità e la legalità.
Un'opera del 1862 che denuncia la vita povera e sofferente dei lavoratori in un vagone ferroviario.
difensore cm. 51 x 33, Neue Pinakothek, Monaco.
Partita a scacchi cm. 24,5 x 32,5, Petit Palais, Parigi.
Due uomini a un tavolino cm. 27 x 34,5, Stiftung Sammlung E. G. Bührle, Zurigo.
Principali motivi
- Le condizioni di lavoro nelle fabbriche: i lavoratori, spesso bambini e donne, erano costretti a lavorare per lunghe ore, in ambienti insalubri e per salari molto bassi. La mancanza di diritti e la violazione delle leggi sul lavoro erano all'ordine del giorno.
- Lo sfruttamento dei lavoratori: i capitalisti che gestivano le fabbriche cercavano di massimizzare i profitti, riducendo al minimo i costi, spesso a discapito della sicurezza, della salute e dei diritti dei lavoratori.
- La crescente disuguaglianza sociale: l'industrializzazione ha portato a una concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, creando una profonda divisione tra la classe imprenditoriale e la classe lavoratrice. Questo ha alimentato risentimento e desiderio di cambiamento.
- L'emarginazione e l’alienazione: l'arrivo della produzione in serie e la divisione del lavoro hanno ridotto la soddisfazione e il senso di realizzazione dei lavoratori, i quali venivano spesso trattati come ingranaggi in una macchina piuttosto che come individui.
Pittore che dipinge una deposizionecm. 26 x 34, Musée des Beaux Arts, Reims.
Il malato immaginario cm. 27 x 35, Museum of Art, Filadelfia.
Impegno per la giustizia: Falcone è ricordato come uno dei magistrati più determinati nella lotta contro la Mafia. Il suo approccio innovativo si basava sull'indagine sistematica e la costruzione di un vero e proprio "processo alla Mafia", attraverso l'uso delle indagini patrimoniali, l'ascolto delle intercettazioni e la collaborazione tra forze di polizia e magistratura. Il Maxi-processo: Il suo lavoro culminò nel Maxi-processo del 1986-1987, che portò alla condanna di centinaia di mafiosi, un successo straordinario per la giustizia italiana. La Mafia rispose con violenza, e Falcone divenne un obiettivo delle organizzazioni criminali. L'idea di giustizia: Per Falcone, la giustizia non era solo un concetto astratto, ma un impegno quotidiano per smascherare il potere mafioso e restituire ai cittadini la speranza in uno Stato che rispetti le leggi.
GIOVANNI FALCONE
Lotta alla Mafia: Anche Borsellino, amico e collega di Falcone, ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la Mafia, seguendo una filosofia simile a quella di Falcone. Nonostante il pericolo, non si è mai tirato indietro, affrontando con coraggio le minacce e le intimidazioni. Il suo approccio alla giustizia: Borsellino credeva fermamente nel valore della giustizia come strumento di riscatto sociale. La sua lotta non si limitava alla condanna dei mafiosi, ma mirava a colpire le radici sociali ed economiche della Mafia, in un'ottica di cambiamento culturale e civile. L'assassinio e il suo legato: Borsellino fu ucciso nel luglio del 1992, poco dopo la morte di Falcone, in un attentato che segnò profondamente l'Italia. La sua morte, insieme a quella di Falcone, rappresentò il sacrificio di due uomini che avevano dato la vita per un'idea di giustizia vera, libera dalla corruzione e dal potere mafioso.