LE FAVOLE DI ESOPO
Giulia
Created on October 20, 2024
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Le favole di Esopo
Contesto storico Il genere della favolaEsopo Le rane chiedono un reI galli e la perniceLa donna e la gallinaIl contadino e il serpente
Le rane chiedono un re
I galli e la pernice
La donna e la gallina
Il contadino e il serpente
Il contesto storico
Giulia Catania IV B
Il contesto storico
Tra il VI e il V secolo a.C. la città di Atene e molte delle colonie greche affrontano ben due guerre contro i Persiani, dovute specialmente alla ribellione delle città greche contro il dominio persiano: queste ultime terminarono grazie alla Pace di Calias e con la vittoria delle città greche, che portò alla formazione della Lega di Delo. Le guerre persiane ebbero inevitabilmente un impatto duraturo sulla cultura e la politica greca, specialmente quella ateniese, principale alleata greca; proprio in questa città, nel 533 a.C. si afferma ufficialmente la tirannide di Pisistrato, caduta nel 511, lasciando posto alle riforme democratiche di Clistene, fondamentali nel trasformare Atene in una delle prime democrazie della storia, contribuendo alla partecipazione politica e al rafforzamento dell'identità civica. Accanto a queste riforme, grandi sapienti cercano di comprendere il mondo che li circondava in modo razionale, grazie all’utilizzo della filosofia; come primo obiettivo, si pone quello di trovare un elemento naturale da cui si originino tutti gli altri, un ἀρχή; e perciò nascono infatti numerose scuole, quali quella ionica, pitagorica etc…
Le rane chiedono un re
I galli e la pernice
La donna e la gallina
Il contadino e il serpente
Il contesto storico
Le rane chiedono un re
I galli e la pernice
La donna e la gallina
Il contadino e il serpente
Il contesto storico
Delle rane essendo scontente per la propria mancanza di un'autorità inviarono degli ambasciatori a Zeus per chiedere di procurare loro un re. Ed egli conoscendo la loro ingenuità gettò un legno sulla palude. E le rane dapprima spaventate per il rumore si immersero nelle profondità della palude, ma in seguito, quando il legno fu immobile, risalite giunsero a tal punto di disprezzo che addirittura salite su di esso vi si sedevano sopra. E mal sopportando di avere un tale re si recarono per la seconda volta da Zeus e lo esortarono a cambiare loro il governante. Infatti il primo era troppo inattivo. E Zeus sdegnato con loro mandò loro una biscia, dalla quale, catturate, venivano divorate. Il racconto dimostra che è meglio avere dei governanti inattivi che sovvertitori.
Le rane chiedono un re
Le rane chiedono un re
I galli e la pernice
La donna e la gallina
Il contadino e il serpente
Il contesto storico
Un tale che teneva in casa dei galli, quando si imbattè in una pernice domestica messa in vendita, avendola comprata la portò a casa affinché fosse allevata insieme. E siccome quelli la beccavano e la inseguivano la pernice soffriva pensando che la disprezzassero per questo, perché era di altra specie. Ma avendo atteso un po' quando vide che i galli combattevano contro loro stessi e non cedevano prima di essersi insanguinati gli uni gli altri, disse a se stesso: "Ma io non sono più dispiaciuto essendo beccato da costoro. Vedo infatti che loro non si astengono neppure da se stessi". Il racconto dimostra che i saggi accettano più facilmente le offese (provenienti) dai vicini, quando vedono che essi non si astengono neppure dai familiari.
I galli e la pernice
Le rane chiedono un re
I galli e la pernice
La donna e la gallina
Il contadino e il serpente
Il contesto storico
La donna e la gallina
Una donna vedova che aveva una gallina che faceva un uovo ogni giorno pensò che, se le avesse gettato più abbondante cibo, avrebbe fatto l'uovo anche due volte al giorno. E poiché lei faceva appunto questo accadde che la gallina, diventata grassa, non facesse più l'uovo neppure una sola volta. Il racconto dimostra che molti tra gli uomini desiderando per avidità troppi beni perdono anche i beni che hanno.
Le rane chiedono un re
I galli e la pernice
La donna e la gallina
Il contadino e il serpente
Il contesto storico
Il contadino e il serpente
Un contadino durante la stagione dell'inverno avendo trovato un serpente indurito dal gelo, essendosi mosso a pietà di lui e avendo(lo) raccolto (lo) mise in grembo. E quello, scaldatosi e avendo ripreso la propria natura morse il benefattore e (lo) uccise. E quello, morendo, disse: "Subisco giuste conseguenze, dato che ho avuto pietà del malvagio". Il racconto dimostra che le persone cattive sono immodificabili anche se ricevono grandissimi benefici.
Il genere della favola
In questo complesso contesto storico che il genere del mito, che aveva dominato il mondo greco per tutti i secoli precedenti, viene sostituito da quello della favola nata come tradizione puramente orale che col tempo divenne anche oggetto di letteratura (l’avevano già iniziata nel passato autori come Esiodo in Opere e giorni o Archiloco in alcuni dei suoi frammenti).
Testo greco
Γεωργὸς χειμῶνος ὥραν ὄφιν εὑρὼν ὑπὸ κρύους πεπηγότα τοῦτον ἐλεήσας καὶ λαβὼν ὑπὸ κόλπον ἔθετο. θερμανθεὶς δὲ ἐκεῖνος καὶ ἀναλαβὼν τὴν ἰδίαν φύσιν ἔπληξε τὸν εὐεργέτην καὶ ἀνεῖλε. ὁ δὲ θνῄσκων ἔλεγε· δίκαια πάσχω τὸν πονηρὸν οἰκτείρας. ὁ λόγος δηλοῖ, ὅτι ἀμετάθετοί εἰσιν αἱ πονηρίαι, κἂν τὰ μέγιστα φιλανθρωπεύωνται.
Testo greco
Ἀλεκτρυόνας τις ἐπὶ τῆς οἰκίας ἔχων ὡς περιέτυχε πέρδικι τιθασσῷ πωλουμένῳ, τοῦτον ἀγοράσας ἐκόμισεν οἴκαδε ὡς συντραφησόμενον. τῶν δὲ τυπτόντων αὐτὸν καὶ ἐκδιωκόντων ὁ πέρδιξ ἐβαρυθύμει νομίζων διὰ τοῦτο αὐτὸν καταφρονεῖσθαι, ὅτι ἀλλόφυλός ἐστι. μικρὸν δὲ διαλιπὼν ὡς ἐθεάσατο τοὺς ἀλεκτρυόνας πρὸς ἑαυτοὺς μαχομένους καὶ οὐ πρότερον ἀποστάντας πρὶν ἢ ἀλλήλους αἱμάξαι, ἔφη πρὸς ἑαυτόν· ἀλλ' ἔγωγε οὐκέτι ἄχθομαι ὑπὸ τούτων τυπτόμενος. ὁρῶ γὰρ αὐτοὺς οὐδὲ αὑτῶν ἀπεχομένους. ὁ λόγος δηλοῖ, ὅτι ῥᾴδιον τὰς ἐκ τῶν πέλας ὕβρεις οἱ φρόνιμοι δέχονται, ὅταν ἴδωσιν αὐτοὺς μηδὲ τῶν οἰκείων ἀπεχομένους.
Testo greco
Βάτραχοι λυπούμενοι ἐπὶ τῇ ἑαυτῶν ἀναρχίᾳ πρέσβεις ἔπεμψαν πρὸς τὸν Δία δεόμενοι βασιλέα αὐτοῖς παρασχεῖν. ὁ δὲ συνιδὼν αὐτῶν τὴν εὐήθειαν ξύλον εἰς τὴν λίμνην καθῆκε. καὶ οἱ βάτραχοι τὸ μὲν πρῶτον καταπλαγέντες τὸν ψόφον εἰς τὰ βάθη τῆς λίμνης ἐνέδυσαν, ὕστερον δέ, ὡς ἀκίνητον ἦν τὸ ξύλον, ἀναδύντες εἰς τοσοῦτο καταφρονήσεως ἦλθον ὡς καὶ ἐπιβαίνοντες αὐτῷ ἐπικαθέζεσθαι. ἀναξιοπαθοῦντες δὲ τοιοῦτον ἔχειν βασιλέα ἧκον ἐκ δευτέρου πρὸς τὸν Δία καὶ τοῦτον παρεκάλουν ἀλλάξαι αὐτοῖς τὸν ἄρχοντα. τὸν γὰρ πρῶτον λίαν εἶναι νωχελῆ. καὶ ὁ Ζεὺς ἀγανακτήσας κατ' αὐτῶν ὕδραν αὐτοῖς ἔπεμψεν, ὑφ' ἧς συλλαμβανόμενοι κατησθίοντο. ὁ λόγος δηλοῖ, ὅτι ἄμεινόν ἐστι νωθεῖς ἔχειν ἄρχοντας ἢ ταρακτικούς.
Testo greco
Γυνὴ χήρα ὄρνιν ἔχουσα καθ' ἑκάστην ἡμέραν ὠὸν τίκτουσαν ὑπέλαβεν ὅτι, ἐὰν πλείονα αὐτῇ τροφὴν παραβάλῃ, καὶ δὶς τῆς ἡμέρας τέξεται. καὶ δὴ τοῦτο αὐτῆς ποιούσης συνέβη τὴν ὄρνιν πίονα γενομένην μηκέτι μηδὲ ἅπαξ τεκεῖν. ὁ λόγος δηλοῖ, ὅτι πολλοὶ τῶν ἀνθρώπων διὰ πλεονεξίαν περιττοτέρων ἐπιθυμοῦντες καὶ τὰ παρόντα ἀπόλλουσιν.
Esopo
Il principale rappresentante della favola greca è Esiodo, la cui realtà storica è stata messa in dubbio per anni da tanti storici, ma oggi si ritiene che sia esistito in un periodo collocabile tra il VII e il VI secolo a.C. Di lui sappiamo che era balbuziente e deforme e che nella sua vita compì numerosi viaggi in terre lontane e che abbia infine avuto una morte violenta per mano degli abitanti di Delfi, contro i quali avrebbe scritto una satira. L'autore scrisse più di 400 favole, scritti nella κοινὴ (la lingua comune nata durante l’età ellenistica) ma probabilmente redatte in dialetto ionico. La particolarità delle favole di Esopo è il sistema di personaggi; essi sono infatti quasi tutti animali, ai quali l’autore attribuisce vizi e virtù umani (es. il leone prepotente, la volpe astuta, l'agnello innocente etc…) anche se non mancano comunque personaggi umani (es. Il contadino). Un’altra particolarità della favola esopica è la presenza della morale, un breve commento che lascia una lezione al lettore, spesso introdotto dalla forma ὁ λόγος. Dalle favole di Esopo è possibile capire la sua visione estremamente pessimistica dell'esistenza umana, dominata dalla cosiddetta legge del più forte, secondo cui prevale esclusivamente la prepotenza e l’ingiustizia. L’unica via d’uscita è accettare il mondo così com’è.