La maschera di Agamennone
Elena Travaglini
Created on October 19, 2024
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Transcript
La maschera di Agamennone
Elena Travaglini 1B
La maschera fu ritrovata dall'archeologo tedesco Heindrich Schliemann nel 1876 a Micene, sul volto di un corpo trovato in una tomba. Egli credette di aver trovato la maschera del leggendario re acheo Agamennone e infatti in una lettera scrisse "Ho visto il volto di Agamennone".Egli però si sbagliava, poichè essa è ancora più antica della tholos (è databile 1500-1550 a.C.), quindi è impossibile attribuirla ai protagonisti della guerra di Troia.
IL RITROVAMENTO
DATI
ANALISI
- Nome: Maschera di Agamennone
- Datazione: 1550-1500 a.C.
- Ubicazione: Museo archeologico nazionale di Atene
- Autore: sconosciuto
- Scoperta da: Heinrich Schliemann nel 1876
- Ritrovamento: Micene
- Misure: 20,5 cm di altezza
La lastra viene lavorata da dietro martellando con una punta le parti che dovranno sporgere sul lato anteriore.In base ai dettagli e anche al soggetto che si deve rappresentare si usano strumenti con punta arrotondata o appuntita. Invece, per un rilievo molto profondo o ripetuto più volte, la lamina può essere martellata su uno stampo in legno.I particolari vengono definiti con il cesello, che serve a creare contorni molto precisi.Questa tecnica permette di avvicinarci all'idea della tridimensionalità, perchè consente la creazione di immagini in rilievo.
LA TECNICA
fine
Elena Travaglini 1B
Inoltre molti sono ancora in dubbio sull'autenticità della maschera: addirittura alcuni credono che sia un falso prodotto dallo stesso Schliemann o almeno che egli abbia alterato quella originale. Infatti, se messa a confronto con altre rinvenute nello stesso luogo...
Queste non hanno mai le orecchie sagomate dal taglio del metallo, non presentano tratti nitidi quanto quelli della maschera di Agamennone (occhi, labbra).Anche i buffi, detti "a manubrio" sono considerati più alla moda ottocentesca che agli usi micenei.
Non si conosce il soggetto ritratto nella maschera, anche se probabilmente si tratta di un guerriero. Attraverso dei lineamenti e tratti così spigolosi e severi, l'autore ignoto probabilmente voleva esprimere tutto il vigore. Si tratta quindi di un ritratto IDEALIZZATO.
Alcuni elementi invece richiamano a un volto reale: la maschera infatti presenta lunghi baffi, naso affilato, barba intorno al viso.La tecnica utilizzata, chiamata SBALZO, utilizzata su una lamina d'oro (come in questo caso) o qualsiasi altro metallo, si usa per relizzare un disegno in rilievo e si presta alla realizzazione di ritratti personalizzati.