Dossier Interattivo Basico
Daniele Teimoori
Created on October 19, 2024
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Narrative beings
We tell thousands and thousands of stories. 2/3 of our conversations are stories.
Social beings
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Hai mai aperto l'armadio e trovato vestiti che non indossi più, ma che sono ancora in ottime condizioni? Capita a tutti, vero? Magari sono quei capi acquistati d’impulso, colpiti dalla loro bellezza, o semplicemente erano acquistabili ad un prezzo stracciato. È una situazione che conosciamo bene e da cui è difficile uscire: la maggior parte di noi si ritrova a pensare: "Cosa ne faccio ora?" Vendere online richiede tempo, pazienza e una buona dose di strategia, mentre donare i vestiti giusti può essere un vero rompicapo. E alla fine, molti di quei capi finiscono nel limbo dell’armadio, lasciandoci con un senso di colpa e di frustrazione.Ma non preoccuparti, non sei solo! La buona notizia è che ci sono modi per affrontare questa situazione e dare nuova vita ai tuoi vestiti usati. Immagina un posto dove puoi facilmente liberarti di quei capi che non indossi più, sapendo che qualcun altro potrebbe amarli. È proprio da queste frustrazioni comuni che è nata un'idea brillante: una piattaforma che semplifica il processo di scambio e vendita dei vestiti. Non solo ti permette di liberare spazio nel tuo armadio, ma promuove anche un modello di consumo più sostenibile. È un modo fantastico per dire addio ai sensi di colpa e, al contempo, abbracciare l'idea che l'usato può essere bello, funzionale e, perché no, anche alla moda!Se anche tu desideri fare la tua parte per l’ambiente e aggiornare il tuo stile senza spendere una fortuna, c’è un'app che ti può aiutare in questo viaggio. LookBook è il tuo alleato ideale per trasformare il tuo armadio e il tuo approccio alla moda, rendendo tutto questo semplice e divertente! Non è mai stato così facile fare spazio per il nuovo e dare nuova vita al vecchio. Se non ti ho ancora convinto allora ti spiegherò cosa comporta il fast fashion e il tuo modo di vestire non ecosostenibile.
II meglio per passato, per il futuro
Rinnova il Tuo Stile in Modo Sostenibile: Scopri LookBook e abbadona il mondo del Fast Fashion!
Preferiresti una maglietta di Shein pagata 2 euro o una maglietta di di lino no marca pagata 15 euro?
Ti sei mai chiesto cosa significhi davvero “fast fashion”?Tranquillo, te lo spiego io! Il fast fashion è spesso sinonimo di “usa e getta”: capi che vengono indossati per una sola stagione e poi dimenticati, senza nessuna attenzione alla durabilità o alla qualità.. Questo sistema funziona perché, per massimizzare i profitti, i marchi cambiano le collezioni in continuazione, seguendo l’altalena delle mode e dei gusti del momento. Il risultato? Ogni volta che entriamo in negozio, troviamo sempre qualcosa di “nuovo” e “irresistibile.” È per questo che i brand low-cost sembrano sempre “sul pezzo”: cavalcano l’onda delle tendenze come nessun altro, ti eri mai chiesto come mai?
IL FAST FASHION, IL DIAVOLO CHE TI SORRIDE
Introduzione 1. Il Fast Fashion, il diavolo che ti sorride 1.1 Perché ci vestiamo di plastica1.2 Fast Fashion: L’Impatto Nascosto sul Pianeta1.3 Il costo del trasporto chi lo paga?2. 5 Soluzioni per indossare sostenibile
Contenuti di questo articolo
Nylon, acrilico e poliestere: oltre il 60% delle fibre tessili che indossiamo nascono da gas e petrolio, quindi sì, il nostro armadio è un po’ come una mini raffineria nascosta. Questi materiali, per quanto siano economici e durevoli, nascondono un peso ambientale non da poco. Prendiamo il poliestere, per esempio: un vero campione di resistenza, certo, ma a quale prezzo? Questo tessuto, fatto a partire dal petrolio, rilascia microplastiche già dai primi lavaggi. Piccoli frammenti che finiscono nell’acqua, poi in mare, e alla fine… beh, tornano fino a noi, magari nel piatto. Ecco la nuova moda, quella del “mangia anche tu la tua parte di plastica”, come rivelato da uno studio di Environmental Science & Technology: sembra che ingeriamo fino a 5 grammi di microplastiche a settimana, praticamente una carta di credito!
Perché ci vestiamo di plastica?
Il fast fashion si basa su una produzione accelerata e su un continuo turnover delle collezioni, mantenendo i consumatori sempre coinvolti e incentivandoli a comprare ancora e ancora, grazie a strategie di marketing mirate e prezzi allettanti. Ma mentre ci fanno credere di offrirci il “meglio al minor costo,” il vero obiettivo è solo il loro guadagno. E il problema non è solo nella rapidità della produzione: anche la qualità ne risente. Le rifiniture e le cuciture sono spesso di bassa qualità, fatte in fretta, e non resistono nel tempo. Quindi, cosa succede? Che siamo costretti a comprare di nuovo, perché i capi non durano, alimentando un ciclo di acquisto e scarto.Alla fine, questo sistema colpisce due volte: il nostro portafoglio e il pianeta. Migliaia di capi di bassa qualità finiscono in discarica, contribuendo a un enorme impatto ambientale.
Quanto all’acqua, lo stesso rapporto parla di 79 miliardi di metri cubi consumati, l’equivalente di 32 milioni di piscine olimpioniche, dato ripreso anche dal Servizio di ricerca del Parlamento europeo, che aggiunge un’ulteriore informazione: per produrre una T-shirt occorrono 2.700 litri d’acqua potabile, quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno di una persona per due anni e mezzo. Le nostre povere acque che tramite alle tinture e alle sostanze chimiche, le quali vengono utilizzate nel trattamento dei nostri tessuti. Nnnnnnnn Molte di queste sostanze vengono scaricate senza trattamenti adeguati nei fiumi e negli oceani, contaminando le risorse idriche. Paesi come l'India e il Bangladesh sono noti per avere corsi d'acqua fortemente inquinati a causa delle fabbriche tessili. Inoltre ogni volta che vengono lavati i nostri capi rilasciamo le nostre amiche microplastiche che finiscono nei mari e nei fiumi, danneggiando gli ecosistemi acquatici e entrando nella catena alimentare.
Fast Fashion: L’Impatto Nascosto sul Pianeta
Il problema è che più acquistiamo abiti a basso costo, più cresce la domanda di fibre sintetiche. Le industrie petrolifere si fregano le mani e aumentano l’estrazione, inquinando e sostenendo un ciclo davvero insostenibile. Nel frattempo, i nostri mari e la fauna marina pagano il conto, e anche noi ci mettiamo del nostro! Secondo il rapporto Synthetics Anonymous di Changing Markets, circa il 70% dei capi di fast fashion è realizzato con fibre sintetiche, e questa percentuale continua a salire.
Naturalmente il nostro povero pianeta a care spese!Ma che bel viaggetto si fanno i nostri amati capi "eco-distruttivi"! Dopo essere stati prodotti in massa dall’altra parte del mondo, prendono voli e camion, rilasciando tonnellate di CO₂ lungo il tragitto per arrivare nei nostri negozi. E poi? Il modello fast fashion ci invoglia a comprare, comprare e ancora comprare – per indossare giusto una volta o due, magari per una foto.Il risultato? Un consumo eccessivo e la rapida obsolescenza dei capi, che finiscono per trasformarsi in montagne di vestiti destinati alle discariche o all'incenerimento. Secondo la Ellen MacArthur Foundation, ogni secondo nel mondo un camion di vestiti finisce in discarica o viene bruciato, e parliamo di milioni di tonnellate ogni anno! Ma non è finita qui: i tessuti sintetici come il poliestere, veri e propri campioni di resistenza, impiegano fino a 200 anni a decomporsi, rilasciando nel frattempo sostanze chimiche tossiche che inquinano aria, acqua e suolo.Così, il percorso del fast fashion si conclude proprio dove speravamo di non vederlo più: nell’ambiente, a spese della nostra salute e del pianeta. Tutto per una moda che, paradossalmente, dura meno di un post sui social!
Il costo dell trasporto a caro prezzo?
Ora che sei più informato riguardo al tuo modo di vestirsi non sostenibile, che tu sia un appassionato di moda o un principiante, questi suggerimenti ti guideranno verso uno stile di vita più etico e consapevole. Pronto a scoprire come salvare il pianeta, un outfit alla volta? Andiamo!Ricordati che sono solo consigli ma anche uno solo di questi può impattare molto sul nostro ambiente.
https://youtu.be/BiSYoeqb_VY?si=FwoZA7n7P1TeuPMF
Riassunto interattivo
Se non ti è ancora chiaro di quanto sia pericoloso l’ industria della moda temporanea o non ai avuto voglio di leggerti la quantità d’ informazioni fornite, tranquillo che che il caro amico ha pensato pure questo!ISe già sapevi tutto questo, complimenti! Se invece ti ha colto di sorpresa, benvenuto nel club delle rivelazioni inaspettate.Per capire meglio come funziona davvero il mondo della moda, ti consiglio di dare un’occhiata a questo video di TedEd.
Come dice il grande Leonardo Di Caprio: "il cambiamento inizia da noi! Non siamo costretti a sostenere aziende che danneggiano l’ambiente e sfruttano le persone.E credimi, ci sono moltissime persone pronte a unirsi a questa causa!"
1 NON COMPRARE IMPULSIVAMENTE TANTI VESTITI Potrebbe sembrare un consiglio semplice, ma non sto dicendo di smettere completamente di comprare vestiti. Il vero segreto è scegliere con attenzione! La prossima volta che vedi un capo che ti piace, chiediti: “Mi serve davvero o è solo un colpo di fulmine per una moda passeggera?”. Rifletti se quel vestito lo indosserai più di una volta, se è un pezzo che può durare nel tempo e, soprattutto, se vale la pena farlo entrare nel tuo armadio.Non è solo questione di prezzo. Spesso, siamo attratti dai capi economici, ma è la qualità che conta. Un capo di buona fattura durerà di più e, in alcuni casi, diventerà persino più prezioso col passare del tempo. Pensa, per esempio, a una giacca in denim o in pelle: col tempo, acquistano un fascino unico e diventano ancora più belle rispetto al giorno in cui le hai comprate. Insomma, scegli con cura e punta su pezzi che possano accompagnarti a lungo.* Non seguire i trend. Non lasciare che la moda ti possieda, sii tu a decidere chi sei, ciò che vuoi esprimere nel modo in cui vesti e il modo in cui vivi - Gianni Versace
5 SOLUZIONI PER INDOSSARE SOSTENIBILE
Patagonia
Questi brand mettono al centro di tutto il ciclo di vita dei loro prodotti: dalla scelta di materiali ecologici e biologici, fino a una produzione trasparente e rispettosa dei lavoratori, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Acquistare da marchi etici significa supportare aziende che non solo offrono capi di alta qualità, ma che si impegnano anche a garantire condizioni di lavoro dignitose e a proteggere il pianeta.Ogni volta che scegli un brand etico, stai facendo una scelta consapevole che va oltre il semplice acquisto di vestiti: premi chi fa le cose per bene. E più persone come te optano per questi marchi, più cresce la pressione sulle grandi catene del fast fashion a migliorare le loro pratiche. Fai il primo passo: i tuoi amici e parenti potrebbero ispirarsi al tuo esempio e fare lo stesso.Se pensi che non esistano brand del genere ti sbagli!Te ne elencherò tre, pure abbastanza conosciuti: Patagonia è da tempo in prima linea nella sostenibilità. Il loro impegno nella protezione dell'ambiente è evidente attraverso l'uso di materiali riciclati, pratiche lavorative eque e la promessa di donare una percentuale dei loro profitti a cause ambientali. Ogni pezzo di Patagonia è progettato per essere resistente, riducendo la necessità di sostituzioni frequenti.
2 BRAND ETICI E SOSTENIBILI
Stella McCartney
Timberland
in dalla sua nascita, il marchio ha dimostrato un costante impegno nel creare prodotti responsabili verso l'ambiente, con l'utilizzo di materiali organici, riciclati e rinnovabili. Antesignano nel sostenere tali principi etici, il brand propone un'idea di sostenibilità che si sposa con l'artigianalità e con la cura di ogni minimo dettaglio. E questo non solo per quanto riguarda le iconiche calzature che hanno reso l'azienda famosa in tutto il mondo, ma anche per ciò che concerne le linee di abbigliamento, comprensive di giacche, di shorts, di magliette, di felpe e di pantaloni.Ognuno di questi capi è realizzato utilizzando materiali eco compatibili come, ad esempio, il cotone organico o il PET riciclato derivato dalle bottiglie di plastica, in modo da ridurre al massimo l’impatto ambientale.Per valutare l'impegno del marchio, basti pensare che in tutti gli store monomarca Timberland d'Europa i clienti possono portare in negozio le loro scarpe usate di qualsiasi marchio, che poi verranno o regalate o riciclate. Oppure alla collaborazione con l'azienda Omni Unite, produttrice di pneumatici, per creare una linea di copertoni speciali che possono essere riciclati e trasformati in suole di scarpe, o, ancora, al lancio da parte del brand delle prime scarpe “smontabili” e interamente riciclabili. Un approccio questo assolutamente green che va di pari passo con lo stile unico e la qualità proposti dal marchio statunitense, capaci di rendere ancora più speciale ogni tuo look e in tutte le occasioniStella McCartney è una pioniera nella moda di lusso sostenibile. Conosciuta per i suoi design cruelty-free e la dedizione nell'utilizzo di materiali vegani, il marchio di McCartney è una testimonianza di come l'alta moda possa essere allineata alla sostenibilità. Il suo impegno nell'evitare pelli e pellicce mostra la sua dedizione incrollabile al benessere degli animali.
https://youtu.be/fissiggqhEg?si=17Y9KZPpmgEITMwI
4 RIPARA E RICICLA I TUOI CAPI
Molti capi che consideriamo "da buttare" possono essere riparati con piccole modifiche, come sostituire bottoni o cucire strappi, prolungando così la loro durata e riducendo i rifiuti tessili. Da anni grazie all’aiuto di mia madre riesce a ricucire sempre quel buco che si crea in mezzo ai pantaloni sicuramente ti sarà capitato , evitando cosi che debba buttarli e comprarne un nuovo paio. Non si tratta di un problema grave alla fine dei conti perché si parla di una cucitura che visibilmente non si nota. A meno che tu vada in giro a gambe spalancate, quindi prendi quel paio di pantaloni e aggiustalo, se invece non hai la fortuna di avere una madre o un amico|a capace a cucire puoi portarlo da una sarta.Il riciclo dei vestiti, invece, permette di dare nuova vita a capi che non possono più essere indossati. Gli indumenti possono essere trasformati in nuovi materiali o prodotti, come stracci industriali, imbottiture o addirittura nuovi filati. Basti pensare a quel paio di pantaloni lunghi che non usi più perché non ti piacciono più addosso e renderli totalmente diversi, per esempio renderli corti.Ecco un video in allegato per trasformare i tuoi pantaloni!Ma questo no vale solo per. Pantaloni ma anche per le magliette o qualsiasi altro capo.Alcuni brand sostenibili offrono programmi di riciclo, incentivando i consumatori a riportare i vecchi abiti per essere riutilizzati. Questa pratica aiuta a diminuire l'impatto ambientale, riducendo la domanda di nuove risorse e abbassando la quantità di capi che finiscono nelle discariche o vengono inceneriti.
5 SCARICARE LOOBOOK
Ti sei mai chiesto dove finiscono tutti i vestiti che non indossi più? O quante risorse si potrebbero risparmiare se scegliessimo di acquistare di seconda mano invece di alimentare il fast fashion? E se ti dicessi che c’è un modo semplice per fare entrambe le cose, risparmiando soldi e aiutando l’ambiente allo stesso tempo?È qui che entra in gioco LookBook, rendendo tutto ancora più facile! Non è solo un’app per vendere abiti usati: è una piattaforma pensata per rendere la moda sostenibile accessibile e divertente. Con LookBook, vendere i tuoi vestiti diventa un gioco da ragazzi: basta caricare le foto dei tuoi capi e l’app ti suggerisce il prezzo ideale, basato su vari fattori, così risparmi tempo e stress. E se hai un occhio su un vestito ma non vuoi spendere troppo, l’opzione “Scambia e risparmia” è perfetta per te! Puoi scambiare abiti con altri utenti, trovando nuovi capi senza mettere mano al portafoglio.E non è finita qui: con l’opzione Regala a chi ne ha bisogno, LookBook ti collega direttamente con associazioni benefiche, così i tuoi vestiti possono fare del bene a chi ne ha più bisogno. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza!LookBook è davvero la soluzione completa: riduci lo spreco, risparmi e fai qualcosa di concreto per l’ambiente. Scarica l’app oggi stesso e inizia subito a trasformare il tuo armadio! È semplice, gratificante e fa bene al pianeta!
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