Presentazione sul riconoscimento e i diritti delle donne di Badicel
BADICEL SARA MARIA
Created on October 19, 2024
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Transcript
Badicel Sara Maria
Il riconoscimento del ruolo e dei diritti delle donne
Dai tempi antichi fino oggi
Costanza D'Altavilla
Piccarda Donati
Cleopatra
Antigone
Il percorso verso il riconoscimento dei diritti delle donne ha radici profonde e antiche. Fin dai tempi dell'antichà, numerose furono le donne che lottarono per sè stesse e che si distinsero per le loro virtù. Un esempio è quello di Antigone, donna che si è fatta valere in quanto tale e che ha combattutto per la propria giustizia: offrire una degna sepoltura a suo fratello Polinice. Altrettanto importante è la regina d'Egitto Cleopatra, che rappresenta un simbolo di forza e intellligenza femminile e che ha dimostrato come le donne possono esercitare un forte potere nella politica. Nonostante ciò, nei tempi della Grecia e Roma Antica la figura della donna veniva considerata priva di qualsiasi diritto e sottomessa alla figura maschile. L'unica istruzione che ricevevano era quella di dover badare alla casa e ai figli. Nel Medioevo, invece, la figura femminile veniva considerata come una creatura da proteggere, priva di qualsiasi tipo di libertà. Il sommo poeta Dante Alighieri, tuttavia, nella "Divina Commedia" critica tale mentalità e sottolinea l'importanza della donna attraverso gli episodi di Costanza D'Altavilla e Piccarda Donati. Quest'ultime non poterono godere delle proprie libertà, in quanto per ragioni familiari dovettero sposare non l'uomo che desideravano, ovvero Dio, bensì un estraneo. Questo oggigiorno continua ad essere una battaglia con vittorie, ma anche sconfitte e ciò viene dimostrato dai diritti ottenuti col tempo, ma purtroppo anche dalle tagedie di Giulia Cecchettin e Saman Abbas, due giovani donne uccise in quanto hanno scelto di seguire la propria libertà.
Il ruolo delle donne di un tempo
QUARTA TAPPA
TERZA TAPPA
SECONDA TAPPA
PRIMA TAPPA
Verso il diritto di voto
1800
La Seconda Guerra Mondiale e l'emancipazione femminile
Le donne iniziano a far sentire la propria voce
1900
La Prima Guerra Mondiale e l'emancipazione femminile
1914/18
Verso il riconoscimento della donna
1939/45
SETTIMA TAPPA
QUINTA TAPPA
OTTAVA TAPPA
SESTA TAPPA
VERSO IL RICONOSCIMENTO DELLA DONNA
1968
Il "no!" di Franca Viola e la nascita del MDL
Gli anni 70' e il diritto di famiglia
Le donne e il voto del 1946
70'
1946
Le riforme della donna negli anni 80'/90' e il nuovo millennio
80'/90'
Rafforza la tutela delle vittime di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni, connessi a contesti familiari o nell'ambito di relazione di convivenza.
Una normativa che oltre ad inasprire la pena per il reato di femminicidio prevede una serie di misure finalizzate alla tutela delle donne.
Segna un traguardo importante nell'ambito del rispetto e della tutela dell'incolumità. Il comportamento ossessivo, molesto e persecutorio diventa reato.
Si afferma il principio per cui lo stupro è un crimine contro la persona.
2019: codice rosso per violenza di genere
2013: contro femminicidio
2009: contro stalking
08
07
06
1996: contro la violenza sessuale
05
Ciò che la donna ha ottenuto: i diritti
01
1945: diritto di voto
Il primo grande, importante passo in ambito politico risale al 1945, anno in cui alle donne maggiorenni (21 anni) viene riconosciuto il diritto di voto.
02
1970: divorzio
Viene ufficialmente e legalmente concesso lo sciglimento del matrimonio, nonostante le opposizioni di alcuni movimenti politici.
03
1978: aborto
Tutt'oggi fortemente dibattuta, l'Interruzione Volontaria di Gravidanza viene così legalizzata e regolamentata, con l'obiettivo di combattere le pratiche clandestine e pericolose d'aborto.
04
1981: abolizione del delitto d'onore e il matrimonio riparatore
DONNE CHE HANNO FATTO LA STORIA
Rita Levi Montalcini
'Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno avuto mai bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.'
Essere donna è difficile e questo lo dimostra la storia. Numerose sono le donne che hanno lottato con l'obiettivo di avere dei diritti e di essere riconosciute in quanto tali, tuttavia questa battaglia non è ancora finita. La figura femminile è stata vista sempre come un "oggetto" debole e inutle, soprattutto nella vita sociale (motivo per cui in alcuni Paesi orientali a troppe bambine viene negata l'istruzione e date in sposa).Uomini e donne non hanno pari diritti, non hanno pari trattamenti nè opportunità...
... Deve esserci un ulteriore cambiamento nel mondo d'oggi: la percezione dell'uomo che ha della donna e la percezione che la donna ha di sè stessa. Se quest'ultima è la prima che si scredita, che decide di sottostare all'uomo, allora tale visione che si ha non cambierà mai. Bisogna predendere esempio dalle donne importanti, che hanno fatto, nel vero senso della parola, la Storia. Ciò non significa essere femministe, ma essere corretti, e la correttezza non sta dalla parte di nessuno.
Gli anni 70' è stato il periodo in cui ci furono il maggior numero di successi nella battaglia per l'emencipazione femminile. Nel 1970 era stato concesso il divorzio. Il 1975 è l'anno della riforma del diritto di famiglia, che garantisce la legale parità fra i coniugi e la possibilità della comunione dei beni. Nel 1981 viene abolito il delitto d'onore. Fondamentale è anche il diritto all'aborto. Nel 1977 arrivò il riconoscimento formale dell'ONU, con l'istituzione della Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale. L'ONU ha scelto come data l'8 marzo perché fin dall'inizio del secolo le donne avevano scelto questa data per celebrare le loro conquiste sociali, politiche ed economiche.
Gli anni 70'
Le donne negli anni 80'/90' fino oggi
La condizione femminile, almeno nella società europea, è drasticamente cambiata, sia dal punti di vista giuridico, sia dal punto di vista della mentalità diffusa. Vengono tutelati i diritti della donna, hanno maggiore libertà nel mondo della formazione scolastica, nel mondo del lavoro e delle professioni e anche all’interno della famiglia.Per la prima volta le donne possono arruolarsi nell'esercito italiano. Nel 2009 viene garantita la legge che tutela le donne vittime di stalking e quella specifica sul femminicidio.Il 19 luglio 2019 il Senato italiano ha approvato il "Codice rosso" che tutela le donne che subiscono violenza domestica.
Al termine della Prima Guerra Mondiale, Paesi come il Regno Unito (1918) e gli Stati Uniti d'America (1920) concedono il diritto di voto alle donne, il quale sancisce un passo fondamentale verso l'uguaglianza. Per quanto riguarda l'Italia, il 6 settembre del 1919 la Camera approvò la legge sul suffragio femminile, tuttavia le camere vennero sciolte prima che il Senato potesse approvare la legge e lo stesso accadde l'anno successivo.
La Prima Guerra Mondiale rappresenta una svolta significativa per le donne, non solo a livello sociale ed economico, ma anche nella loro lotta per i diritti civili e politici. Con molti uomini al fronte, le donne vengono chiamate a ricoprire posti di lavoro vacanti in fabbriche, ospedali e uffici. L'impegno di quest'ultime durante la Guerra esalta il movimento per il suffragio e perciò alcuni governi riconoscono il contributo femminile e iniziano a considerare il diritto di voto.
Le donne e la Prima Guerra Mondiale
A partire dal 1900 si intensificarono le campagne per il diritto di voto. In Gran Bretagna, il movimento delle suffraggette, guidato da figure emblemetiche come Emmeline Pankhurst, mobilitò le donne in azioni di protesta. Negli USA, invece, il National Woman Suffrage Association continuò a lavorare per il suffragio, con eventi chiave come la prima grande parata per il voto nel 1913. Il lavoro femminile difficilmente veniva riconosciuto come tale e perciò nel 1902 venne varata una legge sul lavoro femminile, che concedeva quattro settimane di riposo alle neomadri e vietava l'impiego di lavoratrici in lavori ritenuti pericolosi. Nuova Zelanda, Australia e Finlandia furono i primi Paesi a garantire il diritto di voto alle donne.
Inizio del Secolo (1900)
Le donne e il diritto di voto
Il 1 febbraio 1945 venne finalmente garantito il diritto di voto alle donne, per merito di Togliatti e De Gasperi; le uniche a rimanere escluse furono le prostitute. Al Referdum del 2 giugno del 1946 poterono dunque partecipare anche le donne italiane. A tale voto parteciparono l'89,08% degli aventi diritti e ciò che impressiona è che tra i votanti 13 milioni furono donne e 12 milioni furono uomini: i quali insieme sancirono il passaggio dalla monarchia alla Repubblica. Con l'elezione del primo Parlamento della storia repubblicana, vennero elette 45 donne alla Camera e 4 in Senato, Lina Merlin divenne la prima Senatrice in tutta la storia d'Italia. Queste tematiche oggigiorno vengono riproposte in modo tale da tener alla memoria lo sforzo delle donne per ottenere il diritto di voto. Un esempio significativo è il film "C'è ancora domani" di Paola Cortellesi, in cui la protagonista Delia si rifiuta di sottostare al marito e alle sue violenze e in quanto donna libera decide di scappare per votare.
- Mary Shelley: è scrittrice del Romanticismo riconosciuta per la sua opera "Frankenstein". Il romanzo è nato da una scommessa fatta tra alcuni uomini e Mary Shelley, e l'unica che riuscì a stupire il pubblico fu proprio lei. Ciò dimostra come la donna possa superare l'uomo anche in campi in cui quest ultimo viene considerato superiore.
- Artemisia Gentileschi: fu una delle più straordinarie pittrici del XVI e XVII secolo e un'icona femminista ampiamente acclamata negli ultimi tempi. Nel corso della sua vita subì violenze e stupri, che denunciò prima attraverso la sua arte e poi attraverso un processo.
- Grazia Deledda: "La vita dui Grazia Deledda è simbolo di emancipazione e libertà". Fu la prima donna italiana a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1926. Fu una figura che ha saputo sfidare gli ostacoli e difficoltà nella letteratura, in quanto la figura femminile veniva considerata emarginata e incapace. Oggigiorno viene apprezzata per tali motivazioni.
- Marie Curie: è stata l'unica ad aver vinto due Premi Nobel in due campi scientifici differenti e siccome ha avuto troppi successi nel corso della sua vita fu messa sotto accusa, sottolineneando la sua troppa libertà e indipendenza. Nonostante ciò continuò a sfidare il maschilismo dell'amibiente accademico francese e sancirà il suo grandioso valore di donna e scienziata.
- Rita Levi Montalcini: è uno dei dimboli più alti del femminismo. Con il suo intelletto ha lottato per l'affermazione della donna in un "mondo di uomini". Fu una neurologa italiana e vinse il Premio Nobel per la Medicina nel 1986.
- Malala Youfsafzai: è un'attivista pakistana che con la sua storia vuole affermare i diritti civili e l'istruzione delle donne in Pakistan. Nel 2014 vinse il Premio Nobel per la pace.
Considerato il primo manifesto femminista, iniziava cosa: "La donna nasce libera e rimane uguale ai diritti dell'uomo". Per questo venne condatta al patibolo.
- Giovanna D'Arco: fu la prima donna che ha combattuto e che ottenne vittorie, nonostante ciò venne uccisa.
- Olympe de Gouges: vissuta durante la Rivoluzione francese, pubblicò la "Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina" in quanto la donna del suo tempo non poteva partecipare attivamente alla vita politica.
Tratto dal lirbo di viola Ardone: "Oliva Denaro"
“Un no da solo può cambiare una vita, e tanti no messi insieme possono cambiare il mondo.”
Nasce il Movimento di liberazione della donna nella mediazione (MDL) tra liberazione ed emancipazione, in dialogo costante con le istituzioni.Questo è un anno importante anche perché Franca Viola fu la prima donna a dire con convinzione "no!" in merito al matrimonio riparatore. A soli 17 anni fu violentata, disonorata e in seguito costretta a sposare il suo violentatore. Francia Viola dice :"Io non sono proprietà di nessuno, l'onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce." Lei decide di non avere le nozze con l'uomo che l'ha rapita e successivamente violentata.Franca Viole e suo padre non hanno detto di no a Filippo Melodia, il violentatore, ma hanno detto di no anche alla società patriarcale e per tale motivazione il suo processo diventerà questione di Stato. Franca Viola otterrà giustizia e sposerà il ragazzo che la merita e ama. Tale vicenda ispira Viola Ardone nella stesura del romanzo "Oliva Denero", che pone le basi proprio sulla storia di Franca Viola.
Il 68' per le donne
Le donne e il 1800: verso i diritti
Il 1800 è un secolo cruciale per la storia del riconoscimento delle donne in quanto è caratterizzato da un crescente attivismo e dalla nascita di numerosi movimenti femminili. Nel luglio del 1848 la Convenzione di Seneca Falls segna un punto di partenza fondamentale per il movimento suffragista negli Stati Uniti, che sarà successivamente d'esempio per la Gran Bretagna, Francia e altri Paesi europei. Attraverso tale Convenzione attiviste come Lucretia Mott ed Elizabeth Cady Stanton cominciarono a delineare una strategia di lotta all'egemonia maschile e a promuovere i diritti delle donne, in particolare l'uguaglianza di genere. Il 1800 fu un secolo di svolta anche perché inizialmente a quattro donne fu garantita l'istruzione.
Nel 1837, infatti, presso l'Oberlin College, Mary Kellogg, Mary Caroline Rudd, Mary Hosford ed Elizabeth Prall furono le prime ad essere ammesse come studentesse a pieno titolo. L'ammissione delle donne ai licei, ai ginnasi e alle università avvenne solo nel 1874. Nel frattempo si diffuse la consapevolezza dello sfruttamento femminile in ambito lavorativo, sottolineato con i primi scioperi (le mondine nel 1883), la nascita dei sindacati (il primo fu quello delle lavoratrici tessili nel 1889), l'accesso agli uffici pubblici, telegrafi e postali e le prime attività commerciali "rosa" (1882).Il voto politico e amministrativo per le donne restava un miraggio e furono una sfilza le bocciature a petizioni e disegni di legge.
Canto de "La Lega", tratto dal libro "La Resistenza delle donne" di Benedetta Tobagi
'Sebben che siamo donne paura non abbiamo, per amor dei nostri figli in lega ci mettiamo (...) abbiamo delle buone lingue e bene ci difendiamo.'
La Seconda Guerra Mondiale e le donne
Durante il periodo fascista, il cammino dell'emancipazione femminile subì una brusca battuta d'arresto. Durante tale periodo storico il ruolo della donna poteva essere solo quello di madre e moglie in una posizione subordinata all'uomo. Ciò era stabilito dal Codice Rocco, che non condannava la famiglia patriarcale e aderiva al delitto d'onore. Le donne, però, non smisero di lottare, difatti iniziarono ad impegnarsi nella Resistenza (1943-1945), ovvero quel movimento che vedeva le donne lottare per la liberazione e la fine della guerra. Nacquero, così, le "staffette partigiane", cioè delle ragazze giovani che portavano armi e rifornimenti ai militari. Questo accaduto viene descritto accuratamente anche nel libro di Benedetta Tobagi: "La Resistenza delle donne".
Agenda 2030: L'Agenda costituisce il nuovo quadro di riferimento globale e universale per lo sviluppo sostenibile. Uno fra questi obiettivi è il quinto, destinato al Raggiungimento dell'uguaglianza di genere. Si propone di eliminare ogni forma di discriminazione e violenza per tutte le donne, di tutte le età, così come pratiche quali i matrimoni precoci o forzati o le mutilazioni genitali.
Cosa è importante ricordare ancora?
L'articolo 3 della Costituzione Italiana: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."