Belle Epoque-Palermo
Melissa Emmolo
Created on October 18, 2024
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Transcript
La Belle Epoque
Palermo
Melissa Emmolo, V H A.S. 2024-2025
La Palermo della Belle Epoque
Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, Palermo divenne una città di lusso e mondanità, attirando intellettuali, artisti, aristocratici e regnanti da tutta Europa. La città diventò una delle capitali europee del Liberty, con numerosi visitatori che trascorrevano lunghi periodi in hotel di lusso come l'Hotel des Palmes, l'Excelsior e Villa Igea. Durante il Carnevale, la nobiltà partecipava a balli e tableau vivants in residenze aristocratiche come Palazzo Gangi e Villa Tasca.
Le giornate di primavera e autunno vedevano un viavai di carrozze in Viale della Libertà, con nobili signore che sfoggiavano acconciature elaborate e abiti eleganti. La sera, la nobiltà palermitana si riuniva alla marina, esibendo abiti alla moda acquistati a Parigi e Londra. Le signore adottavano uno stile sinuoso grazie a nuovi modelli di corsetti e utilizzavano prodotti di bellezza costosi provenienti da Parigi. Tra i profumi più noti vi erano "Regine" e "Aigle Imperiale". Franca Florio, per schiarire la sua pelle, si sottoponeva a trattamenti dolorosi a Parigi.
L'esposizione di Palermo
Nel 1891 Palermo fu sede di un evento di grande importanza per l’intera Italia. Con il sostegno del governo di Francesco Crispi, dal 15 novembre 1891 al 5 giugno 1892 si tenne l'Esposizione Nazionale di Palermo. Questa fu la quarta edizione dell'Esposizione Nazionale Italiana e la prima a essere ospitata nel Mezzogiorno.
L'evento si svolse in un'area di circa 13 ettari e i padiglioni furono progettati in stile arabo dall'architetto Ernesto Basile. L'esposizione presentava una vasta gamma di manufatti d'artigianato, arte decorativa, e innovazioni industriali e tecnologiche dell'epoca. Tra le invenzioni esposte c'era la "macchina eliotermica automatica" di Achille Gustavo Morelli, progettata per la produzione gratuita di energia.
Il teatro Massimo
Il 16 maggio 1897 venne inaugurato Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo, quest’ultimo è uno dei teatri più grandi e prestigiosi d'Europa. La sua costruzione fu un'impresa ambiziosa e complessa, iniziata nel 1874 e completata dopo oltre vent'anni di lavori. L'architetto principale del Teatro Massimo fu Giovanni Battista Filippo Basile, e dopo la sua morte, il figlio Ernesto Basile continuò il progetto.
Il teatro è un esempio di architettura eclettica, con influenze neoclassiche e barocche, e presenta un'ampia facciata decorata con statue e ornamenti. Ha una superficie di 7.730 metri quadrati e può ospitare circa 1.387 spettatori, offrendo un'acustica perfetta che rende ogni spettacolo un'esperienza unica. A finanziare la costruzione della struttura fu Ignazio Florio, infatti la sua passione per l'arte e la cultura lo portò a contribuire significativamente alla realizzazione del teatro, assicurandosi che Palermo avesse un'opera di prestigio internazionale.
La famiglia Florio
La famiglia Florio, originaria della Calabria, si trasferì in Sicilia dopo il terremoto del 1783. I fratelli Paolo e Ignazio aprirono a Palermo un negozio di spezie, prodotti coloniali e chinino. L’immagine del leone che beve lungo un fiume vicino ad un albero di chinino nasce proprio qui, simbolo che poi comparirà su migliaia di scatole di tonno prodotte a Favigana (per questo sono noti come leoni di Sicilia). Vincenzo Florio succedette allo zio nel 1829 e ampliò l'attività con vini a Marsala, compagnie di navigazione, zolfi e tonnare.
Alla sua morte nel 1868, il figlio Ignazio Florio Senior continuò a potenziare gli affari di famiglia, acquistando tonnare e sviluppando ulteriormente il commercio di zolfo e vini. Ignazio Junior, succeduto al padre nel 1891, ampliò le attività con i cantieri navali e l'hotel di lusso Villa Igea. Nel 1893 sposò Franca Florio, icona della Belle Époque. In seguito il fratello Vincenzo fondò la famosa gara automobilistica "Targa Florio". Tuttavia, la prima guerra mondiale segnò il declino della famiglia a causa di tasse elevate e fallimenti bancari.
I grandi ospiti dei Florio
Franca Florio attirava ttirava personalità di rilievo internazionale, tra cui Guglielmo II, imperatore tedesco, che la chiamava "Stella d'Italia". Anche Gabriele D'Annunzio, il celebre poeta e scrittore italiano, era uno dei suoi ammiratori e la descriveva come "Unica". Tra i loro ospiti è opportuno ricordare anche Giacomo Puccini, lo zar Nicola II, i re d'Inghilterra Giorgio V ed Edoardo VII, la regina Alessandra e la principessa Vittoria,il re del Siam Paramandra Maha Chulalongkam e la regina di Romania.
La famiglia Florio era conosciuta per la sua ospitalità e per aver accolto numerose personalità di rilievo internazionale. Tra i loro ospiti più illustri ci furono Giovanni Boldini, che dipinse il famoso ritratto di Donna Franca Florio, e Arturo Toscanini, il celebre direttore d'orchestra. Anche Franz Liszt e Richard Wagner furono ospiti della famiglia Florio, contribuendo alla vivacità culturale della città.
Franca Florio, nata nel 1873, apparteneva a una nobile famiglia siciliana. Sposò Ignazio Florio, uno degli imprenditori più ricchi dell'epoca, nel 1893. La loro unione fu contrastata dai genitori di lei, ma si trattò di un matrimonio d'amore. Durante il viaggio di nozze a Parigi, Ignazio regalò a Franca abiti di lusso, una fragranza personalizzata e una collana di Cartier. Ebbero cinque figli ma tre di loro morirono in giovane età: Giovanna, Ignazio Jr. e Giacobina. Franca divenne un'icona della Belle Époque, famosa per la sua bellezza e eleganza. Fu ritratta da Giovanni Boldini, ma il dipinto inizialmente scandalizzò il marito per la sua sensualità. Il matrimonio fu complicato dalle frequenti infedeltà di Ignazio, causando sofferenza a Franca.
Nel settore degli zolfi, nonostante la caduta dei prezzi, Florio continuò a ottenere guadagni dalla gestione delle miniere. Anche l'attività enologica a Marsala crebbe, con una forza lavoro di 300 addetti. La compagnia di navigazione rimase il punto di forza, nonostante le difficoltà economiche globali. Negli anni '80, Ignazio accettò di fondere la sua compagnia con quella di Rubattino, creando la Navigazione Generale Italiana nel 1881. Con 83 piroscafi, presto aumentati a più di 100, diventò la più potente compagnia del Mediterraneo.
Alla morte del padre nel 1868, Ignazio Florio liquida le quote degli altri eredi e si concentra sul consolidamento e lo sviluppo delle aziende di famiglia. La Casa di commercio Florio includeva settori come piroscafi, fonderie, tonnare, zolfo e marsala. La Fonderia Oretea, acquisita nel 1840, si specializzò nella meccanica navale. Ignazio acquistò le tonnare di Favignana, Formica, Levanzo e Marettimo nel 1874, rendendo l'industria del tonno una delle attività più redditizie.
Il Teatro Massimo è stato un centro vitale della vita culturale di Palermo e dell'Italia meridionale. Ha ospitato numerose opere liriche, concerti e spettacoli di danza, attirando artisti di fama internazionale e contribuendo alla diffusione della cultura operistica in Italia. Ogni anno, il Teatro Massimo organizza una stagione lirica che include una vasta gamma di opere, spesso con la partecipazione di artisti di fama mondiale. La stagione 2024-2025, ad esempio, include opere come "Elisabetta, Regina d'Inghilterra" di Gioachino Rossini.