3^A naso e olfatto
Martina Panebianco
Created on October 18, 2024
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Transcript
Naso e olfatto
NASO
L'organo dell'olfatto è il naso, che ci permette di sentire gli odori perchè la mucosa che tapezza la parte alta delle cavità nasali contiene 100 milioni di recettori olfattivi collegati al cervello attraverso il nervo olfattavo. I recettori olfattivi inviano informazioni ai lobi olfattivi ovvero le aree della corteccia celebrale specializzate per l'olfatto. Infatti,quando siamo raffreddati non sentiamo gli odori, perchè il raffreddore provoca la secrezione di una grande quantità di muco che tapezza le cavità nasali e fa da schermo alle cellule olfattive, impedendo che esse vengano raggiunte dalle particelle presenti nell' aria. Oltre che nell’attività olfattiva è coinvolto nell’attività respiratorie.
Gli elementi del naso
Il naso è formato da una parte ossea e da una parte cartilaginea che si trova nella parte a punta del naso. La parte ossea comprende le fosse nasali e la mascella. All'interno del naso si trovano delle fosse nasali che consistono in 2 canali lunghi e tortuosi rivestiti di mucosa che si aprono, verso l'esterno delle narici. Le fosse nasali sono due: la parte anteriore che comunica con la rinofaringe (ovvero la porzione superiore della faringe) attraverso due aperture, note con il nome di coane. Le fosse nasali sono ricoperte da mucosa pituitaria distinta in due porzioni: una superiore (detta anche olfattiva) e una inferiore ( detta anche respiratoria). La mucosa respiratoria è caratterizzata dalla presenza di una rete vascolare che consente il riscaldamento dell'aria che viene inspirata e provvede all'umidificazione e alla depurazione dell'aria stessa attraverso muco e ciglia. La mucosa olfattiva ospita le cellule olfattive, i bulbi olfattivi e i nervi olfattivi.
Gli odori fondamentali
Si ritiene che gli odori fondamentali siano soltanto 7 conforaceo (l'odore dellaNaftalina) muschioso, floreale, mentolato, etereo, canforaceo, pungente (come quello del limone) e putrido. Ma le combinazioni sono innumerevoli un individuo ben allenato può riconoscere migliaia di odori diversi! Il nostro olfatto presenta il fenomeno dell'assuefazione per il quale gli odori non vengono più percepiti nella vita reale. Nella vita reale un esempio molto comune è quando entriamo nella macchina di altre persone e sentiamo un odore diverso e poi ci abituiamo.
Le molecole olfattive
Le sostanze odorose sono in generale piccole molecole che si diffondono nell'aria e quando raggiungono il nostro naso, grazie alla loro proprietà chimiche, penetrano nelle mucose e raggiungono i recettori olfattivi.
I recettori olfattivi
I recettori olfattivi sono recettori accoppiati a proteine G e come tali possiedono 7 domini idrofobici transmembrana, un dominio di legame sulla superficie extra cellulare ed un dominio di interazione con una specifica proteina G in quello intracellulare. Si trovano sull'epitelio olfattivo ovvero una piccola area sulla mucosa che riveste il naso. L'uomo possiede circa 400 recettori olfatttivi e sono di 3 tipi: recettori collegati a canali ionici o ionotropici, recettori accoppiati a proteine G o metabotropici e recettori accoppiati a enzimi.
Le patologie
Iposmia
Anosmia
Parosmia
Fantosmia
Rinorrea
L’anosmia è la perdita dell’olfatto. Può trattarsi di un problema parziale o, in casi molto rari, completo. Inoltre può trattarsi sia di un disturbo temporaneo che di un problema definitivo: tutto dipende dalle sue cause, ma è raro che si tratti del sintomo di un problema grave. Tuttavia, perdere l’olfatto può significare anche perdere l’interesse nei confronti del cibo, condizione che a lungo termine può portare a dimagrimento, malnutrizione o a depressione.Le patologie che si possono associare all’anosmia sono le seguenti: poliposi nasale, raffreddore, sinusite il rischio di un’anosmia definitiva aumenta dopo i 60 anni di età.
Anosmia
Iposmia
L’iposmia, ovvero la perdita parziale dell’olfatto, è diventata famosa in epoca di pandemia perché frequente tra chi ha contratto l’infezione da Covid-19. In realtà, questo particolare disturbo può dipendere da molteplici fattori: è importante non sottovalutare il problema, perché una compromissione olfattiva può incidere pesantemente sulla qualità della vita. L’iposmia può compromettere anche il gusto, impedendo la corretta percezione dei sapori: mentre le papille gustative presenti sulla lingua identificano il gusto, i nervi nel naso riconoscono l’odore. A quel punto, entrambe le sensazioni vengono comunicate al cervello, che integra le diverse informazioni in modo che i sapori possano essere riconosciuti e apprezzati. A causare l'iposmia possono essere tutte quelle patologie del distretto nasale e dei seni paranasali che riducono la quantità di aria in ingresso e possono, quindi, determinare una riduzione della capacità olfattiva. Gli esempi più comuni sono la poliposi nasale o la sinusite cronica non polipoide, a cui si aggiungono le malattie virali fra cui rientrano il comune raffreddore o il Covid-19, che coinvolgono direttamente l’epitelio olfattivo.
Fantosmia
La fantosmia consiste nella percezione di un odore per il quale, nell'ambiente circostante, non è presente alcuna molecola. Viene comunemente indicata come allucinazione olfattiva e può essere causata da disfunzioni del sistema nervoso o essere sintomo di un tumore cerebrale sviluppato sulla corteccia olfattiva o una malattia psichiatrica come la schizofrenia. In genere si presenta dopo un trauma cranico o dopo un'infezione. In genere gli odori percepiti sono di tipo sgradevole, ma non mancano casi in cui l'odore viene percepito come gradevole. Ad oggi le sue cause non sono del tutto chiarite.
Parosmia
Il termine Parosmia intende un’ alterazione dell’olfatto Nella letteratura medica con il termine parosmia si intende una alterazione dell’olfatto caratterizzata dall’insorgenza di false percezioni odorose in cui un odore è percepito in maniera errata o scambiato per un altro.Al giorno d’oggi si sente parlare sempre maggiormente della alterazione dell’olfatto associata al covid 19 Il paziente che è affetto da parosmia manifesta di percepire un sapore ripugnante quando in realtà è piacevole. Questi ultimi hanno constatato che le persone affette da Covid-19 perdono il senso dell’olfatto, noto come anosmia, perché il virus danneggia i tessuti e le terminazioni nervose del naso. Quando questi nervi ritornano alla “normalità” può verificarsi il fenomeno della parosmia e il cervello non è in grado di identificare correttamente l’odore reale.Purtroppo non è scientificamente provato l’esatto periodo in cui questa patologia termini, molti pazienti guariti dal Covid 19 continuano a manifestare gli stessi sintomi di alterazione dell’olfatto associata anche al gusto.Nella maggior parte dei pazienti questa patologia si trasforma in un vero e proprio incubo che colpisce anche la psiche determinando quindi un problema psicologico molto serio. Immaginate di entrare in un ristorante di classe rinomato e restare immobili alla porta di ingresso a causa del fetore che fuoriesce dalla cucina, oppure di avere il proprio piatto preferito e non riuscire a mangiarlo.
Il termine Parosmia intende un’ alterazione dell’olfatto Nella letteratura medica con il termine parosmia si intende una alterazione dell’olfatto caratterizzata dall’insorgenza di false percezioni odorose in cui un odore è percepito in maniera errata o scambiato per un altro.Al giorno d’oggi si sente parlare sempre maggiormente della alterazione dell’olfatto associata al covid 19 Il paziente che è affetto da parosmia manifesta di percepire un sapore ripugnante quando in realtà è piacevole. manifesta di percepire un sapore ripugnante quando in realtà è piacevole.Questi ultimi hanno constatato che le persone affette da Covid-19 perdono il senso dell’olfatto, noto come anosmia, perché il virus danneggia i tessuti e le terminazioni nervose del naso. Quando questi nervi ritornano alla “normalità” può verificarsi il fenomeno della parosmia e il cervello non è in grado di identificare correttamente l’odore reale.Purtroppo non è scientificamente provato l’esatto periodo in cui questa patologia termini, molti pazienti guariti dal Covid 19 continuano a manifestare gli stessi sintomi di alterazione dell’olfatto associata anche al gusto.Nella maggior parte dei pazienti questa patologia si trasforma in un vero e proprio incubo che colpisce anche la psiche determinando quindi un problema psicologico molto serio. Immaginate di entrare in un ristorante di classe rinomato e restare immobili alla porta di ingresso a causa del fetore che fuoriesce dalla cucina, oppure di avere il proprio piatto preferito e non riuscire a mangiarlo.
Rinnorea
Con il termine rinorrea si indica la situazione comunemente definita “naso che cola“. Si tratta di una perdita eccessiva di materiale (da liquido chiaro a muco denso) dal naso verso l’esterno o dal naso verso la gola. A causarla possono essere irritazioni o infiammazioni, ad esempio associate a infezioni, allergie o sostanze irritanti. Inoltre può essere associata alla gravidanza, al freddo, a un setto nasale deviato, alla presenza di corpi estranei, all’uso eccessivo di decongestionanti nasali, al fumo, al mal di testa o, meno spesso, a polipi o tumori.Il rimedio più adatto in caso di rinorrea dipende dall’individuazione della causa alla sua base. In generale può essere utile evitare sostanze irritanti come quelle presenti nel fumo di tabacco e bruschi cambi di temperatura, bere molto, utilizzare un umidificatore ed effettuare lavaggi nasali o utilizzare spray a base di soluzione salina. In caso di allergia anche un antistaminico può dare sollievo. In caso di infezione batterica potrebbe invece essere necessario un antibiotico.se dura più di 10 si consiglia di contattare un medico perché potrebbe essere un trauma cranico oppure si potrebbe soffrire di asma
GRAZIE DELL'ATTENZIONE
realizzato da: Antonella De Tullio, Martina Panebianco, Giorgia Ricupero, Riccardo Turi