Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

EDUCAZIONE CIVICA - Rischio vulcanico e sismico

MATTIA MAZZAMUTO

Created on October 17, 2024

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

RISCHIO VULCANICO E RISCHIO SISMICO

A cura di: Culletta Serena, Finocchiaro Gabriele, Mazzamuto Mattia, Randazzo Irene, Zappalà Gioele.
Argomenti trattati
1. Rischio vulcanico
7. Etna
2. Pericolosià vulcanica
8. Rischio sismico
3. Determinazione rischio
9. Formazione sismica
4. Prevenzione vulcanica
10. Prevenzione sismica
5. Rischio vulcanico in Italia
11. Rischio sismico in Italia
6. Stromboli
12. Zone sismiche

Rischio vulcanico

Il rischio vulcanico la probabilità che un evento eruttivo accada, per il danno che questo potrebbe causare. I tre principali fattori che aumentano la probabilità di un rischio vulcanico sono: - Pericolosità vulcanica; - La vulnerabilità; - Il valore esposto. Si può anche esprimere questo rischio con una formula: R = P x V x E,

La pericolosità vulcanica è la probabilità che in una specifica regione, in uno specifico intervallo di tempo, si verifichi un'erezione potenzialmente distruttiva. Possono accadere vari eventi distruttivi, tra cui: Le deformazioni del suolo; I terremoti vulcanici; Collassi di parti di edifici; Emissione di gas; Colate di lava; Cadute e flussi piroclastici; Colate di fango; Alluvioni; Maremoti.

Determinazione del rischio

Dopo aver fatto le stime sulla pericolosità vulcanica, è possibile costruire carte di pericolosità di un vulcano, dove consideriamo anche le aree con più probabilità di un'eruzione, dove si valuta il grado di rischio delle aree interessate. Ma stabilire la pericolosità di un vulcano non è abbastanza per determinare il rischio, si devono anche considerare i danni che il vulcano potrebbe provocare in quella specifica area, dove si controlla la densità della popolazione e l'estensione delle aree urbane. Per questo si determina il valore esposto, e la vulnerabilità.

Prevenzione vulcanica

Piani di evacuazione

Zonizzazione

Infrastrutture di protezione

Monitoraggio scientifico

Educazione

map

Rischio vulcanico in Italia

L’Italia è uno dei paesi esposti al rischio vulcanico, nonostante le eruzioni vulcaniche siano meno frequenti dei terremoti. L’Italia è conosciuta per la classificazione dei vulcani a seguito delle attività, in base al quale si suddividono in estinti, quiescenti ed attivi.

Lo Stromboli

Un altro vulcano attivo famoso è lo Stromboli. È una delle sette isole che compongono l'arcipelago delle Eolie. E' ritenuto uno dei vulcani più attivi al mondo, e presenta un’attività eruttiva denominata appunto “stromboliana”. I fenomeni eruttivi, in particolare le colate laviche e le esplosioni parossistiche, possono destabilizzare il versante della Sciara del Fuoco provocando frane che coinvolgono le parti emerse e/o sommerse della struttura. Le esplosioni del vulcano sono caratterizzate dal lancio di brandelli di lava, gas e ceneri, a cui è associata la ricaduta di materiali pesanti all'interno della terrazza craterica. Le esplosioni di maggiore energia possono infine creare condizioni di rischio sia nella parte alta della montagna, sia nelle zone abitate.

L' Etna

mare. Essa è larga circa 5 km e lunga 8, e si è creata a causa di eruzioni esplosive che portarono a collassi o frane lungo il fianco del vulcano. Le eruzioni dell'Etna sono caratterizzate prevalentemente da attività stromboliana, effusione di colate laviche ed emissioni di ceneri, ma solitamente questi tipi di eruzioni non rappresentano un agente di rischio per i centri abitati. Nel caso in cui le colate arrivino in un centro abitato, è possibile attuare interventi di condizionamento del loro percorso.

essere uno stratovulcano, dovuto all’alternanza di attività effusiva ed esplosiva di natura basaltica. Presenta diversi crateri, come il Cratere di nord-est e Cratere di sud-est. Sulle pendici del vulcano si trovano inoltre piccoli coni “avventizi”, generati durante l’eruzioni dai fianchi laterali. Ma la struttura morfologica del vulcano è la Valle del Bove, nonché una depressione che si apre verso il

Tra i vulcani attivi troviamo l’Etna che erutta frequentemente e presenta una pericolosità ridotta perché agiscono a condotto aperto. Il Vulcano che interessa il territorio siciliano è principalmente l’Etna, il vulcano più grande d’Europa. La sua formazione risale a circa 100 mila anni fa ed è noto per

Rischio sismico

Pericolosità

Rischio sismico

E' un concetto complesso che richiede una comprensione approfondita dei fattori di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione. La gestione efficace del rischio sismico è fondamentale per ridurre i danni e le perdite causate dai terremoti, specialmente in paesi come l’Italia, dove la sismicità è elevata. Attraverso l’adozione di misure preventive e di mitigazione, è possibile migliorare la resilienza delle comunità e proteggere vite umane e beni materiali.

Il rischio sismico è una misura della probabilità e delle conseguenze di un terremoto in una determinata area. Questo concetto è fondamentale per comprendere e gestire i potenziali danni causati dai terremoti, specialmente in paesi come l’Italia, che è altamente sismica. Il rischio sismico è determinato da tre fattori principali: pericolosità, vulnerabilità ed esposizione.

Come si formano

Pericolosità

Vulnerabilità

Esposizione

Prevenzione SISMica

Rinforzo edifici esistenti

Misure preventive

Monitoraggio e ricerca

Costruzioni antisismiche

Pianificazione

Rischio sismico in Italia

Il territorio nazionale è interamente sismico – e tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti. Ma le scosse più forti si concentrano in alcune aree: Friuli Venezia Giulia e Veneto, nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale. L’Italia ha una pericolosità sismica medio-alta (per frequenza e intensità dei fenomeni), una vulnerabilità molto elevata (per fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi) e un’esposizione altissima (per densità abitativa e presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo). La nostra Penisola è dunque a elevato rischio sismico.

Per cercare di ridurre gli effetti dei terremoti, è stata creata una mappa suddivisa in "zone", ciascuna basata sull'intensità e la frequenza dei terremoti del passato. La classificazione sismica prevede quindi di suddividere il territorio italiano in aree caratterizzate dallo stesso rischio sismico in base al PGA (Peak Ground Acceleration): questo permette di applicare in ciascuna zona le norme costruttive antisismiche opportune.

Divisione in zone

Zona 1: sismicità alta (PGA oltre 0,25 g), comprende 708 comuni; Zona 2: sismicità medio-alta (PGA fra 0,15 e 0,25 g), comprende 2.345 comuni; Zona 3: sismicità medio-bassa (PGA fra 0,05 e 0,15 g), comprende 1.560 comuni; Zona 4: sismicità bassa (PGA inferiore a 0,05 g), comprende 3.488 comuni. Ovviamente questi valori non dovrebbero stupirci: sappiamo tutti che l'Italia in alcune aree è sismicamente molto attiva e questo è testimoniato anche dai grandi terremoti dal Novecento in poi, come quello di Messina e Reggio Calabria nel 1908 o quello dell'Aquila nel 2009.

GRAZIE PER L'ATTENZIONE!