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Breakout Storia

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Created on October 17, 2024

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Transcript

salerno 1943

"Operazione Avalanche”, l’Operazione Valanga, “una valanga di errori”

inizio

L'Operazione Avalanche fu pianificata come parte di una più ampia offensiva alleata per invadere il continente europeo attraverso l'Italia. Dopo la riuscita invasione della Sicilia (Operazione Husky), gli Alleati volevano mantenere la pressione sull'Asse, aprendo un secondo fronte meridionale in Europa. Salerno fu selezionata come punto di sbarco per diverse ragioni strategiche. Inoltre, si trovava al di fuori del raggio d'azione delle forze tedesche radicate più a nord, ma abbastanza vicina da consentire un rapido consolidamento e l'avanzata verso Roma. La piana di Salerno offriva spiagge adatte allo sbarco, ma era circondata da colline che dominavano la costa, un vantaggio tattico per i difensori tedeschi.

Pianificazione strategica

Sbarco di truppe statunitensi sulle spiagge di Laura, nel golfo di Paestum, il 9 settembre 1943

Introduzione

Cos'è stata l'operazione Avalanche?

L'Operazione Avalanche fu un'importante azione militare lanciata dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, che prese avvio il 9 settembre 1943 con lo sbarco sulla costa di Salerno, nel sud Italia. L'obiettivo principale dell'Operazione era quello di aprire un nuovo fronte contro le forze dell'Asse, costringendo i tedeschi a ritirarsi progressivamente verso nord e, al tempo stesso, liberare l'Italia dal regime fascista.

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General Montgomery

General Mark Clark

La 5ª Armata statunitense, comandata dal generale Mark Clark, avrebbe condotto lo sbarco principale, mentre la 8ª Armata britannica, sotto il generale Bernard Montgomery, avrebbe sostenuto l'operazione muovendo da sud, dopo aver sbarcato a Reggio Calabria (Operazione Baytown) il 3 settembre 1943. Tuttavia, le due forze erano distanti, il che complicava il coordinamento.

Lo sbarco alleato ebbe luogo senza un precedente bombardamento navale o aereo per mantenere l'effetto sorpresa, ma questo si rivelò rischioso. Alle prime luci dell'alba del 9 settembre, le truppe alleate iniziarono a sbarcare sulle spiagge di Salerno, distribuite su un fronte di circa 35 chilometri. Le forze statunitensi sbarcarono a sud del fiume Sele, mentre le forze britanniche a nord. I primi sbarchi incontrarono poca resistenza, ma questo era dovuto a una strategia tedesca: avevano ritirato le loro truppe dalle spiagge per concentrarle sulle alture circostanti, dove potevano colpire meglio gli invasori.

Lo sbarco alleato

Una colonna di carri armati Sherman attende di avanzare nei pressi di Cava.

Nel corso della giornata, le truppe tedesche iniziarono a contrattaccare, utilizzando artiglieria pesante e fanteria meccanizzata per respingere gli Alleati verso le spiagge. L'esercito tedesco aveva piazzato una forte difesa in punti chiave come Battipaglia e le colline di Salerno, sfruttando l'eccellente copertura naturale. La situazione per gli Alleati divenne estremamente critica nei giorni successivi allo sbarco in quanto I tedeschi, sotto la guida del feldmaresciallo Albert Kesselring, lanciarono diversi contrattacchi violenti. Questi attacchi miravano a tagliare le forze alleate in due e a spingerle verso il mare. L'asse delle forze tedesche si concentrò in particolare lungo il fiume Sele e Battipaglia, cercando di isolare il corpo britannico dal corpo statunitense.

Lo scontro di Altavilla Salentina (conosciuto anche come battaglia di Altavilla) ebbe luogo tra il 10 e il 12 settembre 1943 durante l'Operazione Avalanche, nella fase iniziale dello sbarco alleato a Salerno. Altavilla Salentina, un piccolo paese situato su una collina a nord di Battipaglia, occupava una posizione strategica per il controllo delle vie di accesso alla piana di Salerno. La battaglia fu particolarmente intensa perché i tedeschi avevano schierato truppe ben armate e posizionate su terreni elevati, da cui potevano dominare le forze alleate che avanzavano dalla costa.

La battaglia di Altavilla Silentina

Panzer tedesco della seconda guerra mondiale

Le forze alleate che parteciparono alla battaglia di Altavilla appartenevano alla 36ª Divisione di fanteria statunitense, detta anche "Texas Division". Questa divisione era stata incaricata di spingersi verso l'interno dalla spiaggia di Salerno per catturare i punti elevati, tra cui Altavilla, e proteggere i fianchi dell'operazione di sbarco. La 16ª Panzer Division tedesca, una delle unità meglio equipaggiate e più esperte presenti in Italia, si era trincerata sulle colline attorno ad Altavilla. Essi avevano predisposto linee difensive fortificate, con artiglieria ben posizionata e numerosi panzer (carri armati) nascosti tra le colline. Le forze tedesche avevano anche un'eccellente mobilità, che consentiva loro di spostare rapidamente le truppe attraverso il terreno accidentato.

IL'11 settembre, i tedeschi lanciarono un deciso contrattacco per respingere gli Alleati verso la costa. Questo contrattacco fu ben coordinato e colse di sorpresa le truppe americane, che non erano ancora completamente organizzate sulla posizione conquistata. Durante questo contrattacco, le truppe statunitensi furono messe in grave difficoltà. In alcuni momenti, le linee alleate rischiarono di cedere, e si valutò persino la possibilità di ritirarsi dalla posizione. La fanteria statunitense si trovò a combattere contro le forze tedesche superiori per numero e mezzi, e molte unità furono isolate o costrette a ritirarsi in disordine.

Contrattacco tedesco

Nonostante i gravi problemi, il 12 settembre gli Alleati riuscirono a consolidare le loro posizioni e a lanciare un'offensiva decisiva per riprendere il controllo di Altavilla. Questo fu possibile grazie al supporto massiccio di artiglieria navale e aerea, che colpì duramente le posizioni tedesche sulle colline. Le truppe statunitensi ricevettero rinforzi, tra cui unità fresche e il supporto di carri armati. La Marina alleata, stazionata nel Golfo di Salerno, fornì bombardamenti navali di precisione sulle posizioni tedesche, distruggendo numerose postazioni di artiglieria e permettendo alle truppe di avanzare. Anche l'aviazione alleata colpì duramente le forze tedesche, riducendo la loro capacità di resistere.

La ripresa alleata e la conquista definitiva

Importanza strategica della vittoria alleata: La conquista di Altavilla consentì agli Alleati di consolidare la loro testa di ponte attorno a Salerno, eliminando una seria minaccia alla loro avanzata verso l'interno. Con Altavilla in mano, gli Alleati potevano ora proteggere meglio i loro fianchi e prepararsi per l'offensiva verso Napoli.

Di fronte alla crescente pressione e alle pesanti perdite, i tedeschi furono costretti a ritirarsi da Altavilla, spostandosi verso posizioni più a nord. La ritirata fu ordinata e le forze tedesche riuscirono a evitare una disfatta totale, ma la perdita di Altavilla segnò un punto di svolta per il controllo delle colline attorno a Salerno.

Le forze tedesche, rendendosi conto che non potevano mantenere le loro posizioni a Salerno senza subire gravi perdite, iniziarono a ritirarsi lentamente verso nord, verso la Linea Gustav, una serie di fortificazioni situate tra Roma e Napoli. Con il ritiro delle forze tedesche, gli Alleati avanzarono verso Napoli, una città strategica e vitale per i rifornimenti alleati. Napoli fu liberata il 1º ottobre 1943, consentendo agli Alleati di utilizzare il suo porto per sostenere le operazioni future in Italia.

Ritirata tedesca e avanzata alleata

La resistenza del popolo italiano, in particolare in Campania, durante la Seconda Guerra Mondiale fu una componente cruciale della lotta contro l'occupazione nazifascista. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, l'Italia si trovò in una situazione di caos politico e militare, con il paese diviso: al nord sotto il controllo della Repubblica Sociale Italiana (RSI) e delle truppe tedesche, e al sud, progressivamente liberato dagli Alleati. In questo contesto, la resistenza del popolo non si manifestò solo tramite formazioni partigiane organizzate, ma anche attraverso una vasta mobilitazione civile, insurrezioni spontanee, atti di sabotaggio, scioperi e solidarietà verso le forze alleate.

La resistenza

gli americani e gli inglesi vennero nel giardino del nonno. arrivò una coppia senza figli e dissero ai miei genitori “datemi questa bambina”, io ero piccola, e mia madre disse “tutto quello che abbiamo è il suo, siamo ricchi” e continuò dicendo “potrei anche darvela, ma il mio cuore dice di no”. il re dava 25 o 50 grammi di pane ciascuno, io lo assaggiavo per bene e lentamente, mio padre aveva la terra e quindi ce la cavavamo mangiando i suoi raccolti, ma chi non aveva niente moriva di fame

quando vennero gli americani tutti alzavano le bandiere perché erano contenti. gli inglesi si fermarono nel giardino del nonno, mentre gli americani portavano i pasticcini, le gallete e il cioccolato, cose che mangiavano loro. della guerra qualcosa mi ricordo, ricordo lo zio Luigi che mi portava in braccio e le bombe che cadevano dal cielo, pensavo che saremo sicuramente morti. io ero piccola, non potevo camminare

Testimonianza

Le Quattro Giornate di Napoli rappresentano uno dei momenti più simbolici e significativi della resistenza popolare in Campania. La città, oppressa dall'occupazione tedesca e dalla dura repressione nazista, insorse spontaneamente, dando vita a una ribellione di massa. Dopo mesi di privazioni, bombardamenti e soprusi da parte delle truppe tedesche, il popolo napoletano decise di insorgere quando i nazisti tentarono di deportare un numero crescente di uomini per lavori forzati e distruggere la città prima di ritirarsi. La popolazione, inclusi donne, bambini e anziani, prese le armi e costruì barricate nelle strade per impedire ai tedeschi di mantenere il controllo della città. Nonostante la mancanza di un coordinamento militare ufficiale, migliaia di cittadini comuni si unirono alla resistenza: studenti, lavoratori, soldati sbandati e perfino anziani. I napoletani utilizzarono armi di fortuna, come bottiglie incendiarie e granate artigianali, e attaccarono i soldati tedeschi, costringendoli a ritirarsi prima dell'arrivo delle truppe alleate. Questa ribellione riuscì a liberare Napoli il 30 settembre, quando gli ultimi tedeschi abbandonarono la città.