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Transcript

"La Gabriella in bicicletta"

Un libro di Tina Anselmi

Tina Anselmi (1927-2016) racconta delle imprese, dei rischi che correva, dell'aiuto che riceveva e di cos'è accaduto in Italia durante gli anni della dittatura fascista; ci testimonia quali fossero le speranze, le idee, le vicende personali e collettive di chi, come lei, prendeva parte alla Resistenza.

Con il nome di battaglia di Gabriella, Tina Anselmi percorre per molti mesi un centinaio di km al giorno, a bordo della sua bici, fungendo da staffetta partigiana e ricoprendo molti altri importanti ruoli.

Tina Anselmi nacque a Castelfranco Veneto, Treviso, il 25 marzo 1927 in una famiglia cattolica e dalle idee socialiste (suo padre fu perseguitato dai fascisti proprio a causa di queste ultime).

Frequentò il ginnasio nella sua città natale e quindi l'istituto magistrale a Bassano del Grappa. Qui il 26 settembre 1944 costrinsero lei e altri studenti ad assistere all'impiccagione di 31 giovani prigionieri catturati durante un rastrellamento; tra questi vi era il fratello della sua compagna di banco.

In seguito a questo evento Tina Anselmi decise di prendere parte attivamente alla Resistenza.

Una giovane Tina Anselmi nel compito di partigiana

Tina Anselmi e altri partigiani

Tina Anselmi durante l'approvazione dell'omonima legge, il 9 dicembre 1977

Tina Anselmi in Parlamento nel 1977

Tina Anselmi durante i suoi anni da universitaria

(Cliccare su ciascuna immagine)

"Siamo stati per certi aspetti fortunati, perché la Storia ci aveva costretti a guardare la verità in faccia.

Ed io capisco che oggi per i giovani sia assai più difficile..."

(Cliccare su ciascuna delle due figure)

Dopo numerose battaglie, si arrivò al termine della guerra con la liberazione del Nord Italia il 25 aprile 1945.

LE DONNE DELLA RESISTENZA

MARISAOMBRA

e la sua Resistenza...

(Cliccare sull'immagine in primo piano)

"è una favola, è solo fantasia" o è realtà?

LA PARITÀ DI GENERE

(Cliccare sul titolo in primo piano)

650'000

InternatiMilitariItaliani

(Cliccare sul numero in primo piano)

"Edda, mi hanno condannato alla morte, mi uccidono; però uccidono il mio corpo non l'idea che c'è in me. Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta causa e spero che il mio sacrificio non sia vano anzi sia di aiuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno ogni sacrificio abbia il suo ricompenso. Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire l'idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente."

Bruno Frittaion, 19 anni, fucilato nel febbraio del 1945

BELLA CIAO

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L'ARTE

della Resistenza

(Cliccare sul titolo in primo piano)

Grazie per l'attenzione!

Un elaborato di Clementina Bifulco e Angelapia De Cicco.

Impiccagione in Viale Venezia del 26 settembre 1944.

-Tina Anselmi

"Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie, le vittorie sono state vittorie per tutta la società"

Donne in piazza nel periodo post-guerra.

Nel 1963 divenne vicepresidente del comitato direttivo dell'UE femminile e nel 1976 fu eletta come prima donna ministro in Italia (nello specifico del Lavoro e della Previdenza sociale).Ebbe, inoltre, un ruolo chiave nell'approvazione della legge sulle Pari opportunità (non a caso conosciuta come "Legge Anselmi").

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta"Immagine a sinistra: dahttps://www.bibliotechediroma.it/opac/news/per-sempre-giovani-canti-e-immagini-della-resistenza/34847Immagine a destra: da https://www.alamy.it/ragazzo-che-guarda-al-suo-telefono-cellulare-sulla-spiaggia-accanto-al-suo-skateboard-al-tramonto-image340478764.htmlgrafico elezioni:https://www.openpolis.it/numeri/il-calo-dellaffluenza-alle-elezioni-parlamentari/dati del referendum:https://www.restorica.it/novecento/i-brogli-del-referendum-del-2-giugno/

Fonti

-Tina Anselmi

"C'era un pizzico di incoscienza, ma c'era soprattutto la convinta fiducia in quello che facevamo".

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta"Immagine a sinistra: da https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/67601-un-anno-senza-tina-anselmi-in-un-paese-dalla-memoria-corta.html Immagine a destra: da https://www.patriaindipendente.it/interviste/1999-a-colloquio-con-tina-anselmi/Fonte immagine interna alla finestra: da https://www.viaggiatoriignoranti.it/2021/04/i-31-giovani-impiccati-di-bassano-del-grappa-operazione-piave.html

Fonti

Nonostante le numerose manifestazioni, il tasso di occupazione femminile rimase a lungo nettamente inferiore rispetto a quello maschile.

Il grafico mostra il tasso di occupazione sia maschile che femminile negli anni '70 in Italia.

Secondo una recente ricerca, la situazione non sembra essere migliorata di molto.

Il grafico mostra il tasso di occupazione sia maschile che femminile nel 2023 in Italia.

Gruppo di difesa della donna, Milano

Nata ad Asti il 30 aprile del 1925, Marisa Ombra ha attraversato da protagonista, a schiena dritta e sovente sui tacchi alti, la turbinosa storia italiana della seconda metà del secolo scorso.È stata una partigiana e scrittrice italiana, dirigente dell'Unione donne italiane (UDI), vice presidente nazionale dell'ANPI e, infine, dirigente della rivista "Noi donne". Morì a Roma il 19 dicembre del 2019, dopo aver combattutto durante tutta la vita per le donne e con le donne.

La Resistenza Italiana si sviluppò nell'estate del 1943. Inizialmente l'Italia era alleata con la Germania, ma in seguito all'armistizio con gli anglo-americani iniziò il conflitto tra italiani e tedeschi. Questi ultimi occuparono il paese e disarmarono gran parte dell'esercito italiano.

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta" e dahttps://it.wikipedia.org/wiki/Internati_Militari_Italiani e da https://www.analisiqualitativa.com/magma/1601/articolo_05.htmImmagine in primo piano: da https://www.istoreto.it/ricerca/internati-militari-italiani-imi/Immagine interna alla finestra: dahttps://tantebracciaperilreich.eu/internati-militari-italiani/

Fonti

Le donne della Resistenza italiana ricoprirono un ruolo fondamentale nella lotta partigiana e agirono sempre nell'ombra, assumendo tra i più svariati incarichi:-Staffette (trasportavano informazioni, armi, medicinali e viveri)-Infermiere e soccorritrici-Informatrici e spie-Propaganda (si occupavano della stampa e della distribuzione clandestina di materiale antifascista)-Sostegno logistico (organizzavano nascondigli per i partigiani, cercavano abiti e raccoglievano viveri e altri beni)-Sabotaggio-Partecipazione armata (anche se molto limitata)

Attraverso questa citazione, l'autrice vuole denunciare come i giovani d'oggi non si sentano parte integrante del sistema democartico e, per questo, finiscano per non esercitare i loro diritti e doveri di cittadini (quali, per esempio, il voto o la partecipazione attiva alla vita politica).

Il grafico che segue esplicita il calo dell'affluenza alle elezioni parlamentari in Italia negli anni.

Testo: https://www.capital.it/articoli/bella-ciao-storia-canzone-chi-l-ha-scritta-significato-resistenza-partigiana-radio-capital/Immagine interna alla finestra: da https://www.corriere.it/elezioni/22_settembre_15/bella-ciao-canzone-sinistra-e543806c-34e9-11ed-a19f-3ea486a8cbed.shtml Immagine di sfondo: da https://www.movemagazine.it/rubriche/musica/bella-ciao-canzone-partigiani-storia/

Fonti

«(…) Ho ritardato a darti mie nuove con la speranza che fosse finita prima. Sto bene e mi trovo prigioniero in Germania» 23/04/1944 Stalag III B.

Lettera di un Internato Militare Italiano ai cari

La consegna delle armi dei soldati Italiani dopo l'armistizio

Il 9 settembre dello stesso anno le forze antifasciste diedero vita al "Comitato di Liberazione Nazionale" (CLN), che sarà per i mesi a venire guida politica e militare della lotta alla Liberazione.

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta"Immagine di sfondo: da https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fitaloblogger.com%2Fla-resistenza-taciuta-delle-donne%2F&psig=AOvVaw3RsfTCvnxfuL9ZACno5fkt&ust=1729355114976000&source=images&cd=vfe&opi=89978449&ved=0CBQQjRxqFwoTCOCbjoKsmIkDFQAAAAAdAAAAABAQImmagine interna alla finestra: da https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fpasionaria.it%2F25-aprile-resistenza-taciuta-donne-partigiane%2F&psig=AOvVaw3RsfTCvnxfuL9ZACno5fkt&ust=1729355114976000&source=images&cd=vfe&opi=89978449&ved=0CBQQjRxqFwoTCOCbjoKsmIkDFQAAAAAdAAAAABAb

Fonti

L'immagine mostra i dati del referendum del 2 giugno 1946 che portò alla Repubblica

Nel passato, invece, i giovani, appena usciti dal regime fascista, avevano il desiderio comune di conquistare la democrazia e, dopo averla ottenuta, sentivano il dovere di proteggerla. Perciò partecipavano attivamente alla realtà politica del Paese.

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta"Immagine interna alla finestra: da https://www.studiarapido.it/la-resistenza-italiana-1943-1945-riassunto/ Immagine di sfondo: da https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fmuseonazionaleresistenza.it%2F&psig=AOvVaw1N_QRs5a0KqTWYy1ZwJT5T&ust=1729352387048000&source=images&cd=vfe&opi=89978449&ved=0CBQQjRxqFwoTCJCw-vihmIkDFQAAAAAdAAAAABAX

Fonti

Testo: dal libro "La Gabriella in bicicletta"Immagine:https://www.mannieditori.it/libro/la-gabriella-bicicletta

Fonti

La partecipazione delle donne alla Resistenza italiana rappresentò un importante momento per l'emancipazione femminile.Durante la guerra le donne lasciarono le loro abituali mansioni e si impegnarono nella lotta alla Resistenza, ricoprendo incarichi che spesso le mettevano a rischio. Tuttavia, la loro partecipazione fu sottovalutata e le testimonianze screditate. Ciò nonostante, le donne cominciarono a prendere consapevollezza delle proprie capacità e dei propri diritti, e diedero inzio al movimento di emancipazione femminile che avrebbe portato alla parità dei diritti (o quasi).

Il movimento di Resistenza riuscì a consolidarsi anche grazie alla formazione di gruppi partigiani, organizzati in brigate, a loro volta suddivise in organizzazioni come le SAP (Squadre di Azione Patriottica) e i GAP (Gruppi di Azione Patriottica). Presero parte al movimento anche i Gruppi di Difesa della Donna e il Fronte della gioventù.

Partigiani in battaglia

Fu dirigente dei sindacati dei tessili (1945-1948) e degli insegnanti elementari (1948-1955) e partecipò attivamente alla vita del partito "Democrazia Cristiana".

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta" e da https://archivio.astigiani.it/marisa-ombra-io-femminista-con-i-tacchi-a-spillo/ ehttps://it.wikipedia.org/wiki/Marisa_OmbraImmagine in primo piano: da https://archivio.astigiani.it/marisa-ombra-io-femminista-con-i-tacchi-a-spillo/Immagine interna alla finestra: dahttps://it.wikipedia.org/wiki/Marisa_Ombra

Fonti

Dopo la Seconda guerra mondiale si laureò in Lettere all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, divenendo insegnante elementare e poi membro attivo dell'attività sindacale della CGIL e CISL.

-Marisa Ombra

"Era la prima volta che le donne come massa entravano in guerra, e ci entravano in quel modo, in prima fila; uscivano dal ruolo familiare e si assumevano responsabilità militari, politiche, sociali fondamentali. È la prima volta che le donne entrano effettivamente nella storia."

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta"Sfondo: https://alleyoop.ilsole24ore.com/2016/03/08/basta-ai-convegni-di-donne-per-le-donne-sono-altri-i-tavoli-dove-si-decide/Immagine a sinistra: da https://www.patriaindipendente.it/idee/copertine/dieci-donne-della-liberta/ Immagine a destra: da https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fopenmag.it%2Fblog%2F2021%2F09%2F15%2Fcome-le-donne-italiane-hanno-conquistato-il-diritto-di-voto%2F&psig=AOvVaw3E0Q48EvYv5NF9rWWgM10y&ust=1729615108600000&source=images&cd=vfe&opi=89978449&ved=0CBQQjRxqFwoTCOiovsf0n4kDFQAAAAAdAAAAABAQDati grafico a torta 1:https://oikonomia.it/index.php/it/2014-05-31-23-52-11/giugno2014?view=article&id=321:il-lavoro-femminile-in-italia-nel-secondo-dopoguerra&catid=49Dati grafico a torta 2:https://alleyoop.ilsole24ore.com/2023/09/13/occupazione-femminile-4/

Fonti

Internati Militari Italiani (IMI) erano i soldati italiani catturati e deportati dai tedeschi dopo l'armistizio di Cassibile tra l'Italia e gli Alleati (8 settembre 1943).Questi militari furono costretti a scegliere tra continuare a combattere per la Germania o essere inviati in campi di detenzione.Coloro che rifiutarono di combattere a fianco delle potenze dell'Asse vennero considerati come militari temporaneamente dislocati all'estero e non come prigionieri di guerra, perciò non protetti dalla Convenzione di Ginevra del 1929.

Le donne manifestano per i propri diritti (anni '60)

Testo: dal Libro "La Gabriella in bicicletta"Immagine a sinistra: dahttps://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/esami_universita_tina_anselmi_calstelfranco_veneto-7021971.html?refresh_ceImmagine al centro: da https://www.rainews.it/tgr/veneto/articoli/2023/04/25-aprile-tina-anselmi--una-vita-per-la-democrazia-fiction-rai-c96f5d71-8e4e-4a63-9665-03baece18938.htmlImmagine a destra: da https://mowmag.com/culture/avremmo-bisogno-di-una-tina-anselmi-partigiana-donna-libera-e-contro-i-poteri-occulti

Fonti

“Bella Ciao” , scritta da Cesare Bermani, è diventata la canzone simbolo della Liberazione italiana e col passare del tempo è stata riconosciuta a livello internazionale come emblema della lotta contro l’oppressione nazifascista. Il tema centrale del brano, che parla di resistenza all’invasore, si presta facilmente ad essere applicato a qualsiasi situazione in cui esistano oppressori e oppressi. Per questo motivo, “Bella Ciao” è spesso cantata per affermare il proprio diritto alla libertà e per esprimere un profondo senso di liberazione collettiva.

Estratto del testo di "Bella Ciao"

"È questo il fiore del partigianoOh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao.È questo il fiore del partigianomorto per la libertà."

Lettera im primo piano: da https://www.flcgil.it/files/pdf/20120424/25-aprile-le-lettere-dei-condannati-a-morte-della-resistenza.pdfLettere interne alle finestre: dahttp://www.storiaxxisecolo.it/documenti/documenti7.html Immagine di sfondo: da https://www.pandorarivista.it/articoli/i-militari-italiani-nei-lager-nazisti-di-marco-avagliano-e-mario-palmieri/

Fonti

Pagina di copertina di un giornale del tempo.

Testo: elaborazione personaleImmagini e relative descrizioni: dahttps://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/forme/memoria-anche-arte-combatte-resistenza

Fonti

Dopo la fine della guerra, vennero raccolte numerose opere d'arte realizzate durante il periodo della Resistenza.Queste raccontano il sacrificio, la lotta alla libertà dei partigiani e lo stato d'animo inquieto comune agli artisti e alla popolazione del periodo.

Tavagnacco, I partigiani reggono la Costituzione repubblicana

L'opera simboleggia la celebrazione della Resistenza e dei partigiani che proseguirà nei decenni successivi con concorsi di pittura e mostre dedicate.

Sassu, I martiri di piazzale Loreto (1944)

Il dipinto simboleggia l'individualismo assoluto (caratteristica posseduta dai comandanti nazi-fascisti), che non può fermarsi neppure alla soglia dell’individuo, ma deve aggredirlo, distruggere anche quest’ultima società (Loreto) per quanto piccola sia.

Il dipinto rappresenta la situazione di una casa dopo i bombardamenti nazi-fascisti, portatori di devastazione nel corpo e nella struttura di città, quartieri e abitazioni.

Levi, Casa bombardata, 1942

Aldo Carpi, “L’ultimo compagno nel forno crematorio di Gusen”, 1944 (Gusen era uno dei sottocampi del KZ austriaco)

Ecco gli uomini ridotti a figure sterili: impegnate nel lavoro forzato, ordinate dalla disciplina, accomunate dalla fame.Nell'immagine (anche sfondo della slide) è raffigurato unuomo sconvolto dopo aver assistito alla morte del suo ultimo compagno.Il suo viso è segnato dalla fame, mentre la sua espressione esplicita l'inquietudine e la sofferenza che prova.

Documento di identità di Marisa Ombra rilasciato nel 1949.

Frida mia, sii forte e coraggiosa. Iddio ti proteggerà... [...] Ti lascio un nome intemerato che ha una sola colpa: avere amato la Patria! Addio, Frida mia, perdonami dei dolori - di tutti i dolori - che ti ho dato nella vita.[...]Coraggio ancora, Frida mia: Iddio ti farà sopportare tutto... un ultimo bacio terreno dal tuoLuigi

Estratto dell'ultima lettera di Luigi Mascherpa, 51 anni, fucilato il 24 maggio 1944

Caro Mario, sono le ultime ore della mia vita, ma con questo vado alla morte senza rancore delle ore vissute. Ricordati i tuoi doveri verso di me, ti ricorderò sempre Franca Cara mamma, perdonami e coraggio. Dio solo farà ciò che la vita umana non sarà in grado di adempiere. Ti bacio. La tua Franca

L'ultima lettera di Franca Lanzone, 25 anni, fucilata il 1° novembre 1944

Muoio per la mia Patria. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato: Spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni. Iddio mi ha voluto... Accetto con rassegnazione il suo volere. [...] L'amavo troppo la mia Patria; non la tradite, e voi tutti giovani d'Italia seguite la mia via e avrete il compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità nazionale. [...]I martiri convalidano la fede in una Idea. Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la Sua volontà. Baci a tutti. Giancarlo

Estratto dell'ultima lettera di Giancarlo Puecher Passavalli, 20 anni, fucilato il 21 dicembre 1943