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Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere
emmagentili
Created on October 17, 2024
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Transcript
Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere
Giacomo leopardi
Giacomo Leopardi
Dialogo
Venditore:Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?Passeggere:Almanacchi per l’anno nuovo? Venditore:Sì signore. Passeggere:Credete che sarà felice quest’anno nuovo? Venditore:Oh illustrissimo sì, certo. Passeggere:Come quest’anno passato? Venditore:Più assai. Passeggere:Come quello di là? Venditore:Più più, illustrissimo. Passeggere:Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi? Venditore:Signor no, non mi piacerebbe. Passeggere:Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi? Venditore:Saranno vent’anni, illustrissimo.
Passeggere: A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo? Venditore:Io? non saprei. Passeggere:Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice? Venditore:No in verità, illustrissimo. Passeggere:E pure la vita è una cosa bella. Non è vero? Venditore:Cotesto si sa. Passeggere:Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?Venditore:Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse. Passeggere:Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?Venditore:Cotesto non vorrei.
Giacomo Leopardi
Dialogo
Passeggere:Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?Venditore: Lo credo cotesto. Passeggere: Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo? Venditore:Signor no davvero, non tornerei. Passeggere :Oh che vita vorreste voi dunque? Venditore:Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti. Passeggere:Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo? Venditore:Appunto.
Passeggere:Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? Venditore:Speriamo. Passeggere:Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete. Venditore:Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi. Passeggere:Ecco trenta soldi. Venditore:Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Parafrasi
Venditore: Almanacchi, almanacchi nuovi, lunari nuovi! Servono almanacchi signore? Passeggere: Almanacchi per l’anno nuovo? Venditore:Sì signore. Passeggere: Credete che sarà felice quest’anno nuovo? Venditore: Sicuramente illustrissimo, felicissimo! Passeggere: Come l’anno passato? Venditore: Molto, molto più felice! Passeggere:Come due anni fa? Venditore:Di più, di più molto di più illustrissimo! Passeggere: Ma allora, come quale altro? Non vi piacerebbe che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi ultimi anni? Venditore:Signor no, proprio non mi piacerebbe. Passeggere: Quanti anni nuovi sono passati da quando vendete almanacchi?
Venditore:Saranno vent’anni illustrissimo. Passeggere: A quale di questi vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo? Venditore: Io? Veramente, non saprei… Passeggere: Non ricordate nessun anno in particolare, che vi sia parso felice? Venditore: No, sinceramente non ricordo, illustrissimo. Passeggere: Eppure, la vita è bella. Non è vero? Venditore: Ma certo, questo risaputo. Passeggere:Non vorreste rivivere questi vent’anni, e magari anche quelli prima, fin da quando nasceste? Venditore: Eh, caro signore, magari si potesse. Passeggere: Rivivere la vostra vita, così com’è stata, con i piaceri e dispiaceri? Venditore: Questo proprio no!
I personaggi
- Il venditore incarna l'idea che il futuro sia pieno di aspettative di felicità.
- Il passeggero, pessimista, cerca di far riflettere il venditore sul futuro.
la felicità legata alla novità
- La felicità delle novità deriva dall'ignoranza di ciò che si aspetta.
- Tutto è nuovo solo in apparenza, la vita è regolata da una fredda necessità
Parafrasi
Passeggere. E così vorrei anch’io, se dovessi rinascere, e così vorrebbero tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a quest’anno, ha trattato tutti male. E che ciascuno è convinto che sia stato più il male che il bene che gli è toccato. Nessuno, infatti, vorrebbe rinascere per rivivere la stessa vita, con tutto il suo bene e con tutto il suo male. Quella vita che è una cosa bella non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce, non è la vita passata ma la vita futura. Con l’anno nuovo il caso comincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e avrà inizio la vita felice. Non è vero? Venditore. Speriamo. Passeggere. Dunque, mostratemi l’almanacco più bello che avete. Venditore. Ecco, illustrissimo. Questo vale trenta soldi. Passeggere. Ecco trenta soldi. Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi, lunari nuovi!!
Passeggere. Oh, ma allora, che altra vita vorreste rifare? La vita che ho fatto io? O quella di un principe? O di chi altro? Non credete che ciascuno risponderebbe come voi, che dovendo rifare la stessa, identica vita non vorrebbe tornare indietro? Venditore. Penso proprio di sì. Passeggere. E anche voi non tornereste indietro, a questa condizione, non essendovi altra possibilità? Venditore. Signor no davvero, non tornerei! Passeggere. Ma allora che vita vorreste? Venditore. Una vita così, come dio me la mandasse, senza tante condizioni. Passeggere. Una vita a caso, senza saperne nulla, come non si sa dell’anno nuovo? Venditore. Proprio così.
Ironia o riconciliazione ?
Ironia: Potrebbe essere un modo ironico per sottolineare l'irrazionalità dell'uomo, che spesso agisce in modo contraddittorio rispetto alle proprie convinzioni. Riconciliazione: Potrebbe essere un gesto di riconciliazione con la realtà, un modo per ammettere che, nonostante le sue riflessioni filosofiche, egli ha bisogno di un punto di riferimento pratico.
Il passeggere
Ragionamenti del passeggere: Il passeggere dimostra la sua tesi con una serie di domande retoriche e di affermazioni paradossali. Egli sottolinea come il tempo passi inesorabilmente per tutti, indipendentemente dai nostri piani e dalle nostre azioni. Novello Socrate: Il passeggere può essere definito un "novello Socrate" perché, come il filosofo ateniese, utilizza il dialogo per stimolare la riflessione e mettere in discussione le opinioni comuni.