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Sequenza Didattica Storia

Rebecca Ieno

Created on October 16, 2024

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Transcript

3°B

Rebecca Ieno , Ambra Libertino, Giorgia Cafiero

History

Rivoluzione francese,Età napoleonica , Restaurazione

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indice

Rivoluzione francese

Età napoleonica

Restaurazione

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L’inizio della Rivoluzione 1791: La Costituzione e la monarchia costituzionale 1792: La Repubblica e la guerra 1793: Il Terrore e l’instabilità 1795 14 luglio: presa della Bastiglia. 17 luglio: inizio dell'emigrazione degli aristocratici. 18 agosto: prima conseguenza estera della rivoluzione: da Liegi viene cacciato il principe-vescovo. 26 agosto: promulgazione della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.

MAXIMILIEN DE ROBESPIERRE (1758 – 1794) LOUIS ANTOINE DE SAINT-JUST (1767 – 1794)

1789-1799

RIVOLUZIONE FRANCESE

approfondimento

Nascita della Repubblica Il Re aveva tentato di fuggire ma era stato fermato e arrestato a Varennes. Questo episodio aveva naturalmente diviso le forze rivoluzionarie, ancor di più quando venne scoperto il progetto di Luigi XVI di allearsi con Austria, Prussia e Spagna per fermare i rivoluzionari. Fu allora che, persa la fiducia nel Re, i rivoluzionari decisero di instaurare una Repubblica. Nel 1791 venne sciolta l’Assemblea Costituente e venne formata un’Assemblea legislativa che effettuasse il passaggio dello Stato da Monarchia Costituzionale a Repubblica

La Rivoluzione francese (1789-1799) fu un periodo di grandi sconvolgimenti sociali e politici in Francia. Essa fu caratterizzata dal collasso della monarchia, la nascita della prima Repubblica e culminò nell'ascesa di Napoleone Bonaparte e nell'inizio dell'età napoleonica.

Come risolvere questa situazione? Nell’autunno del 1786 Charles Alexandre de Calonne (1734-1802), un economista che svolgeva l’incarico di controllore generale delle finanze di Francia, propone al re un pacchetto di riforme finanziarie molto avanzate, che andavano ad eliminare alcuni privilegi delle classi privilegiate: Nobiltà e Clero. Per scongiurare una rivolta delle classi privilegiate, il re aveva bisogno di supporto per realizzare queste misure.

Nel 1792 l’Assemblea Nazionale insieme al Re dichiararono guerra all’Austria al loro fianco si schierò la Prussia. Presa dal panico la folla procedette all’arresto della famiglia reale e vennero imposte nuove elezioni a suffragio universale maschile che elessero la Convenzione nazionale maschile. Il 21 settembre 1792 fu proclamata la Repubblica francese.

mappa concettuale

Napoleone Bonaparte

FASI DELL'ETA' NAPOLEONICA 1796: Napoleone guidò la Campagna d'Italia. 1798: Campagna d'Egitto. 1799: Colpo di Stato di Napoleone. 1801: Napoleone siglò la pace con Austria e Inghilterra e il concordato con la Chiesa. 1802: Bonaparte fu nominato console a vita. 1804: Napoleone divenne imperatore.

1796 – 1815

età napoleonica

Le conquiste di Napoleone furono rapide. Nel 1797 concluse la Campagna d’Italia con la creazione di una serie di repubbliche (le Repubbliche sorelle) strutturate sul modello francese e chiudendo momentaneamente la guerra contro l’Austria con la pace di Campoformio (ottobre 1797) che sancì la cessione all’Austria della Repubblica di Venezia e decretò quindi la fine di questa repubblica deludendo tutti coloro che avevano sperato nell’arrivo di Napoleone come liberatore Nel 1798 Napoleone decise di occupare l’Egitto per colpire l’egemonia inglese nel Mediterraneo. Ma, nella battaglia navale di Abukir fu sconfitto dalla flotta inglese dell’ammiraglio Nelson. Approfittando dell’assenza di Napoleone un esercito austro-russo occupò l’Italia costringendolo a rientrare. Napoleone lo sconfisse nella battaglia di Marengo (1800).

Nel 1794 con la condanna di Robespierre, ebbe termine la dittatura giacobina, durata cinque anni, che era stata la fase più cruenta della Rivoluzione francese. Si ebbe l’ascesa al potere della borghesia moderata che riportò un certo equilibrio politico e sociale. Ciò però non modificò la situazione di conflitto internazionale che trovava ancora gli stati assoluti europei coalizzati contro la Francia che, nonostante tutto, continuava a difendere con la guerra le conquiste della rivoluzione con l’intento di diffonderne i principi al di fuori della Francia.

approfondimento

La Francia e gli altri stati europei restaurarono allora con il Congresso di Vienna la situazione precedente a Napoleone e alla Rivoluzione Francese. Nel 1815 Napoleone fugge dall’Elba e rimane nuovamente al potere per 100 giorni circa tentando una riscossa, ma con lo scontro di Waterloo fu definitivamente sconfitto e mandato in esilio nell’isola di sant’Elena dove morirà il 5 maggio 1821.

Dopo il 1804 Napoleone continua ad avere grandi successi egemonizzando quasi tutti i paesi europei (non solo da punto di vista politico ma anche economico, sopprime il liberalismo economico), esclusa l’Inghilterra per la sua superiorità navale. Dell’Inghilterra, Napoleone tende a colpire soprattutto l’economia imponendo il blocco continentale che vietava agli altri paesi europei il commercio con l’Inghilterra. Il 1812 fu l’anno di massima estensione del dominio francese ma rappresenta anche l’anno di inizio del suo declino. Infatti, lo zar Alessandro I di Russia si rifiutò di aderire al blocco continentale violando le norme imposte da Napoleone che nello stesso anno varcò i confini della Russia riuscendo ad arrivare fino a Mosca che però trovò distrutta da un incendio e privo di possibilità di avere rifornimenti fu costretto a ritirarsi. Il disastro riportato dall’esercito francese in questa campagna determinò nel 1813 l’esilio di Napoleone nell’isola d’Elba.

aprofondimento

mappa concetuale

Development 2

il cancelliere austriaco von Metternich.

Essa ha inizio nel 1814 con il Congresso di Vienna, convocato dalle grandi potenze per ridisegnare i confini d'Europa stravolti dall'impeto delle conquiste napoleoniche,

1815 – 1848

Restaurazione

Nel Congresso di Vienna si confrontarono due linee politiche contrapposte: coloro che volevano un puro e semplice ritorno al passato e quelli che sostenevano la necessità di un compromesso con la storia trascorsa: «Conservare progredendo» era la loro parola d'ordine. Questo contrapposto modo di pensare l'azione politica nasceva paradossalmente da un unico punto di origine ideale. Nell'età della Restaurazione si avanzava infatti una nuova concezione della storia che smentiva quella degli illuministi basata sulla capacità degli uomini di costruire e guidare la storia con la ragione. Le vicende della Rivoluzione francese e il periodo napoleonico avevano dimostrato che gli uomini si propongono di perseguire alti e nobili fini che s'infrangono dinanzi alla realtà storica. Il secolo dei lumi era infatti tramontato nelle stragi del Terrore e il sogno di libertà nella tirannide napoleonica che, mirando alla realizzazione di un'Europa al di sopra delle singole nazioni, aveva determinato invece la ribellione dei singoli popoli proprio in nome del loro sentimento di nazionalità. Secondo questa visione, dunque, la storia non è guidata dagli uomini, ma è Dio che agisce nella storia[2] mediante una Provvidenza divina che s'incarica di perseguire fini al di là di quelli che gli uomini ingenuamente si propongono di conseguire con la loro meschina ragione.

Essa ha inizio con il congresso di Vienna che durò dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815 (secondo altre datazioni dal 18 settembre 1814 e al 9 giugno 1815). L'assemblea fu convocata dalle grandi potenze per ridisegnare i confini europei (gli imperi di Austria e Russia e i regni di Prussia e Gran Bretagna e Irlanda). In senso più ampio, per Restaurazione si intende il movimento reazionario teso a contrastare le idee della Rivoluzione francese, diffuse in tutta Europa dagli eserciti napoleonici. Da questo punto di vista, essa si presenta come un fenomeno che trascende il piano puramente politico per estendersi a quello culturale. L'età della Restaurazione si fa infatti coincidere in letteratura con il Romanticismo e in filosofia con l'Idealismo. Essa può considerarsi conclusa con i moti del 1830-1831.

approfondimento

Nel Congresso di Vienna si confrontarono due linee politiche contrapposte: coloro che volevano un puro e semplice ritorno al passato e quelli che sostenevano la necessità di un compromesso con la storia trascorsa: «Conservare progredendo» era la loro parola d'ordine. Questo contrapposto modo di pensare l'azione politica nasceva paradossalmente da un unico punto di origine ideale. Nell'età della Restaurazione si avanzava infatti una nuova concezione della storia che smentiva quella degli illuministi basata sulla capacità degli uomini di costruire e guidare la storia con la ragione. Le vicende della Rivoluzione francese e il periodo napoleonico avevano dimostrato che gli uomini si propongono di perseguire alti e nobili fini che s'infrangono dinanzi alla realtà storica. Il secolo dei lumi era infatti tramontato nelle stragi del Terrore e il sogno di libertà nella tirannide napoleonica che, mirando alla realizzazione di un'Europa al di sopra delle singole nazioni, aveva determinato invece la ribellione dei singoli popoli proprio in nome del loro sentimento di nazionalità. Secondo questa visione, dunque, la storia non è guidata dagli uomini, ma è Dio che agisce nella storia[2] mediante una Provvidenza divina che s'incarica di perseguire fini al di là di quelli che gli uomini ingenuamente si propongono di conseguire con la loro meschina ragione.

Essa ha inizio con il congresso di Vienna che durò dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815 (secondo altre datazioni dal 18 settembre 1814 e al 9 giugno 1815). L'assemblea fu convocata dalle grandi potenze per ridisegnare i confini europei (gli imperi di Austria e Russia e i regni di Prussia e Gran Bretagna e Irlanda). In senso più ampio, per Restaurazione si intende il movimento reazionario teso a contrastare le idee della Rivoluzione francese, diffuse in tutta Europa dagli eserciti napoleonici. Da questo punto di vista, essa si presenta come un fenomeno che trascende il piano puramente politico per estendersi a quello culturale. L'età della Restaurazione si fa infatti coincidere in letteratura con il Romanticismo e in filosofia con l'Idealismo. Essa può considerarsi conclusa con i moti del 1830-1831.

approfondimento

Contro il ritorno dell’assolutismo, voluto dalla Restaurazione, i giovani europei si riunirono in sètte segrete costituite da intellettuali, studenti e militari: furono loro i protagonisti delle rivoluzioni degli anni 1820.L’ondata rivoluzionaria del 1820-21 partì dalla Spagna, con la ribellione a Cadice di alcuni reparti militari (gennaio 1820). Il re fu costretto a concedere la Costituzione ma il nuovo regime non riuscì a consolidarsi, anche per i contrasti interni allo schieramento costituzionale. Successivamente ci furono moti nel Regno delle Due Sicilie e in Piemonte.
Tra il 1814 e il 1815 le quattro potenze che avevano sconfitto Napoleone Bonaparte si riunirono nel Congresso di Vienna per ricostruire l’Ancien Régime, il “Vecchio Regime”, ovvero il vecchio sistema politico di impostazione ancora feudale, precedente alla Rivoluzione francese e inaugurarono l’Età della Restaurazione.

approfondimento

mappa concettuale

Giorgia

Abbiamo lavorato molto bene insieme su questa presentazione ci siamo aiutato a vicenda per l'esposizione,e ci siamo confriontate. anche per la costruzione della presentezione

le nostre riflessioni su questo lavoro di gruppo sono : il lavoro assegnato è molto interessante dal punto di vista culturale e imepegnativo ed è un buon progetto per ripassapre magari un argomento non capito

Ambra

Rebecca

riflessioni

hISTOrY

Quiz

history quiz

Question 1-5

history quiz

Question 2-5

history quiz

Question 3-5

history quiz

Question 4-5

history quiz

Question 5-5

AMBRA LIBERTINO , REBECCA IENO E GIORGIA CAFIERO

GRAZIE PER AVERCI ASCOLTATO