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Arianna Sabia

Created on October 16, 2024

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Non rinnovabili
Rinnovabili

Cominciamo con il carbone

Marcinelle
Aberfan
Centralia e Jharia

Energia nucleare

Carbone informazioni

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Era il 4 maggio del 1954 quando quarantatre lavoratori persero la vita per un’esplosione nel sottosuolo in provincia di Grosseto Un’esplosione che segnerà per sempre la Maremma. Un’onda d’urto che spazza via 43 vite.Era il 4 maggio del 1954 quando la miniera di lignite che dava lavoro al paese esplose a causa di un accumulo di gas. Una tragedia annunciata a causa delle scarse misure di sicurezza. Subito scattarono i soccorsi una miniera di lignite a Ribolla, gestita dalla società Montecatini, si verificò un’esplosione di grisou a 260 metri di profondità, provocando la più grave tragedia mineraria italiana del secondo dopoguerra. Sono passati 70 anni da quella maledetta esplosione perché le misure di sicurezza erano poche e i pericoli invece erano tanti. Senza dimenticare quella strana coincidenza nella date, come se la Miniera pretendesse le sue vittime ogni dieci anni. Nel 1925 per uno scoppio di grisou, nel 1935 per una inondazione dopo l’esplosione di una mina, nel 1945 fu ancora il gas ad uccidere.

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Ribolla

Il 10 marzo 1906 alle 6,30 del mattino a Courrières.Quando l’incendio dilagò, gli ingegneri del pozzo pensarono di limitarlo e di riuscire a bloccarlo con barriere di cemento e di mattoni, azione contestata dal delegato dei lavoratori, il quale protestò contro il procedimento.Nonostante l’incendio la Direzione della miniera pretese che il lavoro continuasse regolarmente e così i minatori del primo turno si calarono comunque a 300 metri sottoterra. Quando l’esplosione partì si diffuse per le gallerie comunicanti generando un’onda barica che sollevò in sospensione altre polveri di carbone le quali, a contatto col fronte di fuoco, deflagrare.Così lo sciopero, unico strumento nelle mani dei lavoratori per far sentire la loro voce, prese avvio e si estese rapidamente per tutto il nord della Francia fino a oltrepassare i confini del Belgio. A chiederlo fu un corteo di donne che assediò la direzione della Compagnie des mines de Courrières rivendicando i corpi dei figli e dei mariti che la terra aveva ingoiato e bersagliando con le pietre le case dei responsabili. Gli arresti e le accuse di complotto contro i sindacalisti della CGT non si fermarono.

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Courrières

Il 21 ottobre 1966 una frana colpì Galles, Aberfan.La frana è costata la vita a 144 persone, tra le quali molti bambini.Aberfan sorge lungo il fiume Taff,un nuovo giacimento di carbone viene scoperto nell'area, cambiandone la storia.L'estrazione avveniva principalmente in superficie su entrambi i versanti del fiume Taff. Fino al 1916, il materiale di scarto veniva accumulato lungo la valle del Taff ma, una volta finito lo spazio, si iniziò a disporlo in cima al versante occidentale del corso d'acqua.Siamo a ottobre del 1966. Nelle prime tre settimane del mese era caduta una quantità di pioggia (una quantità normale).Uno dei cumuli di carbone depositato sprofondò di circa 3 metri durante la notte precedente, e le rotaie utilizzate per trasportare le macerie alla punta vennero distrutte.Alle ore 9:13 collassò su sé stessa creando una frana. I corpi senza vita furono recuperati nei 4 giorni successivi.

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Aberfan

Il 27 maggio 1962, nel sottosuolo di una piccola cittadina mineraria della Pennsylvania scoppiò un incendio .I residenti pensavano che l'incendio scoppiato in una miniera di antracite sotto la cittadina si sarebbe spento rapidamente da solo, ma nel sottosuolo le fiamme hanno continuato ad ardere.Le origini esatte dell'incendio non sono state ancora chiarite, ma secondo le indagini la causa più probabile è quella di uno sversamento di cenere calda nella fossa della discarica.Prima di tutto ciò che è successo a Centralia parliamo della miniera,una società segreta irlandese composta principalmente da minatori di carbone che a causa dell'immigrazione irlandese era arrivata anche in Pennsylvania e che si era macchiata di una serie di omicidi.

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Centralia
I 13 uomini che hanno perso la vita dopo che muschio, torba e acqua hanno sommerso la miniera di carbone di Knockshinnoch Castle il 7 settembre 1950.Nel 1947 l'industria del carbone fu nazionalizzata e il New Cumnock Coalfield operò sotto il National Coal Board. La Knockshinnoch Castle Colliery prosperò e nel settembre 1950 fu raggiunto un altro importante traguardo con l'apertura dei bagni di miniera. Venerdì 8 settembre 1950, l'ultima edizione del Cumnock Chronicle riportò la storia dell'apertura dei bagni. Tuttavia, il giornale era ovviamente andato in stampa qualche giorno prima perché giovedì 7 settembre il disastro aveva colpito e in modo devastante.Sarebbe stata domenica 10 settembre prima che l'ultimo dei 116 uomini intrappolati sottoterra nella miniera di carbone di Knockshinnoch Castle venisse riportato in superficie.

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Knockshinnoch

Sito
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Jharia è un grande giacimento di carbone situato nell'est dell'India a Jharia, nello stato dello Jharkhand. Quello di Jharia rappresenta la più grande riserva di carbone in India.Le attività minerarie in questo bacino carbonifero iniziarono nel 1894 e si intensificarono dal 1925.Jharia è famosa per un incendio di un campo carbonifero che brucia sottoterra da oltre un secolo.Il primo incendio fu rilevato nel 1916 .Secondo i documenti, furono le miniere Khas Jharia di Seth Khora Ramji Chawda,che fu un pioniere delle miniere di carbone indiane, tra le prime a subire un incendio sotterraneo nel 1930. L'incendio non si fermò mai nonostante gli sforzi del dipartimento delle miniere e delle autorità ferroviarie e nel 1933 i crepacci fiammeggianti portarono all'esodo di molti residenti.

Jharia

8 agosto 1956 ,262 minatori morirono, per le ustioni, il fumo e i gas tossici. 136 erano italiani. Causa dell’incidente fu un malinteso sui tempi di avvio degli ascensori. Si disse che all’origine del disastro fu un’incomprensione tra i minatori, che dal fondo del pozzo caricavano sul montacarichi i vagoncini con il carbone, e i manovratori in superficie. Il montacarichi, avviato al momento sbagliato, urtò contro una trave d’acciaio, tranciando un cavo dell’alta tensione, una conduttura dell’olio e un tubo dell’aria compressa. Erano le 8 e 10 quando le scintille causate dal corto circuito fecero incendiare 800 litri di olio in polvere e le strutture in legno del pozzo.I minatori vennero soffocati dal fumo. Solo sette operai riuscirono a risalire. In totale si salvarono in 12.Il 22 agosto, dopo due settimane di ricerche, mentre una fumata nera e acre continuava a uscire dal pozzo sinistrato, uno dei soccorritori che tornava dalle viscere della miniera non poté che lanciare un grido di orrore.Ci furono due processi, che portarono nel 1964 alla condanna di un ingegnere.

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Marcinelle