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rinnovabili

non rinnovabile

e

cominciamo con il carbone

ABERFAN

MARCINELLE

RIBOLLA

Regno Unito

Belgio

Italia,Toscana

JHARIA

CENTRALIA

India

Stati Uniti

MARCINELLE

l’8 agosto 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier avvene una delle più grandi tragedie in Europa dove si sviluppò un incendio che causò una strage. 262 minatori morirono, per le ustioni, il fumo e i gas tossici. 136 erano italiani. Causa dell’incidente fu un malinteso sui tempi di avvio degli ascensori. Si disse che all’origine del disastro fu un’incomprensione tra i minatori, che dal fondo del pozzo caricavano sul montacarichi i vagoncini con il carbone, e i manovratori in superficie. Il montacarichi, avviato al momento sbagliato, urtò contro una trave d’acciaio, tranciando un cavo dell’alta tensione, una conduttura dell’olio e un tubo dell’aria compressa. Intrappolati e soffocati. .

Si disse che all’origine del disastro fu un’incomprensione tra i minatori, che dal fondo del pozzo caricavano sul montacarichi i vagoncini con il carbone, e i manovratori in superficie. Il montacarichi, avviato al momento sbagliato, urtò contro una trave d’acciaio, tranciando un cavo dell’alta tensione, una conduttura dell’olio e un tubo dell’aria compressa. Intrappolati e soffocati. .

JHARIA

C’erano palme una volta, qui. E campi, e risaie. La sera, la gente sedeva a chiacchierare davanti alla porta di casa, gli uomini sotto un albero al centro del villaggio. C’erano animali, e fiori, ed erbe medicinali. Ci sono ancora, da qualche parte. Ci sono ancora ai margini di questa terra desolata e grigia, dove non c’è più cielo e dove la terra è diventata nemica.

Il primo fuoco è divampato nel 1916, e da allora la terra ha continuato a bruciare: si dice che i fuochi sotterranei di Jharia siano tra i più antichi del pianeta. Siccome si trattava di fuochi sotterranei difficili da estinguere, in principio non è stato preso alcun tipo di provvedimento. Le aree coinvolte sono state abbandonate, sono state aperte altre miniere poco lontano e i fuochi sono stati lasciati a se stessi nella speranza che prima o poi si estinguessero da soli.

CENTRALIA

Il 27 maggio 1962, nel sottosuolo di una piccola cittadina mineraria della Pennsylvania scoppiò un incendio Nel 1950, il Consiglio di Centralia acquisì i diritti sul carbone di antracite sotto la cittadina grazie a una legge statale approvata l'anno precedente. Le attività minerarie continuarono normalmente fino agli anni '60, anche se dopo la grande crisi del '29 la maggior parte delle aziende avevano chiuso e i minatori clandestini ebbero la possibilità di estrarre carbone e rivenderlo.

un incendio che va avanti dal 27 maggio 1962 che ha trasformato l'insediamento in una città fantasma. I residenti pensavano che l'incendio scoppiato in una miniera di antracite sotto la cittadina si sarebbe spento rapidamente da solo, ma nel sottosuolo le fiamme hanno continuato ad ardere. Gli unici segni visibili in superficie, però, sono delle nuvole di fumo che fuoriescono dalle crepe nell’asfalto.

ABERFAN

il 21 ottobre 1966 una frana colpì un paese di minatori in Galles, Aberfan. Aberfan sorge lungo il fiume Taff e questo villaggio è rimasto un luogo di passaggio e frontiera per molti secoli fino a quando viene scoperto un nuovo luogo per estrarre il carbone. Prima ci fu la scoperta nel 1869 e poi lo sfruttamento dal 1875 quando portarono la popolazione a quasi 5.000 abitanti.

Il disastro di Aberfan fu provocato dalla frana del cumulo di materiale di risulta di una miniera di carbone, avvenuto intorno alle 9:15 del 21 ottobre 1966 Il cumulo era situato su un terreno dal quale sgorgavano delle sorgenti d'acqua. Uno degli edifici più colpiti fu la scuola elementare Pantglas, dove le lezioni erano appena iniziate; 5 insegnanti e 109 bambini rimasero uccisi.

Il 4 Maggio del 1954 ci fu l'anniversario di una tragedia in miniera. In questa tragedia 43 lavoratori persero la vita per un'esplosione nel sottosuolo in provincia di Grosseto. Il paese esplose a causa di un accumolo di gas.Accadde nel pozzo “Camorra Sud”. Il turno del mattino era appena entrato dentro le viscere della terra. In 43 appunto non sopravvissero.

RIBOLLA

Una tragedia annunciata a causa delle scarse misure di sicurezza.Subito scattarono i soccorsi. Ribolla fu invasa da ambulanze e mezzi di soccorso. Furono giorni che sconvolsero la provincia di Grosseto. Decine furono gli orfani e le famiglie che persero padri, figli, fratelli. In tanti sentirono un boato in lontananza. Diversi familiari accorsero in zona, sperando che il loro caro riuscisse a uscire.