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Le microplastiche

Manfredi Damiano classe 2 sezione CIcs A. Gentili

La microplastica è un residuo derivato dal processo di produzione e utilizzo della plastica, uno dei materiali più comuni al mondo, di cui sono fatti tantissimi oggetti che usiamo ogni giorno, dalle bottiglie fino ai rivestimenti interni di tante automobili. Sono sempre più presenti nell’ambiente, disperse negli ecosistemi marini e terrestri ma si tratta di un inquinamento di difficile quantificazione e impossibile da rimuovere totalmente: è per questo che la conoscenza del problema e la prevenzione sono necessarie.

Che cosa è la microplastica?

Vengono definite microplastiche tutte le particelle le cui dimensioni sono comprese tra i 330 micrometri e i 5 millimetri.

In base alla loro origine, questi microscopici frammenti possono essere suddivisi in due categorie principali:Microplastiche primarie: sono quelle prodotte dall'uso umano e vengono rilasciate direttamente nell’ambiente, come i glitter presenti in alcuni trucchi o le particelle disperse nell'acqua della lavatrice dagli abiti intessuti con fibre sintetiche. Secondo i dati forniti dal sito del Parlamento Europeo, questa tipologia di microplastiche rappresenta il 15-31% delle microplastiche presenti nell’oceano.Microplastiche secondarie: sono derivati dalla degradazione dei oggetti di plastica più grandi, come buste o tappi di plastica, bottiglie o reti da pesca. Questi scarti sono i più grandi nemici del pianeta, poiché rappresentano circa il 68-81% delle microplastiche presenti negli oceani. a contenere creatività, esperienze e storie geniali.

Quando finisce in acqua, la plastica si discioglie in piccoli frammenti a causa di diversi processi chimici o fisici: dall’effetto dei raggi ultravioletti al vento, dalle onde ai microbi e alle alte temperature.Proprio perché sono tanti gli elementi che concorrono al deterioramento, è difficile dire con precisione quanto tempo un singolo frammento impiega a diventare microplastica.

Le microplastiche, possono essere ingerite da molte specie, soprattutto in ambiente marino: dal plancton alla base della rete alimentare, ai pesci, uccelli, tartarughe fino alle balene, foche e orsi polari. Gli organismi ingeriscono le microplastiche accidentalmente. Per molti animali la plastica non solo può avere dimensioni simili al cibo, ma può anche avere lo stesso odore e sapore per la presenza di sostanze, alghe e batteri che gli conferiscono un tipico “sapore di mare”.

Spesso e volentieri le correnti oceaniche permettono alle microplastiche di accumularsi in alcune porzioni dell'oceano dando origine a quelle che sono state in seguito battezzate giornalisticamente "isole di plastica". Tra tutte le isole di plastica, una tra le più estese è la Great Pacific Garbage Patch, al largo della costa occidentale degli USA, nell'Oceano Pacifico. Si tratta di un'area grande circa tre volte la Francia e originatasi a causa delle correnti superficiali del Pacifico che, muovendosi circolarmente in senso orario, creano una spirale con al centro una zona di “acque ferme”.

LA NOSTRA SICUREZZA ALIMENTARE A RISCHIO

La diffusione delle microplastiche nell’ambiente marino e terrestre pone seri rischi anche per la nostra sicurezza alimentare. Ogni settimana possiamo ingerire oltre 5 grammi di microplastiche (l’equivalente di una carta di credito) attraverso l’aria, acqua, frutta, verdura, pesci e molluschi, soprattutto quelli che si mangiano interi. Le microplastiche sono di conseguenza state ritrovate nella placenta e recentemente anche nel sangue e nelle aree profonde dei polmoni.

LE SOLUZIONI EUROPEE CONTRO LE MICROPLASTICHE.

Al momento l'Unione Europea è al lavoro su diverse soluzioni per cercare di limitare la quantità di microplastiche in mare. Nel 2015, il Parlamento ha votato a favore di una restrizione dei sacchetti di plastica in Europa. Nel 2020 ha imposto il divieto di aggiungere microplastiche primarie (cioè quelle prodotte intenzionalmente di piccola dimensione) all'interno dei kprodotti cosmetici e detergenti, dai tessuti, dagli pneumatici, dalle pitture e dai mozziconi di sigaretta. Anche i prodotti usa-e-getta in plastica sono finiti nel mirino dell'Unione che, dal 14 gennaio 2022, ne ha vietato sia la produzione che la vendita.

Sitografia notizie:

  • https://lifebluelakes.eu/cosa-sono-le-microplastiche/
  • https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/inquinamento/le-microplastiche-anche-nella-nostra-tavola/#:~:text=L'aspetto%20pi%C3%B9%20pericoloso%20delle,ftalati%2C%20ritardanti%20di%20fiamma).
  • https://www.focusjunior.it/scienza/ambiente/microplastiche-tutto-quello-che-dovete-sapere/
  • https://www.geopop.it/microplastiche-cosa-sono-come-si-formano-e-perche-sono-pericolose
  • https://www.europarl.europa.eu/topics/it/article/20181116STO19217/microplastiche-origini-effetti-e-soluzioni

Sitografia immagini:

  • https://i0.wp.com/ingvambiente.com/wp-content/uploads/2020/09/scheda-4.jpg?w=646&ssl=1
  • https://prevenzione-salute.com/prevenzione/microplastiche-assumiamo-una-carta-di-credito-a-settimana/
  • https://ilsalvagente.it/2023/04/22/lo-studio-enea-cnr-le-microplastiche-passano-dallacqua-al-cibo/
  • https://www.wired.it/article/microplastiche-arterie-rischio-infarto-ictus-studio/
  • https://it.freepik.com/foto-premium/l-oceano-pieno-di-rifiuti-di-plastica-microplastica-che-inquina-il-mare-generativo-ai_35645636.htm
  • https://www.lanuovaecologia.it/2018-un-anno-sommerso-dalla-plastica/