egitto
Rebecca Feliziani
Created on October 8, 2024
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Transcript
EGitto
piramide sociale
sacerdoti
schiavi
soldati
operai
contadini
artigiani
scribi
funzionari
faraone
limo e canali
legame al nilo
I caratteri fondamentalidella civiltà egizia
L'Egitto venne definito come "Dono del Nilo" dallo storico greco Erodoto. Il Nilo è il fiume che nasce nell'attuale Sudan e che sfocia nel Mediterraneo, con foce a delta, senza questo fiume la civiltà egizia non avrebbe potuto svilupparsi.In epoca Mesolitica l'area settentrionale dell'Africa cominciò a inaridirsi, le popolazioni cominciarono a migrare verso la valle del Nilo.La concetrazione della popolazione in un'area ristretta favorì l'evoluzione dal villaggio alla città e l'aumento demografico, che rese necessario maggiore rendita dei terreni.
una civiltà legata al nilo
Nella stagione estiva, lo scioglimento delle nevi, provocava delle piene periodiche del fiume che innondavano i campi lungo le rive. Quando le acque si ritiravano, sul terreno restava una fanghiglia di colore scuro, il limo, un concime naturale.Col tempo gli egizi costruirono sistemi di canalizzazione per irrigare in modo sistematico e razionale le coltivazioni, così si ebbe il passaggio ad un'economia produttiva basata sull'agricoltura.
limo e canali
L'Egitto aveva bisogno di un potere centrale forte, in grado di pianificare i lavori e di gestire l'elevato numero di manodopera composta.La società era gerarchica e articolata in un sistema piramidale di classi. La mobilità sociale era più ridotta rispetto alla civiltà mesopotamica, le classi sociali non erano totalmente chiuse e alle carice più alte potevano accedervi anche i cittadini di umile estrazione. Il vertice della scala gerarchica era costituito dal faraone, che aveva il potere assoluto, sotto la classe dei funzionari e dei sacerdoti; alla base la massa della popolazione composta da contadini, operai, artigiani e commercianti.
Una rigida piramide sociale
Il sistema politico su cui si basava l'antico Egitto era una teocrazia, tutto dipendeva dal faraone che regnava con potere assoluto, identificato con il dio Horus e quindi venerato come una divinità.La vita politica, amministrativa e militare dell'antico Egitto era dunque concentrata intorno la figura del sovrano: le piene, la guerra, la pace, la vita, la morte, la loro condizione di salute, solo il faraone poteva controllare questi eventi, fare le leggi ed applicarle, poteva garantire il " funzionamento del mondo" e la maturazione del grano. Il potere del faraone si reggeva anche sul consenso della popolazione, procuratogli dalla venerazione. Per questo la struttura politica si mantenne sostanzialmente invariata.
Un padrone assoluto: il faraone
Il faraone si appoggiava a una schiera di funzionari alle sue strette dipendenze. Essi ricoprivano le più autorevoli cariche di corte svolgendo i compiti più differenti. Tutto l'apparato amministrativo era controllato dal primo ministro, detto visir.Un'enorme influenza, sia sul piano religioso sia in campo politico, economico e culturale, era esercitata dai sacerdoti. Tra i secoli VII e IV a.C., l'autorità del faraone declinò fino a scomparire del tutto e il potere passò ai dominatori stranieri, furono i sacerdoti che mantennero viva la cultura egizia.Spesso i funzionari e i sacerdoti costituirono una minaccia per l'unità politica del paese. Queste due cariche cercarono di rendersi indipendenti dal potere centrale.
EGYPT
Il ruolo dei fuzionari e dei sacerdoti
L'antico Egitto aveva bisogno di un esercito efficiente. Gli unici militari di ruolo erano gli ufficiali che ricoprivano i gradi più importanti; i soldati spesso provenivano dalle regioni confinanti, arruolati come mercenari. Alla base della piramide sociale c'erano gli schiavi.
soldati e schiavi
La funzione degli scribi
Il nucleo centrale della burocrazia era costituito dagli scribi: detentori della cultura e tecnici della scrittura, essi formavano una classe intellettuale. Tutti gli aspetti della vita civile erano registrati per iscritto gli scribi erano indispensabili per il funzionamento corretto dello Stato. Gli scribi erano addetti anche alla scrittura dei testi religiosi.
La ricchezza economica dell'Egitto fu in gran parte merito degli artigiani. Erano divisi in scuole, ciascuna con a capo uno o più maestri, che operavano in campi molto diversi. I lavoratori di edilizia sacra, ossia gli architetti e le maestranze specializzate, godevano di una buona riputazione presso il popolo.L'agricoltura aveva un ruolo fondamentale nell'economia del paese. Rispetto agli artigiani, i contadini occupavano un gradino più basso della piramide sociale.Oltre a pagare pesanti tributi, versavano parte dei loro raccolti al tesoro reale.
artigiani, contadini e operai
il declino e le ultime fasi
i grandi periodi
l'unificazione
la millenaria storia dell'Egitto
Tra il Neolitico e l'età del rame, la civiltà egizia vide la nascita dei primi villaggi lungo il corso del Nilo e la loro trasformazione in città. All'epoca vi erano due regni: l'Alto Egitto e il Basso Egitto, quest'ultimo esercitò sempre un ruolo di primaria importanza grazie alla ricca produttività dei terreni. Quest'epoca viene chiamata predinastica (5500-3100aC.), perché nessun re di quel tempo riuscì a porre il paese sotto un'unica dinastia. Il re Narmer, unificò il Basso e l'Alto Egitto.Questa fase, chiamata protodinastica, corrisponde alla I e II dinastia, è scarsamente documentata e molte notizie oscillano tra il mito e la realtà.
L'UNIFICAZIONE DELL'EGITTO
La fase tra il III- I millennio a.C., rappresentò il periodo di massima fioritura della civiltà egizia. Questo lungo periodo è diviso in tre regni:
- Antico Regno (2700-2180 a.C.)
- Medio Regno (2030-1700 a.C.)
- Nuovo Regno (1550-1070 a.C.)
- Primo periodo intermedio (2180-2030 a.C.)
- Secondo periodo intermedio (1700-1550 a.C.)
I grandi periodi della storia egizia
La civiltà cominciò a tramontare nel 1200 a.C., quando ci furono le incursioni dei Popoli del Mare dettero un duro colpo alla prosperità del paese.I faraoni, dopo un'ondata di carestie, avevano perso il loro millenario prestigio e la loro autorità a vantaggio della casta dei sacerdoti. Tra i sacerdoti e i faraoni si aprì una stagione di lotte che indebolì il regno egizio. A partire dall'XI secolo a.C. l'Egitto cadde in una dinastia straniera, nel VII sec. a.C. una nuova dinastia egizia, chiamata saitica, cacciò i dominatori stranieri.
- Nel 525 a.C. l'Egitto divenne una provincia dell'impero persiano.
- Nel 332 a.C. fu conquistato da Alessandro Magno.
Il declino e le ultime fasi della storia egizia
II PERIODO INTERMEDIO
1700-1550 a.C.
MEDIO REGNO
2030-1700 a.C.
I PERIODO INTERMEDIO
2180-2030 a.C.
NUOVO REGNO
ANTICO REGNO
1550-1070a.C.
2700-2180 a.C.
TIMELINE
l'imbalsamazione
la scrittura
matematica
architettura
la medicina
breve monoteismo
dei egizi
religione e scienza
Gli Egizi veneravamo numerose divinità che potevano essere rappresentati in forma umana o animale oppure con la testa di animale e il corpo umano. Il culto delle divinità sotto forma di animale risaliva ai tempi più antichi, quando questi animali iniziarono a goderedi una trattamento privilegiato per il fatto che si erano rivelati particolarmente utili agli uomini nella gestione del territorio. Ma gli Egizi credevano anche che gli dei avessero sentimenti e passioni al pari degli uomini e che si rallegrassero del comportamento giusto di chi li venerava. Il culto più importante dell'Egitto era quello verso il dio sole Amon-Ra, Osiride era la più importante divinità femminile.
Gli dei egizi
Gli antichi Egizi ritenevano che la vita continuasse dopo la morte. Coloro che effettuavano l'imbalsamazione, la complessa tecnica di conservazione dei cadaveri, si tramandavano i segreti del mestiere di padre in figlio e godevano di una grande considerazione. Gli Egizi furono in grado di approfondire la conoscenza del corpo umano e sviluppare un'evoluta scienza medica.
l'arte dell'imalsamazione
Durante il Nuovo Regno il potere della classe dei sacerdoti crebbe a dismisura. Amenofi IV avviò nel 1350 a.C. una radicale riforma con cui cercò di introdurre in Egitto una nuova pratica religiosa, proibì il culto di tutti gli dei fuorché di Aton, instaurava così il culto di una sola divinità. Impedire che la maggior parte delle ricchezze si concentrasse nei grandi templi e quindi nelle mani del clero. Il faraone si inimicò l'intera classe sacerdotale, poiché ne metteva in discussione i privilegi: la riforma non sopravvisse alla morte i Akhenaton.
La breve stagione del monoteismo
In Egitto la medicina era un privilegio della classe sacerdotale. In apposite scuole nei templi, i sacerdoti istruivano i giovani trasmettendo loro l'esperienza affinché divenissero a loro volta scienziati e ministri del culto. Il sapere degli Egizi conviveva con un complesso patrimonio di credenze religiose e di superstizioni: conoscenze tecniche sempre intrecciate a pratiche magiche. La loro medicina era strettamente legata a tutta una serie di rituali anch'essi mirati alla salute del corpo: individuare sia le cure sia metodi di prevenzione. Per quanto riguarda le cure, gli Egizi utilizzavano una vasta gamma di rimedi naturali. Facevano ricorso alla chirurgia: sono stati rinvenuti strumenti come pinze, coltelli, fili di sutura e trapani, trapanavano il cranio per curare mali di testa e disturbi mentali, ed eseguivano operazioni odontoiatriche.La prevenzione si basava sull'igiene e la pulizia. Gli Egizi facevano largo all'uso del Kohl, una mistura di minerali polverizzati mista a grasso animale che veniva applicata intorno agli occhi con un bastoncino a scopo medico. Grazie al suo colore scuro aiutava a proteggere gli occhi dai raggi solari e teneva lontane le mosche, portatrici di gravi infezioni
tra scienza e magia: la medicina
l'arte della scrittura
Gli egizi utilizzarono tre diversi tipi di scrittura, il primo fu la scrittura geroglifica, risalente alla fine del IV millennio a.C., era composta da pittogrammi.Intorno alla metà del III millennio a.C. alla pietra, supporto sul quale fino ad allora si era scritto, subentrò un nuovo materiale scrittorio, il foglio di papiro, una pianta che cresceva lungo il corso del Nilo, facilitò l'utilizzo della scrittura e permise anche la circolazione dei documenti. Si iniziò ad utilizzare una scrittura più snella, veloce e meno curata nei particolari.Attorno al VII secolo a.C., venne introdotto un terzo tipo di scrittura detta dai Greci demotico, anch'essa scritta da destra verso sinistra e utilizzata per le esigenze di vita quotidiana. L'impiego simultaneo delle tre scritture durò fino al III secolo d.C., quando prese il sopravvento l'alfabeto copto, un tipo di scrittura che utilizzava l'alfabeto graco.
Gli Egizi svilupparono competenze tecniche e conoscenze avanzate nel campo dell'architettura, dell'ingegneria, dell'aritmetica e della geometria. Furono in grado di realizzare opere complesse e grandiose, dai sistemi di canalizzazione alle grandi costruzioni come gli obelischi, i templi e le piramidi. Le prime piramidi furono realizzate per i faraoni della III IV dinastia, nella grande necropoli che comprende anche la Sfinge. L e conoscenze di geometria erano anche legate all'esigenza di misurare rigorosamente i terreni e a loro volta i funzionari potessero fissare le tasse con precisione.
Architettura e matematica
la purificazione
libro dei morti
preservare il corpo
il culto dei morti
l'egitto e l'aldilà
Il culto dei morti e dei riti di sepoltura rivestì un ruolo fondamentale all'interno della società dell'Antico Egitto, poiché portava a compimento lo stretto legame tra la vita e la morte. La vita terrena era semplicemente una parte della vita senza fine, a patto però che il corpo del defunto si conservasse perfettamente nella sua integrità.
Gli egizi ricorrevano alla pratica dell'imbalsamazione, che durava settanta giorni. Dopo aver disteso il corpo del defunto e averlo lavato, iniziava l'estrazione degli organi interni. A seguire le delicate operazioni era un gruppo di sacerdoti specializzati, guidati da un capo che indossava la maschera con le fattezze da sciacallo, raffigurante il dio Anubi. Il primo passo da compiere era l'asportazione del cervello, seguiva poi l'estrazione degli organi interni, soltanto i reni e il cuore venivano risparmiati. Gli organi estratti erano poi conservati in quattro vasi, detti canopi, realizzati in alabastro, argilla o metallo, a seconda delle disponibilità economiche della famiglia del defunto.
preservare il corpo: l'imbalsamazione
Il culto dei morti
La seconda fase del rito dell'imbalsamazione era dedicata alla purificazione del corpo, che veniva immerso per quaranta giorni in una vasca contenente una miscela di natron, un sale naturale capace di far disidratare velocemente i tessuti. Si passava poi a riempire le cavità svuotate con paglia e bende precedentemente imbevute di resina e oli aromatici. La salma veniva quindi avvolta in fasce di lino, per poi essere rivestita. All'interno delle bende potevano anche essere posti degli amuleti magici. Tra questi quello più comune era lo scarabeo. Infine, per far si che lo spirito riconoscesse il corpo e si potesse ricongiungere con lui nell'Aldilà, il volto della mummia veniva coperto con una maschera. Più il defunto era ricco più la maschera era fabbricata con materiali preziosi. Tutankhamon aveva la maschera interamente fatta d'oro massiccio e decorata con pietre preziose.
La purificazione
Le credenze degli Egizi riguardo alla vita ultraterrena erano impareggiabili, un importante fonte fu "Il Libro dei Morti". Si tratta di una raccolta di testi funerari di epoche diverse, scritti in poesia, contenente formule magiche, inni e preghiere. La conoscenza di questi testi serviva a guidare e proteggere l'anima nel suo viaggio attraverso la regione dei morti. Scritti generalmente su papiro, ma anche sulle pareti delle tombe, su sarcofagi, statuette deposte nelle tombe, bende di mummia e rotoli di cuoio, i capitoli del Libro dei Morti sono in gran parte accompagnati da immagini che illustravano il cammino dell'anima nell'Aldilà. Non mancava mai la "pesatura del cuore."
Il libro dei morti