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Transcript

I Caratteri della Pittura del 600'

Mario Aragosa

Il Cinquecento era stato un secolo di grandi rivolgimenti come le grandi scoperte geografiche. Durante il XVI secolo si verificò inoltre la più grande frattura che si sia mai manifestata nella storia del cristianesimo, la cosiddetta Riforma protestante. Scaturita dalla critica mossa dal monaco Martin Lutero (1483-1546), la Riforma portò al frazionamento della comunità cristiana in diverse confessioni, alcune delle quali decisamente ostili alle immagini sacre, accusate di promuovere l'idolatria. La risposta cattolica alla Riforma fu il Concilio di Trento (1545- 1563)

Contesto Storico

Dunque in tale gerarchia tutte le opere fondate sull'imitazione naturalistica del dato sensibile, prive della figura umana, come la natura morta e il paesaggio "puro", erano considerate inferiori rispetto alla pittura di storia, nella quale bene poteva esprimersi l'ideale classico.

Con la nascita delle Accademie si codificò una vera e propria gerarchia dei generi artistici, secondo la quale la scelta del soggetto di un dipinto determinava la qualità dell'opera.

Gerarchia Accademica dei Generi

Michelangelo Merisi (1571- 1610) nasce a Milano, in una famiglia originaria di Caravaggio, un paese in provincia di Bergamo al quale l'artista deve il proprio soprannome. Dal 1584 al 1588 svolge a Milano l'apprendistato presso Simone Petranzano. Una volta raggiunta un'età adulta gira molto per l'Italia per poi arrivare a Malta tra il 1607-08. Muore il 18 Luglio 1610 viene ritrovato morto sulla spiaggia di Porto Ercole durante il suo viaggio verso Roma.

Michelangelo Merisi, detto Caravaggio...

Pinacoteca Ambrosiana, Milano

Donata dal cardinale Federico Borromeo alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, da lui fondata nel 1618. La canestra di frutta si staglia su uno sfondo chiaro e luminoso, in lieve aggetto rispetto al piano sopra il quale è appoggiata, indicazione di profondità che accentua l'illusoria continuità tra lo spazio dell'os-servatore e quello della figurazione.

"Canestra di Frutta"

National Gallery, Londra

rientra in questa sperimentazione. Noto in due versioni, il dipinto raffigura un giovane che, inorridito e spaventato, ritrae la mano dopo essere stato morso sulla punta del dito da un ramarro sbucato dai frutti in primo piano. La luce proveniente da sinistra illumina una parte del volto lasciando l'altra in ombra, mentre sulla brocca di vetro crea riflessi e trasparenze, svelando la presenza di una finestra come fonte

"Ragazzo Morso da un Ramarro"

Galleria Degli Uffizi, Firenze

Scudo commissionato dal cardinale Del Monte per il granduca Ferdinando I de' Medici (1549-1609). Allo sguardo fisso della figura si oppone il movimento disordinato delle serpi che accentuano il carattere mostruoso della rappresentazione.

"La Medusa"

Museo del Louvre, Parigi

In queste tele, molto richieste dalla committenza. Aristocrazia, il pittore rappresenta il mondo della strada frequentato quotidianamente nei suoi giri di taverna in taverna; nel dipinto una zingara finge di leggere la mano a un cavaliere mentre in realtà gli sfila abilmente l'anello dal dito.

"La Buona Ventura"

Palazzo Barberini, Roma

così come al bellissimo volto della giovane donna quello rugoso della vecchia servente, rivelando la straordinaria capacità dell'artista di raffigurare il reale in tutti i suoi aspetti.

dipinta intono al 1599. Distaccandosi dalla tradizione che raffigurava l'eroina biblica con in mano la testa di Oloferne, Caravaggio rappresenta con un realismo crudo e spietato il momento in cui Oloferne,

"Giuditta e Oloferne"

National Gallery, Londra

realizzata nel 1601, l'episodio evangelico è svolto con una grande capacità di resa al naturale. In un'umile taverna Gesù benedice il pane e da questo atto i due discepoli riconoscono nel viandante seduto alla loro tavola Cristo risorto; per la sorpresa uno dei due discepoli spalanca le braccia, mentre l'altro si afferra ai braccioli della sedia sporgendosi in avanti

"Cena di Emmaus"

La Cappella Contarelli

La pala con San Matteo e l'angelo, destinata all'altare della cappella, fu eseguita nel 1602, dopo che la prima versione del dipinto era stata rifiutata poiché l'immagine del santo (rappresentato come un popolano analfabeta a cui l'angelo guida la mano nella scrittura) si presentava contraria al principio di decoro che guidava l'arte della Controriforma.

"San Matteo e L' Angelo"

l'episodio della Vocazione di San Matteo si sarebbe dovuto svolgere in più ambienti, la stanza con banco, libri contabili e denari dove lavorava il pubblicano Matteo e la strada lungo la quale passava Gesù con i discepoli.

"La Vocazione di Matteo"

Il Martirio di san Matteo è una composizione assai complessa: tutto ruota attorno al carnefice e al santo riverso a terra a cui l'angelo porge la palma del martirio, mentre le altre figure, in preda alle emozioni più varie.

"Il Martirio di San Matteo"

Nel settembre del 1600 Caravaggio firma il contratto per la decorazione della cappella di Tiberio Cerasi (1544-1601) - il tesoriere del pontefice Clemente VIII - in Santa Maria del Popolo.

La Cappella Cerasi

Nella Conversione di san Paolo viene raffigurato il momento della chiamata di Paolo, Secondo gli Atti degli apostoli, Sau-lo, mentre si stava recando a Damasco per imprigioname i cristiani, venne folgorato da una luce accecante e udi una voce dire.

"Conversione di San Paolo"

Nella Crocifissione di san Pietro viene mostrato il martirio di colui a cui reziona Cristo ha affidato la fondazione della sua Chiesa, crocifisso a testa in giù durante le persecuzioni neroniane tra l'anno 64 e l'anno 67.

"Crocifissione di San Pietro"

Museo del Luvre, Parigi

La Morte della Vergine, realizzata per la cappella di Laerzio Cherubini (1556-1626) in Santa Maria della Scala e respinta dai frati carmelitani di quella chiesa; suc-cessivamente, nel 1607, l'opera fu acquistata da Pieter Paul Rubens per conto del duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga

"Morte della Vergine"

Pinacoteca Vaticana

Deposizione di Cristo commissionata da Gerolamo Vittrici (1563-1612), il guardarobiere del Papa, nel 1602.

"Deposizione di Cristo"

Pio Monte della Misericordia, Napoli

Sette opere di misericordia, commissionata nel 1606 dal Pio Monte della Misericordia, congregazione dedita all'esercizio concreto della carità verso i bisognosi.

"Sette Opere di Misericordia"

Basilica di San't Agostino, Roma

La Madonna dei Pellegrini si affaccia sulla soglia di casa e riceve due anziani dai piedi sporchi e gonfi per il viaggio. Anche Maria ha il volto di una giovane conosciuta da Caeavaggio.

"La Madonna dei Pellegrini"

Nella seconda metà del Cinquecento la produzione artistica in Italia è fortemente influenzata dalle innovative proposte dei pittori manieristi e dai limiti che la Controriforma tenta di apporre seguendo i dettami del Concilio di Trento (1545-1563). In questo multiforme contesto emerge un gruppo di artisti bolognesi, i Carracci.

Annibale Caracci

Galleria di Palazzo Colonna, Roma

Il mangiafagioli, dipinto tra il 1584 e il 1585, che inaugura un nuovo genere nella pittura di fine Cinquecento.

"Il Mangiafagioli"

Museo Real Bosco, Capodimonte

Ercole al bivio, sostituita nella seconda metà del Seicento da una copia. Il tema è tratto dalla favola del filosofo greco Prodico. Al centro della composizione il poderoso Ercole, distinguibile dalla presenza dell'inseparabile clava, è seduto pensieroso su un masso, impegnato nella difficile scelta della strada da seguire

"Ercole al Bivio"

Bridgewater House, Londra

il Compianto sul Cristo morto dipinto nel 1524 da Correggio per la cappella Del Bono nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma e la più nota Pietà scultorea di Michelangelo.

"Il Compianto del Cristo Morto"

Cappella Cerasi, Roma

L' "Assunzione della Vergine" è un dipinto (olio su tavola, cm 245×155) realizzato tra il 1600 e il 1601 dal pittore italiano, di origine bolognese, Annibale Carracci, e attualmente conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma

"Assunzione della Vergine"

Artemisia Gentileschi è una delle rare donne prese seriamente in considerazione nella storia dell'arte. Nonostante non sia nè la prima nè l'unica pittrice donna della storia, nel panorama pittorico del 1600, il suo stile e le sue vicende personali la resero famosa persino all'estero.

Artemisia Gentileschi

Pinacoteca Nazionale, Bologna

Susanna e i vecchioni è un'equilibrata sintesi tra il realismo di Caravaggio e le forme dei Carracci. Orazio, partendo proprio da questo dipinto, non perse l'occasione per promuovere l'arte di Artemisia, raccontando e scrivendo ai personaggi più influenti del talento di sua figlia

"Susanna e i Vecchioni"

Galleria Doria Pamphilj, Roma

"Susanna e i Vecchioni" di Annibale Carracci

Galleria degli Uffizi, Firenze

Nel 1612 che Artemisia Gentileschi dipinse quella che è considerata una delle sue opere più importanti: "Giuditta che decapita Oloferne".

"Giuditta e Oloferne"

Kensington Palace, Londra

Qui Artemisia usa linee diagonali per mettere in mostra la donna e mostrare come si sta muovendo sia verso la tela che lontano da essa.

"Autoritratto come allegoria della pittura"