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L'ADORAZIONE DEI MAGI (1423) DI GENTILE DA FABRIANO

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Presentazione al tempio

L’ultima scena a destra della predella è la Presentazione al Tempio, che rappresenta il momento in cui Gesù, ancora neonato, viene portato al Tempio per essere presentato. In questa scena, Maria e Giuseppe offrono Gesù al sacerdote Simeone, il quale lo tiene tra le braccia. Il tempio è rappresentato come un’architettura maestosa, con colonne e archi decorati, richiamando lo stile gotico dell’epoca. Le figure sono disposte in modo solenne, con un’atmosfera di sacralità e calma. Anche in questa scena, la luce ha un ruolo importante, con un’illuminazione dorata che circonda Gesù, mettendo in risalto la sua centralità nella scena.

La Natività

La prima scena a sinistra è la Natività, che rappresenta la nascita di Gesù in un’ambientazione intima e umile. Maria, inginocchiata in preghiera, adora il Bambino che giace su un lenzuolo bianco, mentre Giuseppe, ritratto in secondo piano, guarda la scena con atteggiamento riflessivo. Sullo sfondo ci sono l’asino e il bue, simboli tradizionali della Natività. La luce dorata che emana dal Bambino illumina delicatamente la scena, creando un’atmosfera mistica e dolce. Si nota un’attenta attenzione ai particolari, come le pieghe degli abiti e i tratti sereni e dolci dei volti di Maria e Giuseppe.

L'opera in generale

L’Adorazione dei Magi ad oggi si trova alla galleria degli Uffizi. Si tratta di una tempera e oro su tavola commissionata da Palla Strozzi, per la cappella di famiglia. Il dipinto è datato 1423 ed è incorniciato entro tre archi sormontati da elaborate cuspidi in legno dorato all'interno di queste sono inseriti medaglioni con al centro il Cristo giudice a sinistra l'Arcangelo Gabriele e la vergine Maria a destra, al centro vi è la scena principale con le scene minori, e in basso sulla predella sono raffigurate tre scene, la Natività ,la fuga in Egitto e Gesù al Tempio. I tre Magi sono rappresentati per quattro volte, e tutti i personaggi sono molto dettagliati in modo tale che ogni scena, ogni dettaglio, costituisca un'opera d'arte a sé autonoma rispetto all'intero dipinto.

A sinistra, troviamo l’Arcangelo Gabriele, il messaggero di Dio, nell’atto di annunciare alla Vergine Maria l’incarnazione del Figlio di Dio, che è raffigurato con le ali, in movimento, mentre si rivolge alla Vergine

Al termine di un lungo viaggio, i Magi giungono al cospetto del Messia appena venuto al mondo guidati dalla stella cometa, e si prostrano ai piedi della Sacra Famiglia offrendo doni preziosi. Vestiti con abiti ricchi , i Magi sono accompagnati da un corteo multietnico, di cui fanno parte anche animali esotici, che sottintendono la loro provenienza dal lontano Oriente. Il viaggio dei Magi, dall’avvistamento della stella cometa , fino al ritorno in patria, è narrato in tre distinti episodi sullo sfondo della composizione, armonizzati nel paesaggio montuoso dell’orizzonte ma separati visivamente dalle tre arcate della cornice. La pala d’altare, dotata di una carpenteria ornata nei pilastri laterali con fiori dipinti, è completata da una predella con storie dell’infanzia di Cristo: da sinistra la Natività, la Fuga in Egitto e la Presentazione al Tempio ; lo scomparto con la Presentazione al Tempio è una copia moderna dell’originale, conservato al Museo del Louvre a Parigi.

Cosa ci racconta l'opera?

Scene minori

Nella parte superiore e laterale del dipinto si trovano piccole scene narrative che raccontano episodi della vita dei Magi e della fuga in Egitto. Questi pannelli aggiuntivi ampliano la narrazione e contribuiscono a rendere l’opera una sorta di racconto visivo completo, dove ogni dettaglio aggiunge significato e valore simbolico.

La natività

Al centro della predella troviamo la Fuga in Egitto, in cui la Sacra Famiglia fugge dalle minacce di Erode, in questa scena Maria è rappresentata seduta su un asino, con il Bambino in braccio, mentre Giuseppe conduce l’animale; lo sfondo è ricco di dettagli naturalistici, con rocce, alberi e animali che popolano il paesaggio e nonostante il tema del pericolo imminente, la scena è resa con un tono pacifico e sereno; le figure si muovono in uno spazio che sembra illimitato, dando alla scena un respiro ampio e armonico.

Scena centrale

Nella scena centrale, Maria con il bambino è seduta al centro, accompagnata da due eleganti ancelle e accolta dai tre Re Magi venuti dall'Oriente per rendergli omaggio; essi si avvicinano in ordine d'età: il più anziano è inginocchiato davanti a Maria, mentre i due più giovani attendono di offrire i loro doni; loro sono riccamente vestiti, con abiti decorati, pellice e gioielli e rappresentano la maestosità delle corti orientali.

Al centro, nella posizione più alta, si trova Dio Padre, che benedice l’intera scena sottostante, è raffigurato in una posizione frontale, solenne e maestosa, con le mani alzate in segno di benedizione e la sua figura è avvolta in una mandorla dorata, simbolo di eternità e divinità; la sua presenza conferisce all’opera un senso di sacralità e conferma l’importanza dell’evento rappresentato nella parte inferiore, inoltre Dio Padre simboleggia il legame diretto tra il cielo e la terra, tra la divinità e il sacrificio di Cristo.

A destra, è dipinta la Vergine Maria, che riceve l’annuncio con un atteggiamento di profonda umiltà e devozione, ed è rappresentata nell’atto di accogliere con fede e sottomissione il destino che le è stato rivelato.

Gentile Da Fabriano

Nasce intorno al 1970, la sua forma si diffonde in tutte le principali corti d'Italia, soggiorna a Milano, Orvieto, Venezia, Firenze e Roma, lasciando in ognuna traccia della propria personalità muore a Roma nel 1427

Il gotico internazionale

Nasce e si diffonde nei raffinati ambienti di corte e dà luogo alla prima forma di arte medievale, laica. Il termine internazionale assume un duplice significato:1. Allude al fatto che questa esperienza artistica non ha una radice unica attribuibile ad un solo paese, ma deriva dalla somma di più esperienze.2. Sottolinea come la sua diffusione sia omogenea in tutta Europa.Il gusto tardo gotico si evince in particolare dalla pittura. Basta prendere in considerazione la diffusione che avevano raggiunto le miniature che venivano collezionati e spesso anche copiate in tutte le corti d'Europa.